LOVE ON THE RUN

By meemedesimaa

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Grace Jasmine Wolff, la figlia del famoso Team Principal Toto Wolff, ha 18 anni, quasi 19, e ha sempre avuto... More

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By meemedesimaa

Mi stavo morsicando le unghie ricostruite con cura appena qualche giorno fa dalla mia estetista di fiducia.

L'arancione è un colore estivo e che quest'anno va molto di moda, motivo per cui o deciso di sceglierlo.

Inutile dirvi che Lando non appena le ha viste, ha subito pensato le avessi fatte per lui e per la Mclaren.

Credo che il ragazzino debba imparare che il mondo non gli gira attorno.

Ma adesso torniamo a noi.

Daniel è rimasto primo dopo l'incidente tra Max e Hamilton, mentre Lando difende la sua seconda posizione da Checo e Valtteri che stanno combattendo per il podio.

Si tratta dell'ultimo giro.

Sono seduta accanto a Charlotte, poco più in là c'è Katerina, che non si sa per quale motivo ha deciso di restare lì da sola nonostante il mio invito ad unirsi a noi.

Quella ragazza è strana, deve davvero odiarmi.

"HE LEFT RED BULL, HE WENT TO RENAULT, HE'S GONE TO MCLAREN, HE'S GONNA GET THE VICTORY NOW, IT'S MCLAREN, AND RICCIARDO, THAT WINS THE ITALIAN GRAN PRIX, LANDO NORRIS COMES HOME, TO MAKE IT A ONE - TWO" il commento inglese di David Croft mi riporta alla realtà mentre i miei occhi sono fissi sul traguardo dove Daniel, Lando e Perez hanno appena tagliato il traguardo, nonostante il terzo e quarto posto li prendano rispettivamente Valtteri e Charles a causa di una penalità per Checo.

Mi alzo in piedi portandomi le mani alla bocca e guardando Charlotte che mi salta addosso abbracciandomi

Daniel ha vinto.

Lando ha appena fatto il suo primo secondo posto in formula uno.

Charles ha portato una Ferrari poco competitiva, al 4 posto.

Cosa potevo aspettarmi di meglio da questo Gran Premio?

Un sorriso nasce spontaneo sul mio viso e mi fiondo di sotto cercando di raggiungere nel modo più veloce possibile il podio seguita da Charlotte.

Vedo le tre monoposto parcheggiate e i piloti ancora all'interno.

Mi metto in un angolino e guardo Daniel salire in piedi sulla sua auto.

I miei occhi si posano poi su Lando che corre ad abbracciare prima Zak e poi i meccanici.

Mentre è costretto tra le braccia degli uomini, i suoi occhi incrociano i miei e il mio cuore batte forte.

Sorrido più che posso, facendogli capire quanto io sia fiera di lui, mentre il suo occhio sinistro si strizza in un occhiolino.

La mia attenzione viene catturata dalle mani dell'Australiano che mi sollevano per aria, facendomi scavalcare la transenna mentre mi tiene stretta a lui.

Sorrido mentre lo abbraccio forte.

In pochi sanno quanto si è meritato questa vittoria e io ho la fortuna di appartenere a questo gruppo ristretto.

Vedo Charlotte e Charles baciarsi poco più in là e questa cosa mi riempe ancora di più il cuore di gioia.

Daniel mi aiuta a scavalcare nuovamente la transenna e poi segue i movimenti di Lando a ruota.

Alzo la testa al cielo e aspetto che Norris venga premiato subito dopo Valtteri.

Così quando urlano il suo nome, il trofeo viene alzato in aria, il sorriso che ha stampato in faccia dice tutto mentre i suoi occhi scrutano la folla fino ad arrivare a me.

Poi con un cenno leggero, quasi impercettibile della testa mi indica, che lo abbia captato solo io?

Sorride, sorride ancora, lo stesso faccio io e quando finalmente premiano anche Daniel scatto una foto, nella quale racchiudo tutte le fatiche che ha passato e la pubblico nelle mie storie.

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gracejwolff story

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È il momento dello shoey, ma non ho intenzione di assistere a quello spettacolo disgustoso che ogni volta mi fa salire i conati di vomito.

Amo vedere Daniel festeggiare, ma lo shoey è una cosa che passo sempre e anche molto volentieri.

Entro nella hospitality McLaren e mi siedo sui divanetti all'entrata nell'attesa di sentire il boato che accompagnerà l'entrata nell'edificio dei due piloti.

~

Finalmente dopo tre ore e mezza di interviste, foto, autografi ai fan e chi più ne ha più ne metta, Daniel e Lando fanno il loro ingresso nel prefabbricato della loro scuderia.

Un gran baccano si crea attorno a me, ma Norris si accorge subito della mia presenza; corre da me, mi carica sulla sua spalla mentre con l'altra mano tiene il suo trofeo.

Fortunatamente in pochi si accorgono della nostra fuga, gli altri sono tutti troppo concentrati ad acclamare Daniel.

Avrei voluto complimentarmi con l'honey badger per la sua fantastica gara, ma questo bufalo mi sta portando chissà dove.

"Hai la macchina qui?" mi chiede facendomi scendere dalla sua spalla.

"Si ma le chiavi sono nella borsa che credo di aver lasciato ai box Ferrari" spiego ridendo.

Lui continua a sorridermi.

"Vai corri, prendile, ci troviamo nel parcheggio" grida ridendo facendomi voltare e dandomi una leggera spinta.

Scoppio a ridere per la sua estrema felicità, nemmeno un bambino che mangia le caramelle ha tutto questo entusiasmo.

Percorro velocemente e la strada che stamattina mi era apparsa lunga e interminabile, ora mi sembrava essere durata meno di 30 secondi.

Carlos è fuori dai box e parla con alcuni maccanici.

Appena mi vede si interrompe.

"Cerchi questa?" chiede porgendomi la borsa.

"Si grazie, complimenti per la gara, hai visto che non dovevi preoccuparti" sorrido mentre scappo via dopo aver afferrato la borsetta.

In qualche minuto sono nel parcheggio, dove Lando sta parlando con George e Lance.

"Lando" grido sventolando in aria le chiavi della Mercedes al mio fianco.

Mi sorride splendidamente e saluta i ragazzi, correndo verso di me.

Salgo e accendo l'auto aspettando il suo arrivo.

~

È forse la prima volta che non crolliamo dopo aver fatto sesso.

Siamo completamente nudi, sdraiati sotto le lenzuola e guardiamo il soffitto della mia camera, che ormai Lando sembra conoscere a memoria.

Sarà l'adrenalina o il fatto che il mio cuore non riesce a regolarizzare i battiti come se stesse per succedere qualcosa di fantastico, ma non riesco proprio a prendere sonno.

"Non abbiamo cenato" constato "Mia mamma verrà presto a controllare se sto bene, si preoccupa tanto per me dallo scorso anno" sussurro.

È vero, mamma da quando ho avuto quel brutto periodo, mi controlla forse più di quanto una ragazza di diciotto anni andrebbe controllata, ma va bene così.

"Scenderemo a mangiare" sussurra.

Seguono poi attimi di silenzio, in cui i miei pensieri vagano ovunque, tranne che sul ragazzo al mio fianco.

"Quindi stiamo insieme?" dice dal nulla facendo scattare il mio sguardo su di lui.

Perché improvvisamente vogliono tutti stare con me?

"Non fare scherzi, sai che non funzionerebbe mai" dico sincera.

"Io ti piaccio?" sussurra girandosi su un fianco e grattandomi il braccio.

Qualcuno deve avergli detto che è il mio punto debole.

"Mi sembra ovvia la risposta" dico spostandomi verso di lui e guardandolo negli occhi per quello che la poca luce, che penetra dalle tende, permette.

"Dillo" ordina.

Mi piace quando cerca di fare l'autoritario, ma poi quella sua risata da bambino esce e non puoi non essere contagiata.

"Mi piaci Lando Norris" esprimo i miei sentimenti, liberando il mio cuore da un peso.

"Allora stiamo insieme" dice smettendo di grattarmi il braccio e riportando lo sguardo sul soffitto.

"Lando le cose non vanno così" ammetto con un velo di tristezza nella voce.

Vorrei davvero fosse così facile, ma so bene che non lo è.

Mantengo lo sguardo su di lui e poso una mano sui ricci che gli ricadono delicati sulla fronte.

"E come vanno?" domanda ingenuo.

"Vanno male" dico girandomi anche io a pancia in su.

"Senti grace non so che problema tu abbia ma io ti sto dicendo che mi piaci, che voglio stare insieme a..."

"E io ti sto dicendo che le cose si faranno sempre più difficili e finiremo con l'odiarci" lo interrompo prima che le sue parole possano convincermi.

Rimane in silenzio.

"Lando io non voglio odiarti" sussurro in seguito.

"Perché dovrebbe finire così?" chiede continuando ad essere ingenuo o forse cercando di ignorare tutti i problemi.

"Per i paparazzi, per le tue fan, per mio padre, per Lewis, per Max" elenco alcuni elementi che potrebbero distruggere tutto ancora prima dell'inizio poi mi fermo un attimo e ricomincio "Andiamo Lando, guardati intorno, non c'è neanche una persona che ci vorrebbe vedere insieme"

"Ci sono io, ci sei tu e questo mi basta"

Ecco la cosa più dolce che sia uscita dalle sue labbra, riguardo a un "noi".

Sorrido involontariamente.

Davvero gli bastiamo io e lui?

Ritorno in me.

"Ti sto impedendo di dover scegliere, in un futuro se odiarmi o no, quindi ti prego non rendere le cose difficili" dico girandomi in modo da vederlo di nuovo bene in viso e avvicinarmi a lui per sentire il suo calore.

"Non potrei mai odiarti" dice prima di attaccare le sue labbra alle mie.

Mi stacco quasi subito, perché so che se non lo facessi probabilmente sarebbe la fine del nostro discorso.

Questo mio gesto lo irrita parecchio tanto da farlo mettere seduto con le lenzuola che gli coprono dalla vita in giù.

"Senti Grace, oggi ho dato la mia miglior prestazione e l'ho fatto per impressionare te; sul podio non guardavo la mia mamma come faccio sempre per vederla sorridere con le lacrime agli occhi fiera di me, ma guardavo te che avevi più o meno la sua stessa espressione; la seconda posizione nel gran premio di casa tua, il tempio della velocità, Monza, l'ho guadagnata immaginandomi questa serata con te; quindi adesso elimina le paranoie dalla tua testa e fai chiarezza, perché siamo grandi ed entrambi sappiamo cosa vogliamo, io mi sono fatto il culo e me lo sono andato a prendere ciò che desideravo, lo tengo tra le mie braccia in questo momento ciò a cui puntavo" sospira "Grace, adesso tocca a te, fai la tua scelta, non ti odierò in nessun caso" conclude guardandomi con quegli occhi che mi fanno perdere la ragione ogni volta.

Il mio cuore batte.

Non sono brava con questo tipo di cose.

"Cosa ti preoccupa?" dice dolcemente.

"Tutto, Lando" dico sulla crisi di un pianto.

"Se poi va tutto male? Io sono tornata ora a gironzolare tra i circuiti, non voglio dovermene già andare perché le persone mi fischiano dietro dandomi della puttana che ti ha spezzato il cuore" ammetto ciò che mi frulla in testa.

Le sue mani si posano sul mio viso e sorride.

So bene come funzionano queste relazioni.

"Non lo permetterei mai e poi se sarò io a spezzarti il cuore?" dice cercando di sdrammatizzare.

"Rimarrò sempre io dalla parte del torto Lando" ammetto disperata.

"Facciamo così" dice mettendosi composto davanti a me "Ci proviamo solo noi due, manteniamo questa cosa lontana dai social, lontana dai ragazzi, la teniamo per noi due, per le nostre famiglie e gli amici stretti, poi stiamo a vedere come vanno le cose" dice sorridendo.

"Va bene?" mi chiede lasciandomi un bacio in fronte.

Annuisco.

Le cose andranno male, molto male.

"Va bene" rafforzo la mia risposta prima di asciugarmi il naso collante causato dalle leggere lacrime che erano scese dai mie occhi, fisso le sue perle azzurre e mi butto a capofitto sulle sue labbra.

Quel sapore, potrei cibarmi di lui all'infinito, ma il mio stomaco brontola e ci fa scoppiare a ridere.

Ci stacchiamo e ci vestiamo pronti a scendere per cenare.

Una volta al piano di sotto, gli occhi di mia mamma e di Tom, si puntano su di noi mentre sul divano scorgo la figura di mio padre.

Mio padre?

Che cazzo ci fa papà qui?

Certo ero pronta a dire agli adulti che vivono con me, che ora avevo un ragazzo, ma non ero di certo preparata a dirlo a Satana in persona.

Caccio Lando di sopra e scendo gli ultimi gradini venendo accolta da Kentucky che mi salta addosso e mi lecca tutta la faccia.

"Grace" papà Wolff pronuncia il mio nome come se fosse l'unica cosa che ha da dire, mentre io gli faccio un segno di saluto con la testa; dopo oggi la mia voglia di parlargli è diminuita drasticamente, come può credere a delle voci senza chiedere spiegazioni alla diretta interessata, che tra l'altro è sua figlia?

Mamma prende i due bicchieri di vino e li porta sul divano.

Io vado da Tom che si trova seduto sullo sgabello posto a fianco dell'isolotto in cucina.

Prendo del pane, dell'affettato e del formaggio e quando sto per tornare in camera, seguita da Ken, a sfamare me e il mio ragazzo, le parole di mio padre mi fanno ribollire il sangue nelle vene.

"Coraline sapevi che nostra figlia se la fa con Max Verstappen" dice con voce beffarda.

"Wow mi conosci talmente bene che non sai niente della mia vita" dico voltandomi.

"Toto, mi sembra tu stia esagerando con questa storia" dice Tom prendendo le mie difese, deve aver sentito anche lui le voci che corrono nei paddock.

"Tu stanne fuori" lo zittisce.

"Perché dovrebbe starne fuori?" dice sottile mia madre.

"Perché non fa parte della famiglia" alza la voce papà.

"Non fa parte della famiglia? ma ti rendi conto di quello che dici? Fa parte di questa famiglia più di quanto pensi" sputo parole amare.

"Grace non esagerare" mi rimprovera mamma conoscendo bene il mio carattere e avvisandomi di non dire cose di cui potrei pentirmi.

"Ah si? Tom conta più di quanto conti io?" chiede papà.

"Non ho detto questo" dico alzando le sopracciglia e ghignando.

"Hai detto questo" ribatte.

"Toto non ha detto quello che pensi tu" si intromette ancora Tommaso.

"Tu non ti devi intromettere è la mia famiglia, non la tua" sbotta nervoso papà.

"Se siamo davvero la tua famiglia, allora perché hai lasciato che la mamma affrontasse il periodo più difficile delle nostre vite da sola?" chiedo abbassando il tono.

"Perché dovevo lavorare e darvi i soldi per continuare a vivere" dice lui gridando ancora.

Darci i soldi per continuare a vivere?

Come se mia mamma non si facesse il culo ogni giorno per portare a casa il vino di lusso che è contenuto nel calice che tiene tra le mani.

"Vuoi sapere come vivevamo bene? Chiedilo a Tommaso lui c'era" dico girando i tacchi e andando di sopra.

Entro in camera e sbatto la porta dopo aver fatto entrare con me anche Kentucky, il quale mi ha seguito per tutto il tragitto con la coda tra le gambe.

"Ah quindi te la fai con Verstappen?" dice con un mezzo ghigno.

Roteo gli occhi e gli tiro un pugno sul braccio.

"Certo che la tua vita è un bel casino" continua avvicinandosi a me.

"Sei ancora sicuro della scelta che hai fatto? Se vuoi puoi tornare indietro, ora o mai più" dico con un piccolo sorriso.

I suoi occhi si illuminano e per un attimo credo che voglia rimangiarsi tutte le belle parole dette qualche istante fa, ma poi un sorriso si piega sul suo volto, facendomi notare l'imperfezione dei suoi denti che lo rende comunque perfetto ai miei occhi.

"Infondo a me i casini piacciono" ride baciandomi intensamente.

Le mie mani si attaccano al suo collo mentre le sue, stringono leggere la mia vita.

Il cibo deve essere caduto a terra e spero solo che Ken non se lo stia mangiando, perché col cavolo che torno al piano terra.

Un piccolo mugugno ci fa staccare e il cucciolo di Husky attira la nostra attenzione con un altro mugolio mentre ci guarda seduto al nostro fianco.

Poso la mia guancia sul petto di Lando e guardo Ken.

"Domani, ho l'aereo presto, devo tornare in hotel a dormire" mi avvisa Lando.

"No, non devi, rimani qui" gli chiedo o meglio gli ordino.

"Ho la mia valigia là, devo per forza tornare piccola" spiega e io annuisco.

Il silenzio impossessa la stanza fino a quando non decido di romperlo.

"Domani inizio l'ultimo anno di scuola" sorrido un po' triste posando il mio mento sul suo petto "Cercherò comunque di essere presente per le tue gare, almeno la Domenica" spiego cercando di sorridere e non pensare a quanto questa relazione mi sembri sempre più difficile ogni secondo che passa.

Mi rattristo subito pensando che sarà davvero complicato vederci almeno una volta a settimana se non dentro ad un circuito; il ragazzo percepisce subito la mia agonia e mi prende il viso tra le mani mentre le mie braccia sono strette intorno alla sua vita

"Grace, ci organizzeremo settimana per settimana, andrà bene" dice guardandomi negli occhi.

"Andrà bene" ripeto convincendomi forse un po' di più.

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