N.79
Mi sveglio per iniziare un nuovo giorno, una nuova vita, e un nuovo viaggio.
Aidan aveva una mano sulla mia pancia.
Sorrido alla scena.
Se solo sapesse che è ad un palmo da suo figlio.
Mi scende una lacrima che asciugo velocemente.
Se ne sarebbe andato?
Mi avrebbe lasciata da sola con il bambino?
Non lo so, è non voglio saperlo.
Gli tolgo una ciocca di capelli che gli finiva sul viso.
Domani lui non ci sarebbe più stato al mio fianco.
Eleonora:Aidan.
Aidan:mh?
Eleonora:devo partire.
Si sveglia di scatto.
Aidan:cazzo è vero.
Eleonora:non ho mai preso un aereo senza di te.
Mi sorride e mi prende la mano.
Aidan:andrà tutto bene.
Annuisco.
Quanto avrei voluto baciarlo.
Anche solo una volta prima di partire.
Ma non riuscirei più ad andarmene se solo lo facessi.
Aidan:mi stai fissando le labbra.
Mi prende in giro.
Abbasso lo sguardo imbarazzata, ma triste.
Mi sposta i capelli dalla spalla lasciando il mio collo scoperto.
Lo guardo mentre si avvicina piano a me.
Così tanto che i nostri nasi quasi non si sfiorano.
Respiravo la sua stessa aria.
Le sue labbra sfiorano le mie.
Il suo respiro, il suo profumo, il suo cazzo di profumo mi faceva girare la testa.
Non potevo.
Non potevo cazzo.
Mi stacco e vado al bagno al piano di sotto piangendo e quasi correndo mi chiudo sbattendo la porta.
Mi lascio cadere per terra mentre massaggio delicatamente la mia pancia.
Eleonora:staremo bene noi due, solo io e te.
Non potevo credere di avere un bambino nella mia pancia...
Stavo per diventare mamma...
Stanotte ho fatto un sogno.
Ho sognato di vivere in una casa enorme.
Io e Aidan avevamo un bambino in braccio.
Nel sogno era un maschietto.
A me andrebbe bene anche una femminuccia ovvio.
Spero solo che questo sogno diventi realtà.
Che Aidan non mi allontani.
Che rimanga con me.
Sento bussare alla porta.
Aidan:El scusa per prima non ho resistito.
Fa una pausa che sembrava durasse un'eternità.
Aidan:ma sarà impossibile non vederti per così tanto.
Ma voglio che tu sappia che io ci sarò sempre. Non mi interessa cdella lontananza.
Hai sentito?
Eleonora:Aidan. Non fare promesse che non puoi mantenere.
Aidan:ma io ti amo
Eleonora:rendi tutto più difficile così.
Aidan:d'accordo.
Esco dal bagno.
Eleonora:mi inizio a preparare.
Mi asciugo le lacrime veloce e vado correndo al piano di sopra.
Dopo un po' che mi sono sistemata e tutto mi ritrovo in un'atmosfera più tosto imbarazzante.
Forse perché nessuno sapeva che dire.
O forse nessuno voleva complicare le cose con l'altro.
Avrebbe reso la lontananza ancora peggiore.
Sento un rumore fuori di casa.
La macchina che mi avrebbe portata in aeroporto era parcheggiata davanti al marciapiede della villa.
Aidan mi aiuta a caricare tutte le cose nel bagagliaio.
Eleonora:ok era l'ultima valigia.
Aidan:sei sicura di aver preso tutto?
Annuisco.
Sento dei rumori e delle voci dietro di me.
Vedo corrermi in contro Alix e Bet.
Mi abbracciano.
Bet le ha chiesto di dormire a casa sua, in modo da conoscersi meglio e cercare di capire se fanno davvero l'una per l'altra.
Betany:pensavo te ne fossi già andata.
Eleonora:parto tra poco.
Alix:sta attenta.
Eleonora:ok.
Le riabbraccio
Eleonora:Jason?
Betany:dentro casa, non aveva il coraggio di uscire, ma ti vuole chiedere scusa, e ti augura buon viaggio.
Annusico.
Eleonora:devo darvi una cosa.
Prendo dalla tasca del giubbotto un figlio di carta.
Non avevo il coraggio di dire a voce che ero incinta, sarei scoppiata a piangere, e a quel punto mi avrebbero proibito di andare in Inghilterra.
Ho contattato pure la ragazza del provino, all'inizio era un po' sconcertata, ma alla fine ha detto che non faceva niente, nei prossimi mesi la mia pancia sarebbe iniziata a crescere, e molte attrici anno recitato in stato di gravidanza, quindi non ci sono problemi.
Poi quando arriverà il momento, stopperemo le riprese e mi prenderò qualche settimana di riposo.
Non sapevo ancora come dirlo ad Aidan, e se volevo dirglielo.
Eleonora:leggetelo quando entrate in casa, solo voi due.
Mi guardano un po' stranita ma annuiscono.
Mi giro verso il ragazzo dietro di me.
Aidan:vuoi che ti accompagni in aeroporto?
Eleonora:no. Sembrerebbe strano salire da sola sull'aereo e lasciarti prima.
Aidan:è vero.
Si mette a ridere.
Aidan:chiamami quando sei arrivata...anzi non farlo.
Guarda il vuoto.
Eleonora:non lo farò.
Sorrido, ma sentivo la mia gola bruciare, stavo per scoppiare a piangere.
Aidan:cazzo vieni qui.
Mi abbraccia di scatto.
Mi rifugio nel suo petto.
Sapevo che stavo macchiando la sua maglietta con le mie lacrime, ma come trattenersi?
Aveva sempre lo stesso profumo.
Lo amavo.
Eleonora:Non chiamarmi, è non ti permetterti a mandarmi neanche un messaggio. Mi hai sentita?
Annuisce anche lui iniziando a piangere.
Tiro su con il naso.
x:signorina, perderà l'aereo.
Mi stacco dall'abbraccio.
Eleonora:puoi girarti quando salgo in macchina?
Aidan:perché.
Eleonora:non so se riesco ad andarmene se continui a guardarmi.
Annuisce è si asciuga una lacrima.
Abbraccio le mia amiche e salgo sull'auto passando un polso sulle mie guance.
La macchina parte.
Aidan mi saluta con la mano e si gira dall'altra parte.
Non smettevo di guardarlo, quardavo la villa da cui me ne stavo andando, e le mie amiche.
La macchina gira l'angolo, l'angolo che segna l'inizio della mia nuova vita.
Dopo il viaggio in macchina arriviamo all'aeroporto, e dopo tutti i controlli salgo sull'aereo.
Mi siedo al mio posto e chiudo gli occhi cercando di concentrarmi su qualcos'altro.
Una signora piuttosto anziana si siede affianco a me.
Aveva notato che ero in difficoltà.
x:tutto bene ragazzina?
Eleonora:no, ho paura degli aerei.
x:anche io tesoro, questa è la prima volta che ne prendo uno.
Annusico.
Si siede e mi prende la mano.
x:aiutiamoci l'una con l'altra ok?
Le sorrido.
Eleonora:sa, il mio raga-ex ragazzo, faceva la stessa cosa ogni volta che prendevamo l'aereo. Mi faceva sentire così al sicuro, eravamo una cosa unica, adesso non più.
x:oh, da come ne parli posso capire che anche se voi due non state più insieme, c'è ancora un forte sentimento.
Eleonora:ed è così. Sto andando in Inghilterra per iniziare una nuova vita, e abbiamo preferito chiudere la storia per non interferire nella vita dell'altro.
x:ragazzina, sai una cosa?
Eleonora:sono Eleonora.
x:ok, allora Eleonora, penso che state facendo una cosa stupida.
La guardo stupita.
Aveva una pelle molto scura, i capelli quasi del tutto bianchi e delle mani forti e che mettevano sicurezza.
x:Io non penso che l'amore sia una cosa così futile da essere messa in secondo luogo. Io sono vedova da ormai 30 anni, mio marito è andato in guerra e non è tornato più, e avrei fatto qualsiasi cosa pur di riaverlo qui con me. Se tu ami veramente una persona, lasci che questa persona rimanga nella tua vita, faresti di tutto purché lo facesse.
Eleonora:è difficile.
x:sei giovane e bella, hai tutta la vita davanti, e pensi che questo sia una cosa difficile? Ma certo che lo è! La vita è difficile, ma è il modo in cui la affronti che la rende facile. Sono le persone che riempiendola, rendendoti felice, che fanno in modo che la tua vita da difficile diventi facile.
Eleonora:che cosa dovrei fare secondo lei.
x:secondo me dovresti farlo restare nella tua vita. In qualsiasi modo. Io non ho capito l'importanza di amare una persona fin quando non ho più potuto toccarlo, baciarlo, farci l'amore.
Sorrido e abbasso lo sguardo.
x:vivi la tua vita ogni secondo di più, e fai si che ogni secondo duri un ora, un giorno, per sempre. Ma lo puoi fare solo con la persona che ami. Hai capito?
Annuisco.
Il viaggio è lunghissimo, 10 ore e mezza su questo aereo.
Adesso è notte fonda, la signora che mi ha aiutata per tutto il viaggio adesso dorme.
Io non riesco a prendere sonno.
Vado nel bagno dell'aereo.
Prendo un bel respiro.
Apro lo zaino e tiro fuori un foglio di carta e una penna che avevo nella tasca della felpa.
Scuoto la penna tra due dita molto nervosamente pensando a cosa scrivere mentre una lacrima bagnava il pezzo di carta.
La giro e rigiro tra le dita, finché non mi fermo a guardare il foglio.
Appoggio la penna sul foglio.
Ciao, Sono sbadata
È iniziato tutto quel fatidico giorno, la prima volta che i nostri sguardi si sono fermati sull'altro.
Non riesco a crederci sia passato così tanto, sembrava soltanto ieri che ho messo piede nel mondo del cinema, e adesso eccomi qui, sull'aereo diretto in Inghilterra verso la mia nuva avventura.
Non ho mai pensato di voler fare questo lavoro, e non avrei mai pensato di innamorarmi.
Ma è successo, ed è stato tutto così bello quel giorno. Anche se adesso sono a chilometri distante da te, sento la tua presenza.
Mi tocco leggermente la pancia e una lacrima mi scende dall'occhio.
Il mondo ci ha offerto tanto, il destino ancora di più, ma adesso il destino ha scelto che dobbiamo allontanarci.
Ho sempre pensato che il destino fosse uno stronzo, così presuntuoso da scegliere cosa fare delle nostre vite.
Ci sono persone invece che credono che la nostra vita sia già stata scritta, che ogni cosa che facciamo sia già su un pezzo di carta scritto a mano da un autore di un grande libro.
Bhe in qual caso se solo esistesse un libro su di noi, non cancellerei niente, non cambierei neinte di quello che c'è stato e ci sarà.
Non ho mai pensato al significato della vita, e non ho mai capito che cosa volesse da tutti noi.
Certe volte la vita può ferirti, può farti ridere, può decidere chi mettere sulla tua strada, ti sei mai chiesto perché 'destino' e 'destinazione' sono quasi uguali come parole?
Adesso capisco perché, ognuno di noi compie un viaggio, la vita vuole che ognuno di noi capisca il perché e perché lo stiamo facendo, perché ci ostiniamo a camminare e camminare, a cercare e a cercare la felicità, finché non troviamo qualcuno che ci raggiunga e prendendoci per mano ci mostri la strada.
E appena ha messo te sulla mia strada, io ero così accecata da tutti i miei problemi da non capire che la soluzione ce l'avevo a pochi passi.
Probabilmente ti starai chiedendo perché mai ti sto scrivendo questa lettera.
Ma ho bisogno che tu sappia una cosa. Avevo intenzione di dirtela di persona, ma sono così fifona che non ho avuto il coraggio di farlo.
Non mi aspetto una risposta, né che tu rimanga o venga qui, so quanto questa cosa può essere spaventosa.
L'ho provata personalmente sulla mia pelle, e la sto provando tutt'ora.
Ma ho estremamente bisogno che tu lo sappia.
Aidan, sono incinta.
Terrò il bambino o la bambina, e anche se tu non sarai presente nella sua e nella mia vita...
Voglio che tu sappia che ti amerò per sempre, manterrò la promessa che ci siamo fatti quella sera sotto le stelle.
Te l'ho promesso quella sera, e le promesse le mantengo.
Un abbraccio dalla tua o forse non più Eleonora.
Mi scende una lacrima che bagna il foglio.
Mi metto le mani sul viso e cerco di strozzare un urlo.
Resto in bagno un quarto d'ora.
Torno al mio posto e noto che dal cielo si vede il sole nascere.
Sorrido e mi appoggio con la testa al finestrino ammirandone la bellzza.
Il mondo ci ha offerto tanto.
Il destino farà il resto...