Cherry tea - TAEKOOK

Galing kay KM_2026

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[COMPLETATA] L'inizio non fu certo dei migliori e mai Jeon Jungkook avrebbe pensato di passare uno degli an... Higit pa

CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12
CAPITOLO 13
CAPITOLO 14
CAPITOLO 15
CAPITOLO 16
CAPITOLO 17
CAPITOLO 18
CAPITOLO 19
CAPITOLO 20
CAPITOLO 21
CAPITOLO 22
CAPITOLO 23
CAPITOLO 24
CAPITOLO 25
CAPITOLO 26
CAPITOLO 27
CAPITOLO 28
CAPITOLO 29
CAPITOLO 31
CAPITOLO 32
CAPITOLO 33
CAPITOLO 34
CAPITOLO 35
CAPITOLO 36
CAPITOLO 37
CAPITOLO 38
CAPITOLO 39
CAPITOLO 40
CAPITOLO 41
CAPITOLO 42
EPILOGO
SPECIALE 1
Nuova storia ❀

CAPITOLO 30

999 79 32
Galing kay KM_2026

Ci guardammo per quelle che mi sembrarono ore. Lui sorpreso del mio nuovo look ed io...io ero...semplicemente deluso da me stesso.

Avrei voluto fargli mille domande, chiedergli se stesse bene, se avesse dormito e mangiato a sufficienza; e allo stesso tempo avrei voluto urlargli quanto fossi arrabbiato con lui per essersi ridotto così, per non averci provato abbastanza come aveva promesso. Ma non feci nulla. Rimasi immobile a studiare il suo volto rigato da profonde occhiaie che risaltavano sulla pelle ora pallida.

Non dissi nulla. Non lo feci perché in realtà non ero veramente arrabbiato con lui. Lo ero con me.

Come avevo fatto a non rendermi conto di quello che gli stava succedendo? Mi erano bastati dieci minuti tutti i giorni per decretare che stesse bene quando invece avrei dovuto accertarmene. Lo sapevo che si sarebbe fatto in quattro per quell'esame, ma nonostante ciò non mi ero preoccupato di controllarlo come avrei dovuto.

"Sei bellissimo."

Fu lui a parlare cercando finalmente il mio sguardo dopo che i suoi occhi avevano ispezionato ogni millimetro di quel nuovo taglio di capelli.

Si avvicinò a me allungando una mano per sfiorarmi i capelli, ma feci un passo indietro. Non so perché lo feci. Probabilmente perché in quel momento ero scosso e sapevo che quella carezza mi avrebbe fatto perdere la lucidità.

"Koo?"

Non risposi.

"...sto bene."

Non riuscivo a dire nulla, i pugni serrati dalla rabbia.

"Jungkook sto bene. Ti avevo promes – "

"No. Non l'hai mantenuta quella promessa" finalmente riuscii a parlare. Finalmente alzai di nuovo lo sguardo incontrando i suoi occhi.

"Mi sono riposato e ho mangiato come mi avevi chiesto. Non ti sto mentendo."

Lo guardai negli occhi, cercando di capire se mi stesse addolcendo la pillola.

"...eppure sembri così stanco Tae."

"Lo sono, ho studiato tanto, ma questo non vuol dire che non mi sia preso cura di me. Devi credermi" provò ad avvicinarsi nuovamente a me, questa volta non mi spostai. "Posso?" mi chiese alzando una mano.

Annuii piano e quando le sue dita sfiorano la mia guancia mi sembrò di tornare a respirare. Chiusi gli occhi ed inclinai la testa cercando di tenere la sua mano vicina al mio viso.

"Mi hai fatto preoccupare. Stai bene vero? Giuramelo."

"Non si giura mai Jungkook" asserì con quel suo solito sorrisetto sghembo. "Ma sì: sto bene."

Aveva ragione. Era chiaro che tutto quello studio l'avrebbe stancato, ma questo non significava che non avesse provato a prendersi cura di sé stesso. Ora però era finita. Mancava solo la tesi e io gli sarei stato accanto esattamente come gli ero stato vicino durante la prima stesura di quel progetto mesi prima, di cui io ero stato inaspettatamente il protagonista.

Passammo il resto della serata insieme, com'eravamo soliti fare. Lo ascoltai parlare del suo esame e di come il suo relatore continuasse a cambiare idea a proposito della tesi dandogli mille suggerimenti ogni volta diversi e contrastanti tra loro.

Passammo una bellissima serata, com'eravamo soliti fare. Lo baciai per minuti interi fino a togliergli tutta l'aria nei polmoni, fino a sentire la sua mano stringere il mio braccio per chiedermi di lasciarlo respirare.

Fu una serata stupenda, eppure diversa. Nonostante ne avessimo parlato a lungo e gli avessi detto che andava bene così, non era vero. Ero ancora molto preoccupato per lui ed arrabbiato con me stesso. Mentre lo ascoltavo non riuscivo a non osservare quella stanchezza che gli segnava profondamente il volto.

Avrei solo voluto cancellare le settimane in cui non gli ero stato accanto per riviverle con lui. Però non era possibile, l'unica cosa che potevo fare in quel momento era amarlo e farlo riposare tra le mie braccia. Volevo essere per lui un posto sicuro, io ci sarei sempre stato con lui.

"Jungkook mi stai stai ascoltando?"

"Cosa? Sì, certo amore."

Non era vero. Mi ero così perso nei dettagli del suo viso e nei miei pensieri che avevo smesso di ascoltarlo almeno dieci minuti prima. Mi ero appena mentalmente ripromesso di esserci per lui e stavo già fallendo.

"E sei d'accordo?"

Eccola la domanda trabocchetto. Dalla mia risposta avrebbe capito se avessi mentito o meno. Dovevo giocarmela bene.

"...la penso...come te?"

"Lo stai chiedendo a me?"

Per una frazione di secondo sudai freddo. Poi lui si mise a ridere.

"Kook ti sto prendendo in giro dai" continuò a ridere coprendosi la bocca con una mano. "Sto parlando da dieci minuti di quanto sarebbe bello mettere un papillon a tutte le papere del laghetto del parco. Volevo vedere quando te ne saresti accorto, ma a quanto pare stavi dormendo ad occhi aperti."

"Tae dai uffa" misi il broncio. "Non l'ho fatto apposta."

Non riuscii a tenergli il broncio troppo a lungo però, la sua risata era così bella e contagiosa.

"E poi che cos'è questa storia delle papere, come ti è venuta in mente?"

"Credo di aver passato un po' troppo tempo con JianPu negli ultimi mesi."

"Che idiota che sei."

Passammo il resto della serata a ridere e a scherzare. Per un secondo mi dimenticai di tutto il resto, ma presto tutto ciò che stavo ignorando mi sarebbe crollato addosso senza preavviso.








L'esame era ormai finito da una settimana, ma le occhiaie di Taehyung sembravano aver preso la residenza fissa sul suo volto. Nonostante ciò mi sembrava più rilassato di prima. Avevamo ripreso a vederci più frequentemente e spesso passavo la notte da lui approfittando del fatto che Jimin fosse quasi sempre ad allenarsi.

Le cose sembravano tornate a qualche mese prima, quando passavo tutti i miei pomeriggi nella minuscola cucina di quell'appartamento. Ne erano successe di cose da quelle giornate ed ero felice che fosse così, altrimenti in quel momento non sarei stato lì, su quel divano blu di velluto, a tenere la mano di Tae nella mia, mentre guardavamo uno stupido film d'amore dalla trama non poi così tanto interessante.

"A proposito" dissi parlando sopra a quel film dalla pessima recitazione. "Ti ricordi che mi avevi parlato di dover prendere un cagnolino? Che fine ha fatto?"

Tae si voltò a guardarmi non prima di aver messo in pausa quell'orrore che speravo di non dover terminare una volta finita la conversazione.

"Sì, i miei mi avevano detto che avrei potuto prenderlo una volta terminati gli esami...per cui direi che è arrivato il momento."

"Non mi sembri molto felice però. Non lo desideravi da tanto?"

"Sì" sospirò. "Però conosco i miei genitori e sicuramente troveranno una scusa per non farmelo prendere neanche questa volta. Fanno sempre così. Da bambino mi dicevano che ero allergico ai cani pur di non prendermene uno. Poi quando mi sono reso conto che non stavo male a giocare con i cani degli altri ho ricominciato ad insistere e da lì si sono susseguite una serie di scuse."

"E quando hai scoperto di non essere veramente allergico ai cani?" Lo chiesi con un sorriso furbo stampato sul volto perché, in realtà, avevo già capito dalla sua espressione mentre raccontava, che se ne vergognava.

"...ad un età per cui non dovrei andarne molto fiero."

Scoppiai in una risata immaginandomi un ragazzo ormai troppo cresciuto rendersi conto che i peli dei cani dei suoi amici non lo facevano starnutire, ma continuare a dire di esserne allergico.

"Capisco. Agli elfi sei allergico oppure potevano venire con Babbo Natale a portarti i regali?"

"Sei un coglione Jungkook" disse facendo il broncio. "Non ti racconto più nulla."

Era così carino quando si imbronciava incrociando le braccia al petto e soffiandosi via la frangetta dagli occhi. Volevo riempirlo di bacini, ma volevo anche continuare a prenderlo in giro, perché era dannatamente divertente.

Poi il suo telefono squillò. Purtroppo per me dovetti mettere da parte l'incredibile voglia che avevo di provocarlo, e me ne restai seduto composto affianco a lui continuando a ridere in silenzio.

"Mamma ciao, come stai? Aspetta, ti metto in vivavoce così ti sente anche Kook."

Non mi ero ancora abituato al rapporto che Taehyung aveva con i suoi genitori. Gli aveva parlato di me sin da subito e nonostante io non gli avessi ancora mai incontrati di persona avevo già parlato qualche volta con loro per telefono. Anche se "parlare" era più un eufemismo che altro considerando il fatto che, oltre ai saluti di cortesia e al rispondere a qualche domanda specificatamente rivolta a me, ero stato sempre molto silenzioso.

Non che non volessi parlare con loro, ma non ero mai stato il tipo di persona che colloquia senza alcuna difficoltà con i genitori del proprio ragazzo, sia perché parlare non era mai stato un mio punto di forza, sia perché i miei fidanzati erano sempre state più delle frequentazioni segrete.

"Ciao Jungkook, tutto bene?"

E come le altre poche volte in cui mi aveva rivolto quella domanda il mio cervello decise di spegnersi, lasciandomi con lo sguardo completamente perso nel vuoto e la bocca semiaperta, come se fossi sul punto di dire qualcosa, ma senza sapere cosa dire.

Fosse successo dal vivo sarei probabilmente sembrato solo un cretino, ma il silenzio, quando sei al telefono e non puoi vedere il volto dell'altra persona, pare raddoppiare fino a tendere all'infinito. E in quel momento io mi sentivo il re degli allocchi.

Tae mi prese la mano, i miei occhi saettarono dal vuoto cosmico ai suoi, dandomi finalmente una ragione per tornare con i piedi per terra. Se avessi potuto farlo mi sarei dato due schiaffi per la figura da scemo che facevo ogni volta con sua madre.

"Jungkook ed io stiamo bene mamma."

Mi annotai mentalmente di ringraziare Taehyung dopo la fine di quella chiamata assolutamente imbarazzante. Fu la presa della sua mano sulla mia, che si fece più salda, a ricordarmi che forse era il caso dicessi qualcosa anche io. E per coronare la figura da scemo che avevo fatto questa, come tutte le altre volte, me ne uscii con il più moscio e deprimente dei "salve".

Tae non mi lasciò andare la mano per tutta la durata della conversazione, anzi, vedendo il mio piccolo broncio di disapprovazione per aver fallito l'ennesima volta nel comunicare con sua madre come un normale essere funzionante, iniziò ad accarezzarmi il dorso della mano disegnando piccoli cerchi con il suo pollice.

Me ne restai lì in silenzio ad ascoltare il mio ragazzo parlare alla madre di come il relatore fosse contento di come stava procedendo la scrittura della tesi, di come Jimin fosse sempre all'accademia a studiare e nonostante vivessero insieme lo vedesse a malapena, ma che non si sentiva solo, perché c'ero io con lui. E questo lo disse guardandomi negli occhi e mostrandomi uno di quei sorrisi che mi facevano tremare le gambe per quanto fossero belli.

"A proposito, ma ora che ho finito gli esami posso prendermi un cucciolo?"

"Non saprei, dovrei parlarne anche con tuo padre."

Mi bastò dare un'occhiata al volto di Tae per capire che quello che mi aveva detto poco prima fosse vero. Nella sua delusione però guizzava comunque un barlume di speranza, perché quel cane lo aveva sempre desiderato e il bambino che era in lui non ci avrebbe rinunciato tanto facilmente.

"Però possiamo parlarne questo sabato, vieni a pranzo a casa?" chiese quindi sua madre.

"Certo." Poi mi guardò alzando un sopracciglio, come a volermi porre una domanda che non capii. O meglio, che preferii non capire. Ma nonostante il mio sguardo fintamente interrogativo lui proseguì comunque con la sua idea. "Può venire anche Jungkook?"

Amavo Taehyung, ma le relazioni sociali non erano esattamente il mio forte. Prima o poi li avrei dovuti conoscere, non che fosse d'obbligo, però faceva piacere anche a me, ma in quel momento quell'invito mi sembrò la richiesta più terrificante che avessi mai udito. E mentre guardavo Tae con gli occhi sbarrati cercando di trovare una scusa plausibile che non mi facesse sembrare un pessimo fidanzato sua madre mi precedette. E in quel momento avrei seriamente voluto darle un bacio in fronte e ringraziarla. Sfortunatamente non l'avrei pensata così a lungo.

"Non ho tempo di preparare un pranzo come si deve Taehyung, non voglio fare brutta figura con il tuo ragazzo."

Tae mi guardò un'ultima volta per cercare di capire se insistere o meno con la madre, ossia se scavarsi la fossa da solo o salvarsi in calcio d'angolo dal broncio che gli avrei tenuto per le prossime ore se l'invito a pranzo fosse andato in porto.

Evidentemente preferì una lunga seduta di baci perché sospirò facendomi un cenno per incitarmi a dire qualcosa.

"Non si preoccupi signora, avevo comunque un altro impegno, sono felice che Taehyung possa passare un po' di tempo con lei e suo marito."

"Mamma ora noi andiamo, ok? Ci vediamo sabato." Salutò sua madre e chiuse la chiamata.

"Kim Taehyung" dissi scandendo il suo nome con aria minacciosa.

"Che c'è?" chiese lui facendo finta di non sapere in cosa si fosse andato a cacciare, dandomi così la possibilità di ricominciare ciò quella che telefonata aveva interrotto.

"C'è che se fai il bambino cattivo quest'anno Babbo Natale non ti porterà nessun regalo."

"Jungkook sei proprio un coglione."






***** spazio autrice *****

Questo capitolo a me piace tantissimo, credo che i pensieri di Jungkook siano più scorrevoli del solito,

In ogni caso se apparentemente vi sembra un capitolo inutile in realtà è un capitolo molto importante, quindi leggetevelo bene.

Nulla, oggi non mi dilungo troppo. Dico solo che forse tra due settimane ritarderò l'aggiornamento perché devo dare un esame e mi è rimasto un solo capitolo pronto.

Tra l'altro oggi è il compleanno di una persona specialissima, ossia una delle persone che ha creduto in me fin dall'inizio e che mi ha fatto da beta reader per i primi capitoli. Ti voglio bene

Ipagpatuloy ang Pagbabasa

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