Il giorno della sfilata era arrivato e tutto era in subbuglio al Samaritaine, il luogo dove si sarebbe tenuto quell'evento tanto temuto dalla Dorian's Agency.
Dorian aveva fatto avanti e indietro dall'azienda al magazzino un centinaio di volte nel giro di un paio d'ore, Ron era fermo al luogo dell'evento insieme a Hermione; stavano sistemando ogni cosa per far sì che tutto potesse essere perfetto mentre Harry e Draco - oltre ad aver piagnucolato un'infinità di volte per la troppa ansia - si erano preoccupati dei vestiti assicurandosi che non si dimenticassero niente e che tutto fosse proprio come avevano previsto. Inoltre, di nascosto a tutte le persone che girovagavano per l'azienda, avevano trovato anche il tempo di chiudersi in bagno e sparire per quindici minuti buoni per sfogare i loro istinti sessuali causati dalla troppa ansia che li avvolgeva ma non era servito a nulla, il terrore che qualcosa potesse andare storto era più forte di qualsiasi altra cosa.
La giornata era stata piena e impegnativa per tutti ma quando arrivò la sera, tutto era pronto e la sala di quel magazzino curata nei minimi dettagli. Dorian aveva sorriso felice per ciò che Ron, Hermione e alcuni organizzatori erano riusciti a fare durante quella giornata. Era tutto magnifico e proprio come se l'era immaginato.
L'ora tanto attesa arrivò e le luci lentamente si abbassarono, una leggera luce era ferma al centro del parco dove era posto un microfono. Harry e Draco erano dietro le quinte a fissare quel microfono immobili, il cuore batteva all'impazzata ed entrambi giurarono di averlo sentito salire in gola.
Poi Dorian entrò e un applauso da parte dei presenti riempì il silenzio che fino ad allora aveva dominato in quella stanza.
«Grazie a tutti di essere qui, è una serata molto importante per noi» sorrise l'uomo «Prima di iniziare ci tenevo a ringraziare chiunque abbia deciso di aiutarci a creare questa collezione di cui vado tanto fiero: ringrazio gli stilisti, i tecnici, gli organizzatori e in particolare i miei colleghi che si sono impegnati a ideare e disegnare questi capi che fra poco avrete l'onore di vedere per la prima volta» parlò «Per questo voglio invitare sul palco un ragazzo che, nonostante sia arrivato da poco, ha permesso a questa sfilata di realizzarsi prima del previsto grazie alle sue idee innovative e il suo immenso amore per questo lavoro che sin da piccolo ha desiderato fare. Harry, lascio a te l'onore di dire qualche parola prima dell'inizio. Mi farebbe piacere»
Tutto si raggelò, Harry trattene il respiro e, da dietro la tenda scura, guardava l'uomo incredulo di ciò che aveva appena fatto. Non l'aveva avvertito e non era pronto per fare una cosa del genere, non sapeva che dire, non si era preparato nulla e l'ansia gli giocava sempre brutti scherzi in queste occasioni.
A interrompere i suoi pensieri fu Draco che lo scosse leggermente.
«Che stai aspettando? Muoviti!» lo incitò a bassa voce.
«Non ce la faccio, cosa dico? Guarda quanta gente c'è!»
«Vai fuori Harry, sono sicuro farai un figurone. Non ti mancano mai le parole, perché dovrebbero farlo adesso?»
«Perché non mi ha avvertito? Avrei potuto prepararmi qualcosa!»
«Harry» gli prese il viso fra le mani «Prendi un bel respiro ed esci di qui»
«Non ce la faccio, non so che dire, che fare, non ci riesco e poi se dovessi fare o dire qualcosa che-..»
Un bacio. Bastò un bacio e la tempesta che stava per irrompere dentro di lui si calmò. Quando il biondo si staccò, le sue iridi smeraldo si scontrarono con quelle argentate del ragazzo avanti a sé e un piccolo sorriso si dipinse sul suo volto.
«Esci di qui e vai a fare quel discorso. Io sarò qui ad aspettarti» sussurrò.
E lentamente, Harry si staccò da lui. Prese un respiro profondo e uscì da dietro le tende entrando sul palco. Un sorriso si dipinse sulle labbra di Dorian che, data l'attesa, aveva temuto non entrasse e un altro applauso riempì quella sala facendo venire una scarica di brividi al giovane che non aveva la minima idea di come iniziare. Si avvicinò al microfono.
«Buonasera a tutti» salutò «Ci tenevo a ringraziare Dorian per avermi chiamato sul palco e in particolare tutti voi che avete deciso di essere qui stasera rendendo possibile tutto questo» iniziò «Come ha anticipato Dorian, non sono qui da molto ma sin da subito lui e i suoi colleghi si sono comportanti con me come se facessi parte della loro famiglia già da tempo, sono stati tutti gentilissimi e disponibilissimi con me che non volevo altro che realizzare quello che è sempre stato il mio sogno sin da quando ero un bambino. Quando abbiamo deciso di far uscire la nuova collezione, ci siamo messi tutti d'impegno per far sì che questo potesse accadere: chi disegnava, chi colorava, chi cuciva e chi stava trovando il posto adatto per presentarla. La moda unisce, è un grande cerchio composto da migliaia e migliaia di persone che prima o poi si incontreranno per condividere quello che hanno di più caro, quello per cui tanto lavorano. È uno di quei mondi immensi che regalano soddisfazioni e ti fanno conoscere quelle persone che condivideranno con te la tua passione più grande. Non andrò avanti, voglio far iniziare questa sfilata prima possibile e mostrarvi questi capi per cui abbiamo lavorato tanto. Spero vi piaccia ciò che vedrete tanto quanto è piaciuto a noi crearlo. Buona visione» concluse con un piccolo sorriso, l'ennesimo applauso riecheggiò in quelle mura e, nel mentre le luci si abbassavano, Dorian e Harry si affrettarono a ritornare dietro le quinte per dare modo alla sfilata di iniziare.
Appena fu dentro, le braccia di Hermione lo avvolsero facendolo indietreggiare leggermente.
«Hai detto delle cose bellissime Harry! Perché non ci hai detto che saresti salito?»
«Non lo sapevo, è successo tutto all'improvviso» spiegò accarezzandole la schiena.
«Sei stato grande, Harry» gli diede una pacca sulla spalla Dorian «Pensavo mi avresti lasciato marcire su quel palco» ironizzò.
Il corvino ridacchiò «Non avrei mai potuto, qualcosa mi sarei inventato» e si staccò dall'abbraccio con Hermione.
«Eri tranquillo però, te lo aspettavi?» chiese la riccia guardandolo.
In risposta Harry spostò lo sguardo su Draco che lo stava guardando da quando era entrato da quelle tende seguito da Dorian. Un mezzo sorriso si dipinse sul suo volto e posò di nuovo lo sguardo su la ragazza.
«No, non me l'aspettavo» rispose «A volte basta avere la persona giusta al momento giusto, se hai quella hai tutto»
Hermione dovette trattenere un sorriso, aveva capito a chi si rivolgesse e non poteva credere al fatto che quel ragazzo gli facesse così bene. Dorian aggrottò la fronte confuso ma poi annuì condividendo appieno il pensiero del corvino. Era vero. Se si aveva quella persona, si aveva tutto. Non serviva nient'altro.
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La sfilata andò nel migliore dei modi possibili. Le persone si erano complimentate con Dorian e con Harry per il bel lavoro che avevano fatto ed entrambi avevano risposto con due grandi sorrisi sulle labbra. Erano fieri di quello che erano riusciti a fare e vedere così tante persone apprezzare il loro lavoro non fece altro che incrementare la loro gioia, erano davvero felici di ciò che erano riusciti a creare in così poco tempo.
Quando uscirono dal Samaritaine, migliaia di macchine fotografiche e flash li invasero. Harry dovette tirarsi su il cappuccio della giacca nera che indossava per evitare di essere accecato. Draco lo aveva affiancato appoggiando una mano intorno alla sua vita per attirarlo di più a sé.
«Cazzo, ma cos'è tutta questa gente» si lamentò il corvino mentre cercava di raggiungere la macchina di Alexandre seguito da Ron, Hermione e Draco.
«Penso che dopo questa sfilata accumuleremo tutti un bel po' di fama, era parecchio che la Dorian's Agency non faceva una sfilata di questo genere» spiegò il biondo che ancora teneva fra le braccia il ragazzo.
«Non dirmi che cominceremo ad avere paparazzi ovunque, ti prego»
«Probabile» rispose Hermione «Abituati Harry, d'ora in poi temo sarà così»
Il giovane sbuffò entrando in macchina, si abbassò il cappuccio mettendosi comodo. Ron, Hermione e Draco lo seguirono mettendosi al suo fianco.
«Voglio farmi una dormita lunga almeno due giorni» mugolò Harry che si sdraiò poggiando la testa sulle gambe del biondo, quest'ultimo mise una mano fra i suoi capelli iniziando ad accarezzarglieli.
«Menomale che Dorian ha deciso di chiudere domani altrimenti non so come avremo fatto» parlò Ron poggiando la testa sul poggiatesta dietro di sé, chiuse gli occhi.
«Ma se domani sera andassimo a cena noi quattro?» propose Harry «Per festeggiare» specificò poi.
«Io non posso dire di no, giusto?» chiese il biondo.
«Giusto» confermò il corvino.
«Ci sto!» aprì gli occhi Ron.
«Anche io» sorrise Hermione.
«Fate come volete ma il ristorante lo scelgo io, non voglio storie» si raccomandò Draco guardandoli tutti.
«Sei tu l'esperto, ti avremo lasciato l'onore a prescindere» gli disse il corvino alzandosi per mettersi seduto.
«Allora va bene» sorrise felice e Harry scosse la testa divertito.
Il silenziò calò fino a quando non arrivarono sotto casa di Harry.
«Grazie Alexandre» sorrise il ragazzo aprendo la portiera, scese.
«A te, Harry» sorrise l'uomo guardandolo dallo specchietto retrovisore.
«Aspetta, vengo con te» gli disse poi Draco scendendo anche lui dalla macchina.
Il corvino si girò per guardarlo scendere e fece un piccolo sorriso, diede la buonanotte a Ron e Hermione e chiuse la portiera dando modo ad Alexandre di ripartire.
«Pensavo volessi tornare a casa tua oggi» ammise Harry tirando fuori dalla tasca della giacca le chiavi dell'appartamento, aprì il portone.
«Preferisco stare con te» gli passò una mano sul viso dolcemente.
«Allora stai con me» soffiò «Non andartene»
«Non lo farò» lo guardò negli occhi prima di lasciargli un dolce bacio a stampo «Non lo farò mai»