LOVE ON THE RUN

By meemedesimaa

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Grace Jasmine Wolff, la figlia del famoso Team Principal Toto Wolff, ha 18 anni, quasi 19, e ha sempre avuto... More

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By meemedesimaa

Se mi avessero detto che un giorno avrei provato delle emozioni incredibili in Russia, non ci avrei mai creduto.

Mi ha sempre ispirato come paese, ed ora ci sono legata a vita.

Forse per la prima pole del mio ragazzo o forse per la cena magnifica che mi aveva organizzato la sera prima, qualunque fosse il motivo, ero ben consapevole che la Russia da quel momento in avanti mi avrebbe fatto uno strano effetto così come il circuito di Monza.

Lando era rimasto abbracciato a me da quando si era svegliato, aveva un sorriso stampato sul volto e gli occhi chiusi, la sua testa era sul mio petto coperto dalla maglietta nera di Blake che utilizzavo sempre come pigiama.

Le mie dita passavano tra i ricci dei suoi capelli con una delicatezza fuori dal normale.

Eravamo svegli, ma nessuno dei due parlava, ci eravamo dati il bacio del buongiorno e ci eravamo guardati per istanti infiniti per poi metterci in questa posizione.

Il giorno prima, dopo la sua pole, Lando era rimasto a festeggiare ai box mentre io ero andata da Pierre, sentivo nel profondo che aveva bisogno di me.

Dopo aver svolto il mio lavoro da migliore amica e essermi assicurata che Pierre stesse meglio, ho preso le mie valigie e sono andata in hotel con un taxi lasciandolo tra le braccia di Kat.

Una volta arrivata sul posto mi sono recata per fare il check-in, ma come se tutto fosse stato calcolato, Lando è entrato nella hall e ha deciso per entrambi che io avrei pernottato nella sua stanza.

Allora ho lasciato i documenti alla ragazza e siamo saliti nella camera 219.

Abbiamo parlato, gli ho detto quanto fossi felice per la sua pole e poi ci siamo sistemati per la famosa cena romantica.

Non posso dire di aver avuto molte cene con dei ragazzi negli ultimi tre anni, ma posso sicuramente affermare che quella con Lando è stata la migliore della mia vita.

"Ora dovremmo alzarci" dice spostando di poco la sua testa.

"Tu devi alzarti, io posso starmene qui al caldo a dormire e raggiungerti più tardi" dico sorridendo.

Certo, per Lando avrei fatto qualsiasi cosa, ma il cibo e il letto avevano la priorità su tutto.

Lo sento ridere, consapevole che anche lui vorrebbe rimanere qui, nel letto, con me, anche solo per altri 5 minuti, ma sa bene di aver già sforato l'orario.

Si alza svogliatamente e mi lascia un bacio sulla fronte per poi rimboccarmi le coperte.

"Dormi anche per me, che ho un gran premio da vincere ora" dice mentre io chiudo gli occhi beandomi del suo tocco delicato sul viso.

Sento alcuni rumori, ma poi il sonno ha la meglio su di me e mi addormento.

~

La pioggia ha iniziato a scendere sul circuito, ma alla fine della gara mancano solo 2 giri.

Lando è stato il leader del gran premio tenendo testa a Lewis Hamilton, per ben 51 giri e ora sembra iniziare a faticare a causa della pista scivolosa.

In diversi team radio gli hanno chiesto se vuole rientrare per montare le intermedie ma da quello che ho intuito la sua scelta è stata di rimanere fuori con le gomme dure.

Scelta stupida, penso io, non so come siano le condizioni della pista, ma non credo sia messa bene dato che vedo tutti i piloti rientrare ai box.

Lewis è dietro di lui di qualche secondo, ma diversamente da Lando ha le gomme da bagnato appena montate.

Succede tutto così velocemente che fatico a realizzare.

Le hard di Lando lo fanno scivolare fuori dalla pista e permettono ad alcuni piloti di sorpassarlo facilmente.

Mi si blocca il fiato e quando lo vedo ripartire il mio cuore si spezza un po' mentre penso a come possa sentirsi ora il mio ragazzo.

Vedo i meccanici uscire nella pit-lane segno che il numero 4 rientrerà ai box per il cambio gomme.

Una volta conclusa la gara mi rifugio nella stanzetta di Lando e aspetto che torni.

Ovviamente il vincitore è stato Lewis che con più esperienza di Norris è entrato prima per il pit-stop.

Conosco abbastanza bene il mio ragazzo e so che sarà distrutto; io sarò qui per lui, in silenzio se vorrà essere ascoltato o con le parole giuste in bocca se vorrà conforto.

Così dopo 10 minuti fa il suo ingresso sbattendo la porta, sussulto presa alla sprovvista.

Urla con ancora addosso il suo casco che ovatta la sua voce, poi con un scatto ribalta il lettino, facendo cadere tutte le cose si trovavano sopra esso.

Balzo in aria dallo spavento, ma infondo ci sono abituata, mio padre non è di certo la persona più calma di questo mondo quando si arrabbia.

"Cazzo, Cazzo, Cazzo, Fanculo" urla lanciando i guanti che ha appena tolto.

Lascio che si sfoghi mentre controllo che non faccia niente che possa portarlo a farsi del male, come tirare pugni alla parete o peggio ancora al vetro della finestra.

Le sue mani si stringono e si rilasciano come per scaricare il nervoso e poi le porta sopra al suo casco che non si è ancora tolto.

"Lando, tutto bene?" la voce di Charlotte mi fa girare verso la porta che rimane chiusa.

Aspetto qualche secondo, sperando che Norris risponda, ma ciò non accade, quindi lo faccio io al suo posto.

"Si Charlotte, ci sono qui io con lui" dico non preoccupandomi minimamente di ciò che potrebbe pensare.

Sentiamo i passi allontanarsi e il pilota si toglie finalmente sia il casco che la balaclava, poi si volta verso di me, in cerca di qualcosa.

I suoi occhi sono rossi e gonfi.

Gli passo l'asciugamano mentre poso una mano sulla sua guancia.

Bisogna essere estremamente delicati in queste situazioni, un passo falso potrebbe distruggere tutta la calma.

"È okay Lando" sussurro.

Ed ecco il mio passo falso.

"Non è per niente okay Grace, era lì la vittoria, cazzo, era lì" grida allontanandosi da me mentre inizia a togliersi la tuta.

Forse la mia mossa non era stata poi così sbagliata, forse qualsiasi cosa avessi detto o fatto la sua reazione sarebbe stata quella.

"Scusami" dice subito dopo puntando i suoi occhi nei miei.

Sorrido e scuoto la testa per rassicurarlo.

Cambia i suoi vestiti e poi si avvicina a me che sono rimasta in silenzio per tutto questo tempo.

"Vuoi tornare in Hotel?" gli chiedo in un sussurro.

"Ho le interviste" dice tirando su dal naso.

"Non sei obbligato a farle" dico prendendo il suo viso tra le mani e asciugando le sue guance umide.

"La paghi tu la multa?" sdrammatizza "Non vorrei essere intervistato, ma è giusto così" afferma con una professionalità che mi lascia spiazzata.

È solo un ragazzino di 21 anni ma sa bene che deve mettere il suo lavoro davanti alle emozioni.

"Tu quando hai il volo?" mi chiede consapevole che oggi dovrò ripartire.

"Se vuoi rimango con te, posso perderlo un giorno di scuola" dico.

"Mi farebbe piacere, ma il dovere ti chiama" afferma tirando su dal naso.

"Ho il volo tra 2 ore" dico alzando le spalle.

Annuisce.

"Facciamo così, tu vai in hotel, io faccio le ultime cose qui e ci vediamo in camera poi ti accompagno all'aeroporto, va bene?" propone.

"Sei sicuro di non volere che io rimanga qui ad aspettarti? Posso farlo" dico avvicinandomi a lui e mettendo le mie braccia intorno al suo volto.

"Grace tranquilla, va tutto bene" sussurra.

Appoggio la mia testa sul suo petto e sento il suo cuore battere forte, almeno quanto il mio.

Mi lascia un bacio tra i capelli, io mi stacco da lui e faccio collidere le nostre labbra.

~

Lando non era ancora tornato e il mio aereo era partito da mezz'ora.

Io però avevo preso la decisione di non presentarmi nemmeno in aeroporto.

Ero piccola, certo, ma sapevo distinguere quando una persona aveva bisogno di me e Norris sembrava avere un estremo bisogno della mia presenza.

Avevo sentito la mia adorata mamma che, in un modo più comprensivo di ciò che mi aspettassi, mi aveva permesso di rimanere in Russia anche questa notte.

Mi alzo dal letto, stanca di aspettare e vado in bagno con l'intento di fare una bella doccia rilassante.

Apro l'acqua e mi fermo sotto il getto caldo per un buon quarto d'ora.

Una volta lavata e profumata esco dal box doccia e mi asciugo i capelli, per poi andare in camera e indossare una tuta di Lando.

Avevo fatto una fatica sovraumana a chiudere la mia valigia quella mattina e non la avrei riaperta finché non sarei atterrata in Italia.

Non appena mi butto sul letto, pronta a studiare gli appunti che mi ero portata da casa, la porta della stanza si apre rivelando un Lando completamente disperato.

"Cazzo" sussurra ancora prima di accorgersi della mia presenza.

Poi vede la mia valigia ai suoi piedi e alza lo sguardo incontrando i miei occhi.

"Grace?" dice.

"Si" rispondo sorridendo innocente.

"Tu dovresti essere su un aereo ora o sbaglio?" dice posando lo zaino a terra.

"Si, ma tu non sei passato a salutarmi e non potevo lasciarti qui in Russia in questo stato" sorrido debolmente.

"Al circuito non volevo dirlo, ma speravo rimanessi" dice per poi lanciarsi su di me.

Rido nonostante mi stia distruggendo gli appunti che prendo sempre con molta cura.

"Alzati sennò ti tocca rifarmi tutti gli schemi" lo rimprovero sempre ridendo "Poi puzzi e io mi sono appena lavata" continuo.

Il ragazzo fa come gli chiedo e non appena si alza mi squadra.

"Quelli sono miei" dice indicando i vestiti.

"Già, non ho intenzione di riaprire quell'inferno" rido indicando la mia amata valigia rosa.

Finalmente lo vedo sorridere.

"Vado a lavarmi" dice per poi lasciarmi studiare serenamente.

Forse non era stato il weekend migliore di tutti i tempi per lui, ma con quella pole position, aveva sicuramente iniziato a far tremare le gambe ai piloti che gli circolavano intorno.

~

Io e Lando ci eravamo lasciati all'aeroporto con la promessa di scriverci non appena fossimo atterrati.

Le nostre destinazione erano, per ovvi motivi diverse.

Inghilterra e Italia.

Non appena il mio aereo ha toccato terra gli ho scritto un messaggio che ovviamente non gli è stato consegnato subito, dato che il suo volo sarebbe durato leggermente di più.

~

Mi alzo dal letto dopo una dormita rigenerante, è martedì mattina e dopo il volo estenuante del lunedì, sono crollata come una pera cotta.

Svolgo la solita routine finché non arrivo a scuola dove i miei amici mi stanno aspettano sulla panchina che ormai ha preso le forme dei nostri sederi.

"La russa è tornata" dice Matteo.

"Si, me la russavo di brutto sta notte" dico ridendo.

"Mi fa piacere, ma Mick non mi ha ancora scritto, quindi o non gli hai dato il mio numero o non gli interesso" dice la mia migliore amica.

OH NO.

Ecco cos'era quel tarlo che non mi usciva dalla testa e che invece mi è sfuggito alla grande.

Avrei potuto dirle che mi ero dimenticata, ma se la sarebbe presa sicuramente e avrebbe avuto anche ragione dato che ultimamente la sto trascurando un po' troppo.

"Gli ho lasciato il tuo numero, si starà riprendendo dalla gara è stata più faticosa di quanto credi, ti scriverà" mento cercando di essere il più credibile possibile.

"E te con Lando?" chiede.

Gli occhi dei miei amici scattano su di me.

"Chi è Lando? Il tuo fidanzato?" chiede Tia con una espressione triste in volto.

Io e Mattia eravamo famosi per il nostro tira e molla infinito, avevamo questa relazione speciale e ogni volta che sembrava sul punto di iniziare, accadeva qualcosa e che ci faceva allontanare.

Era un bel ragazzo, l'opposto di Lando e non potevo negarlo era il solito ragazzo figo, biondo, alto e con gli occhi color nocciola, insomma io e lui non c'entravamo proprio niente eppure mi piaceva passarci del tempo insieme.

"No" dico tranquillamente.

Avrei davvero voluto dire, sì, ma per ora meno gente sapeva, meglio era.

"Questo articolo dice altro" esclama Martina mostrandomi il telefono.

Era una foto mia e di Lando, scattata il  sabato, prima delle qualifiche, io saltellavo al suo fianco e ci stavamo dirigendo verso la McLaren dopo aver lasciato Kat e Pierre.

Leggo il titolo.

"Lando Norris, il promettente pilota di formula uno, ha rubato il cuore della presunta ragazza di Max Verstappen".

Sofia strappa il cellulare dalle mani della nostra amica e legge attentamente le parole dell'articolo.

"Praticamente si dice che tu eri fidanzata con un certo Max Verstappen e che l'altro ragazzo, Lando Norris ti ha conquistata" ride la ragazza.

"Peggio di Beautiful" dico per sdrammatizzare.

"Quindi non è vero?" chiede sempre Mattia.

"No, andiamo! come fate a credere a queste sciocchezze" dico ridendo.

Prendo lo zaino che avevo lasciato a terra e mi dirigo verso la mia classe accompagnata da Rebecca.

"Va bene a me puoi dirlo, tanto tua mamma me lo ha già detto" ride.

"Cosa dovrei dirti?" le chiedo sperando che la sua sia solamente una strategia e che mia madre non le abbia raccontato veramente di me e dell'inglese.

Conosco bene Rebecca e so che non è in grado di tenersi nulla dentro quella boccuccia perfetta.

"Dai lo sai, sei rimasta in Russia per il tuo ragazzo, Lando" dice.

"Non è il mio ragazzo" alzo le spalle.

"Allora dovresti parlarne con Coraline, è così convinta che voi due stiate insieme" ride.

"Le parlerò" dico.

Eccome se le parlerò.

~

"Mammmaaaaa" urlo non appena sono a casa.

"Non è in casa, che è successo?" chiede Blake ridendo.

"Ha detto a Rebecca che io e Lando stiamo insieme, sappiamo tutti che Reb non è in grado di tenersi niente dentro quella fogna che si ritrova come bocca" dico.

Potrebbe sembrare che la odi, ma sfortunatamente insultare le persone è l'unico modo che conosco per fare dei complimenti.

Mio fratello scoppia a ridere e poi mi fa segno di raggiungerlo.

"Perché non volete che si sappia?" mi domanda.

Cammino verso di lui mentre cerco un modo per spiegargli che è tutto troppo difficile.

Mi siedo al suo fianco facendo alzare Kentucky e poso la testa sulla sua spalla.

"È colpa mia principalmente, non so, mi sembra che da quando lo conosco che nessuna voglia vederci insieme, papà, Jon il suo fisioterapista, le sue fan che non fanno altro che commentare i miei post di Instagram con insulti e lo fanno senza avere la conferma della nostra relazione, pensa cosa faranno una volta che sapranno davvero di noi" spiego.

"Scusa cosa? i suoi fan ti insultano?" chiede incredulo.

Annuisco mentre un magone mi sale in gola.

"Lo hai detto a lui?" mi chiede di nuovo.

"No, sei pazzo?" rispondo spalancando gli occhi.

"Ma perché?" domanda corrugando la fronte.

"Che colpa ne ha lui? Comunque sta già passando un brutto periodo non voglio addossargli anche i miei problemi" dico mandando indietro le lacrime.

Blake rimane in silenzio per qualche secondo poi parla "Non vi meritate questo, siete due persone fantastiche".

Sorrido.

Blake non è mai stato il tipo di fratello geloso di me, è più quello che mi protegge quando lo chiedo, ma che sta in disparte se vede che posso cavarmela da sola.

Non si è mai coalizzato con me quando litigavo con mamma o papà e ogni volta che glielo facevo notare mi diceva che dovevo crescere con la consapevolezza che lui non ci sarebbe stato per sempre.

Nonostante queste parole a me piaceva pensare il contrario, amavo pensare che lui ci sarebbe stato per qualsiasi motivo, per me e solo per me.

Avevo già perso troppo nella vita e Blake era l'unica cosa che mi teneva a galla insieme a Gasly.

Tiro su con il naso.

Ultimamente ero più fragile del solito.

Asciugo le lacrime e mi alzo "Vado a studiare" esordisco cercando di scrollarmi di dosso quella terribile sensazione che provavo quando parlavo del mio ragazzo.

Era quasi un'agonia.

Ma era normale che una relazione mi facesse sentire così?

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