Alora Lin
Mi svegliai la mattina dopo con un rinnovato senso di odio verso me stessa.
Come promesso, Draco non si vedeva da nessuna parte. Lui e la sua scopa erano spariti da tempo.
C'era una piccola ammaccatura nel cuscino dove era stata la sua testa, e le lenzuola accanto a me erano disordinatamente arruffate.
Avevo passato un'intera estate evitando con successo Draco, ma il giorno in cui eravamo tornati a Hogwarts, tutto era andato a puttane.
Mi sbattei la fronte un paio di volte, come se questo potesse scacciare l'autocelebrazione da me.
Strisciando pigramente fuori dal letto, mi infilai la vestaglia ed entrai in bagno per prepararmi al primo giorno del quinto anno.
Anno nuovo, io nuova, come si dice. Ed ero determinata a non cedere più ai miei desideri sconsiderati.
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"Bleah, queste uova sono orribili!"
Ho dato un'occhiata al piatto che Padma stava indicando prima di sbuffare: "Quelle non sono uova".
"Allora che cos'è?", ha trasalito, sputando il cibo nel tovagliolo.
"Haggis", rispose Anthony con disinvoltura mentre si infilava in bocca una manciata di toast.
Padma si è soffocata con la mano, guardando me e Anthony dall'altra parte del tavolo con disgusto. "Perché cazzo sembrano uova?"
"Um..." Ho aggrottato le sopracciglia, dando un'occhiata ai grumi di palline marroni seduti davanti a noi. "Non lo sembrano?"
Anthony ridacchiò nella sua mano accanto a me, facendo roteare gli occhi a Padma per il fastidio. "Sapevo che voi due vi sareste messi contro di me una volta che aveste iniziato a frequentarvi".
Le mie guance divennero calde, e notai Anthony separare le sue labbra con la coda dell'occhio. Stavo per obiettare su come Padma aveva etichettato me e lui, ma dato che Anthony non aveva detto nulla, alla fine decisi di non farlo.
Ho girato sottilmente la testa per dare un'occhiata ad Anthony. Lui mi guardò di rimando, mostrando un sorriso sfacciato prima di guardare di nuovo il suo piatto. Mordendosi il labbro, sorrise tra sé e sé e punzecchiò il suo cibo con una forchetta.
"Alora, Anthony e Padma", dichiarò il professor Flitwick avvicinandosi a noi. "I vostri programmi per l'anno".
Prendemmo i rotoli di pergamena dal professor Flitwick. Con un tocco della sua bacchetta, i nostri orari apparvero sulla pergamena color crema.
"I miei martedì sono un inferno assoluto", gemette Padma.
Esaminai il mio orario, sentendomi immediatamente sopraffatta dal numero di classi che dovevo seguire quest'anno. Sapevo che entrando nell'anno mi sarebbe stato richiesto più lavoro a causa dell'aspetto persistente degli OWL alla fine dell'anno. Ma vedere il mio carico di corsi scritto sulla carta non faceva che aumentare la pressione che sentivo.
"Pozioni doppie lunedì?" Ho alzato le sopracciglia, indicando il mio programma perché Anthony e Padma lo vedessero. "Cazzo."
"Con piacere."
Girai intorno al mio posto, scorgendo Draco camminare lungo il corridoio dietro il nostro tavolo. Le sue mani erano in tasca mentre un sorrisetto furtivo giocava con le sue labbra. Crabbe e Goyle sghignazzavano dietro di lui mentre mi faceva l'occhiolino e si avviava verso il tavolo dei Serpeverde.
"Ignoralo," mormorò Anthony, mettendomi un braccio intorno alle spalle per riportare la mia attenzione al nostro tavolo.
Ho spinto il mio piatto di colazione lontano da me, perdendo improvvisamente tutto il mio appetito.
"Non posso credere che tu abbia avuto una storia con lui l'anno scorso", osservò Padma, facendo scivolare il suo piatto di haggis intatto verso il mio.
"Nemmeno io riesco a credere di averlo fatto".
Dando un'occhiata al tavolo dei Serpeverde, vidi Draco seduto di fronte a Crabbe e Goyle. Pansy si era avvicinata a lui e ora stava appoggiando la testa sulla sua spalla.
Draco, invece, sembrava disinteressato e aveva gli occhi solo su di me.
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"Abbiamo avuto una giornata di lezioni. Un giorno singolare. E sono già indietro con i compiti. Com'è possibile?" Ho gemuto, ricadendo sui cuscini.
Anthony ridacchiò. Si era appoggiato su un gomito e si era sdraiato su un lato, di fronte a me, all'altra estremità del mio letto.
"Cosa?" Ho ridacchiato, sentendo un arrossamento sulle mie guance vedendo il modo in cui Anthony mi guardava.
"Niente", la sua voce era poco più di un sussurro mentre si spostava sul letto.
I suoi occhi blu scuro mi mandarono in trance. I miei polmoni sembravano essere collassati mentre lui mi guardava a bocca aperta.
Con il suono del mio cuore martellante che mi risuonava nelle orecchie, deglutii e mi schiarii la gola. Sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, abbassai di nuovo gli occhi sul libro davanti a me, "Giusto, bene... dovremmo tornare a questo compito di Cura delle Creature Magiche..."
"Alora", mi interruppe.
Inspirai profondamente, riportando lentamente il mio sguardo su di lui. "Perché ti stai opponendo a questo?"
"opponendo a cosa?"
"Sai di cosa sto parlando", ha risposto, avvicinandosi ancora di più. Il suo viso era ora a pochi centimetri dal mio. Mi strinse la guancia nella mano, sfiorando teneramente il pollice sulla mia pelle.
"Credo... Sono solo spaventata", ammisi sconfitto.
"Non averne. Non sono affatto come lui, lo giuro".
Anthony non aveva bisogno di menzionare il suo nome perché entrambi sapessimo di chi stava parlando.
"Lo so," sorrisi, afferrando il polso della sua mano che mi stringeva la guancia. Sorridendo al suo tocco morbido, ho sollevato la sua mano dal mio viso per posare un bacio delicato sul suo palmo.
I bordi delle sue labbra si arricciarono in quel suo sorriso diabolico, "In tutta onestà, non so quanto ancora posso aspettare".
La punta del suo naso sfiorò il mio mentre si avvicinava. Le nostre labbra erano così vicine che potevo sentire il suo respiro caldo mescolarsi al mio.
Il mio petto si alzava a ogni respiro che facevo. Rimanemmo in quella posizione, nessuno dei due abbastanza coraggioso da fare la mossa finale.
"Alora", la sua voce era roca, mentre impigliava le sue dita nei miei capelli. "Posso baciarti?"
Lo guardai, incrociando gli sguardi mentre facevo un cenno di sì con la testa.
Anthony premette le sue labbra morbide contro le mie. Al contatto, il fascio di nervi nelle mie labbra mandò onde d'urto attraverso il mio corpo, facendomi stringere la presa sulle lenzuola come se questo potesse prolungare la sensazione.
Ha portato l'altra mano al mio viso. Stringendo le mie guance tra le mani, le sue labbra paffute si baciarono delicatamente con le mie. L'ho baciato di nuovo avidamente, scendendo leggermente in avanti dopo che si è allontanato.
"Era ora che ci baciassimo, non credi?" ridacchiò piano, tracciando la punta delle sue dita lungo la mia clavicola prima di far scivolare le sue mani lungo le mie braccia.
Mi sono morsa il labbro e ho annuito, dato che stavo lottando per trovare la mia voce.
Lui rise prima di spostarsi sul bordo del letto e raccogliere tutti i suoi libri, "Probabilmente dovrei tornare nella mia stanza. Mi distrarrei solo se rimanessi qui più a lungo".
Ho premuto le labbra insieme, sopprimendo un sorrisetto mentre mi alzavo dal letto per accompagnarlo alla porta.
"Grazie per... avermi aiutato a studiare", ridacchiai, guardando la sua mano che non teneva i libri. Ho giocherellato con le sue dita prima di intrecciarle con le mie.
Lui ridacchiò, togliendo la mano dalla mia presa per mettere il suo dito indice sotto il mio mento e inclinare la mia testa per incontrare il suo sguardo.
"Non c'è di che".
Chinandosi, ha sigillato la notte con un ultimo bacio prima di girarsi e dirigersi verso la sua stanza.
Chiudendo la porta dietro di me, ho chiuso le labbra e ho sorriso a me stessa. Fissando il pavimento, non potei fare a meno di ridacchiare come una bambina di cinque anni a cui era stato appena detto che poteva avere il gelato per colazione.
Stavo per dirigermi verso il mio letto quando un bussare alla finestra interruppe i miei pensieri.
Per favore, no.
Sono andata fino alla finestra, rotolando i miei occhi così lontano nella parte posteriore della mia testa che sono quasi scomparsi. Aprii la finestra, aspettandomi di vedere un ragazzo appollaiato su una scopa. Invece, mi trovai di fronte a un gufo marrone maculato.
Ho aggrottato la fronte per la confusione mentre prendevo il pacchetto dalla presa del gufo. Una volta che il gufo è volato via nel cielo notturno, ho chiuso la finestra e sono andato verso il mio divano di pelle.
Dopo aver strappato il pacchetto color sabbia, cadde una scatola di velluto nero e una lettera. Gettando via la carta strappata dell'imballaggio, afferrai la scatola e aprii il coperchio.
I miei occhi si allargarono vedendo un lussuoso anello d'argento punteggiato di piccoli cristalli di smeraldo.
Posando la scatola sul divano, ho preso la lettera, l'ho aperta e l'ho appiattita.
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Mi dispiace per la Parkinson. Ecco un nuovo anello per rimediare. Spero che mi darai una possibilità
- DM
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Mi schernii, scuotendo la testa incredula. Attraversando la stanza, accartocciai il biglietto di Draco prima di gettarlo nel cestino.
Se questo idiota pensa di potermi riconquistare regalandomi dei gioielli, si sbaglia di grosso.