"Vorrei catturare il tuo cuore e i tuoi sentimenti, giocare con loro e poi abbandonarli, come tu hai fatto con me."
-Oscar Wilde
Lancio un'occhiata veloce alla porta, sentendola aprirsi, e il fiato mi si spezza immediatamente quando vedo Mason fare il suo ingresso con Eléonore.
Immediatamente mi giro verso Charles che, accortosi dell'ingresso dell'inglese, mi sta osservando con un leggero senso di colpa visto che mi ha convinto ad uscire dicendomi che Mason sarebbe stata una delle ultime persone che avrei potuto incontrare.
"Non guardarmi così, non è colpa mia se ora frequenta il tuo bar preferito." Charles alza le mani in aria, come a ripulirsi la coscienza, mentre io lo guardo maggiormente male.
"Veramente è colpa tua e di Lando che, quando Mason voleva conoscermi, gli avete dato una mano per incontrarmi." gli ricordo, facendogli un occhiolino falso "Ora che diavolo devo fare? Non mi va di parlargli."
Il mio amico ci pensa su per qualche secondo, poi scrolla le spalle come se non avesse nessuna idea "Magari non ti nota..." si becca immediatamente un'altra occhiata assassina dopo aver parlato, come potrebbe non notarmi se siamo seduti al bancone dove solitamente mi siedo?
"Maledetta me quando ho accettato di uscire da casa, almeno lì ero sicura che non l'avrei incontrato così." inizio ad agitarmi, giocherellando con il bordo del maglione nero che ho addosso, come per scaricare la tensione "Ti prego andiamo via, non voglio stare più qua."
Lui mi guarda con preoccupazione e poi posa la mano sopra la mia che è ferma sul bancone "Non andremo via. Io sono qua e ti sto accanto qualsiasi cosa accada, ma non ti permetterò di scappare da uno dei tuoi posti preferiti solo perché c'è lui."
Tolgo la mano da sotto la sua di scatto, mentre mi tocco il petto e sento gli occhi pizzicarmi. Dio, non voglio che mi venga una crisi di pianto qua davanti a tutti.
"Tu non capisci... assolutamente! Non me ne frega nulla se questo era il mio posto preferito o chissà cosa. Voglio andare via perché se mi parlasse, cadrei a pezzi." decido di essere sincera e diretta, sperando che capisca come mi sento, ma prima che lui possa dire qualsiasi cosa, i miei occhi si incastrano con quelli di Mason che si è appena accorto di me.
Il mio cuore accelera notevolmente e immediatamente, mentre lo osservo tirare la manica del cappotto di Eléonore come per richiamare la sua attenzione. La sua migliore amica gli lancia un'occhiata maligna e poi interrogativa, mentre lui si limita a indicarmi appena. Lei alza lo sguardo verso di me e vedendomi capisce subito come mai Mason l'abbia richiamata in quel modo.
Le faccio un debole sorriso, come a salutarla, poi smetto di osservare nella loro direzione, sperando che questo serva a far capire a Mason che è meglio se per ora non mi venga a parlare. Però, non faccio nemmeno in tempo a pensare questo, che Charles mi comunica che Mason sta venendo verso la nostra direzione.
Inizio a respirare più velocemente, mentre il mio petto si alza e si abbassa in maniera irregolare, e quando sento la sua voce accanto a me, che mi saluta facendo il mio nome, la cosa peggiora notevolmente.
Alzo istintivamente lo sguardo e quasi mi manca l'aria quando mi ritrovo davanti i suoi bellissimi occhi scuri. È così bello e mi manca da morire... ma non riesco a fare come se niente fosse accaduto. Forse è un mio limite, ma ho già sofferto troppo e ogni minima cosa mi spaventa da morire, e lui lo sapeva bene anche quando mi ha parlato in quel modo.
"Maria... ehi." sembra a disagio e, nonostante tutto, questo mi fa stringere il cuore "Possiamo parlare?"
Sposto lo sguardo su Charles, che mi sorride debolmente come a darmi coraggio, poi riprendo ad osservare Mason che mi sta fissando in attesa di una risposta con lo sguardo speranzoso e triste. "Ciao Mason... non so se sia una buona idea."
I suoi occhi si inscuriscono improvvisamente e abbassa il capo per alcuni secondi, come se ci fosse rimasto male, poi mi osserva nuovamente. "Per favore. Ho bisogno di parlarti, di scusarmi."
Immediatamente provo a fare mentalmente una lista dei pro e contro, ma mi rendo conto di non riuscire a pensare in modo oggettivo, perciò salto giù dallo sgabello e annuisco mentre continuo a tenere lo sguardo incollato al suo.
"Va bene, andiamo fuori." lancio un'occhiata rassicurante a Charles e poi cammino verso l'uscita mentre indosso il cappotto, sicura che l'inglese mi stia seguendo. Mi sento agitata come non mai, perché non ho idea di cosa potrebbe venirne fuori da questa chiacchierata. Temo che le cose possano peggiorare ulteriormente e ci perderemo ancora di più e per sempre.
Quando l'aria fredda mi colpisce il viso, mi lacrimano gli occhi, perciò gli asciugo con la manica del maglioncino che fuoriesce dal cappotto e poi mi giro verso Mason. I suoi occhi scrutano la mia figura e io mi sento leggermente esposta e in soggezione davanti al suo sguardo che mi fissa come se stesse ripercorrendo chissà quali ricordi.
"Dimmi, ti ascolto." lo incito a parlare tentando di mantenere un tono freddo e distaccato, ma mi rendo conto che mi viene davvero difficile. Lui non mi è per nulla indifferente e questa situazione è così distruttiva...
"Mi manchi e mi dispiace. Non voglio questo, non voglio perderti. Voglio che dimentichi ciò che ti ho detto, perché non pensavo nulla. Io ti amo, e non importa se non hai fatto nessun riferimento a queste mie parole quando ti ho mandato i fiori, perché te lo ripeto ancora e senza problemi. Ti amo, Maria. Mi sono innamorato senza nemmeno rendermi conto, e senza di te, per quanto melenso possa sembrare, nulla ha più senso." parla velocemente come se non potesse più tenerselo dentro e avesse bisogno di esternarlo al mondo.
Io spalanco la bocca davanti a tanta schiettezza e scuoto la testa non sapendo cosa dire. La paura mi blocca e vorrei solamente piangere e scappare via ancora una volta. Lui mi ama e io non ho il coraggio di fare nulla.
"Mason, non so se sia giusto tutto questo..." è l'unica cosa che dico, mentre lui spalanca gli occhi e mi osserva come se fossi diventata una creatura aliena.
"Cosa in particolare? Che io ti dica che ti amo? È la verità, scusami eh." parla nervosamente e io trasalisco sentendogli questo tono. È proprio questo suo modo di cambiare completamente che mi sta spaventando e allontanando.
"Non è questo, ma non puoi dirmi che mi ami così dopo tutto ciò che mi hai detto. È come se fosse incoerente. Mi avevi promesso di non farmi soffrire e non hai mantenuto la promessa, per ben due volte, come pensi che io possa credere alle tue parole ora?"
Pronunciare questa frase mi fa maledettamente male, ma voglio capisca come mi sento, voglio che percepisca quanto la paura mi stia paralizzando. Ma non credo di aver avuto l'effetto desiderato, visto che un'espressione nervosa e triste gli colora il viso.
"Ah... tutto qua? Ti dico che ti amo e tu mi dici che hai paura e che non ti fidi? Bene, questo è il riassunto della nostra breve relazione."
Inarco un sopracciglio e lo osservo cercando di capire il senso delle sue parole "Cosa intendi?"
"Che io in questa storia ci ho messo di più rispetto a te. Dimmi che non vuoi stare con me perché non mi ami e mi faccio da parte, basta questo. Abbi il coraggio di dire come stanno davvero le cose." le sue parole sono come ricevere un'altra pugnalata dritta al petto... e poi ha davvero il coraggio di chiedermi perché non riesco a ritornare con lui? Ha il coraggio di farsi domande su domande, quando la risposta mi sembra già abbastanza chiara.
"Basta, Mason. Mi stai dando tu le forbici per tagliarti fuori dalla mia vita. Avevo sbagliato a valutarti, pensavo fossi molto meglio di così. Non ho parole." mi maledico mentalmente quando un singhiozzo mi spezza il fiato "Mi hai deluso come non mai e non voglio starti a sentire mai più. È davvero finita, non abbiamo più nulla da dirci."
"Va bene. Come ti pare. Non dare peso a ciò che di bello ti ho detto perché hai paura, dai peso solo a quello che ti fa comodo." alza la voce e subito mi chiedo quale Mason sia quello reale... se quello dolce e premuroso o questo che non riesce a trattenere le sue emozioni.
Annuisco più e più volte incassando le sue parole e il trattamento che mi sta riservando, quasi arresa da tutto ciò. "Hai rovinato tutto, dai le colpe solo a te stesso. Basta, non voglio più farmi trattare così da te. Non sei nessuno per farmi così male." mi asciugo alcune lacrime che mi rigano il volto e poi scappo via, senza stare a sentire la sua risposta e senza guardarlo più.
Corro via a perfidiato, senza fermarmi nemmeno quando sento una fitta fastidiosa alla milza per colpa della corsa. Corro per allontanarmi da Mason, senza pensare che ho lasciato Charles al bar e senza pensare a nulla.
Il mio comportamento potrebbe risultare immaturo, ma la realtà è che sto solo cercando di proteggere ciò che rimane del mio cuore. Mi fidavo ciecamente di Mason, nonostante il mio vissuto, pensavo fosse diverso e avessi finalmente trovato qualcuno di speciale, ma ha finito per ferirmi come chiunque.
Nota: 23:36 ehi girlz, aggiornamento notturno.
Altro capitolo molto triste che mi spezza il cuore come non mai. Mason continua a non capire e così facendo finisce solo per ferire Maria. Cosa ne pensate?
Aspetto pareri. Buonanotte, Ele 🤍