||Defenceless 2|| Hyunlix

By alisssssssssa

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Seguito di ||Defenceless|| Minsung+Hyunlix "Sono veramente preoccupato per lui..." disse Jeongin cercandolo... More

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By alisssssssssa

"Aish"
Felix era nel suo studio, a tirarsi i capelli, quasi a strapparseli dalla testa.
"Non fare così o te li strapperai" si preoccupò Changbin portandogli un caffè.
"Non abbiamo abbastanza prove e stai facendo tutto quello che puoi" gli sorrise.
"Ma non è abbastanza"
Si portò i capelli indietro.
Il giorno prima aveva avuto una discussione animata con Hyunjin, perché un ragazzo per strada l'aveva guardato troppo secondo il moro e nonostante avessero chiarito nel loro solito modo, aveva deciso di lasciarlo sbollire un po', non lo vedeva dalla sera prima e gli mancava da morire, era difficile per lui concentrarsi su quei fogli, ma non aveva altra scelta.

Doveva risolvere quel caso, doveva capire chi aveva ucciso sua madre e tutte quelle persone che in un modo o nell'altro erano tutte legate a lui o a Hyunjin.
Questa cosa lo tormentava, gli dava una strana sensazione e un'idea continuava a balenargli in testa, ma si costringeva a credere che non fosse vera. Non poteva esserlo.

Changbin gli lasciò un vassoio con dei dolci prima di uscire dalla stanza.

Notò che il proprio telefono speciale stava suonando e ovviamente come sempre rispose subito.
Non appena rispose, vide un visino triste e afflitto di Jisung, circondato da vigneti e grano europeo.
"Capo che succede?" Chiese il biondo.
"Lix scusami se ti disturbo, sicuramente tu hai tremila cose da fare e problemi molto più grandi di questi... ma il fatto è che sei il mio migliore amico e i tuoi abbracci in momenti come questo mi mancano tremendamente" aveva la voce leggermente tremolante e gli occhi bassi.
"Capo che succede?" Ripetè  Felix che si assicurò di chiudere la porta a chiave.
"Sicuro che non ti disturbo?" Chiese teneramente.
"Jis io ho sempre tempo per te" fece un sorriso dolce.
L'ex poliziotto alzò lo sguardo e l'altro notò subito gli occhi rossi per il pianto.
"Che succede?" Disse per la terza volta.
"Sono un paio di giorni che con Minho è tutto un casino, avrei bisogno di essere lì, invece qui mi sento forzato a stare bene e fargli vedere che sto bene... anche a sua madre che è sempre gentile..."
"Perché è un casino?"
"Non lo so è come se neanche mi guardasse in questi giorni, sta sempre al telefono o con la madre e... io non voglio essere tutto il suo mondo, ma..."
"Ma lui è il tuo" finì Felix.
Jisung annuì.
"È quasi un anno ormai che siamo qui, ma per ovvie ragioni non interagisco con gli altri, o almeno non più del dovuto e io sono venuto qui solo per lui... non sto dicendo che me ne pento, amo Minho più di qualsiasi altra cosa, però a volte mi manca casa, soprattutto quando lui ha altro da fare... mi ricorda che sono completamente solo" la sua voce si spezzò verso la fine.
A Felix venne un buco allo stomaco nel vederlo così, avrebbe veramente voluto essere lì con lui in quel momento.
"Hai provato a parlarne con lui? Magari non si è accorto che stai così" provò a dire.
"Non so che dirgli, ho sempre voluto lui si sentisse a suo agio e qui lo è, è felice e ride sempre, questo mi basta la maggior parte delle volte, ma ora sono così..."
Il biondo pensò a Hyunjin e a quando anche lui volesse che il proprio ragazzo si sentisse a proprio agio in un qualsiasi posto "come faccio a essere così egoista?" Concluse Jisung.
"Non è essere egoisti capo, non gli stai chiedendo di rinunciare a nulla"
Jisung tirò su col naso.
"Felix io voglio tornare in Corea, anche solo per qualche ora... voglio andare a casa di nonna, mi manca stare con voi, vorrei ancora essere in quella stazione e aiutarvi... vorrei... vorrei..."
"È questo quello che vuoi?"
La voce di Lee Minho era chiara e fredda come il ghiaccio.
Jisung si congelò iniziando a piangere ancora di più e nascondendo la testa dietro il braccio che teneva appoggiato alle ginocchia.
"No... ma si" pianse.
"Perché non me l'hai detto Hannie?" Minho si addolcì nel vederlo così triste.
Si inginocchiò davanti a lui e gli iniziò ad accarezzare i capelli.
"Qual è il problema? Vuoi tornare a casa tua in Corea?"
Jisung scosse la testa.
"Non vorrei mai lasciarti" ammise.
"Allora cosa?"
"Vorrei solo avere la possibilità di tornare per poco... qui sono solo..." confessò.
"Hai me... non ti basta più?" Chiese preoccupato.
Jisung alzò la testa e gli buttò le braccia al collo.
"Non ti libererai di me brutto gangster, mai"
Minho sorrise sollevato e gli massaggiò la schiena.
"Solo che tu hai sempre da fare e io sono sempre solo, all'inizio era bello perché era tutto così bello e nuovo, ma ora... mi manchi tanto MinMin"
Felix sorrise assistendo a quella scena.
Probabilmente erano quelli i problemi che dovevano avere che coppie normali e non quelli che aveva lui con Hyunjin...
Minho lo allontanò leggermente per baciargli la fronte.
"Vuoi venire con me nel viaggio di domani e in tutti gli altri?"
"Si per favore" sorrise asciugandosi le lacrime.
"Pensavo non ti piacesse muoverti così tanto" ridacchiò il castano.
"Io voglio andare dove vai tu" disse deciso.
I due si abbracciarono per un bel po'.

"Goduto lo spettacolo biondino?" Chiese Minho quando si staccarono.
Felix rise.
"Oh si, mi stavo quasi per prendere i popcorn"
Anche Jisung rise e inquadrò meglio il suo schermo.
"Tu e Hyunjin invece come state?" Chiese.
"Bene" sbuffò.
"Complicato?" Chiese il castano.
"Si" ammise Felix "lo amo così tanto, ma è tutto difficile, a volte, quasi sempre in realtà, penso che potremmo andare avanti anche sbagliati come siamo, perché alla fine ci curiamo a vicenda e deve importarci solo di noi e di come stiamo..."
"E poi?" Lo incitò Jisung.
"Poi succede qualcosa e lui perde la testa e io ci sto male, ma lo amo troppo per lasciarlo, io davvero fisicamente non posso stare senza di lui" ammise.
"Forse però una pausa farebbe bene a entrambi" Felix lo guardò malissimo "non dico di lasciarvi" specificò "ma solo di stare un paio di giorni o un paio di ore non appiccicati e nella stessa casa, solo per capire voi stessi e l'altro.
Quando tutto va male, un po' di aria può essere la soluzione a tutto e aiutarvi a pensare più lucidamente, tutto qui"
"Non mi piace questa opzione" sbuffò Felix.
"E non piacerebbe neanche a Hyunjin" aggiunse Minho.
Felix annuì essendo d'accordo.
"Semplicemente andiamo avanti, ci amiamo, è la cosa più importante no?" Disse per convincere anche se stesso.

Sentì che qualcuno era entrato in caserma e riconobbe la voce di Hyunjin.
"È arrivato" sorrise con lo sguardo sognante.
"Sei proprio perso biondino" rise il castano.
"Pensa a te tu" borbottò prima di attaccare e uscire dal proprio ufficio per saltare al collo del proprio ragazzo.
"Mi sei mancato Jinnie" disse dolcemente mentre era sulle punte.
Hyunjin gli afferrò la vita sorridendo.
Quel giorno non si erano visti per nulla e già si mancavano da matti.
"Woooooo" un urlo da fangirl bl arrivò da Lisa, facendoli staccare.
Il biondo un po' imbarazzato si sistemò i capelli.
"Ecco le foto che mi hai chiesto"
Changbin si mise tra i due.
"Grazie Binnie" le prese.
Il campanello suonò nuovamente.
"Aspettiamo qualcuno?" Chiese il capo della squadra.
"Bhe..." Jeongin si grattò la nuca "Seungmin mi accompagna a casa"
"Wooooooooooow" Lisa lo scosse dalle spalle "state insieme? Tu piaci a lui? È dolce con te?"
"Cristo Lisa sei insopportabile" borbottò il fotografo.
"Zitto tu"
Jeongin li lasciò a litigare e andò ad aprire la porta.
"Ei" salutò il medico con un lieve sorriso.
"Ei" rispose il rosso, spostandosi per farlo passare.
"Ciao Seung!!!" Sorrise Felix.
"Tutto bene?" Chiese appoggiandosi alla scrivania di Jeongin, posando poi lo sguardo proprio su di lui.
"Sono contento che accompagni Jeongin a casa" disse Felix mettendosi sulle punte per prendere dei fascicoli in alto, ma Hyunjin lo raggiunse da dietro e glieli prese "grazie Hyunjinnie" sorrise.
Il moro gli scompigliò i capelli.
"Anche io ne sono contento" disse il medico.
Jeongin nel frattempo su guardava i piedi, muovendoli un po' verso l'esterno.
"Siete carini assieme" commentò Lisa.
"N-noi andiamo" quasi urlò il più piccolo, prima di prendere il medico per il polso e correre fuori dalla stazione.

Solo quando furono abbastanza lontani si fermò, girandosi verso Seungmin che rideva.
"Non ridere" incrociò le braccia e mise il broncio.
"Sei adorabile" allungò le braccia per stringerlo a se.
Jeongin sgranò gli occhi sorpreso, ma poi si lasciò trasportare da quella stretta salda.
"Non ridere" disse di nuovo piano contro la sua spalla.
"Va bene piccolino"
Si allontanò leggermente per guardarlo.
"Sei proprio bello sai Innie?" Gli sussurrò facendolo diventare paonazzo, avvicinandosi sempre più fino a poggiare le labbra sulle sue.
Quel contatto fu breve, troppo per il minore, che avvicinò nuovamente Seungmin a se, mettendogli le braccia dietro al collo per baciarlo più intensamente.
"Innie..." gli sussurrò sulle labbra.
"Mh?"
Il maggiore gli accarezzò le braccia dal basso verso l'alto.
"Vuoi venire da me?" Chiese.
Jeongin deglutì mordendosi il labbro.
"Si"
Il medico sorrise prendendolo dalla vita per sollevarlo leggermente e dargli un ultimo bacio.
"Vieni in macchina" gli prese la mano e gli fece strada.
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-

"Jinnie Jinnie Jimnieeeee" Felix corse fino alla cucina con un sorriso dolcissimo in viso.
"Mh?" Il moro si girò verso di lui.
"Sei sempre il solito, non metti mai il grembiule rosa" incrociò le braccia facendo il broncio.
"Mettilo tu" borbottò divertito.
"Ma poi ti sporchi i vestiti!!!"
"La faccio sempre io la lavatrice principessa" alzò gli occhi al cielo.
"Puoi metterlo per favore?" Non si arrese.
Hyunjin si girò verso di lui e fu un errore gravissimo per il suo orgoglio.
Aveva un espressione da cagnolino bisognoso di affetto e il corvino sapeva di non poter dirgli di no.
"Fanculo" borbottò aprendo il cassetto per prendere quel maledetto grembiule.
"Si!" Cantò vittoria il biondo saltandogli letteralmente sulla schiena.
"Ehi..." rise l'altro "attento ti fai male" lo afferrò per non farlo cadere.
"Nha, ci sei tu a prendermi" gli diede un bacio sulla nuca, poi scese per sedersi sul bancone.
"Hai troppa fiducia in me" borbottò il moro.
"Non dire cosi"
Hyunjin sbuffò e si concentrò sulla pentola sul fuoco.
"Jinnie..."
"È pronto siediti a tavola" lo interruppe.
"Ma manca ancora..."
"Apparecchia"
Felix abbassò lo sguardo, non lo avrebbe fatto parlare a prescindere, quindi fece quello che gli aveva detto.
Quando arrivò con la pentola, mise il cibo solo nel suo piatto.
"E tu?" Chiese gentilmente.
"Non ho fame, scusa se hai apparecchiato anche per me, vado a dormire" disse velocemente.
Alzò piano una mano, toccandogli leggermente i capelli, come se potesse fargli del male e poi se ne andò.
"Hyunjin..." sussurrò il biondo.

Mangiò velocemente e mise le cose nella lavastoviglie, si lavò velocemente ed entrò in camera.
Hyunjin era girato nel lato opposto rispetto al suo.
Non sapeva se stesse effettivamente dormendo o no, ma non voleva rischiare di svegliarlo.
Si mise velocemente un pigiama, o meglio una maglia di Hyunjin e si mise dietro di lui, nella sia direzione.
"Notte Hyunjinnie" sussurrò.

-
-

Quando si svegliò, Hyunjin gli aveva lasciato la colazione sul comodino con un biglietto.

Buongiorno principessa, sono andato a parlare con Jungkook.

Felix lesse stropicciandosi gli occhi.
"Che scemo, mi fa sempre preoccupare" borbottò.
Prese il telefono.

Felix
Hyunjinnie quando finisci vieni in stazione, così sono più tranquillo per favore.

Scrisse e inviò.
Si fece una veloce doccia e si mise la camicia dell'uniforme, ma un pantalone normale perché non aveva voglia di cercarlo e visto che poteva sfruttare il suo essere capo in qualche modo perché no?

Scese al piano di sotto e trovò Kkami che scodinzolava contenta.
"Ei piccolina" si accasciò a terra "Jinnie non ti ha dato da mangiare sta mattina vero?" Le chiese.
Si alzò per prendergli il cibo e gliene mise un po' nella ciotola.
"È da un po' che papà Jinnie non ti fa il bagno vero? Siamo stati un po' occupati ultimamente, lo faremo questo fine settimana" le sorrise.
Il cagnolino mangiava tranquillo.
Felix gli diede qualche altra carezza prima di prendere le chiavi e uscire.

-

Quella notte Changbin non aveva chiuso occhio.
Erano giorni ormai che si sentiva esplodere.
Guardava Felix, la persona che amava tutti i giorni sorridere con qualcun'altro e non riusciva più a fingere, l'armatura impassibile che aveva creato, aveva da tempo iniziato ad avere delle crepe e più passavano i giorni e meno riusciva a contenere quella sensazione dentro di se, aveva bisogno di urlarlo, di fare chiarezza con i suoi sentimenti e dirli a tutti.
Per quanto il sole venga oscurato dalle nuvole, in un modo o nell'altro uscirà prima o poi e lui si sentiva in una tempesta incestuosa e tormentata, ma i raggi erano lì, dietro l'angolo pronti ad uscire.

"Binnie buongiorno" gli sorrise Lisa.
Facevano tutti i giorni la strada insieme, era più sicuro per la mora e infondo dovevano fare la stessa strada.
"Ei"
"Stai bene?" Chiese lei.
"No" ammise lui "ma non ho voglia di parlarne"
Lei semplicemente annuì e le sorrise dolcemente.
"Tutto passa dopo aver sofferto il giusto" disse.
"Forse certe cose no" pensò il fotografo.
"E invece si, anche la morte di una persona a noi cara, per quanto dolorosa possa essere, prima o poi si ha il coraggio di sorridere e vivere la propria vita. È così che deve essere"
Changbin l'ascolto attentamente.
"Sei coraggiosa"
"Sono una poliziotta in quasi prima linea" rise "certo che lo sono"
Il ragazzo la guardò un po' e prese una decisone, quel giorno sarebbe stato coraggioso anche lui.

Quando Felix entrò in stazione erano già tutti lì ad aspettarlo.
"Scusate per il ritardo, c'era traffico sta mattina" sorrise posando la sua scarpa.
"Tranquillo Lix, anche io sono arrivato ora" gli rispose il rosso.
Felix si mise al centro della stanza, prendendo dei documenti dal tavolo.

"Felix..." Changbin lo chiamò.
"Si? Abbiamo da..."
Changbin prese il braccio di Felix e lo tirò verso di se, neanche il tempo di accorgersene e le labbra del fotografo erano sulle sue.

La prima cosa che il biondo vide, nella confusione più totale appena si staccò, fu Hyunjin sulla porta di ingresso che lo guardava con uno sguardo nero, vuoto.

-

🤡🤡🤡🤡🫢🫢🫢🫢

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