L'equilibrio del silenzio

By Mirti_0-0

4 0 0

Montagna, aria fresca, estate, un gruppo di giovani e tante nuove esperienze e avventure che si trovano a fro... More

L'equilibrio del silenzio

4 0 0
By Mirti_0-0

1.
Inspiro.
Un profumo che conosco già, mi ricorda bene la mia infanzia. E un po' mischiato con l'aria frizzante della mattina, credo che il sole non sia ancora sorto. Si sente il bosco ancora addormentato, tutto tace tranne qualche grillo mattiniero che saluta la luna.
Note di muschio avvolgono il mio risveglio, note del vecchio detersivo della mamma, note di deodorante antitarmico degli armadi, note di chiuso, di una casa che sta spesso sola, fredda e un nuovo profumo, pungente, sembra un po' alcolico, nostalgico, solo anche lui.
Un movimento accanto a me mi fa destare dai miei pensieri. Ho ancora gli occhi chiusi, e li tengo così ancora per un po'. Le molle del letto cigolano, un movimento in più è l'ultimo che riesco a percepire da dove sono. La moquette zittisce dei passi addormentati di un altra persona nella stanza che si allontana dal letto a tentativi, un po' per la lieve luce mattiniera bluastra che entra a stento nella camera, un po' per il sonno.
Aspetto che la porta scorrevole del bagno si chiuda e apro gli occhi. Sono nella casa estiva d'infanzia. Sorrido fiera del profumo così pieno di gioia che mi circonda, poi in un momento brevissimo realizzo la presenza di un altra persona nel letto nell'altra stanza, attraverso il corridoio a circa 3 metri dalla mia.
È Ludovica.
Sembra infreddolita, tutta raggomitolata nella coperta sembra ancora più piccola.
Sorrido di nuovo.
Cade qualcosa in bagno e tranquilla rialzo lo sguardo verso la porta, come se melo fossi aspettata o come se fossi troppo strafatta di sonno per spaventarmi.
Dall'altra stanza si leva una voce che brontola qualcosa.
-"ma che cazzo" si sente assieme allo sfrigolare delle coperte.
Marco si è svegliato.
-"scusate" si sente dal bagno, -"sto di bagno è un buco di culo" dice una voce addormentata con un tono d'ironia.
Ludovica con aria stravolta dice -"o sei tu che sei rincoglionito".
-"probabile, visto che sono una cosa come le 5 e io voglio dormire ancora" risponde Marco.
Ho un illuminazione divina all'improvviso, quello nel bagno è Luca.
"o cazzo" sussurro, e quasi istantaneamente la porta si riapre.
Grazie a dio il rumore copre il mio brontolio.
Come stracazzo ci sono finita lí??
Richiudo gli occhi meccanicamente, zitta e immobile attendo che torni a sdraiarsi, sperando che non sia la persona che prima giaceva al mio fianco. Tento di ricordare qualcosa di ieri. Sento Luca che si rimette a letto, si distende nel lato sinistro e si avvicina a me, abbracciandomi si pone con la testa dietro alla mia, si sistema poi rialza la testa e per vedere se sono coperta.
Tutto in ordine, tranne per il fatto che non so che cazzo sta facendo, e come siamo finiti lì.
-"che coglioni fa un freddo fottuto, dai qualcuno chiuda le finestre" dice Ludovica che sprofonda sempre di più nella sua tana di coperte. Luca tace, ma non è ancora addormentato.
È vero fa freddo, ma il corpo caldo di lui mi investe come un estate improvvisa, invade tutta la mia mente, non riesco a pensare ad altro che al contatto con lui.
Continuo a fingere di dormire, senza tentare spasmi o mosse false.
Credo che se appoggiasse la testa sulla mia schiena sentirebbe il mio cuore che impazzito, da come pulsa probabilmente lo sente anche Marco o Ludovica nel fondo della sua tana.
Rimpiango il rincoglionimento di prima.
Fisiologicamente mi giro.
Non sto dando più le spalle a Luca, lui si allontana di qualche centimetro.
Si, potevo stare calma e tranquilla senza fargli vedere il mio muso mattutino agitato ma nulla, sono notoriamente cretina e mi sono girata.
Si allontana ancora, e prende il telefono che sta sul comodino.
La luce azzurra dello schermo lo travolge e subito lo copre accecato.
Si arrende. Non era importante, probabilmente lo ha fatto per controllare l'ora o qualche notifica, ma è troppo presto e si rimette davanti a me.
Sento il suo viso vicino al mio, la mano sulla mia vita e l'altra sotto il cuscino. I nostri respiri si mischiano nella fredda aria della stanza, il suo mi accarezza la guancia.
Si è lavato i denti prima. Cerco di rilassarmi e lasciarmi addormentare godendomi ogni singolo momento di quel contatto con lui.
Credo siano passati circa dieci minuti.
Lui è ancora li.
lo ancora li.
Immobili.
Alza la mano fino al viso, e comincia ad accarezzarmi la guancia, facendo un movimento delicatissimo. Con il pollice mi accarezza accanto alla bocca mentre con le altre dita di coccola il collo sino dietro l'orecchio.
Sorrido, non riesco più a nasconderlo.
Non dice nulla, magari ha gli occhi chiusi.
Il movimento si blocca e la mano si fa un po' più pesante, come a reggermi il viso.
Sento le sue labbra premute con leggerezza conto le mie.
Apro finalmente gli occhi e lo vedo nell'atmosfera blu della stanza.
Mi guarda silente, come un gatto dagli occhi neri.
- "ma buon giorno" mi dice con un filo di voce, -"salve" gli rispondo con un mugolio.
Non sapevo dove guardare, sono in preda al panico ma gestisco la situazione bene.
Si attorciglia indietro per chiudere la porta con la punta delle dita.
Indossa una maglietta larga, azzurrina, dalle maniche corte, alzando il braccio si intravede un lembo di pelle chiara.
-"paura che ci sentano?" gli chiedo scherzando.
Non mi risponde, attende che la porta sia accostata e poi ritorna sdraiato parallelo a me ponendo tutte e due le mani tra il viso e il cuscino.
Sembra un cucciolo.
Alzo il braccio e glielo avvicino anche io al viso.
Gli afferro un ciuffetto di capelli neri che sene sta per gli affari suoi e comincio a giocarci con una sicurezza estranea a me.
Mi sembra di averlo sempre fatto, sembra che quella situazione non sia per niente nuova per me, ma appunto sembra, dentro sto impazzendo.
-"ti vedo divertita" mi dice ridendo.
Abbasso lo sguardo di qualche centimetro e lo trovo in un sorrisetto assonnato.
Rinfilo la mano sotto le coperte al calduccio, e lui con gli occhi chiusi si distende a pancia in su strofinandosi il viso.
-"sembri distrutto" dico con il mio solito tono ironico.
- "beh sai com'è ieri ho bevuto un po'" mi dice alzando le braccia verso il soffitto come per toccarlo.
Questa casa è veramente strana, le camere stanno nella mansarda, sono due, collegate da un piccolo corridoio con il bagno da un lato e dall'altro le scale a chiocciola che scendono al piano di sotto dove c'è la cucina e la saletta. Tutti gli ambienti della casa sembrano appartenenti a luoghi diversi. A terra nella stanza dove stiamo io e Luca c'è della moquette che si estende sino al corridoio, poi nel piccolo bagno e nella camera di Ludovica e Marco ci stanno delle piastrelle bianche con dei fiori azzurri.
Il soffitto spiovente si abbassa verso il punto dove ci stanno le scale e la testata del letto, è ricoperto in assi vecchissime, credo siano di larice.

Questo bellissimo mondo sconclusionato dove stiamo lo ha costruito mio nonno, assieme ad altri tre appartamentini attorcigliati come il nostro, in un vecchio fienile.
Luca sbadiglia, geme come un bimbo mentre di stiracchia.
-"ieri che cosa è successo?" chiedo fingendo una consapevolezza a riguardo.
-"guarda non saprei dirti, credo che dopo le 10 mi sia andato il cervello in mona" mi risponde con il suo bellissimo accento veneto.
L'ho sempre adorato, lo trovo bellissimo addosso a lui, come fosse un abito.
-"ma chi c'è nell'altra stanza?"
-"credo che quella raggomitolata delle coperte sia Ludovica, poi sul letto a castello c'è Marco e Matteo, poi boh, ieri c'era anche Francesco e Stefano da qualche parte" mi risponde ridendo.
La sua voce fa vibrare il materasso e lui sembra stia prendendo il sole.
Ha abbassato le braccia sino a portarle dietro alla testa come a fare da cuscino, e con lo guardo rivolto al soffitto ricompone il puzzle della sera prima. Voglio abbracciarlo con tutta me stessa, è li a pochi centimetri da me, come un dio si gode l'aurora, e io non riesco a togliergli gli occhi di dosso.
-"ho voglia di una sigaretta, vieni con me?" mi chiede assonnato.
-"ok dai, così guardiamo anche se ci sono anche gli altri da qualche parte" rispondo mettendomi a sedere dandogli le spalle.
Mi chino a terra rimanendo seduta sul letto, cerco i miei calzini da qualche parte, ne vedo uno, lo afferro e melo metto -"hai visto l'altro calzino" gli chiedo guardandomi attorno.
Lui in silenzio si gira verso di me e mi porge uno dei suoi, io lo guardo come se stessi aspettando un segno di scherno da parte sua, ma nulla.
-"sei serio?" gli chiedo ridendo.
Lui rimane immobile così lo afferro e lo metto.
-"guarda che stile, è il doppio del mio piede" dico mentre ridendo mi lascio cadere all'indietro sul letto. Rallento la caduta sino ad arrivare ad appoggiare la testa sulla sua pancia, ancora sotto le coperte.
Sposta una mano da sotto la sua testa alla mia, dove comincia ad accarezzarmi i capelli.
-"sono stra lunghi " dice sorridendo.
Sento un tremore ad ogni parola che dice e un continuo contrarre e distendere degli addominali.
-"credo che ti siano arrivati in faccia tutta la notte, scusa" dico ridendo.
-"ma no,vai tranqui" mi risponde,
-"se andiamo però perché secondo me Fra si è perso davvero per il bosco, o magari lo hanno rapito gli orsi".
Trovo irresistibile la sua cadenza ironica e veneta, la combo perfetta.
Mi alzo e infilo le birkenstok, quelle grazie a dio ci sono tutte e due.
Aprendo la porta della stanza trovo Ludovica, Marco e Matteo tutti e tre sul letto di lei. Fissano la porta che si apre, io che esco e li fisso a mia volta, sgranando gli occhi. Subito in un trambusto di molle e ferri cigolanti spariscono tutti e tre pure Ludovica che era al suo posto.
Sento la mano di Luca sulla mia spalla che mi spinge in avanti mentre con l'altra chiude la porta della camera.
Il corridoio è davvero strettissimo e pare anche che il soffitto sia molto basso a confronto con lui, che con i capelli va proprio a solleticarlo.
Fissando il letto di Ludovica mi avvicino al primo scalino, sperando di beccarlo e non cadere per tutta la scala.
-"dove diavolo è andata?" chiede osservando il letto.
-"magari è andata a spillare coperte a Matteo" rispondo sperando di non dargli ombra di dubbio.
Schizzandosi le spalle procede nel guidarmi alla discesa della scala.
-"sta attento a non.."
*tonck
Soffoco una risata assurda, lui si trattiene dal bestemmiare mentre si porta la mano alla fronte.
-"porca puttana che male" sussurra mentre fa gli ultimi scalini,
-"proprio così basso doveva farlo il soffitto tuo nonno" dice giungendo nella saletta.
- "eoo lui non era un cammello di tre metri come te" dico girandomi sorridendo.
Lui ancora con la mano alla testa e gli occhi socchiusi dal dolore tenta un sorriso, fatale come al solito. Così mi avvicino e gli prendo dolcemente la testa con le mani alzando lo sguardo. Mi avvicino alla fronte e la bacio.
"passato?" gli chiedo allontanandomi.
-"beh forse con un altro potrebbe andare meglio" risponde ridendo.
-"te piaseria" gli rispondo in dialetto ridendo.
-"anche il dialetto sai?"risponde fingendosi impressionato, così gli tiro un pugno sul braccio, e lui di pronta risposta si copre il punto bersagliato ciondolando il braccio come se lo avessi appena
accoltellato.
-"che violenta la ragazza" dice lamentandosi come un bambino mentre afferrava il suo marsupio.
-"tra te che sbatti dappertutto e noi che urliamo abbiamo già svegliato tutti" dico guardandolo.
-"a beh avete il passo leggerissimo, contando che la scala è in ferro" dice Francesco mentre si rialza dalla cassapanca all'angolo della stanza
-"Fra, ma allora sei vivo" dico.
- "stavamo andando a cercarti, c'è ieri sei sparito, poi sei ricomparso e poi non mi ricordo nulla"
dice Luca massaggiandosi il punto dolorante.
-"e io che sono andato dietro a Stefano fino a un certo punto poi boh siamo tornati indietro perché abbiamo visto un cervo e avevamo un paura fottuta" risponde Francesco ridendo.
- "ma quindi hai dormito qui in sala tutto il tempo" chiedo.
-"si vecchia, un male alla schiena assurdo".
-"beh ma allora sali su vai nella stanza con il letto matrimoniale e dormi lì un po'.
-"invece Stefano dov'è?"
-"credo sia su con la Ludo e gli altri" mi risponde Francesco mentre si stropiccia gli occhi.
-"a vabbè tu vai su e riposa, noi andiamo a fare un giretto" interviene Luca.
-"basta che non ci abbiate fatto robe strane" dice ridendo.
lo mi giro e guardo Luca, cerco di captare ogni sua espressione. Guardo la figura tutta storta per il mal di schiena salire le scale ed andare di sopra, poi dopo la porta che si chiude sbattendo.
-"porca vacca, poi siamo noi che fanno casino" dice Luca già fuori dalla porta.

Note dell'autrice:
Weilaaa spero che il primo capitolo vi piaccia, non so quando caricare il prossimo ma spero presto. Se avete consigli o osservazioni sono ben accetti :D  M.S.

Continue Reading

You'll Also Like

162K 6.1K 12
2 tom dylogii ,,Agony"
56.1K 1K 94
Continuation of Modesto story who happens to intercourse with friends,mature,classmates,strangers and even family...
54.8K 695 40
˚ · . "Welcome to FPE Oneshots!, feel free to make requests." ╰┈➤ ✎ 𝙍𝙚𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙨 𝙖𝙧𝙚 𝙘𝙡𝙤𝙨...