I'M NOT PERFECT

Galing kay Umi_Yume

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⚠️ ATTENZIONE CONTENUTO YAOI (BOYXBOY) In questa storia sono presenti scene R18⚠️ «Tu sei uno a cui piace far... Higit pa

~Premessa per i lettori~
1- La perfezione non esiste.
2- Sbagliato
3- Idiota
4- Protesta.
5- Ansia
6- Botte
7- Un passo avanti
8- Unico
9- Dote
10- Patto
11- Mostro
12- Piano B
13- Che tipo di persona sei?
14- Alleato
15- Cieco
16- Usato
17- Ho rovinato tutto
17.5- Colpa
18- Musica
18.5- Strana sensazione
19- Talking to the Moon
20- Mancato
EXTRA
21- Pensare a niente
21.0- Vincente e Perdente
22- Discoteca (prima parte)
24- Discoteca (terza parte)
24.5- Non era previsto
25- Un altro piano
26- Qualcosa che non sono
27- Una brava persona
28- Amico
29- Ti va di entrare?
30- Desiderio.
EXTRA 2
31- Il Numero Uno
31.5- Fidati di me
32- Non è una cotta
32.5- Compromesso
33- Arreso
34- Fighter
35- Squadra
36- Infastidito
37- Primo Amore
38- Le Audizioni
39- Gelosia
40- La verità è che...
41- Compleanno (prima parte)
42- Compleanno (seconda parte)
43- Compleanno (terza parte)
44- Compleanno (quarta parte)
45- Sentimento.
46- Stufo
47- Accordo
48- Bugie
48.0- Tornerà da me

23- Discoteca (seconda parte)

220 30 33
Galing kay Umi_Yume

«Sei stato bravo in pista, Franz.» pronuncia Ryan, versandosi un po' di vodka nel bicchiere.

«Bah... non sono un ballerino. Mi stavo solo muovendo a caso... tu e Vale siete stati bravi... vi siete presi anche degli applausi.» rispondo, accompagnato da una risatina.

«Ti svelo un piccolo segreto...» Ryan fa una pausa ed avvicina poi la bocca al mio orecchio.
«Non avevamo la minima idea di cosa stavamo facendo... abbiamo semplicemente improvvisato.»

Ryan si sposta dal mio orecchio e mi rivolge un sorrisetto soddisfatto a cui rispondo a mia volta con un sorriso divertito.

«Comunque...» riprende a parlare Ryan.
«Intendevo... che sei stato bravo perché finalmente hai smesso di fare il noioso.»

«Bah...» emetto, incrociando le braccia sul petto.
«Sei proprio fissato... non fai altro che darmi del noioso.»

«Lo faccio per spronarti.» Ryan fa una pausa e prende un sorso dal suo bicchiere.
«So che non sei una persona noiosa, Franz... Solo che molto spesso tendi a nascondere la tua parte divertente... e ti serve sempre qualcuno o qualcosa per poterla tirare fuori... e sinceramente, non capisco perché fai così... è un lavoraccio anche per me, sai?»

Non ti ho mai chiesto di farlo...

«Bah...»

Ryan emette una breve risata divertita e si avvicina poi leggermente a me, portando il suo viso a pochi centimetri di distanza dal mio e rivolgendo i suoi occhi verde chiaro nei miei.

Che fa?!
È troppo vicino!

«Nel momento in cui deciderai di toglierti questa corazza di orgoglio che ti porti addosso e inizierai a mostrare il vero Francesco... quello che sa divertirsi... smetterò di darti del noioso.»

Che?!

Apro la bocca per rispondergli ma non trovando le parole giuste, decido di rimanere in silenzio e di allontanarmi poi da lui, indietreggiando leggermente e distogliendo poi lo sguardo.

Che odio...
Riesce sempre a farmi rimanere senza parole come un idiota...

«Fraa!» emette Serena canticchiando e attirando la mia attenzione.
«Vieni qui, facciamoci una foto.»

Annuisco con un leggero cenno della testa e mi dirigo poi verso i divanetti per sedermi accanto a lei.
Serena avvia la fotocamera nel suo cellulare ed alza poi il braccio per trovare il punto con la luce migliore.
Dopo essersi messa a posto i capelli, Serena si avvicina a me, portando a contatto la sua tempia con la mia e iniziamo poi a scattare una serie di foto, variando espressione e posa per ognuna.

«Siamo due boni.» commento, accompagnato da una risatina divertita.

Serena ride a sua volta e va a rivedere le foto, scorrendo la galleria con il dito.
«Chiediamo anche a Ryan di farne una con noi?» chiede poi, rivolgendomi un sorrisetto.

«Se vuoi farla, chiediglielo...» faccio una pausa ed emetto un sonoro sospiro.
«Esibizionista com'è  di certo non ti dirà di no...»

Serena rimane in silenzio e continua a rivolgermi quello strano sorrisetto.

«Cosa?» emetto, rivolgendole un'espressione confusa.
«Che è quel sorrisino, Sere?»

«Tesoro...» Serena fa una pausa ed abbassa leggermente il tono della voce per non farsi sentire dagli altri, seduti nei divanetti accanto a lei.
«Cosa sta succedendo tra te e Ryan?»

«Che?! Assolutamente niente!»

«Oh andiamo!» Serena mi dà un colpetto sull'avambraccio.
«É da quando è arrivato che vi osservo di nascosto... ho notato una particolare tensione sessuale tra voi due...»

Tensione sessuale?!

«Stai scherzando?!» emetto assumendo un'espressione disgustata.
«Da dove ti vengono queste idee?!»

«Mi stai dicendo che non ti piace nemmeno un pochino?»

«Andiamo d'accordo a malapena! Ci sono delle volte in cui lo prenderei ripetutamente a pugni...»

«Caratterialmente no, eh?» Serena fa una pausa e mi rivolge un sorriso malizioso.
«Però se avessi l'opportunità te lo faresti, ammettilo.»

Cosa?!
Me lo farei?!
Certo che n-

Mi torna in mente il bacio avvenuto a casa di Marco e con esso anche quel fatidico sogno e finisco per lasciarmi sprofondare nel divanetto con la schiena, distogliendo poi lo sguardo da Serena, che inizia a ridere divertita della mia reazione.

Cazzo...
Quel sogno di merda...

Alzo leggermente lo sguardo e lo dirigo verso Ryan, intento a versarsi l'ennesimo bicchiere di vodka.
Ryan appena nota il mio sguardo su di lui, mi rivolge uno dei suoi soliti sorrisetti e mi fa l'occhiolino.
Distolgo nuovamente lo sguardo ed emetto poi un sonoro sospiro.

No...
Lui non mi piace!
È fuori discussione...

«Che cazzo...» pronuncio poi, assumendo un'espressione infastidita.
«Lui non mi piace, Sere... non metterti cose strane in testa.»

«Mmmh... ook...» Serena fa una pausa e riprende poco dopo.
«Da amica però mi sento comunque in obbligo di darti un consiglio nel caso dovesse succedere qualcosa con lui... non legarti troppo... da quello che ho sentito, Ryan non è un ragazzo da relazioni serie...»

«Lui è etero... non mi piace in alcun modo e tra noi non succede e succederà un bel niente... Non siamo nemmeno amici.»

«Hey...» emette Daniel, sedendosi nel posto accanto al mio insieme a Riccardo.
«Di che parlate?»

«Niente!» emetto secco, incrociando le braccia sul petto.

Serena ride divertita, portandosi una mano davanti alla bocca, mentre Daniel resta in silenzio e mi rivolge un'espressione confusa.

«Ragazzi...» Marco attira la nostra attenzione.
«Siccome siamo tutti qui, perché non facciamo un gioco tutti insieme?»

«Non contare su di me.» risponde Riccardo, alzandosi dal divanetto e dirigendosi verso gli scalini del privè.

«Dove vai, Rick?» chiede Daniel, assumendo un'espressione annoiata.

«A prendere un po' d'aria fuori... sto soffocando qua dentro.»

«Buona idea...» commento, alzandomi a mia volta dal divanetto.
«Aspettami Rick, vengo con te.»

Riccardo scende dal privè e inizia a percorrere a ritroso la strada che avevamo fatto con la ragazza dello staff, mentre io rimango leggermente indietro, camminando più lentamente rispetto a Riccardo.

Che cavolo...
Serena è impazzita...
L'aria della discoteca l'ha fatta rincretinire?!
Tensione sessuale?!
Ma dove?!

«Hey ragazzi!» la voce di Ryan proveniente alle nostre spalle, attira la nostra attenzione.
«Vengo anche io.»

Ryan ci raggiunge e va a posizionarsi alla mia sinistra.

«Che cazzo...» commento, accompagnato da un sonoro sospiro.
«Ma tu devi essere sempre in mezzo alle scatole?!»

«Mmmh? A che ti riferisci?» Ryan assume un'espressione confusa, alzando un sopracciglio.
«Sto venendo con voi per andare a fumare, c'è qualche problema?»

«Il problema è che sei dappertutto!»

«Avete finito di litigare?» interviene Riccardo con il suo solito tono serio.
«Andiamo e basta.»

Riccardo si volta dall'altra parte e riprende a camminare per il corridoio illuminato dalle luci a neon, lasciando indietro me e Ryan.

Ryan mi rivolge uno dei suoi soliti sorrisetti e mi fa segno con la mano di andare avanti.
«Prego signore, dopo di lei.»

«Sei un coglione...» commento rivolgendogli un'espressione infastidita e procedendo poi a camminare per il corridoio.

Arriviamo all'uscita della discoteca e Riccardo, una volta fuori, percorre un altro piccolo tratto e va a fermarsi a poi qualche metro di distanza dall'ingresso della discoteca, seguito poi da me e Ryan.
Finalmente riesco a respirare aria pulita e non inquinata dall'odore pungente dell'alcol.

«Finalmente si respira...» pronuncia poi Riccardo, prendendo respiri profondi.
«Ci sono troppe persone là dentro.»

«Si vede che non sei abituato, Rick.» commenta Ryan, ridacchiando e recuperando poi il pacchetto di sigarette e l'accendino dalla tasca dei suoi jeans.

«Detesto i posti così eccessivamente affollati... Sono venuto solo perché me l'ha chiesto Dan.»

«Siamo in due...» intervengo, accompagnato da un sonoro sospiro.
«Io nemmeno volevo venirci... è stato Dani a convincermi...»

«Wow... Danielino sa essere convincente allora...» Ryan fa una pausa e si porta una sigaretta sulle labbra.
«In ogni caso... ormai siete qui, pensate a passare la serata al meglio.» Continua, porgendo il pacchetto di sigarette in direzione di Riccardo per offrirgliene una.

Riccardo, dopo un attimo di esitazione, decide di prendere una sigaretta dal pacchetto e va poi ad accenderla, facendosi prestare l'accendino da Ryan.

«Tu, Franz? Ne vuoi una?» chiede poi Ryan, porgendo il pacchetto verso di me.

Annuisco con un leggero cenno del capo ed allungo poi una mano in direzione del pacchetto ma Ryan va a ritirare la mano, allontanandolo.
Gli rivolgo un'occhiata ostile a cui Ryan risponde con una risatina.
La scena si ripete un'altra volta e Ryan continua a giocherellare e a ridere divertito tra sé e sé.

«La vuoi smettere?!» sbotto, con tono ostile.

Ryan continua a ridere ed allunga nuovamente la mano con il pacchetto verso di me.
Rimango a guardarlo con fare ostile  per qualche minuto e, per evitare l'ennesimo dispetto idiota di Ryan, lo anticipo rubandogli dalle labbra la sua sigaretta.

«Hey... non vale così...» commenta Ryan, ridacchiando.

Gli porgo il dito medio e, dopo essermi fatto passare l'accendino da Riccardo, procedo ad accendere la sigaretta e ad aspirare leggermente, per poi soffiare via il fumo e porgere nuovamente l'accendino a Ryan.

Ryan emette un sonoro sospiro e va a recuperare un'altra sigaretta dal suo pacchetto.
«Comunque...» pronuncia poi, accendendo anche lui la sua sigaretta.
«Siccome siamo tutti e tre qui da soli e non so quando ricapiterà... che ne dite di una chiacchierata tra possessori?»

«Possessori?» chiede Riccardo, alzando un sopracciglio confuso.

«Yes... Franz mi ha detto che anche tu possiedi il potere del demone.»

Riccardo assume un'espressione sorpresa per un attimo e torna poi ad avere la sua solita espressione seria.
«Avevo dimenticato che anche tu hai un'abilità...» pronuncia poi, prendendo un tiro dalla sua sigaretta.
«Di cosa vuoi parlare esattamente?»

«Beh... conosco già il potere di Franz... ma non so nulla del tuo.» Ryan fa una pausa e riprende poco dopo.
«Che ne dici di parlare un po' dei nostri poteri?»

Riccardo resta a guardarlo dubbioso per qualche minuto e va poi ad annuire leggermente.

«Il mio potere è la Lettura della sincerità... posso leggere i pensieri di un'altra persona per scoprire se quella persona sta mentendo.» continua poi, Ryan.

«Hai lo stesso potere di mio zio... e anche del mio bisnonno.» commenta Riccardo, assumendo un'espressione pensosa.

«La Lettura è un potere comune... nella mia famiglia, oltre me, sono stati tanti ad averlo.»

«Esistono davvero poteri più o meno comuni di altri?» chiedo, assumendo un'espressione confusa.

«Beh... sì Franz...» Ryan fa una pausa e porta lo sguardo nella mia direzione.
«Il potere del demone è legato alle emozioni negative di una persona... Il demone stabilisce un patto con quella persona quando questa prova una forte emozione negativa. Quella persona riceverà poi un potere in base al sentimento negativo che provava in quel momento... la Lettura è un potere comune perché è associata alla delusione... delusione per l'ennesima bugia che ti viene detta...»

Quindi...
Il suo potere è nato da questo...

«La delusione è un sentimento comune... e di conseguenza lo è anche la Lettura come potete...» continua poi, Ryan.
«Il tuo potere, Franz... nasce dalla paura e della sfiducia... in passato sarai stato preso in giro da qualcuno e questo ti ha portato ad avere paura a fidarti degli altri.»

«Come... come fai a sapere tutte queste cose?» chiedo, assumendo un'espressione sorpresa.

«La mia famiglia è legata al potere del demone da un'infinità di generazioni... Col tempo abbiamo avuto la possibilità di sapere ogni cosa sui vari poteri che vengono concessi dal demone.»

«Dovresti parlare di tutto questo con mio zio... tra tutti lui nella mia famiglia è quello che ha cercato di informarsi di più.» interviene Riccardo.

«D'accordo, quando vuoi. Facciamo una bella riunione tutti insieme tra possessori.» risponde Ryan, accompagnato da una risatina.
«Quindi... qual è il tuo potere Rick?»

«Posso allontanare le persone da me.»

Sentendo le parole di Riccardo, Ryan assume un'espressione estremamente sorpresa e rimane come irrigidito.

«Mi basta guardare una persona dritta negli occhi e concentrarmi... dopo questo, quella persona agisce come se non esistessi più e di conseguenza si allontana da me.» continua Riccardo.

Ryan rimane in silenzio per qualche minuto e la sua espressione sorpresa va lentamente a mutare in una seria e malinconica.
«Il Distacco... il potere dell'odio...»

Che è quell'espressione?

Ryan abbassa leggermente lo sguardo ed emette poi un sonoro sospiro.
«L'hai usato... solo per te stesso?»

«A che ti riferisci?» chiede Riccardo, assumendo un'espressione confusa.

Ryan rialza lo sguardo e va poi a rivolgere a Riccardo un'espressione estremamente seria.
«Fai attenzione a questo potere, Rick...»

Riccardo rimane in silenzio per qualche minuto e va ad assumere a sua volta un'espressione seria.
«Da quando sono con Dan... non l'ho più usato.»

«Il tuo potere è tra tutti quello più difficile da controllare...» Ryan fa una pausa e riprende poco dopo.
«L'odio è difficile da controllare...»

«Lo so.» emette Riccardo, con tono serio.
«Credo di aver capito a cosa ti riferisci...»

«Io no...» intervengo, rivolgendo ad entrambi un'espressione confusa.
«In che senso "controllare"?»

«Come ti ho già detto... il potere è legato alle emozioni negative... se provi un'emozione estremamente negativa, rischi di perdere il controllo... e superata una certa soglia si rischia di impazzire... il demone può portarti ad agire in maniera estrema.»

Maniera estrema?
Che significa?

Riccardo apre la bocca per rispondere ma viene bloccato dalla suoneria del suo telefono.
«É Dan...» pronuncia poi, portando lo sguardo sullo schermo.
«Io torno dentro.»

Riccardo si allontana da noi e, arrivato davanti all'ingresso, entra all'interno della discoteca.

«Se vuoi entrare anche tu, fai pure.» pronuncia poi Ryan, andando a sedersi per terra ed appoggiando la schiena al muro esterno della discoteca.
«Io vi raggiungo dopo...» continua poi, prendendo un altro tiro dalla sua sigaretta.

Sul volto di Ryan è ancora presente quell'espressione carica di malinconia.

Ancora quell'espressione...
Che significa?
Non ho mai visto Ryan così...

Rimango in silenzio per qualche minuto e vado poi a sedermi per terra affianco a lui.
«Non ho finito la mia sigaretta...»

«Ok... Rimani allora...»

Tra me e Ryan va a formarsi un silenzio estremamente teso e pesante.

Ora rimane anche zitto?!
Questo è proprio strano...
Perché venire a sapere del potere di Rick l'ha reso così?!

«Va... tutto bene, Ryan?» chiedo poi, portando lo sguardo verso di lui.

«Mmmh?» emette, alzando un sopracciglio.

«Non sembri il solito...» faccio una pausa e gli rivolgo un'espressione pensosa.
«Ha a che fare con il potere di Riccardo?»

Ryan rimane in silenzio per qualche minuto e riporta poi lo sguardo davanti a sé.
«Il suo potere... è terribile... per sé stesso... e anche su chi lo usa... Lui non ha completa conoscenza del suo potere...»

«In che senso?»

«Ha detto che il suo potere gli permette di allontanare le persone da sé stesso...» Ryan fa una pausa ed emette un sonoro sospiro.
«Dalle sue parole deduco che non sappia il vero utilizzo del suo potere...»

«Cosa?!» emetto, assumendo un'espressione sorpresa.
«Quindi... mi stai dicendo-»

«Già...» mi interrompe Ryan, rivolgendomi un'espressione seria.
«Il suo potere non nasce per allontanare le persone da sé stesso... ma per allontanare una persona da un'altra.»

Merda...
È per questo che gli ha detto di far attenzione?

«Lui l'ha utilizzato solo per sé stesso... e questo... si può dire che, in parte, sia una cosa positiva...» continua poi Ryan.
«E credo che... il fatto che con lui ci sia Daniel sia comunque una cosa positiva per lui siccome ha detto che non l'ha più utilizzato...»

«E allora... perché sei così turbato?»

Ryan rimane in silenzio per qualche minuto e va poi ad abbassare leggermente lo sguardo.
«Perché... Riccardo ha lo stesso potere di mia madre...»

Sua madre?!

Ryan torna a chiudersi nel suo silenzio e prende poi l'ultimo tiro dalla sua sigaretta.

Se è così turbato...
Dev'essere un argomento dolente per lui...

«Vuoi... parlarne?» chiedo con fare incerto, rivolgendogli un'espressione malinconica.

Ryan rimane in silenzio per qualche minuto e mi rivolge poi uno dei suoi sorrisetti.
«Che carino...» pronuncia poi, accompagnato da una risatina.
«Ti preoccupi per me, Franz?»

«Che?!» emetto, distogliendo poi di scatto lo sguardo.
«No... Io-»

«Ti ringrazio...» mi interrompe Ryan.

Mi volto leggermente verso di lui e noto che sul suo volto è tornata la sua espressione malinconica.

Che cavolo...
Cosa dovrei dire?!

Rimango in silenzio per qualche minuto e vado poi a rimettermi in piedi, posizionandomi davanti a lui.
«Dai... andiamo...» pronuncio poi, tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
«Ti stai sporcando la camicia stando appoggiato lì.»

Ryan emette una risatina divertita e, dopo aver preso la mia mano, si rimette in piedi con il mio aiuto.

Ryan si passa una mano sui jeans e va a controllarsi poi la camicia, mentre io rimango in silenzio ad osservarlo; i miei occhi vanno a scendere spontaneamente dal suo viso al suo torso nudo che fuoriesce dalla camicia aperta.

"Però se avessi l'opportunità te lo faresti, ammettilo."

Mi tornano in mente le parole di Serena e finisco per impanicarmi interiormente e per distogliere di scatto lo sguardo.

No!
Certo che no!
Che cavolo mi viene in mente?!

«Franz? Mi stai ascoltando?»

«Che?!» emetto, uscendo dai miei pensieri.

«Ti ho chiesto se puoi controllare se ho la camicia sporca.» pronuncia Ryan, voltandosi dall'altra parte.

Porto lo sguardo verso di lui e noto subito delle strisce grigiastre sulla sua camicia bianca nella parte in basso della camicia.

«Hai delle strisciate nella schiena...» rispondo poi.

«Puoi toglierle?»

Mi avvicino a lui a vado a passare una mano ripetutamente sulla sua camicia per togliere lo sporco, ma riesco solamente in parte.

«Più di così non va via...»

Ryan si volta nuovamente verso di me e mi rivolge un altro dei suoi sorrisetti.
«Beh... grazie, Franz.»

Rimango in silenzio e il mio sguardo va a puntarsi nuovamente sul suo torso scoperto.
«Che cazzo...» commento, accompagnato da un sonoro sospiro.
«Chiuditi questa camicia!»

«Perché?» chiede Ryan, rivolgendomi un'espressione confusa.
«Ho un fisico perfetto, perché non mostrarlo?»

Assumo spontaneamente un'espressione infastidita e vado poi ad abbottonare la sua camicia di mia volontà.
«Sei veramente imbarazzante, lo sai? Idiota...»

Ryan ride divertito e rimane in silenzio, senza ribellarsi.
Chiuso anche l'ultimo bottone, rialzo leggermente lo sguardo verso di lui che va a rivolgermi un altro sorrisetto; la distanza tra me e lui è molto poca, troppo poca.

Ma che diavolo sto facendo?!

Mi allontano leggermente da lui e vado quindi a distogliere lo sguardo, continuando a rimanere in silenzio.

Che cavolo...
Perché mi sento così in imbarazzo?

«Beh...» emette Ryan, attirando nuovamente la mia attenzione.
«Che ne dici di tornare dagli altri?»

Annuisco con un leggero cenno della testa ed avanzo poi in avanti, superandolo e dirigendomi poi verso l'ingresso della discoteca.
«Io voglio ancora ubriacarmi.»

Ryan ride divertito e mi raggiunge poco dopo, posizionandosi alla mia destra.
«Allora ubriachiamoci insieme... credo di averne bisogno anche io.»

Avanziamo insieme verso l'ingresso della discoteca e, dopo aver mostrato i braccialetti al ragazzo all'ingresso, entriamo verso l'interno e percorriamo il corridoio per arrivare poi nella sala.
Una volta raggiunto il nostro privè, notiamo subito che gli altri nel frattempo hanno iniziato a giocare a obbligo o verità.

«Hey ragà...» pronuncia poi Marco.
«Venite a giocare.»

Serena mi fa segno di sedersi nel mio posto di prima tra lei e Daniel e mi rivolge lo stesso sorrisetto di prima.

«Guai a te... non dire una parola...» pronuncio poi, sedendomi accanto a lei.

Serena inizia a ridacchiare tra sé e sé e rimane poi in silenzio.
Nel frattempo, Ryan prende posto su uno dei divanetti, accanto a Valentina e Giulia.

«Stiamo usando un app perché alcuni hanno scarsa fantasia...» commenta poi Marco.
«Comunque... siccome voi siete appena arrivati e vi siete saltati dei turni, ora tocca a voi.»

«Vai, fratè... inizio io.» risponde Ryan, versandosi nel frattempo un bicchiere bello pieno di vodka.

«Obbligo o verità?»

«Ovviamente, obbligo.» risponde sicuro, Ryan, prendendo poi un sorso dal suo bicchiere.

Marco va a pigiare il tastino sul suo telefono e rimane in silenzio per leggere l'obbligo.
«Gioca a carta-forbice-sasso con Federico, chi perde si toglie un indumento.»

«Oh ma basta...» interviene Federico, sbuffando.
«L'ho già fatto prima contro Andrea.»

«E ti abbiamo concesso di toglierti solo le scarpe...» risponde Marco.
«Ora però siccome le hai già tolte, se perdi devi levarti qualcos'altro.»

Federico sbuffa nuovamente e rivolge a Ryan uno sguardo da cane bastonato.

«È inutile che mi guardi così... è un obbligo...» risponde Ryan, alzandosi in piedi per andare verso di lui.

Dopo che anche Federico si è alzato dal tavolino, i due cominciano a giocare a carta-forbice-sasso e, dopo tre partite, ne esce vincitore Federico, che va ad esultare entusiasta.
«Che fortuna, cazzo!» pronuncia poi, tornando al suo posto.

«Ti togli le scarpe anche tu?» chiede Valentina, rivolgendo lo sguardo verso Ryan.

«Io non ho problemi a togliere anche il resto.» risponde con tono sicuro, Ryan.
«Che devo togliere?»

«Federico prima ha tolto le scarpe quindi per essere giusti, dovresti fare lo stesso...» interviene Giulia.

Ryan annuisce e va poi a levarsi le scarpe, per andare poi nuovamente a sedersi al suo posto.

«Bene... ora tocca a Francesco.» pronuncia poi Marco, rivolgendo lo sguardo verso di me.
«Obbligo o verità?»

Rimango in silenzio per qualche minuto per pensarci e rispondo poi con:
«Obbligo...»

Marco va a leggere con gli occhi l'obbligo dal suo cellulare e rialza poi lo sguardo verso di me.
«Devi passare 7 minuti chiuso in bagno con Andrea.»

__________________________________

NOTE DELL'AUTRICE.

HEY GUYS❤️✨
Sono tornata con un nuovo capitolo tutto per voi 💕

Siamo alla seconda parte della serata in discoteca ma ancora non è finita qui 👀👀✨
Cosa succederà?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo ❤️✨

Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo, lasciandomi un commento 💬

Come sempre, se il capitolo vi è piaciuto vi invito a lasciarmi una stellina ⭐ per supportare me e la storia ❤
Vi ricordo anche, che nella mio bio trovate il link per accedere al mio profilo ko-fi, alla playlist di Spotify e al profilo di Instagram dedicato alla storia 💕

Ci vediamo, se riesco a finirlo in tempo, questo lunedì (o nel caso, leggermente più tardi) con il nuovo capitolo 💕
Love u ❤️✨

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