"Cause baby now we got bad blood, you know it used to be mad love. So, take a look what you've done, cause baby now got bad blood. Now we get problems, and i don't think we can solve them"
~Bad blood/ Taylor Swift~
NONOSTANTE IL LORO AMORE CHE LI PROTEGGEVA, l'oscurità diventava ogni giorno più forte.
Diventava più potente, più inarrestabile. Il tempo, era potenza.
Ancora Sofia non aveva capito il suo ruolo nell'ordine, ma ben presto la risposta sarebbe arrivata.
Quando Harry chiuse gli occhi, rivide un posto familiare, quanto inquietante.
Era come un labirinto, solo ricoperto di piastrelle nere lucide, che lo rendevano ancora più...strano.
La sua visione avanzava lenta ma costante, rendendo estenuante questo sua "viaggio". Il corvino si contorse nel letto, iniziava a sudare e la cicatrice gli doleva.
L'oscurità lo riavvolse, vide per qualche secondo quel luogo. Il sudore imperlava il suo corpo, il suo battito saliva e con sé anche l'ansia. Il collo emise uno spasmo, mentre il corvino respirava a fatica.
Ancora buio.
Vide una mano -"Harryy"- sussurrò in modo serpentesco.
Il corvino si contorse di nuovo, facendo sussultare leggermente Sofia, che era abbracciata a lui. I suoi nervi erano tesi.
Si avvicinò sempre di più all'apice della visione. Vide una porta, una profezia, la mano i Voldemort. Tutto in un secondo.
Vide il suo volto bianco pallido, i suoi occhi vitrei senza pietà. Vide Voldemort, come un flash.
Harry si alzò velocemente dal letto, col cuore che scoppiava dalla paura. Sofia si svegliò, nei suoi occhi verdi c'era panico.
Il corvino riprese a respirare, senza girarsi a controllare Sofia. Si vergognava.
La ragazza gli prese il viso tra le mani, appoggiandolo vicino al suo cuore. Subito il dolce battito della ragazza, insieme alle sue carezze riuscirono a farlo calmare.
"Un'incubo?"- chiese dolcemente, ma il corvino, troppo assonnato, si abbracciò completamente a lei, riprendendo sonno.
***
Padma fece volare un aereoplanino di carta con la bacchetta, Sofia lo guardò incantata, seduta vicino ad Harry.
Lei guardava quel pezzo di carta, e lui guardava lei in modo incantato. Con una mano gli tolse un ciuffo di ricci davanti al viso, spostandoglielo dietro le orecchie.
Le accarezzò la mano -"hai visto? È bellissimo!"- disse Sofia girandosi verso Harry -"tu lo sei"- gli sorrise.
Seamus cercò di acchiapparlo, ma l'uccellino volò più in alto. Sorvolò il lampadario -"sta venendo giù"- esclamò una ragazza.
Goyle cercò di distruggerlo con una fionda. L'uccellino salì, salì e salì sempre più in alto.
Libero di volare.
E poi, davanti al viso di Sofia, prese fuoco e si sgretolò.
Il suo sguardo si spense.
Davanti a sé vide di nuovo quell'orribile donna, vestita di nuovo di rosa.
"Buongiorno fanciulli"- disse dolcemente. Ma Sofia ben sapeva che sotto la troppa gentilezza c'era la pazzia.
I ragazzi si girarono a guardarla, la donna entrò, iniziano a camminava verso la cattedra -"giudizio unico per fattucchiere ordinario!"- esclamò mentre con la bacchetta lo scriveva sulla lavagna.
"GI, U, EFFE, O. Più comunemente noti come G.U.F.O"- sorrise in modo maniaco la Umbridge -"studiate sodo, e sarete premiati. Mancate di farlo e le conseguenze possono essere severe"- continuò la donna.
Sofia si girò verso di Harry. Quella donna non convinceva ad entrambi.
Con un cenno della bacchetta, i libri iniziarono ad essere distribuiti a tutti -"in passato l'insegnamento di questa materia è stato preoccupantemente discontinuo, ma vi farà piacere sapere che d'ora in avanti seguirete un corso ben strutturato e approvato, dal ministero della magia"- parlò la donna.
Sofia guardò il suo libro.
Sembrava una favola per bambini, e con quel libro, Sofia non avrebbe imparato a difendersi...oh quanto avrebbe pagato per riavere il vecchio Lupin.
"Si?"-esclamò la Umbridge lasciando parlare Hermione. Sofia ghignò, sapendo che la sua amica non aveva problemi a parlare.
Hermione era la voce della verità -"qui non si accenna ad usare incantesimi di difesa"- disse Hermione -"usare incantesimi? Uh, non riesco a immaginare perché dovreste usare incantesimi nella mia classe! "
Sofia sgranò gli occhi -"non useremo la magia?"- esclamò Ron -"voi apprenderete gli incantesimi di difesa in modo sicuro e privo di rischi"
"Non è mai stato pericoloso usare la pratica"- parlò Sofia, ma la Umbridge la ignorò -"ma a che serve, se verremo attaccati non sarà privo di rischi"- esclamò Harry.
"Gli studenti alzano la mano quando vogliono parlare nella mia classe!"- disse freddamente la donna -"non mi sembra abbia fatto così con tutti"- disse Sofia.
"Sciocca ragazza, cosa insinui dire?"- chiese la donna, fissandola -"mi sembra che lei ce l'abbia un po' con Harry, professoressa Umbridge"- sorrise falsamente Sofia.
"Sciocchezze!"- tagliò lei corto -"grazie"- sorrise il corvino prendendole la mano -"sono sempre al tuo fianco"- sussurrò di rimando Sofia.
"E' opinione del Ministero che una conoscenza teorica sarà più che sufficiente a permettervi di superare gli esami!"
"Non studiamo magia per superare esami, ma per superare gli ostacoli della vita!"- ribatté Sofia. La donna la ignorò.
"...che dopotutto è quello che la scuola ha come scopo"
"E come può la teoria prepararci a quello che c'è fuori?"- chiese Harry, tenendo ancora la sua ragazza per mano -"ma non c'è nulla la fuori, caro! Chi lei immagina aggredirebbe ragazzini come siete voi?"
"Ehm, non lo so...forse Lord Voldemort!"- sbuffò Harry -"ed Ecate!"- aggiunse Sofia.
"Non ci posso credere lo hanno detto..."- si sentì sussurrare, poi il silenzio calò in una stanza carica di tensione.
Hermione li guardò fiera. La Umbridge impallidì, cercando di dire qualcosa, i suoi occhietti malvagi guardavano fisso Sofia, poi sorrise in modo psicopatico.
"Ora permettete che chiarisca, una volta per tutte. Vi è stato riferito che un certo mago oscuro, e la sua mano destra..."
"In verità sono tipo soci"- esclamò Sofia facendo ridacchiare la classe.
"...siano di nuovo in circolazione. Questa è una bugia!"- esclamò avvicinandosi a loro due.
"Non è una bugia, noi li abbiamo visti, l'abbiamo affrontati!"
"Punizione signor Potter!"- urlò la donna.
"Può metterci tutte le punizioni che vuole, ma non smetteremo di parlare. È stato riferito a me invece, che il Ministero ha paura della verità, e si...è terrorizzante tutto questo, ma se ignoriamo il problema, non sparisce da solo!"- esclamò Sofia.
"Punizione anche per lei, signorina Aries!"
"Secondo lei, Cedric Diggory è morto così, da solo?"- domandò Harry.
Il suo nome faceva ancora male. Harry strinse la sua mano in preda alla rabbia, e Sofia fece lo stesso -"Cedric Diggory è morto per un tragico incidente"
"La sua nascita è stato un tragico incidente, professoressa!"- esclamò Sofia -"è stato omicidio, Voldemort l'ha ucciso e lei lo sa"
"BASTA!"- urlò la donna -"un po' di contegno, insomma, dove siamo al circo?"- rise Sofia arrabbiata.
"Basta, ci vediamo dopo signor Potter e signorina Aries, nel mio ufficio!"- disse per poi ridere.
La donna sospirò guardandoli.
Quei due non l'avrebbero passata liscia.
Quello che non sapeva, era che erano abituati al dolore, e insieme erano una bomba ad orologeria, pronta a scoppiare quando meno se lo aspettava.
Se toccavi il filo sbagliato, uno dei due ragazzi, l'altro scoppiava.
Bum.
***
La Umbridge mise due cucchiaini di zucchero nel suo tè, lo miscelò col il cucchiaino, mentre osservava in modo inquietantemente pacifico la stanza.
Sorseggiò il suo tè, mentre i due ragazzi camminavano verso l'ufficio.
"Quella donna mi fa paura"- sussurrò Sofia -"nella sua tranquillità, è peggio di una psicopatica"
"Grazie per prima"- le sorrise il corvino -"Harry...ci siamo dentro entrambi, e per quanto mi riguarda, ci sarò sempre per te"- disse lei specchiandosi in quegli occhi verdi.
"Diamine, sono il ragazzo più fortunato del mondo"- sorrise Harry prendendola in braccio -"che fai!"- rise Sofia.
"Affrontiamo insieme anche questo rospo in rosa"- esclamò Sofia -"insieme"- sussurrò Harry carico di entusiasmo.
I due bussarono alla porta, e la donna mise giù la sua tazzina. Mise apposto una matita che era leggermente fuori posto -"avanti"- disse.
Harry e Sofia entrarono nella stanza. I muri rosa erano adornati da piatti con gattini sopra, che non smettevano mai di miagolare -"buonasera signor Potter, buonasera signorina Aries"- disse con finta dolcezza -"sedetevi"- invitò.
Harry richiuse la porta dietro di sé, prendendo per mano la ragazza.
"Ricopierete alcune frasi per me oggi"- disse. Sofia si aspettava molto di peggio da quella donna, i due si chinarono per prendere le loro penne -"no, no, no non con le vostre piume. Ne userete due piuttosto speciali, due delle mie"- disse avvicinandosi ai due, e porgendoli le penne.
Le mise sopra il foglio, e poi parlò ad Harry -"dunque voglio che lei scriva: non devo dire bugie"- disse -"per quante volte"- disse Harry freddamente -" beh diciamo, quanto ci vuole perché il messaggio penetri"- sorrise dietro di lui, per poi andare verso Sofia.
"Invece lei, signorina Aries, voglio che scriva: sono un mostro"- esclamò la donna.
"Non può farlo!"- disse Harry arrabbiato -"uh, certo che posso"- sorrise diabolicamente. La mente di Sofia era appannata.
"Non mi ha dato l'inchiostro"- disse semplicemente la ragazza, facendo preoccupare ancora di più Harry. Nei suoi occhi c'era la paura più folle.
"Oh, non vi servirà inchiostro"
Harry confuso prese la penna, la poggiò sul foglio iniziando a scrivere, e incredibilmente funzionava. Sofia fece lo stesso.
Le loro pelli iniziarono ad irritarsi, diventando rosse. Il rumore dello scivolare delle penne faceva da sottofondo al sorrisetto malefico della Umbridge, dietro di loro.
Sofia sentiva la mano prudere, era strano. Il ragazzo accanto a sé emise un gemito di dolore, di fastidio.
La ragazza avvertì lo stesso, scrisse un'altra frase, e questa si iniziò a dipingere sulla sua mano.
Sofia collegò tutto.
L'inchiostro era sangue, e quelle innocue frasi era cicatrice indelebili.
Così, adesso aveva ben due cicatrici che dicevano la stessa cosa: mostro.
"Non devo dire bugie"- sussurrò Harry dolorante. La ragazza si girò di scatto verso di lui, osservando l'orribile scritta che aveva sulla mano.
Non se la meritava, per niente. Quella frase non doveva toccare la sua pelle.
Quello che Sofia non poteva sapere, era che Harry stava pensando esattamente la stessa cosa. La Umbridge non poteva sapere cosa significasse quella parola, non poteva immaginare il dolore e le lacrime dietro di essa.
La donna si avvicinò a Harry con sguardo carico di curiosità -"si?"- chiese -"niente"- disse freddamente Harry.
"Proprio così, perché voi sapete, nel vostro profondo, di meritare questa punizione. Non è cosi, signorina Aries?"- chiese a Sofia, che osservava la mano, in modo indecifrabile.
La ragazza non rispose, infatti i ricordi occupavano la sua attenzione adesso.
Ricordi dolorosi -"continuate"- sussurrò la donna, e Sofia riprese a scrivere.
Harry si girò a guardare la ragazza, una lacrima rigava il suo viso. Harry si sporse leggermente, mentre la Umbridge era dietro di loro, per asciugarla -"andrà tutto bene"- sorrise forzatamente.
Le ore passarono. Le loro mani divennero sempre più rosse, le scritte sempre più visibili.
Il sangue sempre più presente.
***
Appena i due uscirono dall'ufficio, Harry si fiondò su di lei -"ei, tutto bene?"- chiese prendendole dalle spalle -"si"- pronunciò solo Sofia riprendendo a camminare.
"Sofi"- la chiamò. Non ricevendo risposta, le corse dietro, girandola. Fece combaciare le loro labbra dolcemente, e sentì una lacrima scorrere sul viso della ragazza, poi un'altra, e un'altra ancora.
Harry le asciugò, continuando a baciare la ragazza. La prese tra le sue braccia, abbracciandola.
"Non lo sei, lo sai...vero?"
"Se lo dici te allora ci credo"- sorrise Sofia.
***
Il baule dei Weasley venne aperto, mentre Sofia osservava il tutto stupita -"merendine marinare, dolci che ti fanno saltare le lezioni ogni volta che vuoi"- parlò Fred.
"E hai ore di piacere invece della noia infruttuosa"- continuò George, mentre Rigel masticava la caramella.
I due si girarono verso gli altri -"ne vuoi un'altra?"- chiese Fred a un ragazzo, la cui faccia si stava allungando.
Infine, in tutta quella confusione, un quartetto sedeva insieme -"non ti sto chiedendo di farlo tutto al posto mio"- cercò di convincerla Ron -"oh per piacere"- esclamò Hermione.
"E' solo che sono stato tanto occupato con questi stupidi G.U.F.O"- cercò una scusa Ron -"ti scriverò l'introduzione, nient'altro"- ci cascò la grifona.
"Hermione, sei la persona più straordinaria che io abbia mai conosciuto, e se fossi di nuovo sgarbato..."
"Saprei che sei tornato in te"- finì Hermione sedendosi nel divanetto insieme ad Harry e Sofia.
La ragazza era accoccolata al petto del corvino, mente lui le baciava i capelli -"che cosa hai alla mano?"- chiese Hermione -"niente"- disse Harry freddamente mostrando la mano non ferita.
"L'altra mano!"- disse Hermione, la ragazza guardò la mano di Harry, per poi prendere quella di Sofia -"è orribile quello che ti ha scritto"- commentò la ragazza.
"Dovete dirlo a Silente"- disse Hermione -"no"- tagliò corto Harry accarezzando la mano di Sofia -"Silente ha già abbastanza grane a cui pensare"- disse Sofia -"e poi, non vogliamo dare soddisfazione alla Umbridge"-
"Miseriaccia ragazzi, quella donna vi sta torturando. Se i vostri genitori lo sapessero?"
"Si, ma noi non li abbiamo, dico bene Ron?"- disse Harry -"scusa"- disse poi a Sofia -"non volevo"-
"Harry devi denunciare questa cosa, è semplicissimo, ti stanno"
"No! Non lo è. Hermione, qualunque cosa sia, non è semplice."
"Forse dovremmo farlo, Harry"- esclamò Sofia -"non parleremo"
"Non mi dici cosa fare"- disse Sofia alzandosi -"sono libera di andare a dirglielo quando voglio"- esclamò la ragazza.
"Voi non capite..."- disse Harry ai tre -"aiutaci a capire"- tentò Hermione.
"Buonanotte"- disse freddamente Sofia salendo le scale.
"Fermati"- disse Harry correndole dietro -" per favore, Sofi"
"Mi dici che cosa ti prende?"- gli chiese Sofia sul ciglio della porta -"non sei più lo stesso, Harry"
"Mi...mi sento così arrabbiato col mondo intero"- sussurrò Harry e il viso di Sofia si rilassò leggermente -"mi sento così ogni volta che lei entra in me"
"E come fai a mantenere a calma"- le chiese Harry con gli occhi lucidi e i capelli arruffati -"accendo una luce"- esclamò la ragazza, appoggiando la mano sul petto del ragazzo.
Il suo cuore si riscaldò, la luce scacciò via tutte le tenebre. Il viso del corvino si rilassò completamente.
"Tu sei la mia luce"
*
*
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Ecco qui il capitolo tre del terzo atto di Green Eyes 🌻 🦋
Analizziamolo insieme 📍:
-si inizia con una visione di Harry
-lezione con la Umbridge molto interessante, amo Sofia qui HAHAHHA
-abbiamo la punizione nel suo ufficio e li Sofia dovrà scrivere quelle parole 😆
-SORRY🤍
-si arriva da Hermione e Ron, un piccolo litigio tra la sorry ma poi Harry si fa perdonare dai.
-FINALE
abbastanza dolce 💃♥️
Noi ci vediamo mercoledì col prossimo capitolo di GE✨
Sperando vi sia piaciuto 🎈
A presto, Sofi 🌺