N.61
Anche ieri è stata una giornata davvero piena.
Siamo stati fuori tutto il giorno, abbiamo visitato molti più posti e abbiamo camminato davvero tanto.
La sera appena siamo entrati sulla nave abbiamo cenato, abbiamo fatto una doccia, e in seguito abbiamo deciso di vederci un film nel cinema della nave.
Dopo abbiamo fatto una delle nostre lunghe passeggiate sotto il cielo stellato e siamo andati a dormire.
Una serata fantastica.
Mi sveglio il giorno dopo.
La luce del sole usciva dal balcone.
Aidan era già sveglio, mi stava guardando.
Eleonora:mhh perché mi guardi.
Mi copro il viso con le mani.
Aidan:perchè sei la cosa più bella che abbia mai visto.
Mi giro dall'altra parte del letto imbarazzata e rossa.
Eleonora:zitto.
Aidan:perchè.
Mi abbraccia da dietro.
Eleonora:non dire così.
Aidan:è quello che penso.
Eleonora:e allora smettila di farlo.
Aidan:che cosa mi fai se non la smetto?
Eleonora:...
Si avvicina al mio orecchio.
Aidan:quanto sei bella, sei proprio bella lo sai? Ma sei magnifica.
Mi giro di scatto e lo spingo sul letto.
Mi metto a cavalcioni su di lui.
Eleonora:smettila.
Aidan:d'accordo, bellissima.
Mi prende il viso tra le mani e mi bacia.
Eleonora:ti odio.
Aidan:ti amo.
Eleonora:ti odio.
Aidan:e io penso che tu sia bella
Eleonora:e io penso che tu sia-...
Aidan:sia?
Eleonora:oh vaffanculo.
Mi alzo da lui, ma me lo impedisce riportandomi alla posizione di prima.
Mi tiene ferma bloccandimi per i fianchi.
Eleonora:lasciami andare.
Aidan:no.
Eleonora:lasciami.
Aidan:e va bene
Mi lascia andare e vado in bagno.
Mi rinfresco un po' con dell'acqua lavandomi la faccia e i denti ripensando e sorridendo per la scena di prima.
Perché pensa che sia bella?
Perché io non mi vedo così? Io mi vedo orribile.
Lo specchio è il mio peggior nemico.
Vedo Aidan sul margine della porta del bagno.
Aidan:pronta per oggi?
Eleonora:si, deve essere carino il posto.
Aidan:già.
Si lava i denti affianco a me.
Gli tiro l'acqua in faccia.
Aidan:s-rolza.
Eleonora:che hai detto?
Si sciacqua la bocca.
Aidan:ho detto che sei stronza.
Mi bagna anche lui con l'acqua.
Eleonora:hai vinto tu.
Aidan:lo so.
Ci mettiamo a ridere.
Mi continuo a preparare facendomi una coda alta e mettendo un pizzico di mascara.
Eleonora:che hai da guardare.
Si avvicina a me e al mio orecchio.
Aidan:non sai quanta voglia ho adesso di scomparti su questo lavandino.
Una scarica attraversa tutto il mio corpo.
Ho un brivido per tutta la schiena.
Era l'eccitazione.
Mi giro verso di lui e lo guardo con provocazione.
Eleonora:e se io non volessi?
Aidan:non vuoi?
Mi sorride alzando un sopracciglio.
Passo la mano sul suo petto e arrivo a stringergli i capelli.
Avvicino la sua testa alla mia e lo bacio.
Il bacio si fa più intenso, prendendomi per le coscie mi appoggia sul lavandino spingendomici contro.
Sentivo un misto di passione e eccitazione invadere il corpo.
Gli tolgo la maglietta e lui fa la stessa cosa con la mia facendo così anche per il resto dei miei indumenti.
Senza smettere di baciarmi apre il cassetto affianco a me.
Prende un profilattico e con i denti strappa la bustina.
Se lo infila piano.
Mi guarda e delicatamente inizia a baciarmi il collo.
Aidan:apri le gambe.
Faccio come dice.
Struscia la sua punta sulla mia apertura.
Continuando a baciarmi delicatamente entra dentro di me con una botta secca.
Eleonora:cazzo!
Aidan:ti ho fatto male?
Inizia a praticare movimenti dentro di me.
Eleonora:n-no.
Continua a entrare e uscire da me gemendo sulla mia pelle.
Graffio la sua schiena.
Aidan:a-desso sei tu a f-armi male.
Sussurra la frase nel mio orecchio.
Eleonora:dio!
Aidan:s-to per venire.
Eleonora:anche io.
Finiamo e veniamo tutti e due.
Ci facciamo una doccia insime e poi ci vestiamo.
Eleonora:abbiamo 10 minuti per fare colazione e poi dobbiamo partire.
Aidan:già.
Si mette a ridere.
Corriamo lungo i corridoi e arriviamo al ristorante.
Mangiamo di fretta le prime cose che ci capitano a tiro e usciamo dalla nave per visitare il luogo.
Passiamo tutto il resto della mattinata lì.
Torniamo sulla nave continuando a parlare di tutti i luoghi e le cose che abbiamo visitato.
Martin:buon pomeriggio, spero che vi siate divertiti.
Eleonora:ehm si, grazie, è stato davvero carino.
Martin:mi hanno incaricato di dirvi che stasera ci sarà una cena con le persone più popolari della nave, e voi siete tra quelle, vi va di partecipare?
Eleonora:ehm.
Guardo Aidan, aspettava che dessi io la risposta.
Eleonora:ci saremo.
Superiamo il cameriere e andiamo in stanza.
Per tutto il tragitto non parliamo.
Eleonora:ok, che cosa dovevo fare rifiutare?
Aidan:non lo so, magari era solo una scusa per ficcati la lingua in bocca.
Dice questa frase con disprezzo e sbattendo la porta della camera.
Eleonora:allora potevi rispondere benissimo tu.
Aidan:El non voglio litigare.
Eleonora:certo, come no.
Mi siedo sul letto e inizio a girare su instagram, non capivo neancha quello che stavo leggendo, ma questo mi evitava di fare scenate.
Aidan:smettila, mi fai irritare.
Eleonora:se solo tu la smettessi di fare scenate inutili.
Aidan:non sono scenate inutili.
Eleonora:a no? Pensi che io non mi sia controllare? O che faccia la facile con tutti? Pensi che non sappia dire un no? O che sia troppo debole da rifiutare qualcuno?
Aidan:come con mio cugino non è vero?
Rimango a bocca aperta.
Perché ha tirato fuori un discorso del genere.
Aidan:hai detto la stessa e identica cosa con lui, e guarda un po' ci sei quasi andata a letto.
O magari non hai rifiutato perché speravi che andasse così.
Ero sconcertata, come poteva dire queste cose.
Mi corigo nel letto e inizio a piangere.
Aidan:vado a farmi un giro. Oh e vacci dasola a quella stupida festa, scordati che ti accompagni per vedere quel coglione provarci spudoratamente con te davanti a me, mi verrebbe voglia di vomitare.
Esce dalla stanza sbattendo la porta.
Ero triste, sentivo un nodo nello stomaco grande quanto una pallina da tennis.
Non mi faceva respirare questa sensazione, mi sentivo così male.
[qualche ora dopo]
Non vedo Aidan ormai da un po' di ore.
Decido di iniziare a preparami, non mi interessa un cazzo se lui non viene con me, la mia vita non gira di certo intorno a lui.
Mi ha trattata devvero male, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da lui.
Dire quelle cose, sentirsi accusata per una cosa che ti ha creato del dolore dalla persona che ami è davvero una pugnalata nello stomaco.
Non ho bisogno della guardia del corpo per difendermi.
Ma ci vorranno tonnellate di correttore per coprire queste occhiaie e questi occhi gonfi.
Opto per questo vestito, mi piace molto, tranne forse un po' per il colore troppo appariscente e per nulla adatto a me.
Ma non mi interessa minimamente.
Mi trucco con un rossetto rosso acceso e piastro i capelli.
Si va.
Cammino per i corridoi con fierezza e fregandomene altamente delle persone che mi guardavano male.
Io le guardavo dall'alto.
Dal trone quando stai morendo dentro fingere di star bene è l'unica cosa che ti fa da copertura.
Essere un'altra persona ancora meglio...
Vedo Aidan uscire dall'ascensore.
Aidan:Ehy dove stai andando.
Lo sorpasso senza ascoltarlo.
Eleonora:dove credi che stia andando? Me lo hai detto tu che non mi vuoi accompagnare e che ci devo andare da sola, ed è proprio quello che sto facendo, adesso è troppo tardi.
Schiaccio il tasto del piano in cui devo andare e mentre le porte si chiudono lo saluto con la mano
Eleonora:bay bay.
Nel suo sguardo potevo scorgere mille emozioni diversa, tra rabbia, stupore, tristezza, rammarico, e dispiacere.
Ma continuo per la mia strada.
Arrivo al piano.
I corridoi erano invasi da centinaia di persone vestite di lusso, con diamanti e perle al collo.
Adesso capisco che cosa voleva dire Martin con "persone popolari".