Cherry tea - TAEKOOK

Door KM_2026

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[COMPLETATA] L'inizio non fu certo dei migliori e mai Jeon Jungkook avrebbe pensato di passare uno degli an... Meer

CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12
CAPITOLO 13
CAPITOLO 14
CAPITOLO 15
CAPITOLO 16
CAPITOLO 17
CAPITOLO 18
CAPITOLO 19
CAPITOLO 20
CAPITOLO 21
CAPITOLO 22
CAPITOLO 23
CAPITOLO 24
CAPITOLO 25
CAPITOLO 26
CAPITOLO 27
CAPITOLO 28
CAPITOLO 29
CAPITOLO 30
CAPITOLO 31
CAPITOLO 32
CAPITOLO 33
CAPITOLO 35
CAPITOLO 36
CAPITOLO 37
CAPITOLO 38
CAPITOLO 39
CAPITOLO 40
CAPITOLO 41
CAPITOLO 42
EPILOGO
SPECIALE 1
Nuova storia ❀

CAPITOLO 34

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Door KM_2026

Le sue mani calde scorrevano, leggere, sulla mia pelle, quasi come se avessero paura di farmi male. Veloci e fluide, le sue dita, percorrevano ogni centimetro del mio corpo, al punto da percepirle ovunque nello stesso momento. Così leggere da sembrare inesistenti, eppure così precise da bruciarmi la pelle, lasciando i segni del loro percorso come a disegnare la più complessa delle mappe.

Sentivo il suo respiro, basso e roco, contro il mio orecchio. Mille brividi percorsero la mia schiena quando un gemito più profondo scivolò via dalla sua bocca rimbombandomi in testa e facendomi perdere quella poca lucidità che mi era rimasta. Non riuscivo ad aprire gli occhi, ma non mi serviva, perché potevo vedere tramite il suo tocco su di me, tramite i suoi respiri che si infrangevano sul mio collo, poco sotto all'orecchio.

"Ti amo Tae".

Quel sussurrò si mischiò ai nostri respiri, ormai fusi gli uni con gli altri. Volevo sentire la sua voce, volevo che mi guardasse e che mi dicesse quanto fossi bello, quanto mi amasse.

Feci leva con una gamba rotolando così sopra di lui, facendo scorrere le mani sul suo viso. Volevo vedere i suoi occhi nella penombra, cogliere quel bagliore, quella scintilla con cui mi guardava quando ero, a sua detta, più luminoso di ogni stella esistente.

Aprii lentamente gli occhi, a pochi centimetri da lui. Ma la mia anima si riflesse in due specchi neri, distanti. L'aria si fece pesante, quasi soffocante. Quella poca luce che filtrava dalla stanza sembrava quasi brillare sulla sua pelle pallida adornata da labbra bluastre, fredde, e da pesanti occhiaie scure. E in un secondo, con uno scatto, mi ritrovai i polsi serrati da quelle mani gelate. Il respiro mi si bloccò in gola.

"E io ti odio Jungkook."

Quelle parole sussurrate al mio orecchio scivolarono come un dardo ghiacciato fino al mio cuore senza darmi la possibilità di reagire in alcun modo. Un dolore lancinante mi pervase, partendo dal petto e diradandosi al resto del corpo.

"Jungkook"

Spalancai la bocca, ma non uscì nulla, non una singola parola, non un urlo. Niente. Mi sentivo soffocare, come se le grida invece che uscire fuori mi stessero ritornando in gola bloccandomi il respiro.

"Jungkook...Jungkook...JUNGKOOK."

E finalmente quell'urlo lasciò il mio corpo. Sbarrai gli occhi portandomi le mani al petto.

"Jungkook, amore, va tutto bene, sono qui." Le sue braccia mi strinsero più forte a lui, chiudendomi in un abbraccio.

"Tu stai...stai bene?" chiesi senza riuscire a guardarlo, l'immagine dell'incubo ancora troppo vivida nella mia mente.

Mi girò affinché potessi fronteggiarlo e unì le nostre fronti. "Sì Kook, hai fatto un incubo." Solo in quella posizione riuscii a regolarizzare il respiro. Restammo abbracciati finché non mi calmai totalmente e solo a quel punto ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi. Era palesemente preoccupato per me, quei suoi occhi castani finalmente si riflettevano nei miei, eppure una parte di me continuava a pensare all'incubo, a quella pelle diafana e a quelle occhiaie così profonde che, anche se non così accentuate, erano comunque presenti sul suo volto, come conseguenza delle notti passate in bianco, prima per lo studio, e poi per qualsiasi cosa gli stesse succedendo.

Tae mi abbracciò per quel paio di ore che ci separavano dalla sveglia. Nessuno dei due dormì, io troppo spaventato dall'incubo, lui troppo preoccupato e ormai abituato alle notti insonni.

Restammo semplicemente sdraiati senza scambiarci una parola, a goderci il calore reciproco dei nostri corpi, finché non fu per me ora di andare a lezione.

"Ci vediamo per pranzo?"

"Non posso, scusami Kook."

"Devi vederti con qualcuno?" chiesi cercando di mascherare al meglio quella punta di gelosia che aveva però comunque marcato ogni singola parola.

"Oh no, cioè sì. Devo vedermi con il mio relatore."

"All'ora di pranzo?" ero stranito dal suo comportamento, soprattutto perché avevamo da poco ricominciato a pranzare assieme e non mi aveva detto di avere nessun impegno prima di quella mattina.

"Sì, ha detto che questa mattina non ha tempo e che dobbiamo discutere di dettagli importanti. Mi dispiace."

"Non preoccuparti, ci vediamo dopo allora. Alle quattro al Y?"

"Perfetto."






Passai il resto della mattinata a lezione, provando a concentrarmi, ma il mio cervello proprio non ne voleva sapere di restare attento. Avevo una specie di nodo allo stomaco, una sensazione di inquietudine che non riuscivo a non ignorare. Le immagini di quell'incubo continuavano a ritornarmi in mente. Il suo tocco freddo, quella pelle così bianca e quegli occhi neri come l'oscurità avevano preso residenza fissa nei miei pensieri.

Restare abbracciato a lui mi aveva tranquillizzato, però era rimasto comunque quel qualcosina, come una manciata di sabbia che, senza sapere come, riesce comunque ad infilarsi tra le dita dei piedi, nonostante tu sia andato al mare con scarpe e calzini. Quelle immagini si erano fatte largo nella mia testa e ora non sembravano volersene andare.

Mi dispiacque non pranzare con Tae, sia perché mi faceva piacere passare del tempo con lui, sia perché speravo che avendolo vicino a me potessi riuscire a rilassarmi per almeno un'oretta.

E invece, una volta terminata la lezione di programmazione, me ne tornai al dormitorio con l'intenzione di trovare una qualsiasi cosa che potesse spegnere il mio cervello per un po'.

Non volevo dormire perché avevo paura di rifare quell'incubo. Non potevo andare a correre perché ero sicuro che mi sarei messo a pensare a troppe cose. Non sapevo cosa fare, finché non aprii la porta di camera mia.

Non dovevo cercare una cosa che mi distraesse, ma una persona. E avevo proprio quella giusta a portata di mano.

"Ehi hyung" dissi sedendomi a fianco a lui, sul suo letto. "Hyung?" lo richiamai per fargli togliere le cuffie.

"Buongiorno, che si dice?"

"Mmh, nulla di ché, tu?"

"Nulla di ché."

La giornata era partita malissimo. L'ultima cosa che mi sarei aspettata era che JianPu non avesse nulla da raccontarmi. Non era possibile. Lui aveva sempre qualcosa da dire.

Restai lì seduto, con lo sguardo rivolto verso il mio letto, pensando a cosa avrei dovuto fare data la situazione. Ma alla fine JianPu era sempre JianPu e ormai mi conosceva fin troppo bene.

"A proposito Jeon, tra un'oretta mi trovo al Y con i ragazzi, è da un po' che non esci con noi. Ti vuoi unire?"

"Alle quattro ho un impegno, ma sì, se posso vengo volentieri."

"Se posso. Jeon ma dici, ovvio che puoi, altrimenti mica te lo avrei chiesto. Oggi sei più strano del solito sai?"

"Io? A me quello strano sembri tu" dissi arricciando il naso e storcendo la bocca.

"Saremo strani entrambi, ma qui quello che puzza è solo uno. Vai a farti una doccia che poi andiamo" rise tirandomi uno schiaffo sulla nuca.

Erano bastate poche parole perché mi ritornasse il sorriso. E in quel momento mi dimenticai veramente dell'incubo e di tutto il resto, ma la giornata, purtropppo, non era ancora finita.





Era da un sacco di tempo che non uscivo con degli amici. Mi ero chiuso nel mio piccolo mondo di preoccupazioni e silenzi, isolandomi dal resto del mondo. Avevo vissuto le giornate provando a seguire le lezioni, dormendo oppure cercando di far sorridere Taehyung.

Probabilmente era egoistico da parte mia, ma ero sollevato di poter vedere persone che non fossero Tae, avevo veramente bisogno di staccare la spina. Arrivai al Y con JianPu godendomi quel sole leggermente caldo e primaverile che mi solleticava la pelle. Non c'erano piani, nessun dovere o accortezza, sarei solo rimasto seduto al bar con un paio di amici a fare due chiacchiere.

"Ehi" P salutò Doyun. "Ciao Minso" disse poi alla ragazza chinandosi verso di lei per darle un bacio a stampo.

"Ciao ragazzi" ci salutarono i due in rimando. "Jin ha detto che arriverà più tardi" aggiunse poi Doyun.

Ci sedemmo al tavolo e, fortunatamente, il cameriere di turno quel pomeriggio non era Jimin. Volevo veramente eliminare tutto dalla mia vita per qualche ora. Vedere il biondo in quel momento mi avrebbe riportato tutto alla mente: il fatto che Taehyung stesse male, che Jimin sapesse, a differenza mia, così che io non potessi fare assolutamente nulla.

Parlammo del più o del meno giocando a carte. Non avevo mai legato eccessivamente con Doyun, ma nonostante ciò riuscii a lasciarmi andare senza preoccuparmi di cosa lui potesse pensare di me, scherzando come se fossimo amici da una vita.

Stava andando tutto come sperato. Ma soprattutto Minso e JianPu ce la stavano mettendo veramente tutta per distrarmi. Ogni qualvolta che la conversazione si spostava su un argomento che io avrei potuto anche solo lontanamente ricollegare a Taehyung, loro erano pronti a cambiare discorso. Avevo veramente gli amici migliori del mondo, ma purtroppo neanche loro avrebbero potuto impedire quello che stava per succedere.

"Scusami, il professore ha voluto che andassi con lui in dipartimento per rivedere meglio alcuni capitoli della tesi. Tarderò un pochino. – KTH"

Lessi il messaggio velocemente senza darci troppa attenzione. Alla fine non era un grande problema, non è che stessi aspettando le cinque fissando l'orologio, mi stavo comunque divertendo, per cui anche se avesse tardato un po' non sarebbe stato un problema. Digitai velocemente una risposta e rimisi il telefono in tasca.

Continuammo a chiacchierare, o meglio, a sentire JianPu straparlare, come sempre, finché il suono delle campanelle appese sopra alla porta non ci avvisò dell'ingresso di qualcuno.

I miei occhi saettarono dal mio amico sino alla porta, fermandosi proprio in quegli occhi che tanto avevo sperato di non vedere.

Jimin distolse immediatamente lo sguardo, dirigendosi verso la zona dipendenti per iniziare il proprio turno lavorativo. Ci passò a fianco senza dire una parola, né a me, né agli altri. Furono solo pochi secondi, ma quel silenzio fu talmente gelido da farmi provare un forte senso di disagio. Mi mossi scompostamente sulla sedia cercando di assumere una posizione naturale che non lasciasse trasparire quanto avrei voluto scappare da quel posto in quell'esatto momento.

"Ma se andassimo a fare una passeggiata? Avrei proprio voglia di sgranchirmi le gambe sapete" disse tutto ad un tratto P. Di nuovo, mi appuntai mentalmente di dover ringraziare lui e Minso per quel pomeriggio, e non solo.

Ma proprio mentre stavo per sostenere la sua proposta venni interrotto. La mano di Jin-hyung si appoggiò sulla mia spalla come ad impedirmi di alzarmi.

"Eh no ragazzi, sono appena arrivato insomma, sono stato in piedi tutto il pomeriggio fatemi sedere per favore" disse per poi prendere una sedia dal tavolo vicino sedendoci sopra.

"Allora? Che mi raccontate? Jungkook?" chiese guardandomi.

"Ah...oh...ehm, nulla di ché."

Le mie mani iniziarono a sudare. Sentivo lo sguardo di Jimin fisso su di me. La stanza sembrava farsi sempre più piccola ogni secondo che passava. Volevo solo andarmene. E per l'ennesima volta Minso mi venne in aiuto.

"Kook, non ti devi vedere con Taehyung? Forse è ora di andare non credi?" disse dandomi la possibilità di scappare da quella situazione.

"Sì, hai ragione, dovrei proprio andare."

E mentre stavo per alzarmi, il mondo mi crollò addosso.

"Non credo sarà puntuale" disse Jin. "Sono appena uscito dall'ospedale per andare a trovare mio nonno e l'ho visto poco fa passare per i corridoi."

Sbiancai.

Ospedale?

Il suono di un bicchiere in frantumi sancì la fine di quella frase. I pezzettini di vetro rimbalzarono sul pavimento come se fossero i frammenti del mio cuore. Tutti si voltarono a guardare quello che immaginavo essere un Jimin sconvolto alle mie spalle, intento a riparare il danno appena fatto. Tutti tranne me. Perché ero troppo codardo per incrociare il suo sguardo in quel momento.

Trattenni il respiro, mi dimenticai delle mani sudate, mi dimenticai del luogo in cui mi trovavo e di chi c'era vicino a me. Non riuscivo a parlare, non riuscivo a pensare lucidamente. Le sue parole continuavano a rimbalzare da una parte all'altra della mia testa senza un nesso logico, mischiandosi alle immagini dell'incubo che, tutto ad un tratto, si era fatto nuovamente vivido nella mia testa. Il suono del mio battito iniziò ad aumentare, sentivo il cuore pompare nella mia cassa toracica talmente forte da provare quasi un male fisico.

Dovevo andarmene da lì.

Dovevo svegliarmi da quell'incubo. Dovevo aprire gli occhi per ritrovarmi tra le braccia di Taehyung, sentire le sue mani calde accarezzarmi la schiena, la sua voce dirmi che andava tutto bene.

Ma quello non era incubo. Quella era la realtà. E d'improvviso la paura di non aver più potuto stringere le sue mani si impossessò di me.








***** spazio autrice *****

OK NON INSULTATEMI PER FAVORE.

Allora, spero che si capiscano tutte le dinamiche, sia tra i taekook, che i jikook che i jeonpu (?).

Jin porello ha sganciato LA bomba, quella di cui parlavo tanto negli scorsi capitoli.

Ora credo stia a voi fare delle supposizioni. Che ci faceva Taehyung in ospedale dopo aver mentito a Jungkook? Relatore un paio di palle insomma.

Io sono super super super curiosa quindi se avete voglia lasciate un commento qua o scrivetemi dove volete, nei dm qui, su IG o su twt. E nulla, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Sinceramente la mia parte preferita è la prima. Credo invece di non aver descritto a sufficienza l'ultima parte, ma in fondo Jungkook è sotto shock ed è stato tutto molto frenetico. Però se avete suggerimenti per migliorarla sono ben accetti.

ILY, non odiatemi troppo. 

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Tutta la storia di "Ti terrò per mano" ripercorsa tra un post di Instagram e l'altro. (Completata)
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Taehyung fa parte dello stesso gruppo di Jungkook, ma ha una fanpage "segreta" su di lui. credits: @http-kookv 15/09/2020-21/11/2020
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[𝙩𝙖𝙚𝙠𝙤𝙤𝙠] - 𝖲𝖼𝗎𝗌𝖺𝗆𝗂, 𝖾𝗋𝗈 𝖽𝗂 𝖿𝗋𝖾𝗍𝗍𝖺 𝖾 𝗇𝗈𝗇 𝗁𝗈 𝗀𝗎𝖺𝗋𝖽𝖺𝗍𝗈 𝖽𝗈𝗏𝖾 𝗆𝖾𝗍𝗍𝖾𝗏𝗈 𝗂 𝗉𝗂𝖾𝖽𝗂. 𝖬𝖺, 𝗉𝖾𝗋 𝖼𝖺�...
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"Cosa scegli Jungkook? L'amore o la carriera? Pensaci bene perché il primo è crudele e ti ha già fatto male una volta quando non avevi nulla da perde...