Il Padrone della Morte

By AlessioPicciani

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AVVISO=Ambientato nel quinto film della saga di Harry Potter. TRAMA=La seconda guerra tra maghi sta per inizi... More

CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12

CAPITOLO 6

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By AlessioPicciani

BELLATRIX E LA MALEDIZIONE CRUCIATUS

La più fedele e devota seguace dell'oscuro signore Bellatrix Lestrange aveva speso gran parte della sua vita a servire e seguire ostinatamente Lord Voldemort. Per lei era un grandissimo onore servire il più grande mago oscuro di tutti i tempi, l'erede di Salazar Serpeverde, nonché l'eroe dei purosangue.

Da quando si era unita al Signore Oscuro si era macchiata di numerosi crimini durante la prima guerra tra maghi, e con quella in arrivo non avrebbe fatto altro che sporcarsi ancor di più di sangue innocente.

Non le importava dei suoi crimini poiché era fortemente convinta che lo stesse facendo per una causa nobile. Inoltre, uno dei tanti motivi per il quale venerava Voldemort era perché le aveva dato la libertà di addentrarsi nelle arti più oscure della magia.

Tuttavia, per quanto venerasse la causa oscura, non si poteva negare che in realtà la causa dei mangiamorte non le aveva procurato altro che male. All'inizio aveva perso Regulus e gran parte della sua famiglia, successivamente fu presa dalla pazzia e spedita ad Azkaban per aver commesso i peggiori crimini del mondo magico.

Bellatrix Lestrange non rimpiangeva mai il suo passato, non c'era alcun rimpianto o rimorso. Se c'era una cosa che le interessava più di tutte, persino più dell'oscuro signore, era senza alcun ombra di dubbio il potere. Il primo motivo per il quale in giovane età scelse di divenire una fedele mangiamorte subito dopo Hogwarts fu perché credeva fermamente che Voldemort era il mago più potente del mondo e quando le insegnò alcuni incantesimi oscuri non poté tirarsi indietro.

Ma dopo ciò che vide ad Hogsmeade non fu più sicura che il suo padrone fosse il mago più forte in circolazione. L'uomo che aveva osato ostacolare gli attentati dell'oscuro signore doveva essere sicuramente molto potente, altrimenti non sarebbe mai riuscito a fermare neanche un solo attacco dei suoi compagni.

Quando vide quell'uomo in azione rimase sinceramente stupita dalla velocità con cui si muoveva e la sua incredibile capacità di usare due armi completamente differenti nello stesso momento. Non si era mai visto un mago utilizzare una spada medievale durante una lotta all'ultimo sangue. I maghi non combattevano più con le spade dal lontanissimo medioevo.

Il suo stile di combattimento era davvero un qualcosa di incredibile, qualcosa di completamente diverso dal solito. Quell'uomo compieva balzi eleganti e acrobazie che gli permettevano di difendersi e allo stesso tempo di disorientare l'avversario. Quando attaccava con la spada fra le mani si fiondava sulla preda con una velocità impareggiabile. 

Con ciò che aveva visto non poteva evitare di chiedersi se lei fosse sopravvissuta in un duello contro il misterioso giustiziere. Se quel codardo di suo cognato non si fosse dato alla fuga non era certa che sarebbe riuscita ad uccidere quell'uomo. Tale dubbio le dava un po' di irritazione e allo stesso tempo interesse.

Fino ad ora chiunque avesse incrociato la sua bacchetta in un duello era nel migliore dei casi ferito gravemente. Solamente i maghi della portata del suo padrone e Silente potevano vincere un duello contro lei, o almeno così pensava.

Il pensiero di affrontare un forte avversario le suscitava molto interesse e un po' d'ansia, un qualcosa che non provava dalla prima volta che vide il giovane Tom Marvolo Riddle.

GRIMAULD PALACE

Le azioni del misterioso giustiziere erano viste in diversi modi nell'Ordine della fenice. Secondo alcuni andava fermato come se fosse un qualunque mangiamorte, mentre secondo altri membri le sue azioni potevano risultare vantaggiose per l'ordine.

A pensarla in questo modo c'era anche l'ex auror Alastor Moody, che, al contrario di Silente, vedeva la concreta possibilità di sfruttare le gesta del misterioso mago.

"Albus non abbiamo molto da fare e poi sicuramente non riusciremo mai a prenderlo."- disse burbero il vecchio auror.

"Può darsi ma non possiamo tollerare che un uomo commetta tali spargimenti di sangue. Dobbiamo fermarlo."- aggiunse Silente.

Il giustiziere di Hogsmeade e Diagon Alley doveva essere catturato secondo l'anziano capo stregone, tale pensiero però non era condiviso dall'auror Moody.

"Non vedo perché dovremmo, da solo è riuscito a fermare due assedi dei mangiamorte. Sta facendo ciò che faremmo noi e gli auror del ministero. Questo potrebbe essere un vantaggio."- spiegò l'auror.

"Noi non agiamo come lui, Alastor!"- ribatté Silente.

"Ed infatti non abbiamo ancora trovato un modo per contrastare Voldemort e i suoi seguaci, Albus!"- continuò Alastor.

Dopo l'ultimo commento dell'anziano auror, Silente tacque. Ciò che Moody aveva detto poteva sembrare leggermente offensivo nei confronti dell'Ordine ma sapeva che in realtà voleva intendere altro.

L'Ordine della Fenice non era ancora pronto per la sanguinosa guerra che stava per arrivare; il numero di maghi, quindi combattenti, era ridicolo in confronto all'esercito di Lord Voldemort.

Serviva più tempo per reclutare e preparare l'intero ordine alla guerra. Questo misterioso giustiziere forse poteva regalargli un po' di tempo e forse distrarre le attenzioni di Voldemort dai suo piani principali e dalla mente del giovane Potter, tra le tante cose.

"Che cosa proponi quindi Alastor?"- chiese infine Silente.

"Propongo di lasciare che questo giustiziere continui il suo lavoro contro i mangiamorte e approfittarne per reclutare maghi e creature magiche. Il nostro numero nell'ordine è troppo basso e tu lo sai Albus. Neanche a me piacciono i modi con cui agisce quest'uomo ma almeno ci dà la possibilità di guadagnare tempo, tempo che useremo per prepararci alla guerra che sta per iniziare. Se vuoi che il giovane Potter e l'ordine ne escano vittoriosi non possiamo rimanere così in pochi e deboli."- rispose Moody con tono determinato.

Ciò che voleva dire l'esperto auror non era da scartare, anche se a Silente non piaceva. Tuttavia che gli piacesse o meno non poteva negare che in effetti ciò che il suo vecchio amico aveva proposto andava preso seriamente in considerazione.

"Ne parlerò nell'incontro di domani, Alastor"- concluse Silente.

MALFOY MANOR

Gli effetti della maledizione cruciatus non erano veloci nell'andarsene. A volte invece non se ne andavano mai. A volte i danni subiti da una maledizione così oscura erano irreversibili, come accadde per i Paciock.

Lucius Malfoy era sicuro che il dolore che gli aveva inferto il suo padrone non se ne sarebbe andato nel giro di poche ore. Per la prima volta da quando divenne un mangiamorte, il suo padrone lo aveva sottoposto alla maledizione cruciatus per ben tre ore.

Provava un dolore mai sperimentato in tutto il suo corpo. Sentiva le sue ossa bruciare e le sue gambe quasi invalidate.

Dopo che il suo padrone decise finalmente di togliere la maledizione gli ci vollero quasi venti minuti a lui e Rodolphus per rialzarsi dal freddo pavimento del maniero di famiglia.

Zoppicò con grande difficoltà verso la sua stanza personale, per farlo dovette cercare di salire le scale che conducevano al secondo piano della sua abitazione. Tuttavia, non riuscendo a mantenersi in equilibrio, cadde sulle lussuose scale in marmo, dove batté il volto. Il sangue uscì dal naso come un fiume in piena e il dolore sembrò aumentare.

Con il volto rivolto verso un grandino delle scale non poté vedere sua moglie osservarlo con tristezza e un po' di pietà. Si accorse della sua presenza solamente quando sentì Narcissa ordinare ad un elfo domestico di portarlo nella sua stanza e così, dopo uno schiocco di dita, il suo volto incontrò la tenera, calda e confortante superficie di un cuscino di alta qualità.

Narcissa, dopo aver raggiunto Lucius nella sua stanza, guardò suo marito con tristezza, paura e un po' di disprezzo. Amava suo marito o almeno così fece fino a qualche tempo prima del ritorno di Voldemort. Suo marito si era piegato ai comodi di un tiranno e aveva esposto suo figlio Draco a un pericolo enorme, da quei momenti il suo affetto verso Lucius venne sostituito dalla delusione e un minimo di rimpianto.

"Che senso ha tutto questo?"- chiese Narcissa.

Non poteva fare a meno di porre questa domanda, ma che risposta poteva aspettarsi da uno dei mangiamorte più importanti del movimento dell'oscuro signore?

Non ci fu risposta, almeno non subito. Entrambi non si mossero e non emisero alcun rumore, i grugniti di dolore di Lucius erano terminati dopo quella domanda.

"Non capisco di cosa tu stia parlando Narcissa, tutto questo ha senso, deve averlo."- rispose finalmente ma freddamente Lucius. 

"Capisco."- aggiunse velocemente Narcissa e successivamente uscì dalla stanza del marito e si rassegnò a continuare una vita triste, piena di incertezze e paure. D'altronde, una donna purosangue era destinata a questo. Cos'altro poteva fare se non cercare di proteggere suo figlio? Probabilmente nulla, anzi in realtà non poteva proteggere nemmeno il suo unico figlio.

Nel frattempo...

Nel maniero, Bellatrix Lestrange, sorella di Narcissa Malfoy, si trovava in ginocchio davanti al suo venerato padrone. Nonostante Voldemort non aveva smaltito completamente la rabbia per il fallimento dei suo seguaci, non aveva più paura di essere torturata.

In passato venne torturata per molte ore, dove a volte le sembravano giorni. Tra le tante cose forse era stata anche la tortura a portarla alla follia.

"Lucius e Rodolphus non sono stati molto utili e nemmeno tu, Bellatrix."- disse freddamente l'oscuro signore, al ché Bellatrix provò una fitta di ansia.

"Mio signore, darei la vita per voi! Quei due imbecilli mi hanno impedito di eliminare quel mago!"- disse con tono di supplica, ma Voldemort non era un padrone misericordioso.

"E' strano dal momento che Lucius mi ha detto che sei rimasta completamente immobile per tutto il tempo mentre i tuoi compagni venivano eliminati l'uno dopo l'altro."- rispose aspramente Voldemort.

"Mentiva!"- gridò Bellatrix.

"Hm... C'è solo un modo per scoprire chi di voi due mente... Legilliments!".- disse Voldemort eseguendo l'incantesimo.

E così dopo non troppi mesi di distanza dalla sua permanenza ad Azkaban, la mente di Bellatrix venne nuovamente attaccata. Questa volta però non erano i dissennatori a tormentarla, bensì qualcosa di molto peggiore.

Voldemort entrò nei suoi ricordi con una violenza di gran lunga superiore a quella dei dissennatori che la torturavano ad Azkaban, non aveva nessuno scudo mentale con cui fermarlo.

Voldemort non era affatto contento di ciò che stava vedendo nei ricordi di Bellatrix, vide questo misterioso mago muoversi con una velocità ed agilità impressionante. Il suo stile di combattimento era un qualcosa di completamente nuovo, fuori dagli schemi poteva dire. 

Nei ricordi poteva capire il motivo per il quale i suoi mangiamorte non potevano nulla contro questo misterioso mago. Tuttavia era affascinato dal modo di combattere di quest'ultimo, non aveva mai visto nessuno combattere, in epoca moderna, con la spada. I maghi avevano smesso di usarla dal lontano medioevo.

Non poteva fare a meno di chiedersi chi era quest'uomo, ma soprattutto per chi combatteva. Si rifiutava di pensare che combatteva per Silente, il vecchio leader della luce non avrebbe mai potuto permettere ad uno dei suoi seguaci di agire in questo modo. Forse agiva indirettamente per il lato della luce.

Era assai possibile che agisse per il lato della luce, fino ad ora aveva ucciso tutti i suoi mangiamorte con una ferocia inaudita. Più di quindici dei suoi mangiamorte erano passati a miglior vita solamente per lui. Ma se veramente agiva per il lato della luce chi era il suo padrone? Probabilmente nessuno.

Un altro dettaglio che non gli piacque affatto fu senza alcun ombra di dubbio il comportamento della sua seguace. Vide Bellatrix completamente immobile mentre osservava il misterioso mago uccidere progressivamente i suoi mangiamorte, ma ciò che lo irritò a non finire fu il lieve sorriso che mise quando vide quel dannato mago infilzare Carrow e Avery con facilità.

Successivamente quando vide il mago dirigersi verso Bellatrix e Lucius, sentì le pietose suppliche di quest'ultimo mentre Bellatrix stava per affrontarlo ma non fece in tempo poiché Lucius, subito dopo Rodolphus, smaterializzò entrambi fuggendo così dal campo di battaglia. 

Dopodiché il ricordo terminò e Lord Voldemort uscì finalmente dalla mente della sua seguace più devota.

Nel frattempo, Bellatrix era accasciata a terra mentre cercava di superare il dolore che gli aveva inferto il suo padrone entrando nella sua mente. La violenza con cui era entrato nella sua mente si era fatta sentire, vide nuovamente i ricordi di quella battaglia mentre sentiva la rabbia dell'oscuro signore travolgere la sua mente.

Voldemort, dopo ciò che aveva visto nella mente della sua seguace, non era affatto contento della sua mangiamorte. Era vero che Lucius li aveva codardamente smaterializzati, ma era anche vero che lei non fece niente per andargli in contro e combatterlo. Ma ancor peggio fu il fatto che mise un lieve sorriso nel vedere i suoi compagni perire.

"Crucio!"- urlò l'oscuro signore e Bellatrix gridò come non aveva mai fatto.

"La prossima volta non sarò così clemente. Codaliscia! Portala via dalla mia vista!"- disse Voldemort.

Minus, dopo un breve inchino, si avvicinò a Bellatrix per trascinarla fuori dalla stanza del suo padrone.

Bellatrix, però, si alzò da sola, seppur con grande difficoltà, e senza rivolgere lo sguardo verso il suo padrone si trascinò da sola fuori dalla stanza.

Voldemort, dopo che la sua seguace uscì dalla sua stanza, pensò immediatamente a come agire nei prossimi giorni. Probabilmente i suoi attacchi alla popolazione magica continuerebbero ad essere inutili con il misterioso giustiziere in circolazione.

Conscio della netta inferiorità dei suoi mangiamorte contro un mago di tale portata non poté fare a meno di chiedersi in che modo poteva continuare i suoi attacchi alla popolazione magica.

Forse era giunto il momento di mostrarsi? Sapeva bene che mostrandosi all'intera popolazione magica sarebbe ricominciata la guerra tra lui e Silente, come sapeva bene che in questo modo la popolazione avrebbe riposto nuovamente fiducia nel suo vecchio mentore e specialmente in Harry Potter.

Non sapeva, però, da quanti membri era composto l'Ordine della Fenice ma sapeva per certo che il suo vecchio mentore stava facendo tutto ciò che era in suo potere pur di rafforzare il lato della luce a dovere per la guerra che prima o poi sarebbe inevitabilmente arrivata. Dai rapporti mensili della sua spia, Severus Piton, non era difficile capire che Silente stava cercando nuove forze per vincere la guerra.

Probabilmente si stava impegnando ad allearsi anche con le creature magiche, proprio come aveva fatto lui nella prima guerra tra maghi.

E non sapeva nemmeno che ruolo avrebbe avuto questo misterioso mago quando sarebbe scoppiata la guerra. Avrebbe appoggiato la causa di Silente? Difficile, ma non impossibile. Sarebbe scomparso levandosi in tempo dal campo di battaglia? Impossibile da stabilire. Si sarebbe alleato con lui? Impossibile dato le imperdonabili azioni contro di lui.

Non era affatto semplice decidere come agire e lo era ancor meno stabilire cosa poteva accadere nell'immediato futuro. Una cosa era certa, bastava un semplice passo falso per far scoppiare una guerra dove ne lui e Silente erano completamente pronti ad affrontare.

CONTINUA...



















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