~𝒅𝒐𝒏'𝒕 𝒍𝒆𝒂𝒗𝒆 𝒎𝒆 𝒂...

By _CamyHargreeves_

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[COMPLETATA] Eleonora Rivera è una ragazza di 16 anni nata a Los Angeles, vive con i suoi due fratelli Chris... More

Protagonisti
Presentazione
"Una chiamata importante"
"Toronto"
"Per gioco"
"E-mail"
"provino"
"congratulazioni!"
"l'hotel"
"palestra"
"1° giorno di scuola"
"scena di lotta"
"ipotesi su quel che accadrà"
"Azione!"
"un'amica"
"una sera in discoteca"
"post sbornia"
"scena speciale"
"arrivederci"
"si ritorna a casa"
"Jason"
"2 anni fa..."
"Stefany e le Maddison"
"déjà vu"
"Stefany's party"
"obbligo o verità"
"ritorno a Toronto"
"scena speciale pt.2"
"you look perfect tonight"
"cena a casa Gallagher"
"lasciami essere il tuo specchio"
"Nevica!"
"interviste"
"Megan"
"bomba ad orologeria"
"Paura?"
"Mi fido di te"🔴
"atmosfera Natalizia"
"la mattina di Natale"
"Papà"
"Capodanno"
"e il lieto fine?"
"don't leave me alone"
"bisogno di te"
"Meschere"
"Parole e Parole"
"farti del male"
"Una fottuta droga"
"Mancanza di te" 🔴
"stelle"
"copione"🔴
"ultimi minuti" 🔴
"Nuova, Vecchia vita"
"Andrea ha ragione?"
"Olimpia Medical Center"
"fasciatura"
"fascicoli"
"Missione compiuta"
"si parte in crociera"
"sala giochi"
"spa"🔴
"amore a prima vista"
"continuo per la mia strada" 🔴
"questione di fiducia"
"La fine del viaggio"
"Nuova casa"🔴
"I vicini di casa"
"Giorno a mare"
"Opportunità"
"facile e difficile"🔴
"Cambiamenti significativi"
"resto"
"senza di te non saprei proprio stare"🔴
"scottature"
"adrenalina"
"Tutto a puttane"
"questione di vita o di morte"
"testa o croce, il destino sceglie"
"ultima sera"🔴
"destino e destinazioni"
"FINE"
"12/12/2020"
Nuovo libro appena finito!!!
Sequel del libro

"colpa"

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By _CamyHargreeves_

N.62

Entro in una grande sala con una vetrata a cupola al soffitto, e così tanti lampadari di cristallo e luci che mi fanno chiedere come faccia la nave a non essere in black out.

Vedo un viso conosciuto tra la folla era Martin.

Ma io che cazzo ci faccio qui.

Mentre penso di darmela a gambe Martin mi viene incontro salutandomi con un grandissimo sorriso.

Martin:ciao, è un vero onore averti qui, sai, non pensavo saresti venuta.
Eleonora:neanche io in realtà, cavolo quante persone.
Martin:già, tutti amici di papà. Vieni te ne presento qualcuno.
Eleonora:non penso sia il cas-
ok...

Andiamo verso un gruppo di persone.

Tra queste spiccava maggiormente un uomo di circa 40 anni, con un cappello da capitano in testa, e con una marcata somiglianza a Martin.

Martin:lui è mio padre, il capitano Rott.
x:piacere, lei deve essere la signorina Rivera, mio figlio mi ha parlato di te.
Eleonora:si sono io, un grandissimo piacere.
Cap. Rott:sei un'attrice giusto?

Guardo Martin, lo sapeva?

Eleonora:oh si si.
Cap. Rott:allora è un piacere averla tra di noi, Martin, mostrarle il tavolo.
Martin:certo.

Mi porge il braccio, glie lo prendo e mi accompagna ad un tavolo.

Eleonora:come sai che sono un'attrice.
Martin:e mi chiedi come faccio? Eleonora appena ti ho visto con quella'Aidan ti ho riconosciuta.
Eleonora:adesso non mi sento a mio agio.
Martin:pensi che tu mi piaccia solo perché sei famosa?
Eleonora:è così?
Martin:assolutamente no, io odio quella serie dove hai recitato.
Eleonora:la odi.
Martin:già...
Eleonora:quindi...
Martin:quelle cose che ti ho detto sono vere al cento per cento, ho sentito davvero qualcosa quando mi hai parlato per la prima volta
Eleonora:ehm ok...

Arriviamo al tavolo e ci sediamo vicini.

Martin:a proposito di Aidan, non è qui?
Eleonora:no, non è qui.
Martin:successo qualcosa?
Eleonora:abbiamo litigato, non voleva venire, e ha detto cose davvero orribili.
Martin:scusami tanto, è colpa mia, forse non dovevo farlo...

Sembrava davvero dispiaciuto.

Eleonora:non fa niente.
Martin:posso sapere che genere di cose ti ha detto?
Eleonora:non voglio annoiarti con i miei problemi.
Martin:no no, voglio sapere ti prego.
Eleonora:ehm, sta arrivando tuo padre.

Al tavolo si aggiungono altre persone.

Gente molto facoltosa, chi ha un'azienda tutta sua, chi possiede 5 youtch, registi, musicisti e gente che con una mancia aiuterebbe a fermare la fame nel mondo.

Mi sentivo molto a disagio.

Cap Rott:Signorina Rivera, ci racconti un po' del suo lavoro.

Guardo Martin, mi fa un sorriso di incoraggiamento.

Eleonora:ehm, è stata la prima volta che ho recitato, non mi aspettavo certo di farlo.
Cap. Rott:quest'uomo conosce tutti i registi di tutti i film e le serie più famose.
Eleonora:davvero signore?
x:oh si certo.
Eleonora:Quindi dovrà conoscere di sicuro Alex, Alex William.
x:oh grande grande persona, davvero rispettabile.
Eleonora:è vero.
Cap. Rott:quando andrà in onda?
Eleonora:non possiamo dire niente, ma uscirà presto, glie lo posso garantire.
x:la vedrò signorina.

Mi fa l'occhiolino..

Non erano tanto male queste persone.

Se solo smettessero di parlare del loro averi e dei loro impieghi.

Martin:ti stai annoiando?
Eleonora:no no.

Eravamo a metà portata.

Ed ero già strapiena.

Martin:secondo me ti stai annoiando, devi avere un autocontrollo pazzesco se non ti annoi.
Eleonora:e tu?
Martin:partecipo a queste sere da tutta la mia vita, ed ad un certo punto ti ci abitui.
Eleonora:allora che vuoi fare
Martin:balliamo?

Ballare?

E soprattutto perché adesso stai pensando ad Aidan?

Non farlo, per una volta vai a divertirti.

Eleonora:d'accordo, ma ti avviso, non sono molto brava.
Martin:io ho fatto così tanti balli e mi sono rotto così tante dita dei piedi che ormai per me dovresti essere la ballerina più brava del mondo.
Eleonora:ti ho avvisato.
Martin:d'accordo.

Si alza e mi viene affianco.

Martin:mi concede questo ballo signorina?

Aidan, aveva fatto la stessa cosa.

Eleonora:s-si.

Mi alzo in piedi e andiamo al centro della pista.

Eleonora:d'accordo...
Martin:pronta?

Annuisco.

Martin:eh vai!

Iniziamo a volteggiare per tutta la sala.

Era più lui che mi giudava in tutti i movimenti, mi sentivo così libera.

Avevamo tutti gli occhi puntati addosso.

Balliamo per il resto della canzone e ci fermiamo con il fiatone.

Stavo ridendo da matti.

Ci guardiamo un attimo negli occhi.

I suoi erano così diversi da quelli a cui ero abituata a sprofondare.

Cercavo di distinguere ogni particolare e ogni differenza che c'era dai suoi.

Si avvicina per baciarmi ma arretro subito.

Eleonora:Martin, non posso.
Martin:facciamo così, io non ti bacierò finché non sarai tu a farlo.
Eleonora:preparati ad aspettare secoli e secoli.
Martin:tu dici?
Eleonora:io dico.

Ci mettiamo a ridere.

Senza accorgercene iniziamo a ballare un lento.

Aveva le mani sulla mia schiena e io gli metto le mani dietro il collo.

Non osavo guardarlo negli occhi.

Martin:è un lento, e bisogna guardarsi negli occhi, o sembrerà che ti stia obbligando.

Mi giro verso di lui e lo guardo.

Martin:così va meglio.

Continuiamo a ballare per 3 o 4 balli.

Ero sfinita.

Martin:facciamo una passeggiata?
Eleonora:d'accordo.
Martin:ti stai divertendo?
Eleonora:davvero tanto.
Martin:metterai 5 stelle vero? È un segreto, ma io sono un agente infiltrato mandato da mio padre per far si che le persone come te mettano buone recensioni.

Rido e alzo gli occhi al cielo.

Martin:vieni, usciamo di qui.
Eleonora:ma non abbiamo neanche finito di mangiare.
Martin:hai fame?
Eleonora:a dir la verità no.

Scoppiano a ridere e usciamo dal ristorante.

Faceva piuttosto freddo.

Non finisco nemmeno di pensarlo che mi mette la sua giacca sulle spalle.

Perché tutto quello che fa mi ricorda Aidan.

Eleonora:grazie.
Martin:di niente.
Eleonora:ti va di parlarmi un po' di te?
Martin:ehm non so se sia il caso, è un po' brutta come storia.
Eleonora:ti prego, racconta.
Martin:va bene...

Si prende un momento di riflessione e mette le mani sulla ringhiera.

Martin:i miei genitori si sono conosciuti proprio su questa nave...è successo praticamente tutto qui, ovviamente prima non era così questa nave, ha avuto varie revisioni e miglioramenti.

Annuisco per fargli capire di continuare.

Martin:mio padre ha conosciuto questa ragazza, capelli biondi, occhi di ghiaccio e un grande grandissimo senso dell'umorismo.
Era la ragazza più bella che avesse mai visto, sia dentro che fuori ovvio.

Parlava al passato, non ho il coraggio di chiedere il perché.

Prende un pacchetto di sigarette dalla tasca e un accendino.

Accende la sigaretta e inizia a fumare.

Martin:vuoi?

Mi chiede se volessi fumare.

Eleonora:grazie ma non fumo
Martin:d'accordo, nessun problema.

Mi sorride.

Eleonora:continua ti prego
Martin:ok, per mia madre e mio padre è stato come amore a prima vista, una scintilla diceva mio padre ogni volta che mi raccontava questa storia.
Era un'amore giovane, il padre di mio padre possedeva questa nave, si sono innamorati e lui l'ha invitata ad abitare qui.
Eleonora:e i genitori di tua madre erano d'accordo?
Martin:i miei nonni non li ho mai conosciuti, non hanno mai accettato il rapporto tra mia madre e mio padre.
Eleonora:oh...
Martin:poi sai quello che succede, tra un bacio e l'altro, una carezza e un'altra e sono nato io.
Eleonora:su questa nave?
Martin:esatto. Erano altri tempi, la distanza per arrivare in ospedale era troppo lunga, un medico che stava trascorrendo le vacanze qui mi ha fatto nascere.
Eleonora:e che è successo poi.
Martin:mia madre è...è morta partorendomi, come ho detto erano altri tempi.
Eleonora:mi dispiace...
Martin:avrei voluto conoscerla.

Tira su con il naso.

Martin:da come mio padre la descrive, sembrava proprio una persona fantastica.
Eleonora:già...

Butta la sigaretta finita in mare.

Martin:continuiamo?

Annusico.

Passeggiamo per i ponti della nave senza smettere di parlare e ridere, è davvero una brava persona in realtà.

È divertente, molto gentile, e racconta ogni aneddoto con il sorriso.

Martin:è mezzanotte.
Eleonora:di già?
Martin:il tempo vola quando ci si diverte.

Si coriga su una sdraio di plastica.

Eleonora:d'accordo.

Mi siedo anche io.

Martin:guarda il cielo.

Alzo la testa.

C'erano migliaia di stelle, era fantastico.

Cerco inconsciamente la stella che Aidan mi aveva regalato, ed eccola li.

Ricordo la nostra discussione e mi rattristo.

Martin:adesso ti va di raccontarmi perché avete litigato?
Eleonora:non lo so.
Martin:ti prego.
Eleonora:d'accordo..

Prendo a raccontare quello che è successo di capodanno, dei mesi in cui siamo stati litigati e dell'incidente.

Eleonora:mio fratello dice sempre che lo odia, dice che un giorno mi pugnalerà alle spalle.
Martin:e tu che pensi?
Eleonora:penso che sia una grande cazzata, lui mi piace davvero. Non so perchè lo sto dicendo scusa.

Mi metto ridere imbarazzata.

Prende a fumare un'altra sigaretta.

Martin:mi piace quando parli, continua. Che cosa pensi di fare.
Eleonora:penso che dovremmo prenderci una pausa, il fatto che lui mi abbia detto quelle cose... mi hanno fatto così tanto male...

Mi scende una lacrima.

Martin:io non te lo farei mai, non per dire, ma cercherei in tutti i modi di non perderti se fossi mia, insomma chi getterebbe una cosa di valore in mare o la lascerebbe in bella vista come se niente fosse.
Eleonora:così non aiuti.
Martin:perchè sono realista Eleonora. Se ci tenesse davvero a te, a quest'ora ti starebbe cercando.
Eleonora:lo so...
Martin:no che non lo sai! Perché ti stai ancora piangendo addosso.
Eleonora:e che cosa posso farci io.
Martin:dimenticalo.
Eleonora:non è così facile sai?! E poi non sono sicura di volerlo fare. Non mi piace cambiare.
Martin:il cambiamento potrebbe sorprenderti.

Mi ripassa la sigaretta.

Eleonora:n-no.
Martin:un tiro soltanto.
Eleonora:non l'ho mai fatto.
Martin:c'è una prima volta per tutto.

Prendo la sigaretta.

Martin:ok aspira e manda giù.

Faccio come dice.

Il fumo esce dalla mia bocca ma inizio a tossire.

Eleonora:oddio!
Martin:già.
Eleonora:è stato orribile, ma come fai a non tossire.
Martin:fumo da tanto. Vuoi farlo dinuovo?
Eleonora:No grazie.

La testa inizia a girare come una trottola.

Sorride.

Martin:non è facile abituarsi ai cambiamenti come vedi, c'è chi ha il coraggio e la forza di provare e riprovare, e chi si arrende alla prima possibilità.
Eleonora:io sono coraggiosa.
Martin:e io sono la regina Elisabetta.
Eleonora:che cosa vuoi dire.
Martin:che non hai le palle.
Eleonora:scommettiamo?
Martin:dai su.
Eleonora:ok...Martin Rott.
Martin:dimmi tutto coraggiosa.
Eleonora:baciami.

Si gira verso di me sbalordito.

Martin:cosa?
Eleonora:ti ho chiesto di baciarmi.

Mi alzo in piedi.

Non se lo fa chiedere dinuovo e si alza anche lui posizionandosi davanti a me.

Mi mette le mani sui fianchi e mi avvicina a lui.

Lo bacio di scatto.

Aggiunge subito la lingua come se non si facesse perdere l'opportunità.

Gli metto le mani dietro il collo e stringo i suoi capelli.

Le sue labbra erano molto differenti da quelle di Aidan.

Cazzo Aidan! Che sto facendo!

Spostati El!

No.

Staccati! Che cazzo stai facendo!

Eleonora staccati! ADESSO.

Mi stacco da lui.

Eleonora:che cazzo sto facendo.

Mi metto le mani davanti alla bocca.

Eleonora:che cazzo ho fatto!

Me ne vado via correndo.

Martin:El! El ti prego!

Inizio a piangere a dirotto.

Che cazzo ho appena fatto.

Mi asciugo le lacrime e le labbra.

Arrivo davanti ala porta della camera.

Non faccio in tempo a bussare che la porta si apre.

Aidan:El...

Mi fiondo nelle sue braccia.

Mi accoglie senza neanche pensarci.

Avevo tutto il trucco sbavato e due strisce nere per le guance.

Aidan:che è successo.

Continuo a piangere.

Aidan:entra.

Entriamo in stanza e mi siedo sul letto.

Eleonora:mi dispiace.
Aidan:El perché puzzi di erba, hai fumato?

Lo guardo con sguardo interrogativo.

Erba? Non era una sigaretta e basta?

Eleonora:no.
Aidan:ti va di dirmi che perché stai piangendo?
Eleonora:no.
Aidan:è stato Martin?
Eleonora:no.

È solo colpa mia.

Aidan:ti ha fatto male?
Eleonora:no.
Aidan:Eleonora mi sto iniziando ad agitare, perché non vuoi parlare.
Eleonora:...

Sospira.

Aidan:senti mi dispiace tantissimo per quello che ti ho detto pomeriggio, sono stato un coglione, mi sono fatto prendere dalla rabia e ho detto le prime cose che mi passavano per la testa.
Eleonora:...

Non rispondo, mi veniva solo voglia di vomitare.

Aidan:d'accordo. Quando ti va di parlare avvisa.

Si alza e si corica nel letto di spalle a me.

Non sapevo che fare.

Mi alzo e vado in bagno.

Mi faccio una doccia per togliere quella sensazione orribile che sentivo sulla mia pelle.

Ma non si toglieva.

Era la vergogna e la colpa che mi portavo addosso.

Esco dal bagno e mi cordigo al bordo del letto girata di schiena verso di lui.

È la prima volta che dormiamo così vicini eppure così distanti.

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