(Ri)trovarsi 2, quando da sol...

Alis_Wonder tarafından

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!!SEQUEL DI: (Ri)trovarsi, quando da soli non bastiamo.!! Alyssa e Blake sembrano destinati a non riuscirsi m... Daha Fazla

Primo capitolo.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21.
Capitolo 22.
Capitolo 23.
Capitolo 24.
Capitolo 25.
Capitolo 26.
Capitolo 27.
Capitolo 28.
Capitolo 29.
Capitolo 30.
Capitolo 31.
Capitolo 32.
Capitolo 33.
Capitolo 34.
Capitolo 35.
Capitolo 36
Capitolo 37.
Capitolo 38.
Capitolo 39.
Capitolo 40.
Epilogo.

Capitolo 15.

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Alis_Wonder tarafından

Blake POV.

<<Ma stasera ho rinunciato ad essere il mostro che sono, per iniziarne a far parte.>>
Come se il mio volto si fosse macchiato improvvisamente dei peccati che ho commesso in tutti questi anni, Alyssa mi guarda quasi con preoccupazione.

Farei qualsiasi cosa in questo momento, per poter raccogliere dal suo volto ogni traccia di sofferenza, un dolore che sporca le ali angeliche di una fata destinata solo a vivere di cose che lasciano senza fiato. Un'incantatrice pericolosa, senz'altro, perché ho appena ammesso quello che fino a qualche istante fa, neanche accettavo.
Se sono qui, infatti, significa che ho distrutto qualsiasi piano di provare a controllare una minaccia diventata ora un ordigno pronto ad esplodere in qualsiasi momento.
Ho mandato all'aria tutto, per venire da lei e metterla così in pericolo.

Tutto è un totale disordine quando si tratta di me, non so neanche chi sono.
Sto cercando dopo tutto questo tempo di ricordare il passato, di ricordarmi di me, di trovare una pace tra quello che ho vissuto e i segni di quello che porto addosso ma che non sono mai riuscito ad osservare, quelle tracce che mi hanno fatto diventare l'essere che sono oggi. Senza scrupoli quando si tratta di scegliere me o abbattere tutti gli altri, un rischio vivente travestito nella bellezza della miglior maschera.
Non potrei mai avere nessuno al mio fianco così, con un anima divisa in due e che non riesco a far combaciare. Con una vita incasinata e piena di problemi da risolvere, ostacoli che non scompariranno con una storia d'amore o con un paio d'occhi profondi come una galassia.
La purezza di una ragazzina che incasina tutti i miei pensieri, una bambina che non ha mai conosciuto il sesso diventato la base di tutte le sue delusioni.

Non so cosa significhi prendersi cura di qualcuno al di fuori di un letto, non saprei neanche come iniziarlo a farlo da oggi, così come non riuscirò mai ad amare senza ferire.
Non so come mi posso fidare di qualcuno se non riesco a farlo con me stesso, come fare per comprendere quando percepisco la vicinanza come un nemico, perché se da un lato voglio stare solo e non legarmi a nessuno, dall'altra esatta metà non riesco a non pensare alla perfezione in ogni linea di Alyssa.

Ho troppo caos dentro per poter dipendere da lei, l'unica certezza che riesco a vedere in noi sono io che infrangerò ogni regola, spezzandole il cuore come già ho fatto.
Allo stesso tempo però mi rendo conto come già la mia vita già l'abbia infettata, il giorno in cui precisamente ci siamo scontrati in uno squallido bar, e non so come sia successo che lei, così bella e incomparabile alla merda che mi circonda da sempre, sia finita per innamorarsi di me. Solo adesso che è troppo tardi, riesco a vederlo.

Ha dovuto sopportare così tante stronzate, la mia bimba, che mi domando come non sia scappata lontano già da molto tempo, sopportando anche tutti i pesi che gravitavano nelle sue piccole spalle costrette a sorreggere lo strazio dei suoi mostri.
Non era pianificato che dovesse nascere qualcosa, nessuna storia, nessun legame, nessun impegno. Non era nei piani rinunciare alla parte più disumana di me, per non perderla. Come non potevo immaginare di arrivare qui, e leggere nei suoi occhi la purezza di un sentimento incontrastabile che non avrebbe mai dovuto coinvolgerla.
Lei, semplicemente, non era prevista nella mia vita.
E osservarla stasera mi ha fatto prendere la decisione più assurda che abbia mai conosciuto, ho deciso di non scappare più via.

<<Che significa?>> Farfuglia mentre i suoi occhi mi fissano sbigottiti e il mio sguardo scende proprio sul suo piccolo naso arricciato, all'altezza del mio petto. Un gesto proprio infantile quando sovrappensiero si isola all'interno del suo mondo, senza nessun fine sensuale, ma che su di lei mi appare come un particolare affascinante da osservare. Un segnale in cui mi concede di osservare oltre le sue parole.
<<Chiederesti mai di definire il significato di follia, se sapessi che tutte le scelte per cui siamo qui derivano da scelte illogiche e irrazionali?>> Le confesso, sperando possa capire che non esiste una spiegazione ragionevole ai miei comportamenti quando c'entrano con lei.
Vorrei dirle che non mi era mai successo, allontanare qualcuno e tornare puntualmente ad inseguirlo, che i suoi occhi hanno la capacità di farmi sentire annegare nelle sue acque calme. Che sono io, ad avere paura di lei.
Perché tutte le volte che mi prometto non doverle cedere, mi ritrovo a pendere dai suoi gesti perfetti. E tutto questo potere che ha la capacità di piegarmi e farmi rialzare dovrebbe appartenere unicamente a me, ma ho paura perché non è così.

È un segreto che non dovrà mai conoscere, la verità è che potrebbe essere in grado di distruggermi se rischiassi di legarmi a lei. Perché Alyssa ha già troppa influenza nelle mie scelte, ed io non posso permettermi di perdere ogni cosa a causa sua.
Non posso rischiare di farmi spezzare di nuovo, non sopravviverei neanche un istante.

<<Perché dovrei crederti? Ti sei scordato di me prima ancora che io atterrassi in un'altra città. Eri nel letto di Zoe, l'hai toccata nello stesso modo in cui stavi toccando me, soltanto qualche ora prima.>> Determinata, la bimba, sfida perfino un temporale che si sta abbattendo su di noi, alzando il mento per osservarmi dritto negli occhi. Come se volesse catturare un segnale di menzogna nei miei comportamenti, come se l'avessi mai davvero ingannata in tutto questo tempo.
Lei non può neanche immaginare come il sesso con le altre sia lontanamente distante dal modo in cui, chiusi in una stanza, ci troviamo solo noi.
Come le sue mani non si sono mai limitate a toccare la pelle, ma hanno sfiorato dei confini in cui non è mai esistita nessuna differenza tra anima e corpo. Alyssa, ogni volta, ha trovato il modo per varcare quella soglia e lasciare la sua impronta.
Mai nessun'altra è stata lei, e questo deve esserle sfuggito ogni volta che fissando i miei occhi ne ha visto il riflesso di altre donne.
<<Sono un sacco di cose Alyssa, ma di certo non un bugiardo.>> Di fronte al mio sguardo la bimba freme, come se non avesse programmato una risposta del genere.

Abbiamo due concezioni opposte della lealtà: io, seppur egoista e senza scrupoli, non ho mai promesso qualcosa di diverso da tutto ciò che avrei mai potuto offrirle; lei nonostante sia fedele ad un sentimento che traspare dai suoi occhi, l'ha ignorato uscendo con un ragazzino che non avrebbe mai potuto aiutarla a scordarsi delle sue emozioni. Non so se questa logica sia davvero corretta o se appartenga solo ai miei pensieri, quello di cui ho certezza è che non le ho mai mentito.
Alzo una mano per accarezzarle il labbro inferiore, dove una goccia d'acqua si è appena posata scivolando via. L'arco di cupido disegnato per aderire alla perfezione nel suo viso angelico, mi appare come la miglior tentazione per infrangere tutto l'autocontrollo che sto cercando di mantenere per non baciare in questo istante ogni lineamento del suo corpo.
Un desiderio inarrestabile di cui non ho mai conosciuto sazietà, una fame implacabile di sentire il suo corpo fondersi al mio.
Alyssa ha la bellezza di una Venere, e io la sto mangiando con gli occhi come se fossi un animale e non avessi mai osservato nessun'altra prima.
Come se fosse l'unica persona che ho davvero guardato così attentamente, anche nei dettagli.

<<Ti sbagli Blake su di me. Pensi sia troppo ingenua, troppo bambina per capire il tuo mondo, sei convinto che io voglia una storia d'amore come nei libri.>> Sussurra con una fermezza che mi coglie alla sprovvista, soprattutto per il cambio di rotta improvviso che ha appena preso questo discorso.
Le sue labbra si curvano timidamente all'insù, con una dolcezza disarmante mi osserva dai suoi occhioni scuri che sembrano illuminarsi ogni volta che si posano su di me. Come se non vedessero il mostro che sono, come se fossi degno di essere guardato in questo modo, senza un'anima macchiata dal nero più cupo.
Come fa a non avere paura di quello che ho dentro?

<<Tutto ciò che ho sempre voluto invece, è stato solo volerti comprendere.>> Dice mentre la mia mente si prepara ad ascoltare il peso delle parole che non sono pronte ad ascoltare, e che forse non lo sarò mai.
<<Non voglio avere una relazione con te, finché percepirai il legame come un vincolo e non una salvezza. Non voglio diventare la tua fidanzata, intrappolarti in un mondo che non senti tuo. Desidero soltanto una cosa da te, Blake.>>
Cosa avrebbe mai potuto volere una come lei, da uno come me?
<<Promettimi che mi permetterai di starti accanto. Promettimelo se mi vuoi ancora nella tua vita e non solo nel tuo letto, permettimi di provare a conoscerti.>>

Ed eccolo, il limite della pace che dovrei soltanto attraversare. La linea immaginaria che divide il passato da quello che potrebbe essere il futuro, un passo nella direzione della luce per scordare il colore del buio.
Alyssa, nella bellezza di una dea, mi aspetta proprio dietro quel margine che mi appare come un varco verso la predizione, un presagio di poter ricominciare senza l'ombra dei miei demoni.
Basterebbe davvero poco, fare un passo per ritrovarsi circondati da un mondo che non sono mai riuscito ad incrociare, spingermi in avanti e scordarmi per sempre di me, di lui. Perché mai come adesso, ne sono stato così tentato.
Riesco a percepire il confine delle tenebre risucchiarmi dalle spalle mentre di fronte ai miei occhi la bimba, radiosa come una stella, riflette tutto il suo splendore proprio verso me, immobile sopra l'estremità di entrambi gli accessi. E, fissando il suo viso come se ne fossi ipnotizzato, quasi riesco a percepire la beatitudine iniziare a cullarsi sopra ogni catena che mi avvolge di ogni indifferenza.
Mi sembra di riuscire ad intravederne le mie sbarre alzarsi per lasciarmi libero da qualsiasi costrizione, le voci essere sostituite dalla calma del silenzio, e Alyssa, indicarmi la strada per entrare a far parte della purezza e l'innocenza del suo cosmo. Dove tutto sembra essere perfetto e in equilibrio, perfino la mia figura così distante da tutto questo.
Per la prima volta vorrei davvero azzerare la distanza che mi divide da lei, per sentirne il calore del suo tocco avvolgermi e lasciare che la delicatezza delle sue ali ci conducano in qualsiasi posto vogliono visitare. E permetto ai miei pensieri di oscillare nell'immaginare un futuro privo di lotte, dove non esiste nessuna scissione in uno stesso corpo, dove per sentire non occorre difendersi.
Immagino di attraversare quella linea e trovarmi nella luce angelica di Alyssa.

Fino a quando sento tirarmi da un lobo alle mie spalle, e mi volto incrociando gli occhi di un bambino che conosco bene, me stesso.
Mi guarda, con lo sguardo offuscato dalle lacrime che sta cercando di trattenere, mi guarda e mi prega in silenzio di non lasciarlo solo ad affrontare le cose che non riesce a spiegarsi.
Improvvisamente, tutto perde di chiarore, ci siamo solo noi due e un dolore che ci accomuna entrambi. Come potrei mai, voltargli le spalle e andarmene anch'io?
Tende la sua manina verso di me, in cerca di risposte che ancora non hanno una spiegazione, mentre il fisico minuto nasconde una verità che sovrasta le sue piccole spalle. È vestito proprio come l'ultima volta, il pigiama dei suoi eroi e le ciabatte troppo grandi per poter correre veloce senza inciampare, sta aspettando solo che torni indietro per ritornare a vivere con me.

La sensazione che non se ne andrà mai, quella di non poter vivere rinunciano a lui, cancellando ogni traccia delle cose che non possono essere dimenticate. Come quello che abbiamo vissuto, come quello che ci ha portato a non combaciare più nella stessa testa. Non potremmo mai esistere insieme, ma la verità è che non potremmo vivere senza l'altro.
È infatti il suo, il palmo che afferro stringendolo tra le dita.
È il mio, il mondo in cui ritorno di nuovo a circondarmi.

<<Smettila! Non sai quello che stai dicendo!>> Le infierisco contro, passandomi una mano sul viso per tentare di mascherare una tensione improvvisa a causa delle sue parole che mi stanno avvolgendo piano per togliermi il respiro.
Cosa pensa, che magicamente ci saremmo presi per mano e avremmo iniziato a camminare come fossimo due persone normali?
Non potrebbe mai funzionare con me, non esiste un pulsante da premere per mettere in pausa anni di lotte. Non puoi semplicemente dire basta, accettare compromessi e coinvolgere qualcun altro nella ricerca del tuo passato. Non permetterei mai ad Alyssa di farlo, che uomo sarei se la trascinassi con me?
Come se percepissi ora le sue parole come una minaccia da cui difendermi e non come un richiesta di certezze, faccio un passo indietro per riappropriarmi del mio spazio. Indietreggio finché non sento la macchina alle mie spalle su cui aggrapparmi, perché un senso di smarrimento mi fa credere che stia rischiando troppo a causa di una ragazzina e dei suoi occhi che seguono ogni mio movimento.
È solamente la mia mente a pensarlo ma è tutto ciò che basta per farmi credere che sia reale e, come se una lotta interiore si animasse lasciandomi senza forze, mi ritrovo ad ascoltare soltanto la voce che mi suggerisce di andarmene lontano da lei.

La guardo terrorizzato, perché prima che il mio sguardo la immobilizza nel tentativo di venirmi incontro, nei suoi occhi si mischiano le lacrime incise dei mio nome.
Non dovrebbe mai piangere per me, non quando la colpa dei miei comportamenti derivano unicamente dalla visione distorta che il mondo assume a causa della mia testa. Per non essere in grado di distinguere che Alyssa, non è il passato.
Senza lasciarsi intimorire però le sue gambe si muovono nella mia direzione, cautamente azzerano la distanza che ci divide, in silenzio si avvicina e senza fare rumore mi prende una mano per appoggiarla al suo petto. Precisamente all'altezza del suo cuore dove, da sotto i polpastrelli, sento muoversi violentemente ad un ritmo incessante che mi distrae da ogni altro pensiero.
Cosa vuole farmi?

<<Non voglio da te, niente di quello che non puoi offrirmi Blake.>> Un piccolo sorriso spunta nel suo viso, come un lampo ad illuminare questa serata buia. Le gote le si tingono di rosso quando i miei occhi indugiano troppo ad osservare le sue labbra e, come se non ne potessi fare a meno, stringo da sotto la mia mano un pezzo di tessuto del vestito e l'attiro a me. Fino a quando i nostri corpi non aderiscono.
Fino a sentirne ogni parte, incastrata perfino nelle ossa.
<<Permettimi di starti vicino, permettimi di conoscere i tuoi mostri. Ti chiedo più dell'amore Blake, ti chiedo di provare ad ascoltarli insieme mentre ti fanno paura. Di provare a stringermi quando senti di non poterli più combattere, di non allontanarmi se ti sussurrano di farlo. Non ti chiedo una storia ma di provarci insieme, a farli stare zitti.>> E così, da sotto un diluvio, appoggio la fronte a quella di Alyssa, sospirando e guardandola dritta negli occhi ora che siamo alla stessa altezza. Esausto per poter contrastare ancora ogni tentativo di mandarla via, la osservo per capire se quello che sta uscendo dalla sua bocca sia davvero la verità.
<<Non desidero altro che vederti vivere Blake, vivere sul serio. Ho sentito ogni battito della tua anima ad un certo punto, io ti ho sentito e non ho visto niente di contaminato in te. Perché lo siamo entrambi, siamo entrambi semplicemente diversi da ciò che ci circonda. Non ti chiederò di essere la tua ragazza, non pretenderò di farmi amare da te. Ma permettimi di conoscerti oltre, parlami di ciò che sei disposto a farmi ascoltare, permettimi di esserci per te.>> Sussurra come una sirena direttamente nell'oblio delle mie tenebre.

Un paio di lacrime sfuggono al suo controllo, ma prima che le attraversino il volto le asciugo con i pollici e le accarezzo la pelle proprio sotto essi. La osservo tutta, bella come una creatura celestiale, il naso arrossato dal freddo e le lentiggini che puntellano il suo viso come fossero stelle sparpagliate in cielo.
Sembra davvero una bambina quando mi guarda in questo modo, con gli occhi scuri ma che anche in mezzo ad un parcheggio senza luci riesce ad illuminare. È il luccichio della speranza, come se stesse sognando delle più belle fantasie che non dovrebbero avere niente a che fare con me. Mi osserva senza vergognarsi di farmi vedere che sono io, il centro dei suoi desideri e la causa delle sue debolezze.
<<Insieme...>> Ripeto riascoltando le parole che hanno appena abbandonato le sue labbra.
Nessuna relazione, nessun vincolo, ma un legame di cui non ho mai conosciuto l'esistenza. Iniziare a parlare, Alyssa è davvero così folle da aver proposto un patto del genere solo per provare a liberarmi?

Io sono disposto davvero a raccontargli di noi?

Il suo labbro ha iniziato a tremare, al suono di questa parola che non ho mai pronunciato prima. Sembra così fragile, piccola e smarrita tra le mie braccia, potrebbe rompersi come un metallo prezioso al tocco rude delle mie mani che le stanno stringendo il volto per non farla scivolare via.
Siamo opposti come il nero e il bianco, così diversi da non poter mai combaciare, eppure sembriamo creati per rompere ogni schema intorno. Come se il sole prendesse per mano l'oscurità della notte e ne facesse da protagonista di uno spettacolo imperfetto, ma di certo unico.

Guardo i capelli caderle oltre le spalle e incorniciarle il suo viso ingenuo, le labbra a forma di cuore socchiudersi per la vicinanza tra i nostri corpi e lo sguardo velarsi di un desiderio inavvertito che la fa rabbrividire. È forse la donna più bella che ho mai visto in tutta la mia vita, una visione da chiedersi come può essere reale, un corpo che imprigiona un'anima pura.
La sua inesperienza la rende impossibile da nascondersi dietro delle maschere fatte per piacere, lei è bella da togliere il fiato e neanche riesce a rendersene conto. Ecco forse qual è la cosa che più mi piace di lei.
Mi fa perdere il controllo pensarla, non riesco più a ragionare lucidamente quando mi guarda come se mi stesse chiedendo in silenzio di oltrepassare ogni barriera che ci divide, come sta facendo proprio in questo momento.

E non aspetto altro, non aspetto un istante in più, per prenderla e baciarla.

—————————-
Ciao bimbe🦋
Questo finora è uno dei capitoli che più ho amato scrivere, ho immaginato tutto proprio così, come fossi lì con loro.

Blake è senz'altro un personaggio caotico, contrapposto da due realtà troppo scostanti tra loro e che non riesce a far combaciare perché non ne ricorda neanche l'istante, in cui è stato costretto a prendere la decisione di diventare così come lo conosciamo.
A volte però sembra fragile, costantemente in lotta per riuscire a mantenere il distacco emotivo che è convinto di meritare, con la parte opposta di non voler allontanare Alyssa.
E oggi è lei, che ha scelto.
Ma sarà davvero così?

Ho dovuto dividere questo capitolo in due parti perché troppo lungo, il continuo ci sarà nel prossimo aggiornamento.
Vi anticipo che presto, grandi segreti saranno per essere svelati e che poco alla volta capirete tutto.
Sia sulla vita passata di Blake, che la serie di eventi che si stanno formando intorno a lui e alle persone al suo fianco, di cui è convinto siano in pericolo.

Spero che l'aggiornamento vi sia piaciuto, lasciate una stellina se vi va e fatemi sapere i vostri pareri.
A presto.

Okumaya devam et

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