Famous ||h.s.

By Styleshurts

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Detesto la parola 'famoso'. Ti priva di ogni sostanza. Non è come dire che sei una bella persona o una person... More

1. Touchè
2. Ho le mie fonti
3. Gli uomini e i loro gioiellini
5. Ho una barzelletta
6. Domani
7. Tra cadute e pomiciate
8. Mi mancherai
9. Sei una stupida
10. Buon Compleanno
11. Solo se tu vuoi
12. Ti sai muovere
13. Andrà tutto bene
14. È una promessa?
15. Posso?
16. Mi togli il fiato
17. Ho bisogno di te
18. Solo me
19. Your body is a wonderland
20. Sei impossibile
21. Qualcosa di sicuro
22. Piccolo
23. Inaspettato
24. Fatti per stare insieme
25. Mile-high club
GRAZIE
26. Fantasie
27. Epilogo
♥️

4. Sei famoso

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By Styleshurts

Capitolo 4. Sei famoso

Stavamo costeggiando la spiaggia di Santa Monica ed io stavo guardando fuori dal finestrino. I ragazzini stavano giocando sulla spiaggia ed io li invidiavo, in fondo abitavo a Los Angeles la maggior parte dell'anno, ma in spiaggia ci andavo molto poco. In quel momento avevo un'immensa voglia di andare un po' in spiaggia.

"Harry..." Richiamai la sua attenzione distogliendo lo sguardo da ciò che stavo guardando. Lui mi lanciò una piccola occhiata attraverso gli occhiali ed io mi resi conto di avere ancora i suoi indosso. Fece un piccolo sorriso e tornò a guardare la strada. Mi ha ignorata?

"Dimmi, Claire" No, non mi ha ignorata. Mi piaceva il fatto che ripeteva sempre il mio nome. Lo scrutai meglio e e notai che la sua mascella avrebbe potuto tagliare un pezzo di vetro senza problemi. Porca vacca era più definita di quella di mio padre, adoravo quel particolare di mio papà. Di conseguenza, mi piaceva quel particolare di Harry Styles.

"Ci fermiamo qui?" Chiesi con tono speranzoso. Avevo davvero voglia di stare un po' in spiaggia.

"In spiaggia?" Chiese lui prendendo in considerazione la proposta, almeno così credevo. "Claire, non credo che sia una buona idea" Disse cautamente come per non deludermi.

"Oh..." Dissi non sapendo come rispondere. "Perchè?" Chiesi poi. Non capivo il motivo della sua risposta, perchè non era una buona idea?

"Non fraintendere, anche io vorrei stare un po' in spiaggia, ma è troppo affollata e potrebbe riempirsi di fans da un momento all'altro" Spiegò con un'alzata di spalle.

"Perciò tu devi sempre programmare prima quello che farai" Chiesi pensando anche a come sarebbe stata la mia vita se non avessi potuto fare tutto quello che volevo quando ne avevo voglia.

"So cosa stai pensando, io posso fare tutto quello che voglio devo solo organizzarmi prima o andare in giro con le mie guardie del corpo, ma non le sopporto" Disse con un'alzata di spalle, non feci in tempo a dire qualcosa che ricominciò a parlare, "Una volta l'anno scorso quando eravamo ad Amsterdam Liam, Zayn e Louis volevano fare un giro e nel giro di pochi secondi si è riempita la strada di persone e si sono dovuti rinchiudere dentro un negozio della Nike" Sorrise al ricordo di quella scena.

"Ti da fastidio?" Chiesi, ma mi spiegai meglio. "Voglio dire... Il fatto che tu non possa andare in giro come un ragazzo normale, ti da fastidio?"

"Io sono un ragazzo normale" Disse con un po' di disappunto.

"Lo so" Risposi io in fretta. "Solo che è diverso" feci una pausa "Sei famoso, Harry Styles, tutti ti conoscono... Tutti sanno chi sei" Dissi semplicemente.

"So cosa sono e tu non mi conosci" Disse accelerando leggermente. Credo che si fosse arrabbiato, ma non volevo farlo arrabbiare. Anche se non sapevo di preciso per quale motivo si fosse arrabbiato così.

"Vorrei farlo, però. Vorrei conoscerti, o non sarei qui in questo momento, giusto?" Lo guardai e lui guardò me. Notai le sue sopracciglia alzate per la sorpresa. Probabilmente avrei davvero voluto conoscerlo per quello che era e non per l'Harry Styles milionario, star internazionale del pop che tutti i giornali descrivevano.

Ghignò leggermente. "Mi sembrava di aver capito che non hai accettato tu di venire con me" Disse semplicemente ritornando a guardare la strada.

"Ma avevo preso in considerazione l'idea di farlo" Dissi mentendo.

"Farò finta di crederci" Ridacchiò contagiando anche me.

"Allora dove stiamo andando?" Chiesi visto che non voleva andare in spiaggia e svoltammo a sinistra imboccando una parallela nella periferia. Stavamo salendo verso le colline ed il panorama da lì era bellissimo.

"A casa mia" Rispose semplicemente come se fosse del tutto normale portare a casa propria una ragazza in pratica sconosciuta. "Comunque no, non mi da fastidio... Mi arrabbio solo se i paparazzi invadono la mia privacy o seguono la mia famiglia, ma le mie fans non mi danno mai fastidio" Rispose alla mia domanda precedente. "E non sono cambiato, sono sempre l'Harry Styles sfigato di Holmes Chapel" Sorrise.

"Oh Mio Dio! Non dirmi che eri uno di quei nerd che si rinchiudevano in casa alla sera per giocare ai videogiochi!" Sorrisi come una stupida immaginandomelo quando aveva quindici anni e giocava a Call of Duty o della roba simile.

"Gioco ancora ai Videogiochi" Ridacchiò mentre davanti a noi vidi un grosso cancello ed un viale di sassi dietro ad esso. Scese pochi secondi per aprirlo e poi rientrò in macchina. Ingranò la marcia ed una volta che fummo davanti alla porta d'ingresso parcheggiò e mi fece segno di aspettare che lui mi aprisse la portiera, ma non lo ascoltai e scesi da sola. Non avevo bisogno di qualcuno che mi aprisse la portiera.

"Riesco a scendere da sola da una macchina" Dissi semplicemente quando mi guardò con disappunto.

"Volevo solo essere cortese" Sbuffò.

"Da quello che vedo, non sei più tanto sfigato, Harry Styles" Gli sorrisi mentre guardavo la sua casa gigantesca e lui mi sorrise.

"Vieni, facciamo un giro dentro" Fece un cenno con la testa e salì gli scalini che portavano alla grossa porta-vetro.

Lo seguii ed appena aprì la porta mi ritrovai davanti un'enorme atrio sui toni chiari e stile minimale. Mi fece fare un giro di tutta la casa e, come minimo, era grande quattro volte la mia a Los Angeles. Aveva un'enorme salone ed un divano a forma di L in pelle bianca, una TV enorme. La maggior parte del soffitto e del pavimento erano in legno ed era quasi completamente un Open-space. C'era anche una sala da pranzo gigante che era collegata alla cucina altrettanto grande. In ogni camera c'era almeno una vetrata che dava la possibilità di godersi il panorama fantastico.

Aveva anche una specie di ponte che collegava le due aree della casa, ma la sua camera da letto non era lì. Era al piano superiore della prima parte della casa, per non esagerare, era grande il doppio della mia, ma il letto era semplicemente matrimoniale. C'erano anche alcune camere degli ospiti. Questo era solo l'interno e, oltretutto, nella seconda parte della casa c'erano anche una sala cinema ed una sala degli strumenti, ma aveva un pianoforte nel salone principale.

All'esterno c'era un enorme giardino con delle alte siepi, molti alberi ed una piscina stratosferica. "Perchè hai una piscina se a Los Angeles c'è il mare?" Chiesi io ingenuamente.

"Per comodità e poi era già nella casa quando l'ho comprata." Alzò le spalle e poi mi fece segno di seguirlo all'interno. Chissà quanto aveva speso per quella casa. Aveva la mia stessa età, ma il problema era che lui era milionario ed io a mala pena ricevevo lo stipendio da mia mamma se, per puro caso, si ricordava di me. Era una situazione assurda. Non eravamo poveri, ma quella casa avrebbe fatto sentire povero chiunque.

Mi fece accomodare sul grosso divano e mi chiese se volevo qualcosa da mangiare. "Hai il Caramel Chew Chew?" Chiesi facendo gli occhi da cucciolo.

"Oddio hai un accento fantastico" Si lasciò scappare passandosi una mano tra i ricci, non credo che lo volesse dire veramente.

"Bhe grazie" Sorrisi. "Anche tu" Sorrise come ringraziamento e si diresse verso la cucina. Quando tornò era al telefono e teneva tra le mani due barattoli di gelato Ben&Jerry's e due cucchiai. Mi porse un barattolo ed un cucchiaio prendendo in mano il cellulare per stare più comodo. Si sedette a sua volta e mentre io cercavo di aprire il barattolo lo sentii parlare.

"Niall sei sicuro di stare bene?" Chiese lui con tono divertito. "Lì è l'una di notte, vai a dormire idiota" Disse ridendo e chiuse la telefonata. Sembrava una delle tante conversazioni tra me e Tyler. Ad un tratto mi venne in mente che dovevo chiamare Eric, ma Harry aveva appena detto che era l'una di notte in Inghilterra, probabilmente stava dormendo.

"Allora..." Incominciai a parlare io una volta riuscita ad aprire il mio barattolo di gelato. "Come mai sei qui se sei inglese?" Chiesi io spostando lo sguardo su di lui notando che lui mi stava già guardando mentre mangiava il suo gelato. Ci ho messo così tanto ad aprire il mio?

"Mi piace stare qui, fa caldo e ho molti amici a Los Angeles" Rispose conciso. "Forse l'unica cosa brutta è la lontananza dalla famiglia, ma molto spesso mia sorella mi viene a trovare"

"Hai una sorella?" Chiesi io sorridente mentre mangiavo un po' del mio gelato, ottimo come al solito. Non potevo credere che piacesse anche a lui, Tyler lo detesta e non ce l'ha mai in casa, mentre Harry sì! Un punto a suo favore.

"Sì, si chiama Gemma. Tu? Hai sorelle o fratelli?" Chiese.

"No, ma ho Eric e Tyler, sono come dei fratelli per me" Risposi e sentii subito la mancanza di Eric.

"Okay" Corrugò la fronte non capendo di chi stessi parlando. "Chi sono?" Chiese giustamente.

"Eric è il mio migliore amico a Londra, mentre Tyler è il ragazzo di ieri sera" Spiegai e lui annuì, ma probabilmente non aveva capito la parte di Londra e di Eric. "Abito a Los Angeles la maggior parte dell'anno con mia mamma, ma mio papà è inglese e qualche mese vivo a Londra con lui, sai... I miei sono separati" E lui annuì questa volta più sicuro.

"Sì, capisco. Anche i miei sono separati, ma non sono così distanti" Spiegò. "Mi piace parlare con te, non sai niente su di me ed è una bella cosa" Mi sorrise ed io ricambiai. "Sai molte persone si fanno una brutta idea di me leggendo quello che scrivono le riviste o quello che si dice sui social" Sospirò abbassando lo sguardo come se fosse frustrato da questa cosa.

"Non voglio conoscerti per quello che dicono le altre persone su di te" dissi costringendolo ad alzare il viso e guardarmi. Era davvero così sconvolgente per lui che io volessi conoscerlo per quello che era veramente. Ci stava davvero così male quando le altre persone lo giudicavano semplicemente per quello che si diceva sui giornali? Sapevo cosa dicevano i giornali, ma non ci avevo mai creduto. In fondo lui è davvero un ragazzo di diciannove anni come un altro.

"Quanti anni hai?" Chiese lui dopo essersi ripreso da quello che avevo detto.

"Diciannove" Risposi mangiando ancora un po' di gelato. "Ne compio venti ad aprile" Aggiunsi.

"Che giorno?" Chiese lui incuriosito.

"Se te lo dicessi non ci crederesti" Sbuffai alzando gli occhi al cielo, nessuno credeva mai che fossi veramente nata il primo di aprile.

"Dai dimmelo" Fece spuntare le fossette.

"Il primo di aprile, sì pesce d'aprile" Precedetti quello che probabilmente stava per dire, tutti lo dicevano.

"Cosa c'è di male nell'essere nati il primo d'aprile? Di sicuro nessuno si dimentica del tuo compleanno" Sorrise appoggiando il suo barattolo sul tavolino di fronte a noi essendo sazio, ma io continuai a mangiare.

"E il tuo compleanno quand'è?" Chiesi.

"Il primo febbraio" Disse lui congiungendo le sue mani, davvero grandi dovevo dire. "Allora è per questo che hai quell'accento? Perchè vivi un po' qui e un po' a Londra?" Chiese ed io annuii.

"Cosa c'è di male nel mio accento?" Chiesi facendo la finta offesa.

"Niente, come ho detto prima è davvero bello" Mi sorrise. Non feci in tempo a ribattere che il mio telefono squillò. Era Tyler, ma decisi di ignorarlo. Stavo passando un bel pomeriggio con Harry e non volevo sentire gli scleri di Tyler sul fatto che fossi in casa di Harry Styles.

"Puoi rispondere, non mi da fastidio" disse lui facendo un cenno con la testa verso il mio cellulare.

"Non preoccuparti, è Tyler può aspettare" Dissi e dopodichè continuammo a parlare del più e del meno come se ci conoscessimo da un vita, non era poi così male come mi aspettavo. Ti metteva a tuo agio.

"Ti riaccompagno a casa" Disse quando notò che ormai si era fatto buio ed io annuii.

"Non mi ricordo dov'è l'ingresso" Dissi davvero sinceramente e lui sorrise alzando gli occhi al cielo. In realtà non mi ricordavo dove fosse la maggior parte delle stanze della casa, ma non era importante.

"Vieni" Mi porse la mano ed io valutai l'idea di rifiutare ed alzarmi da sola dal divano, ma alla fine infilai la mia mano nella sua e mi accompagnò verso l'uscita. La mia mano sembrava davvero minuscola nella sua, ma in realtà era la sua enorme. Cavolo era anche calda e morbida.

Si chiuse la porta alle spalle e quando uscimmo ritrovammo la sua auto davanti a noi. Mi aprì la portiera ed io entrai senza fare troppe storie. Fece il giro della macchina e salì al suo posto. Gli spiegai dove si trovava la mia casa e partì.

Controllai il mio cellulare e trovai un po' di messaggi da parte di Tyler.

-Troia rispondimi- Diceva il primo messaggio.

-Claire devo sapere tutto- Il secondo.

-Oddio sei ancora con lui!-

-Cavolo sono le sette di sera! Claire non farmi preoccupare!-

-Siete andati a letto insieme!- Diceva l'ultimo messaggio e io risi. "Perchè ridi?" Mi chiese Harry.

"Lascia stare, è Tyler che è un idiota" Alzai gli occhi al cielo.

-Non sono andata a letto con lui! Stavamo solo parlando a casa sua- Gli scrissi e poi andai un po' su twitter per controllare quello che si diceva.

Andai a controllare quell'account di Updates sui One Direction e le ultime foto erano del biondino, Niall credo, ubriaco in un Pub. Era con lui che stava parlando Harry. Scorsi un po' i tweet e trovai le foto che ci avevano fatto usciti dall'azienda di mia mamma. "Ci sono già le nostre foto in giro" Dissi ad alta voce.

"Fai vedere" Disse lui distogliendo lo sguardo per un attimo dalla strada. Glie ne feci vedere una e lui sorrise. "Per fortuna non ti si vede la faccia o ti avrebbero già trovata e ti avrebbero riempita di notifiche" Disse lui.

Mi ricordai dei suoi occhiali e me li tolsi dalla testa porgendoglieli. "Puoi tenerli, diciamo come ricordo" Disse lui.

"Non mi dimenticherei comunque di te, piuttosto tu, non dimenticarti di me" Dissi io infilandoli di nuovo in testa.

"Non lo farò" Disse lui tenendo lo sguardo fermo sulla strada. Ci stavamo avvicinando a casa mia ed io stavo valutando la possibilità di farlo salire per cena.

Ad un tratto partì alla radio una canzone che riconobbi poco dopo, l'avevo già sentita da qualche parte. "Harry, è una vostra canzone vero?" Chiesi attirando la sua attenzione.

"Sì" Annuì ed allungò la mano verso la radio come per cambiare stazione, ma io lo fermai.

"Perchè?" Chiesi aggrottando la fronte.

"Non sono ancora abituato a sentire la mia voce alla radio" Alzò le spalle. "E pensavo che non ti piacesse la nostra musica" Disse.

"Non ho mai detto niente sulla vostra musica" Dissi semplicemente. "Mi piace questa canzone" Alzai leggermente il volume e lui sorrise come se fosse fiero della loro creazione.

"Story of my life" Mormorò. "Piace anche a me" Ed incominciò a canticchiare il ritornello.

"Il vostro nuovo album è uscito da poco vero?" Chiesi e lui annuì. "A novembre" Puntualizzò.

"Sei tu che canti qui vero?" Stavo continuando a fare domande, probabilmente mi avrebbe buttata giù dalla macchina da un momento all'altro. Lo guardai ed annuì. "Hai una bella voce" Potrei scommettere di averlo visto arrossire leggermente. "Grazie"

"Siamo arrivati, credo" Disse quando finì la canzone e in effetti mi aveva portata direttamente di fronte al portone di casa mia.

"Sì" Annuii. "Ehm... Non so... Ti va di salire?" Chiesi titubante sembrando forse una stupida.

"In casa tua?" Ghignò per non ridere di me ed io annuii. "Okay" Scese dalla macchina ed io ci misi un po' per collegare il fatto che avesse accettato.

Prima che potessi farlo io lui mi aprì la portiera e mi porse la mano. Gli lanciai un'occhiataccia e poi scesi dall'auto senza prendere la sua mano. "Hai detto che non ti facevi aprire la portiera" Ridacchiò.

"Mi hai solo preceduta" Sbuffai avviandomi verso la porta di casa mia. Quando mi girai per controllare che fosse ancora lì lo vidi mentre stava scattando una foto con una ragazza. Perchè non mi ero neanche accorta che gli avessero chiesto una foto?

Gentilmente lui gli chiese di non metterla da nessuna parte fino a domani, la ragazza era praticamente in lacrime ed Harry la abbracciò dolcemente come per tranquillizzarla, ma lei cominciò a piangere ancora di più. Era davvero una scena bellissima, si vedeva che per lei Harry era davvero importante e Harry teneva molto alle sue fans. Poco dopo la ragazza mi notò ed io le sorrisi, lei ricambiò gentilmente e poi se ne andò.

"Wow" Mormorai quando lui mi raggiunse. "Lei era... Harry è sempre così?" Chiesi entrando e sfilando le chiavi dalla serratura. Accesi le luci ed Harry si guardò intorno prima di rispondermi. "La maggior parte delle volte..." Annuì.

"Lei era così... Felice, wow significhi davvero molto per tutte quelle ragazze" Dissi io appoggiando la mia borsa sul tavolo nell'atrio. Mi sfilai le scarpe e mi sentii immediatamente piò bassa. Mi avvicinai a lui e gli arrivavo a mala pena alla spalla. Sorrise quando lo notò, ma non disse niente.

"Okay, devi andartene prima delle undici, mia mamma arriverà per quell'ora" Lo informai camminando verso la cucina e lo sentii mentre camminava alle mie spalle.

Controllai quello che c'era in frigorifero e, ovviamente, non c'era gran chè. Così optai per fare della semplice pasta o per ordinare qualcosa al cinese sotto casa mia. "Preferisci la pasta o il cinese?" Chiesi voltandomi di scatto e per poco non mi scontravo con il suo petto. "Porca puttana" Imprecai per lo spavento.

"Se mi fai cucinare, la pasta" Disse. Io alzai lo sguardo e lo vidi sorridente. Io annuii e mi misi sulle punte per raggiungere lo sportello più alto dove tenevamo tutta la pasta. Io non ero bassa, era lui che era alto. Tirai giù gli spaghetti, i fusilli e le penne e gli feci decidere quello che preferiva. Mi guardò per un attimo negli occhi e poi prese la scatola di spaghetti nella sua mano. Aprì il frigorifero e guardò cosa c'era per farsi venire in mente qualcosa. Tirò fuori una scatoletta di panna, dei gamberetti in scatola e delle zucchine avanzate probabilmente da mia mamma qualche giorno fa, ma probabilmente erano ancora buone.

"Okay, comincia a far bollire l'acqua" Mi disse ed io, fino a quel momento non mi ero accorta che lo avevo guardato per tutto il tempo senza fare assolutamente niente.

Presi una pentola e la riempii d'acqua, la misi sul fuoco ed aspettai che cominciasse a bollire. Lui, intanto prese una padella dallo stesso posto in cui l'avevo presa io, la mise sul fuoco e ci versò dentro la panna. "Quando bolle mettici il sale e poi la pasta" Mi disse.

"So fare un piatto di pasta, Harry" Alzai gli occhi al cielo.

"Scusami, Claire" Mi prese in giro. L'acqua cominciò a bollire e feci quello che mi aveva detto. Non feci in tempo a dire qualcosa che suonò il campanello. Gli lanciai un'occhiata e poi andai verso la porta. Aprii e Tyler entrò in casa mia come una furia.

"Claire Elizabeth Hunt! Devi smetterla di ignorarmi! Rispondimi al fottuto telefono una volta porca vacca! Mi stai per caso-" Si bloccò improvvisamente quando entrò in cucina.

Gli corsi dietro, non volevo perdermi per nulla al mondo la sua faccia. Era tipo bloccato con la bocca spalancata ed Harry sorrideva un po' sbigottito dalla sua scenata con un cucchiaio di legno in mano. "Harry lui è il famoso Tyler" Dissi facendo un gesto plateale con la mano. "Tyler sai chi è lui" Dissi poi.

"Ciao Ty" Disse Harry. "Claire mi ha parlato di te" Disse ancora e Tyler era ancora stupito, non riusciva quasi a formulare una frase.

Harry rise e mi guardò. Lo guardai e notai che mi stava guardando le labbra, eravamo praticamente a pochi centimetri di distanza, il respiro mi si bloccò in gola e fino ad allora non avevo notato le sue labbra carnose e rosee. "Oh Mio Dio! Vi prego smettetela!" Esclamò Tyler. A quanto pare si era ripreso dallo shock.

Mi allontanai leggermente da Harry e mi girai verso Tyler. "Se sei venuto qui solo per rompermi le palle perché non ti ho risposto al cellulare puoi anche andartene" Dissi indicando la porta.

"Non posso cenare qui?" Chiese facendomi gli occhi da cucciolo.

"Dovrai imparare a cucinare una volta o l'altra" Alzai gli occhi al cielo. "Apparecchia idiota" Risi e ritornai a guardare i fornelli. Harry aveva aggiunto i gamberetti e le zucchine alla panna.

"Assaggia" Disse lui porgendomi il cucchiaio di legno. Assaggiai ed era davvero buono. "È buono!" Esclamai e lui sorrise. Prese uno spaghetto e lo assaggiò. Scolò la pasta e poi la aggiunse alla salsa che aveva preparato.

Quando la pasta fu pronta lui ne mise un po' in ogni piatto e poi si sedette insieme a me e Tyler. Lui non smise un secondo di guardare Harry, ma non sembrava farci caso. Parlammo del più e del meno tutta la cena e anche Tyler riuscì a dire qualcosa nonostante avesse l'amore della sua vita davanti ai suoi occhi.

Harry riusciva a mettere a proprio agio chiunque, probabilmente lui aveva migliorato la mia giornata visto che avevo avuto una giornata pessima a lavoro.

"Grazie, Harry" Gli sorrisi mentre gli aprivo la porta, se ne stava andando.

"Di niente, Claire. Grazie a te" Mi sorrise. "Buonanotte" Si abbassò lentamente verso di me e per un momento pensai che volesse baciarmi e sospirai pesantemente chiudendo gli occhi quando appoggiò le labbra sulla mia guancia.

"Buonanotte" Dissi a mia volta. Fece un cenno con la mano e poi se ne andò verso la sua macchina.

Che cosa mi stava facendo?

#SPAZIO AUTRICE#
heeey❤️ amatemi perché ho aggiornato ancora🙈 io vi amo in ogni caso, grazie mille perché abbiamo superato le 700 visualizzazioni.
Spero che vi sia piaciuto il capitolo e se è così votate e commentate dicendomi quello che pensate💖 grazie mille ancora.
Se vi va seguitemi anche su twitter, sono @drunkvstyles (seguo tutte se mi chiedete il fback)
Comunque non smettete mai di leggere la storia, né questa né "Love Hurts ||Harry Styles"
Grazie mille ancora.
~Styleshurts🌹

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