LOVE ON THE RUN

By meemedesimaa

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Grace Jasmine Wolff, la figlia del famoso Team Principal Toto Wolff, ha 18 anni, quasi 19, e ha sempre avuto... More

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.nove.

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By meemedesimaa

"Dovresti chiederglielo" dice Daniel ridendo.

Non sto origliando, sto solo ascoltando parte della conversazione dei due ragazzi.

Max e Daniel non si sono ancora resi conto della mia presenza e stanno sicuramente parlando di me, ne sono abbastanza certa dato che hanno specificato più volte il mio grado di parentela con Toto Wolff.

"Te l'ho già detto Dan, Toto mi odia, e farmi vedere in giro con sua figlia non è di certo la cosa migliore" dice Max scoraggiato riferendosi probabilmente alla rivalità tra la RedBull e la Mercedes.

Da quello che ho capito vuole chiedermi di uscire, come un appuntamento, ma ha paura che se questo appuntamento va male, mio padre lo prenda a botte.

Da una parte ha ragione, se qualcosa va storto mio padre potrebbe cercarlo fino in capo al mondo per staccargli gli occhi dalle orbite e causargli qualche grave disabilità per la quale potrebbe non essere più in grado di guidare.

Dall'altra parte ci sono io però, che non permetterei mai una cosa del genere, non lascerei mai che il lavoro di mio padre influisca sulla mia vita privata.

"Se vuoi chiedere di uscire a qualcuno, fallo, perché mentre tu pensi se portarla a cena o al parco, qualcun'altro le ha già regalato un anello" dico intromettendomi.

Fingo di non sapere che si tratti di me e nel frattempo lancio una mezza frecciatina.

Volevo che mi chiedesse di uscire?

Si forse si.

Max era un bravo ragazzo e mi intrigava da morire, ma poi giravo lo sguardo e vedevo Norris.

I miei occhi si incastravano nei suoi come se si fossero cercati per anni.

"Grace" mi saluta Max diventando rosso.

"Max" sorrido "Daniel" faccio l'occhiolino.

Poi prendo i due caffè d'asporto e li porto fuori con me, camminando verso i box dell'Alpha Tauri.

Arrivo nei box e saluto le ragazze che mi fanno passare poi raggiungo Pierre che parla tranquillamente con Katerina.

"Ciao ragazzi, scusate il disturbo, non volevo intromettermi, ma Pierre qui c'è il tuo caffè" dico alzando leggermente il bicchierino e indicando con la testa l'orologio che indica le 14.30 esattamente mezz'ora prima dell'inizio delle qualifiche.

Katerina mi guarda infastidita e poi se ne va senza spiccicare parola con nessuno.

"Penso di aver appena fatto una cazzata, quindi dammi solo la conferma" dico riferendomi al fatto che potrei averli interrotti in un pessimo momento.

"Non preoccuparti, fatica ad accettare che tu sia tornata nella mia vita, crede ci sia qualcosa sotto" spiega.

Stringo le labbra in una sottile fessura.

Se mi conoscesse davvero penserebbe solo che sono una persona troppo invadente che odia quando le persone giungono a conclusioni affrettate, proprio come aveva appena fatto lei, ma va bene, le darò una seconda chance, se vorrà, altrimenti andrà bene lo stesso, non ne farò di certo una tragedia.

"Quindi è il momento?" dice indicando un tavolino nel fondo del box.

"Già" dico camminando verso il tavolino.

Conoscevo perfettamente il suo rito pre-gara e pre-qualifica.

Caffè insieme ai suoi migliori amici, seguito da un riposino di 15 minuti.

"C'è tutto giusto?" chiede di nuovo.

Tentenno a rispondere.

No, non c'è tutto.

Non c'è bisogno che io apra bocca, non è necessario che io muova un muscolo o faccia un'espressione diversa dalla solita, lui capisce ogni mio pensiero.

Questo intendo con il dire che siamo una persona sola, in corpi diversi.

"Lui è qui con noi sai? Riesci a immaginartelo? Ti avrebbe guardata e avrebbe riso perché ancora una volta sei riuscita a far ingelosire una delle mie ragazze" dice ridacchiando.

Lo seguo a ruota.

"Poi avrebbe preso il caffè e ne avrebbe bevuto un sorso per poi sputarlo e lamentarsi dell'amarezza del liquido" continua.

"Infine qualcuno sarebbe venuto a chiamarlo e lui sarebbe corso via dopo aver dato una pacca sulla spalla a te e un bacio sulla fronte a me, perché come al solito era in ritardo" concludo il suo discorso.

"Lui è qui, devi solo crederci" sorride.

Punto i miei occhi nei suoi e mi convinco che abbiano sofferto almeno quanto i miei.

~

Le qualifiche sono finite da qualche ora, Max è in pole dietro a lui Lewis e Valtteri mentre Lando si trova in quinta posizione dietro a Perez e davanti a Carlos.

I ragazzi mi hanno chiesto di andare a festeggiare con loro, ma ero troppo stanca e Max si è offerto di accompagnarmi in hotel sotto lo sguardo attento di tutti i piloti, compreso Lando che non ha tolto il suo sguardo dal mio corpo nemmeno un secondo; ciò non ha fatto altro che rendere difficile la mia scelta di andare con l'olandese.

Gli occhi di Norris bruciavano su ogni cellula del mio corpo, mentre nella mia testa rivivevo le immagini dei due giorni precedenti.

"Una volta al giorno toglie il medico di torno, no?"

Questa era l'ultima cosa che Lando mi aveva detto prima di scappare via per il debriefing finale del venerdì, ma oggi era sabato ed ero così felice di non aver fatto sesso con lui.

La mia coscienza era pulita nonostante la mia mente rimpiangesse lo sguardo che mi aveva lanciato prima che salissi sull'auto scura di Verstappen.

Mi sembrava la cosa più giusta da fare, salire su quest'auto, eppure ora mi sembrava di aver fatto la cosa opposta rispetto a quella che avrei davvero voluto fare.

"Senti Grace" mi richiama Max "Mi domandavo se domani sera, dopo la gara volessi uscire a cena con me, si beh nel senso, non so quando ci rivedremo, quindi mi piacerebbe uscire con te e sai magari riusciremo a festeggiare una vittoria" dice sorridendo.

E in questo preciso instante mi rendo conto della cazzata che ho fatto poche ore fa.

Perché diamine gli ho chiesto di farsi avanti? Insomma sapevo si trattasse di me, perché non sono scappata a gambe levate?

Lo guardo negli occhi e mi sento terribilmente in colpa.

Sono davvero una persona di merda.

Max mi piace è carino, simpatico, ma l'attrazione fisica e il sentimento che provo per Lando sono di un altro livello.

"Si volentieri" accetto sorridente per non sembrare antipatica; ma sto facendo la cosa giusta?

Finalmente parcheggia davanti all'hotel e apro la portiera in cerca di aria fresca da respirare.

"Ci vediamo domani ai paddock allora, o hai bisogno di un passaggio?" domanda.

"No tranquillo, mi accompagnerà papà o prenderò un taxi" sorrido.

Capite perché mi sento costantemente in colpa? Voglio dire, lui è così carino, dolce e non si merita ciò che gli sto facendo anche perché tutti sappiamo come andrà a finire.

"Va bene, buonanotte allora" mi saluta con un cenno.

"Guida piano, buonanotte" lo saluto chiudendo la porta.

Corro verso l'entrata dell'hotel nella speranza di non dover più vedere nessun pilota fino al giorno seguente.

Ho bisogno di un po' di tregua da tutte queste macchine e questi ragazzi che trasudano bellezza da tutti i pori.

Entro nella mia stanza e mi butto sul letto dopo essermi levata i vestiti.

Grido tra le coperte per la frustrazione.

Poi mi alzo, come se nulla fosse successo e infilo una tuta, non posso mettermi il pigiama dato che dovrò scendere al bar dell'albergo per mangiare qualcosa.

Mi metto sul letto e accendo la televisione, andando su Netflix e mettendo il primo film che capita.

Ho sempre fatto così.

Perché bisogna impegnarsi nella scelta di un film se tanto poi magari ti fa schifo comunque? Meglio andare alla cieca così nel caso non avrai sprecato tempo a cercarlo.

Sto per addormentarmi ma la vibrazione del mio cellulare mi fa saltare per aria.

Stropiccio gli occhi intorpiditi e cerco di afferare il cellulare che sta sul letto al mio fianco.

Ci trovo diverse chiamate di mamma, di Tommaso, il suo compagno, e di Blake, mio fratello.

Alcuni messaggi dai miei amici che si chiedono che fine abbia fatto e diverse notifiche dai social.

Effettivamente in questa settimana ho guardato davvero poco il cellulare.

Guardo l'ora sono le 23.02

Allora probabilmente mi sono addormentata e non me ne sono resa conto, ed è possibile dato che l'ultima volta che ho guardato l'orologio erano le 20.38

Decido comunque di provare a chiamare mamma o Tom che magari sono ancora svegli, ma entrambi i numeri non rispondono, quindi lascio perdere, la chiamerò domani mattina insieme a Blake.

Arriviamo però al motivo per cui mi sono svegliata.

Un messaggio da un numero sconosciuto.

Vorrei lasciare perdere ma la foto profilo attira la mia attenzione.

Il ricciolino, Lando Norris è sul podio e alza la coppa in aria.

Chat con "sconosciuto"

Dove sei?

chi sei?

perché sono?

ok sei troppo stupido
per non essere il vero Lando
quindi sei sicuramente tu

sono in hotel

dovrei forse offendermi?

circa

chi ti ha dato
il mio numero?

Lewis

non ci credo

e fai bene

Daniel

e perché mi cerchi?

perché una volta al giorno
toglie il medico di torno

ricordi?😏

per mia sfortuna si
comunque è un no

ma solo perché domani
c'è la gara e hai bisogno
di concentrarti

lo faccio per te io

ma che brava

domani vieni?

si

ti passo a prendere alle 7.20

non accetto un no

non voglio un solo secondo
di ritardo e vieni nei box
Mclaren

7.20? no no e poi devo stare
nei box Mercedes sennò
papà Wolff chi lo sente?

7.25 e vai ai box Mercedes
quando andiamo sulla griglia
di partenza.

va bene ma 7.30

7.25

7.30

ok, ma devi
essere puntuale

si capo

Memorizzo il numero è cambio il nome da "Sconosciuto" a "Lando Norris".

Poi sorrido.

Pensando a quanto stia battendo forte il mio cuore.

E Max?

Gli ho detto che sarei andata con papà o con un taxi.

Cosa penserà quando mi vedrà arrivare con Norris?

In che guaio mi sono cacciata?

Sbuffo.

Riuscirò mai a fare una cosa senza sentirmi in colpa per averne fatta un'altra?

-

gracejwolff

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gracejwolff bored in a random Belgium Hotel 🇧🇪

-

Spengo il telefono e lo metto in carica, poi mi infilo sotto le coperte e aspetto quei secondi che bastano per farmi addormentare.

~

Mi fiondo in doccia perché come mio solito sono in ritardo.

Mi lavo velocemente i capelli e rimpiango di non aver fatto la doccia il giorno prima.

In 5 minuti sono fuori e davanti alla valigia.

Oggi è il giorno della gara, gli occhi saranno sicuramente puntati sugli outfit, quindi non posso indossare quella invitante tuta che mi guarda con occhi dolci.

Decido di indossare una gonna nera e sopra abbinarci un crop top azzurro fatto a maglia.

Non mi curo per niente del meteo, siamo in estate non potrà fare freddo nonostante ciò guardo la felpa nera sulla sedia e decido di prenderla facendo forse la prima scelta giusta e sensata della mia vita.

Mi spruzzo un po' di profumo e esco dalla camera sbattendo la porta.

Vorrei scusarmi con tutti quelli che probabilmente sono qui in vacanza e sono stati svegliati da me alle 7.28 ma non ho tempo.

Corro verso le scale e le scendo velocemente per poi uscire dall'albergo e andare verso la McLaren arancione di Lando.

Entro e lascio un sospiro di sollievo.

"Sei in ritardo" dice.

"Non è vero, il mio cellulare segna le 7.30 spaccate" dico mostrandogli il cellulare.

"La mia auto segna le 7.31" mostra il display della sua macchina.

"È avanti" constato.

"È il tuo indietro, come te d'altronde" ride facendo manovra.

"Menomale che ho le spalle larghe, sennò mi sarei già offesa" dico spostandomi i capelli dalle spalle.

"Non ti sei asciugata i capelli" dice perspicace considerando le goccioline che ricadono sulla mia schiena facendomi venire i brividi.

"Non ho avuto tempo" dico per poi prendere la felpa e indossarla.

Le nuvole stanno coprendo il cielo e mi fanno capire che tra poco inizierà a piovere.

Probabilmente mi ammalerò.

"Scommetto che non hai nemmeno l'ombrello" dice.

"Oddio, Lando basta farmi notare le cose negative, piuttosto parliamo del fatto che oggi non vincerai" dico abbastanza scherzosamente.

"Questa dovrebbe essere una cosa positiva?" chiede guardandomi.

Alzo le spalle.

"In ogni caso non mi riguarda" ammetto.

Il resto del viaggio rimane invariato ovvero io e l'inglese che non facciamo altro che bisticciare, mentre alla radio passa una delle mie canzoni preferite.

La macchina si spegne proprio durante il pezzo che avrei voluto ascoltare, ma quando alzo lo sguardo dalle mie mani mi accorgo che siamo fuori dai paddock.

Lancio uno sguardo cattivo a Norris che nemmeno mi vede dato che è concentrato a leggere qualcosa sul suo cellulare.

Allora decido di scendere e aspettarlo fuori.

Una folata di aria gelida mi fa stringere nella felpa e alzare il cappuccio per non ammalarmi, considerando i miei capelli ancora fradici.

"Andiamo?" chiede Lando interrompendo il suo cammino verso i tornelli.

Lo raggiungo e una volta al suo fianco riprende a camminare.

L'ultima volta che ho passato quei tornelli, avevo gli occhi chiusi, con me c'era Pierre e avevo le cuffiette nelle orecchie; mentre ora non ho niente di tutto questo.

Lando passa i tornelli e cammina non curandosi del fatto se io lo stia seguendo o meno e non capisco se rimanerci male o esserne sollevata.

Quando sto per buttare tutto all'aria e giusto poco prima che l'inglese si giri a controllare che fine io abbia fatto, una mano si posa nuovamente sulla parte bassa della mia schiena.

Il calore invade il mio corpo e ora mi sento completa.

Pierre è al mio fianco e mi sta dando la giusta forza per affrontare ancora una volta questo passaggio che giorni prima assomigliava solo a un grande muro di cemento.

"Sono qui, non preoccuparti" sussurra in modo che senta solo io.

Sorrido al francese che mi guida all'interno dei paddock e solo ora mi rendo conto che al suo fianco c'è Katerina.

Forse è meglio che mi dilegui, non voglio che litighino ancora per colpa mia.

Mimo con le labbra un "grazie" al mio migliore amico e poi corro da Lando continuando a stringermi nella felpa.

Appena sono da lui, il suo sguardo si fa serio.

"Che rapporto avete tu e Gasly?" chiede quasi arrabbiato riprendendo a camminare.

"È la mia anima gemella" dico forse troppo convinta, considerando lo sguardo che mi lancia.

"Voglio dire, è la mia persona, l'unico insieme ad Anthoine che sarò in grado di amare sempre, nonostante tutto, è la mia anima gemella non saprei come altro descriverlo, non so spiegartelo, devi provarlo per poter capire" ammetto.

"Gli vuoi bene" questa volta la sua voce ha un qualcosa di diverso, ora è tranquillo, non come prima che sembrava voler uccidere il suo collega.

"Si, ma non quel bene che si vuole a un amico o ad un parente, lo amo almeno quanto amo me stessa  e credimi, mi amo più dei soldi" rido per l'ultima frase, un po' da egoista viziata.

"Ti ami più dei soldi?" ripete ridendo.

"Qualche volta" rispondo assecondando la sua risata.

Ecco cosa mi piace del rapporto che abbiamo io e Lando, siamo in grado di bisticciare e dire cazzate, scoppiando a ridere nel giro di 1 minuto.

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