Un gentleman demoniaco ~(Alas...

By Light_wolf_blue

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Un forte rumore mi fa riaprire gli occhi, pensavo di chiuderli per sempre e invece... Eccomi all'inferno, son... More

Angolo Informazioni
Benvenuta all' Inferno
Una Macchina Di Sangue
Una Stanza Particolare
Un Passo verso la Morte
Avvicinandosi Al Nemico
Il Cuore di un Demone
Un Cervo Galante
Una Spina nel Fianco
La Lancia del Destino
Ringraziamenti

Un doloroso amore

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By Light_wolf_blue

È arrivato il momento, il cervo sta davanti a me, aspettando il continuo della mia frase.
Mi rendo conto solo ora di non sapere come iniziare, come continuare e come finire, so solo il tema principale, ma come dovrei esprimerlo?
Ho poco tempo ed un unico colpo disponibile, non posso, anzi, non devo sbagliare.
<Alastor, ormai è passato un bel po' di tempo che mi ha dato la possibilità di riflettere. Grazie a te mi sono divertita vivendo momenti unici, mi sono sentita protetta, ho imparato nuove cose e acquisito passioni; te ne sono infinitamente grata.>

Prendo un secondo per respirare, sento la mia faccia scottare, le mie gambe tremare e il mio cuore pulsare all'impazzata. Sento come se dovessi morire, imbarazzata a livelli colossali.
Coraggio, mi ripeto questa parola dall'inizio, inalo l'ultimo respiro e dico tutto di seguito:
<Ho analizzato la situazione, ho anche provato a dimenticare e scacciare via quei pensieri, mi spaventa ammetterlo ma... Alastor io ti amo!>.

Le ultime parole risultano fioche, quasi impercettibili, forse a causa del vento, forse a causa della mia voce tremante. È una situazione così surreale, sognata ma anche impossibile, eppure sta succedendo davanti a me.

Alzo lo sguardo per scrutare il volto di Al, è fisso su di me. La bocca sorridente, un gesto fin troppo forzato, non sono l'unica a sudare freddo. È rigido, immobile, perso nei suoi pensieri. Decido di dargli tempo.
L'aria è tesa, come tutto in questo scenario, gli occhi di Al si socchiudono, si sente un brusio nell'atmosfera, è una risata.
Alastor ride, ride sempre più forte, non capisco questa reazione, ma decido di stare in silenzio per ascolare.
Dopo un minuto buono mi guarda con i suoi occhi arzilli, e senza pensarci iniziò ad affermare parole di pietra:
<Ho capito bene, mi ami?>

Rimango leggermente basita alla domanda, voglio dire, te l'ho appena detto. Trovo imbarazzante il doverlo ripetere, preferisco annuire e continuare il mio imbarazzato silenzio.
<Amore, un concetto romantico, una parola che unisce due corpi e due anime in semplicità e passione eterna>
Si ferma facendo una pausa, le sue iridi diventano a fessura.
<Ti trovo intelligente, sveglia, dallo strepitoso intuito, peccato scoprire che sei così sciocca ed imprudente da credere a un concetto simile>.

Cade il silenzio e con lui il mio cuore, mi sento totalente vuota.
Come se mi fosse caduta la terra da sotto i piedi, mi sento sprofondare su me stessa. Percepisco un immenso dolore al petto e un rivolto allo stomaco, la faccia sempre bollente, calda come le mie lacrime. Ora si che mi sento morire, sotterrata nell'abisso.
Prima ancora di accorgemene ricado sulle mie ginocchia, testa bassa e pugni stretti. Sento dei passi allontanarsi man mano, sempre più piccoli e impercettibili.
Mi ha lasciato qui, umiliata e dai sentimenti distrutti, eppure, nonostante tutto questo, non riesco a smettere di amarlo.

Mi rialzo, ma è come se la mia anima fosse rimasta a terra, questa sensazione fa male, l'amore fa male. Non so con quale forza, ma sono riuscita a tornare in camera.
Passo una mano sulla mensola scorrendo il dito fino al mio libro preferito, sì, quello con cui più o meno tutto era iniziato. Lo apro e comincio a leggere le prime pagine, questa storia è davvero triste inizialmente, la famiglia di quest'uomo è stata davvero pessima.

"Amatevi e rispettatevi finchè morte non vi separi; così aveva detto il prete davanti ai bei fiori che ornavano la chiesa in quel caldo giorno d'estate. Mia madre sorrideva così tanto quel giorno, credeva che quelle parole valessero davvero fino alla morte, aveva quelli che vengono definiti gli occhi della speranza: luccicanti e brillanti. Oh, tale bellezza rovinata da sogni distrutti, speranze infrante da un pugno di sangue. I lividi della vita, meglio, dell'amore, sono visibili sul suo corpo piangente. Chissà se lei lo ha mai sentito parlare e non urlare. Questo non posso saperlo, ma un giorno l'ho sentita supplicare alla luna:<Ti prego Dio fammi tornare indietro nel tempo, fammi cancellare questa mia scelta fatale che solo nell'odio e nella violenza mi ha trascinato>."

Decido di chiudere il libro, non solo perchè non stava aiutando, ma anche perchè un'idea mi passò la mente pochi secondi prima, e se Al avesse provato qualcosa di simile? Allora tutto avrebbe senso, le sue parole sarebbero giustificate.
Mi sdraio per riflettere, se fosse questo il caso allora le mie parole di prima sarebbero state totalmente inadeguate. Potrebbe aver bisogno di capire come è davvero l'amore.
Sono circa le 19.00, ho ancora tempo per pensare e parlare, stavolta giocherò il tutto per tutto.

Ormai è sera inoltrata, i miei passi rimbombano nel silenzioso corridoio. Ho riflettuto a lungo, eppure sto ancora pensando al mio discorso, l'avrò ripetuto milioni di volte, come se dovessi sostenere un interrogazione.
Busso lentamente alla porta, aspettando un qualsiasi cenno.
Sono agitata, continuo a ripensare al mio discorso cercando invano di calmarmi.

La porta si apre permettendo a un viso conosciuto di sbucare, sembra non sorpreso di vedermi.
Inarca il sopracciglio come a dire "c'è qualcosa che possa fare per te?" non aspettavo altro segnale, inizio subito a parlare, ma il precedente ripetermi mi frega facendomi mangiare la prima frase:
<sì, sono sciocca ma puoi tu capirmi?>
La sua faccia è un misto tra il ridere e il perplesso, non lo biasimo minimamente, cosa cazzo ho appena detto?
<Credo che tu abbia bisogno di sederti>
<Ah, ehm sì...>

Mi accomodo sulla poltrona rosso inglese che si trova davanti alla scrivania, mentre Al si sistema sul letto in modo molto elegante.
<Dicevi...?>
M'invita così a continuare la conversazione, come se un minimo ne fosse interessato; sorrido leggermente e prendendo coraggio proseguo la frase iniziata:
<Oggi mi sono confessata, e tu mi hai dato una risposta, tuttavia non penso di essermi espressa correttamente e di non aver ben compreso le tue parole di oggi>
Presi un attimo fiato per poi continuare
<Credo di averti dato un'impressione futile dei miei sentimenti, insomma, superficiale>
È difficile parlare quando si hanno degli occhi puntati addosso, ma è ancora più complesso nel momento in cui quegli occhi sono della persona che ti piace. Al rimane fermo a fissarmi, senza interrompermi nemmeno un secondo, è davvero gentile, ma appena prendo un respiro, e quindi, nel momento in cui cala il silenzio, ecco che prende parola.

<Mia cara, oggi ti sei espressa più che bene, tuttavia hai avuto la grande ingenuità di->
<Se permetti!> non ho intenzione di farlo parlare, dargli ancora la possibilità di spezzarmi il cuore senza farmi prima esprimere? Solo al pensarlo mi ribolle il sangue nelle vene.
M

i schiarisco la voce, ma sono seriamente al limite dell'esaurimento.
<Se permetti... io [ora vorrei rendervi partecipi realmente alla storia, pensate a tutto ciò che vorreste dirgli su questo tema, vi lascio libero spazio♡]

Mi sento soddisfatta, felice, leggera, forse sono riuscita a infondere il mio pensiero in quel sorriso smagliante davanti a me. Le sue labbra si fanno sempre più sottili, più lunghe, da una guancia all'altra, un'espressione simpatica. Poi tutt'un tratto abbassa il capo, facendomi sentire una bassa e tranquilla melodia: la sua voce.
<Ci sono tante cose che non sono facili da comprendere, e preferirei rimanessero così, c'è un detto che dice di non fare tutta l'erba un fascio, ma a volte io penso sia necessario, tu mi porteresti soltanto dolore, o peggio, sarei io a portartelo, sarebbe un susseguirsi di tristezza e vuoto, di suppliche e pianti, di urla strazianti>

Ogni sua parola mi entra nel petto, Al si sta aprendo a me, di poco, ma lo sta facendo. La cosa preoccupante, è che la situazione è perfettamente quella che avevo immaginato, se non peggiore, questo demone deve averne passate davvero tante...
Ora sembra perso, totalmente in un'altra dimensione rispetto all'inferno.
Stringo i pugni, non sopporto più questa situazione, lo faccio per il suo bene, chi cazzo se ne frega se alla fine non si metterà con me, questa è una questione di un trauma represso da chissà quanti secoli!

<I-io... Ti sbagli.> la mia voce tagliente e secca gli fa alzare la testa incuriosito, anche il microfono è uscito allo scoperto per ascoltare, il silenzio attende con impazienza di essere interrotto da una voce seria e calma come la mia, rara ed allo scoperto solo in questi momenti.
<Non so cosa ti sia successo durante la tua vita, ho letto su quel libro, il mio preferito, delle cose orribili riguardanti il tema "famiglia": l'uomo era molto irrascibile dall'alchol, finiva sempre per pestare la moglie a sangue, quest'ultima, povera anima, era l'unica ad interessarsi alla bellezza della famiglia, lei non contava, ma suo figlio sì. Lo proteggeva con la sua stessa vita, gli preparava da mangiare, lo rassicurava nei momenti buii e lo curava da qualsiasi ferita, lo amava. L'autore la descriveva come un angelo incatenato da un essere oscuro. Scrive spesso di quanto disprezzi l'amore per quel motivo, diceva nelle sue storie "Il suo sorriso fu indimenticabile, quando le catene della promessa si spezzarono, si sentì finalmente libera dalla tossica freccia, la stessa che si polverizzò nel tempo"...>
Mi fermo, qualcosa sta percorrendo il volto di Al, non può essere... Una lacrima?!

Alastor sta per piangere, neanche il tempo di realizzarlo e se l'è già asciugata, ma è chiaramente debole.
Decido di proseguire...

<Lui ha avuto davvero tanta sfortuna, ma una famiglia normalmente non è così... Vedi, le persone a volte litigano, urlano, si odiano, ma alla fine un sentimento rimane sotto la loro pelle, qualcosa che non possono controllare nè con la logica, nè con l'orgoglio: l'amore. L'amore è fatto di sacrifici, paure, ma anche da affetto, sostegno e fiducia.
A volte ti sembra solo una gran maledizione, ma poi ti rendi conto che infondo senza quella persona la tua vita sarebbe tutta grigia. Questo sentimento è cieco, spesso troppo, e finoscono per crearsi degli enormi problemi. Ma questo non significa che quella persona non si possa rialzare ed amare ancora, ricostruendo da capo ciò che è stato distrutto, scrivendo da una nuova pagina.
È difficile passare avanti, ma con le persone giuste si può fare, si può vivere ed amare ancora, imparando dai propri sbagli.
Io sarei pronta a darti tutto il mio sostegno, ma solo se mi riterrai la persona giusta, altrimenti ti auguro di trovarla, qualcuno che ti faccia aprire gli occhi su questo lato dell'amore, quello dove l'unica reale paura esistente è quella di perdersi a vicenda.>

Mi sto emozionando anch'io a dire tutte queste cose, ma ora non è il momento, tutto ciò che m'interessa è di essermi espressa correttamente con lui. Fisso il pavimento, notando delle gocce d'acqua finissime sulla superficie, strano, non ci sono perdi- mi blocco per scattare con la testa in alto, proprio come immaginavo, Alastor è totalmente in lacrime.
Gli occhi umidi, quella tipologia di pianto che neanche se ti sforzi riesci a fermare.
<I-io...> la voce di radio rotta risuona nella stanza
<Io non pensavo potessero esistere parole simili, non avevo mai sentito nulla di simile, nessuno prima d'ora mi aveva detto qualcosa di tanto profondo>
Quasi barcollo a quell'affermazione, mi sento speciale e di aiuto, una sensazione meravigliosa.

<La mia famiglia non mi ha mai insegnato nulla di buono, ma ricordo ancora bene quei dolci canti per calmarmi, diceva sempre "trova una persona che sappia penetrarti il cuore senza bisogno di un coltello", pensare che sarebbe stato così strano e all'inferno, ah! Questa sì che mi sarebbe sembrata una barzelletta divertente>.
Si alza camminando piano verso di me, lo guardo senza muovere un muscolo, non ne sarei capace, mi tremano troppo le gambe.

<Perdonami, ma venendo circa dal 13° secolo le mie maniere sono molto arretrate> detto questo si mette come se dovesse fare una proposta, guardandomi, tenendo una mano dietro la schiena e l'altra prendendo la mia. Poi all'improvviso baciò la stessa mano, facendomi arrossire all'impazzata.
<Mai avrei pensato di trovare una donna con tale coraggio, astuzia, testardaggine e dolcezza, le tue parole mi hanno mostrato un sentiero inaspettato, e sento di potermi fidare>.
Degludisce piano per poi distogliere lo sguardo.
<Sarò immensamente desolato nel non riuscirci subito, d'altronde io e quell'autore siamo molto simili>.

<Non ti deluderò, Alastor> detto questo lo aiuto per alzarlo.
<Cercherò di farti vivere il miglior ricordo dell'amore, sarò me stessa, certo, ma non mi perdonerò mai il doverti ferire, ti conosco molto bene e starò attenta ai tasti dolenti>.
La sua risata improvvisa fa risvagliare la solita immagine dell'Al che conosco.
<Cara quando imparerai? Tu non conosci ancora un'INFINITÀ di cose sul mio conto, mah forse un giorno le scoprirai, mistero! Che incredibile forma d'intrattenimento hahah!>

Sembrano seriamente due persone diverse, siamo sicuri che esiste un solo demone cervo? Chi lo sa, ma è divertente così.

Con un abile giro di mani prese il suo amico fidato per aprire la tenda.
<Direi che è il momento di andare a dormire, è già notte fonda>
Annuisco, con un immenso sorriso sul volto mi giro verso la porta.
Qualcosa, o meglio, qualcuno, mi ferma gentilmente il braccio facendomi fare una piroetta seguita da un caschè {è così che si scrive?} per poi...

OH MIO DIO

Sto seriamente per cascare, la mia faccia è bollente e i miei occhi sono spalancati. La sensazione delle sue labbra screpolate sulle mie è qualcosa d'indescrivibile, peccato duri per pochi secondi. È stato un bacio sottile e sfuggente, ma davvero indimenticabile.

<A domani mia y/n> svengo.

Mi allontano barcollante sotto le sue beffarde risate.

"L'amore è qualcosa d'inspiegabile, d'incontrollabile, che ti permette di apprezzare qualsiasi sfaccettatura dell'altro individuo, pur essendo consapevoli che nessuno è perfetto"

°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°FINE•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°


SPAZIO AUTRICE

Sì, CE L'ABBIAMO FATTA GENTE!
Vi ringrazio davvero tutti per aver seguito qiesta storia, ma non mi farò molto lunga qui, ho preparato un capitoletto a parte dopo questo per i ringraziamenti vi prego di leggerlo perchè ci terrei molto a farvi sapere la vostra importanza per questa storia.
Alastor finalmente è nostro, dopo 11 faticosi capitoli di casini e felicità.

I fatti che ho descritto qui fanno riferimento a un comic sulla vita passata di Al, appena riesco ve lo allego. Inoltre no, mi dispiace, nessun capitolo smut :'D, volevo mantere il fatto che fosse asessuale, come realmente è in Hazbin.

Avrei dovuto pubblicarlo ieri ma essendo il mio compleanno abbiamo festeggiato, ma eccolo qui! Spero che vi sia piaciuto, se qualcosa non vi ha convinto sono sempre qui per critiche costruttive!
Come sempre buone vacanze, siate felici e buon tutto
Byeee ❤🧡💛💚💙💜

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