~𝒅𝒐𝒏'𝒕 𝒍𝒆𝒂𝒗𝒆 𝒎𝒆 𝒂...

By _CamyHargreeves_

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[COMPLETATA] Eleonora Rivera è una ragazza di 16 anni nata a Los Angeles, vive con i suoi due fratelli Chris... More

Protagonisti
Presentazione
"Una chiamata importante"
"Toronto"
"Per gioco"
"E-mail"
"provino"
"congratulazioni!"
"l'hotel"
"palestra"
"1° giorno di scuola"
"scena di lotta"
"ipotesi su quel che accadrà"
"Azione!"
"un'amica"
"una sera in discoteca"
"post sbornia"
"scena speciale"
"arrivederci"
"si ritorna a casa"
"Jason"
"2 anni fa..."
"Stefany e le Maddison"
"déjà vu"
"Stefany's party"
"obbligo o verità"
"ritorno a Toronto"
"scena speciale pt.2"
"you look perfect tonight"
"cena a casa Gallagher"
"lasciami essere il tuo specchio"
"Nevica!"
"interviste"
"Megan"
"bomba ad orologeria"
"Paura?"
"Mi fido di te"🔴
"atmosfera Natalizia"
"la mattina di Natale"
"Papà"
"Capodanno"
"e il lieto fine?"
"don't leave me alone"
"bisogno di te"
"Meschere"
"Parole e Parole"
"farti del male"
"Una fottuta droga"
"Mancanza di te" 🔴
"stelle"
"copione"🔴
"ultimi minuti" 🔴
"Nuova, Vecchia vita"
"Andrea ha ragione?"
"Olimpia Medical Center"
"fasciatura"
"fascicoli"
"Missione compiuta"
"si parte in crociera"
"sala giochi"
"spa"🔴
"amore a prima vista"
"continuo per la mia strada" 🔴
"colpa"
"questione di fiducia"
"La fine del viaggio"
"Nuova casa"🔴
"I vicini di casa"
"Giorno a mare"
"Opportunità"
"facile e difficile"🔴
"Cambiamenti significativi"
"resto"
"senza di te non saprei proprio stare"🔴
"scottature"
"adrenalina"
"questione di vita o di morte"
"testa o croce, il destino sceglie"
"ultima sera"🔴
"destino e destinazioni"
"FINE"
"12/12/2020"
Nuovo libro appena finito!!!

"Tutto a puttane"

315 19 44
By _CamyHargreeves_

N.75

Si stacca e mi guarda stupito.

Jason:El hai bevuto?
Eleonora:Sono stata io a volerlo fare Jas. Non ho bevuto. Sono solo io.

Mi guarda negli occhi e si avvicina per baciarmi dinuovo.

A questo punto non riuscivo più a pensare ad Aidan, a lui non interessava un cazzo di me.

Mi aveva lasciato durante una lite in cui dicevo di amarlo e adesso fanculo tutto.

Lo spiego fino al letto facendolo sedere sul bordo.

Mi metto a cavalcioni su di lui e gli tolgo la maglietta.

Lui inizia a far vagare le sue mani sul mio corpo.

Faccio scendere la mia mano lungo i suoi addominali scolpiti guardandolo negli occhi.

Mi prende il viso tra le mani e mi bacia dinuovo.

Mi muovo su di lui in modo sensuale, so che gli sta piacendo.

Voglio spingermi più oltre.

Gli inizio a slacciare la cintura, ma vengo fermata dalla sua mano che mi blocca il polso.

Jason:che cazzo stiamo facendo.

Mi fa alzare e si rimette la maglietta.

Eleonora:pensavo fosse questo quello che volevi...

Ero imbarazzata.

Molto imbarazzata, anche perché mi ero appena resa conto della situazione.

Jason:certo che lo voglio.

Si avvicina e mi prende il mento con una mano.

Jason:ma non sarò il tuo modo per dimenticare Aidan, e non possiamo fargli questo. Tu e lui non vi siete lasciati.
Eleonora:che cazzo ne sai.

Gli sposto con distprezzo la sua mano dalla mia faccia.

Jason:Lo so...

Mi stava nascondendo qualcosa.

Eleonora:lui mi ha lasciata, e tu per tutta l'estate non hai fatto altro che provarci con me. Farmi fidare di te, è dimostrarmi che sei cambiato. Per cosa!
Jason:LUI NON TI HA LASCIATA.
Eleonora:se non vuoi più niente da me allora dillo e basta. Non cacciarmi come se fossi stupida, con una scusa.

Faccio per andarmene ma mi blocca.

Jason:Non capisci.

Lo scanso e me ne vado via.

Ritorno a casa.

Voglio stare un po' da sola.

Appena entro lo ritrovo li.

Aidan:ciao...

Mi si blocca lo stomaco.

Perché è ancora qui.

Non vedevo più per il pianto.

Gli vado incontro e gli tiro un sonoro schiaffo.

Gira la faccia per l'impatto.

Eleonora:sei uno stronzo!

Vado in bagno e mi bagno la faccia con dell'acqua fresca e mi strucco.

Ero sfinita, mi metto qualcosa di più comodo e salgo al piano di sopra per riposarmi un po'.

Mentre stavo per entrare in camera noto la porta del bagno aperta.

Vedo lui davanti allo specchio intento a attenuare il dolore dell'impatto con la mia mano con un asciugamano bagnato.

Mi guarda da attraverso lo specchio e squote la testa arrabbiato.

Prendo il cuscino e me ne vado al piano di sotto per dormire sul divano.

Sicuramente con lui non avrei dormito.

Mi giro di schiena appena sento dei passi verso di me.

Aidan:potresti pure dormire al piano di sopra.

Non gli rispondo.

Aidan:fai come vuoi.

Se ne va via.

Quanto lo odio!

LO ODIO LO ODIO LO ODIO!

Stringo il tessuto del divano e riprendo a piangere.

Vorrei fosse vero. Vorrei odiarlo veramente...

Aidan
Salgo al piano di sopra e mi siedo sul letto.

Sospiro.

Perché fa così.

Mi sono scusato, ho cercato di sistemare le cose prima che partisse per l'Inghilterra.

Ma niente.

Mi corico nel letto e mi scende una lacrima.

Mi sento un coglione.

Passano le ore, continuo a girarmi e rigirarmi nelle lenzuola.

Guardo la sveglia.

Sono le 4 di mattina.

Non riesco a dormire.

Scendo al piano di sotto portandomi una coperta.

Vedo una fragile figura minuta sul divano stesa con le gambe strette al petto.

Starà morendo di freddo.

Le metto la coperta addosso e smette subito di tremare.

Ritorno al piano di sopra e ristendendomi, guardo il soffitto.

Vorrei che tutto si fermasse.

Eleonora
Mi sveglio, la testa che mi scoppia.

E in più ho un senso di nausea assurda.

Vado in bagno e mi sciaquo la faccia.

Devo mettere qualcosa sotto i denti o rischio di svenire.

Prendo un paio di biscotti e mi siedo sul divano tenendo il telefono e rispondendo ai messaggi.

C'è n'è pure uno di Stefany, mi ringrazia ancora per ieri e mi chiede scusa ancora per la 100esima volta.

Trae notifiche trovo un messaggio.

Era la signora che mi aveva chiamata per il lavoro.

Eleonora:Cazzo!

Sento un rumore e vedo Aidan scendere dalle scale.

Aidan:successo qualcosa?

Non gli rispondo.

Aidan:hai urlato, tutto bene?

Neanche stavolta lo degno d'attenzione.

Aidan:d'accordo allora che-
Eleonora:la smetti di parlarmi.
Aidan:non voglio che le cose vadano così tra noi.
Eleonora:mi dispiace per te allora, sei tu che mi hai lasciata.

Detto questo lascio i biscotti che stavo mangiando e ritorno in bagno.

Mi girava la testa e sentivo di star per svenire.

Mi bagno i capelli e metto i polsi sotto l'acqua fredda per cercare di calmarmi.

Apro il cassetto delle medicine cercando qualcosa per alleviare il mal di testa.

Il pacchetto dei tampax cade per terra facendo un rumore assurdo.

Aidan:Eleonora tutto bene?

Inizio a rimettere tutto apposto.

Quando mi viene un dubbio.

Che giorno è oggi.

Esco dal bagno correndo e vado verso il calendario.

Inizio a scorrere i giorni e a contare.

Eleonora:ventisei, ventisette, ventotto, ventinove, t-trenta, trent-tuno, trent-adue, tre-ntatré, trentaqua-ttro, trenta-cinque, trenta-sei, trent-asette, tre-ntotto-.

Cazzo.

Continuo a contare e a ricontare.

Aidan mi si avvicina curioso.

Aidan:che stai facendo.

Mi metto una mano sulla fronte.

Non è possibile.

Non può essere.

Quando lo abbiamo fatto l'ultima volta senza preservativo...

Cerco di ricordarmi.

Cazzo è stato più di 3 settimana fa.

Il ciclo mi doveva venire settimana scorsa.

Eleonora:cazzo cazzo cazzo!

Corro al piano di sopra con le lacrime agli occhi.

Mi vesto di tutta fretta.

Ma quando stavo per uscire vengo bloccata da Aidan che si posiziona davanti alla porta.

Aidan:mi dici che cazzo sta succedendo.
Eleonora:fammi passare.

Stavo piangendo così tanto da non riuscire a vedere niente.

Aidan:no.
Eleonora:fammi passare ti ho detto.

Inizio a colpirlo sul petto.

Mi prende le mani e me le blocca.

Mi guarda negli occhi e poi mi lascia andare.

Inizio a correre verso la prima farmacia nei paraggi.

Faccio avanti e indietro davanti alla porta, non sapevo se entrare o no.

Farmacista:signorina, mi blocca la fila così, se deve entrare entri.

Entro a testa bassa.

Eleonora:2 test di gravidanza.
Farmacista:hai preferenze?
Eleonora:quelli con la minor probabilità che ci sia un errore.

La signora mi guarda male e prende due scatole.

Farmacista:quanti anni ha?
Eleonora:mi dia le mie cose e mi lasci andare.

Non sono mai stata scortese con le persone.

Ma adesso stavo perdendo la pazienza.

La farmacista continua a guardarmi male e mi passa le scatole.

Corro verso la villa.

Volevo davvero saperlo?

E se il test fosse stato positivo?

E se invece fosse negativo?

Lo terrei?

Cazzo ho 17 anni.

Rallento.

Adesso la mia voglia di scoprirlo era quasi sparita.

Inizio a camminare lentamente, contavo i passi e facevo in modo di non perdermi nessun dettaglio per paesaggio intorno a me.

Sfortunatamente arrivo alla villa.

Entro in casa sperando che Aidan non mi vedesse.

Per fortuna non c'era nei paraggi.

Mi chiudo in bagno a chiave.

Non voglio neanche Bet e Alix con me.

Devo essere dasola in questo momento.

Non voglio che nessuno scopra niente.

Prendo un respiro profondo e inizio a leggere le istruzioni.

Sento bussare alla porta.

Aidan:EL! EL APRI LA PORTA.

El cazzo aprirgli.

No.

Lui vorrebbe, e dovrebbe saperlo, non escluderlo.

Lo hai già fatto una volta e guarda come è andata.

Non lo voglio presente.

Mi abbandonerebbe anche lui.

La parte razionale di me diceva di farlo entrare in bagno e aspettare il risultato del test con lui.

L'altra parte mi chiedeva di barrare la porta e rimanerci per tutta la vita.

Faccio i test.

Ho preferito prenderne due per esserne più sicura.

Aspetto e aspetto continuando a percorrere il bagno avanti e indietro.

Mi appoggio al muro davanti al lavandino dove stava appoggiato il test di gravidanza.

Quando prima volevo che il tempo si velocizzasse adesso vorrei che si fermasse per sempre.

Sento un suono.

Il test è pronto.

Lo prendo in mano coprendo la parte del risultato.

Eleonora:ti prego.

Riprendo a piangere.

Sposto il dito che copriva la verità e guardo il test.

Mi cade dalle mani.

Inizio a tremare come una foglia.

Sono incinta.

Lascio cadere le mani sulla mia pancia e dopo me le porto alla bocca.

Non può essere vero tutto questo.

Eleonora:NOOO! CAZZO!

Apro la porta del bagno ed esco correndo.

Nascondo il test nella borsa.

Sento la voce di Aidan scendere le scale, ma prima che mi vedesse esco di casa.

Faceva freddissimo per essere ad agosto.

Corro verso la spiaggia con le lacrime agli occhi che non mi facevano vedere niente.

sono incinta.

sono incinta.

sono incinta.

Corro sulla sabbia umida.

Stanotte aveva piovuto, correre nella sabbia era difficile.

Cado per terra con le mani nella sabbia.

Riprendo a piangere.

Non posso crederci.

Ho solo 17 anni.

Cazzo solo 17.

Guardo il mare.

Sta andando tutto a puttane.

Aidan, i miei fratelli, la mia vita.

Mi rialzo correndo e vado verso lo specchio d'acqua salata che mi ha messo sempre un po' di timore.

Per un attimo mi ricordo la sensazione che ho provato stando i quella piscina ormai mesi fa.

Il mio corpo era così leggero.

Non riuscivo a pensare a niente.

Metto i piedi in acqua.

È congelata.

La temperatura del mio corpo di abbassa velocemente.

Inizio ad addentrarmi sempre di più.

Volevo davvero farlo?

Si, mi sono rassegnata all'idea che nessuno si accorgerebbe della mia assenza se mancassi.

Le mie labbra prendono subito un colorito scuro.

Faceva freddo, ma continuavo a camminare verso il largo, finchè non sarei riuscita a non toccare più e a rassegnarmi alla mia fine.

Almeno non muoio dasola, ho quello che sarebbe stato mio figlio con me.

Le onde iniziano a farsi più alte, dovevo saltare o tentare in qualche modo di farmi più alta per non essere sommersa.

C'erano gli scogli, i piedi mi facevano male, tanto male.

Il dolore è l'unica cosa che non ti lascia, può essere dolore fisico, mentale, ma è sempre presente, e se non in forma visiva, nei ricordi ti rimane sempre.

Un'onda mi sommerge, vengo scagliata sott'acqua.

L'acqua salata invade la mia gola, la senzazione è una delle peggiori.

Mi rimetto in piedi convinta ad andare più lontano possibile.

Sento una voce dietro di me chiamarmi.

Vedo Aidan in riva, urlava qualcosa che non capivo, probabilmente di fermarmi, si stava togliendo le scarpe il più velocemente possibile.

Nel guardarlo mi distraggo e un'onda da dietro mi risommerge.

L'acqua invade i miei polmoni.

Ed eccomi dinuovo qui.

Il rumore è quasi assente, l'unica differenza è che guardando l'alto vedo le onde bianche schiantarsi contro la superficie dell'acqua.

Non mi va di lottare.

Non voglio, sono qui per un motivo, voglio essere in pace.

Voglio morire.

Vorrei provare a descriverlo, ma è complicato...

Avete presente quando da bambini vi lasciavate portare in braccio dai vostri genitori perché eravate troppo stanchi per camminare?

Bhe è più o meno la stessa cosa, la morte ti culla nelle sue braccia, ti sussurra all'orecchio che fra un po' tutto sarà finito.

La sua voce non è quella che tutti descrivono.

È leggera, ti dice che tutto andrà bene, ti calma.

Non ho mai provato questo finché non ho capito che vuol dire amare.

Amare è dolore.

L'amore non esiste.

È soltanto una stupida favoletta che ti raccontano da piccoli per farti illudere che da grande è tutto più facile.

Sapete quando da piccolo noi non vedevamo l'ora di crescere, bhe sono tutte stronzate, adesso ho 17 anni e farei di tutto per ritornare bambina.

Arrivo fino al fondale.

Questa sensazione non mi è nuova affatto.

Soltanto...vorrei che finisse qui.

Chiudo gli occhi.

Addio.

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