Cubo di Rubik

By Z01Lanchelot

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Un pomeriggio afoso, un Filippo improvvisamente impegnato, due elementi sufficienti per far incontrare un Mar... More

Rosso
Arancione
Bianco
Verde
Blu

Giallo

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By Z01Lanchelot


Il reparto surgelati è senza dubbio quello in cui si sta meglio, c'è freschissimo e Marti vorrebbe essere un merluzzo in scatola per starsene lì quanto vuole... purtroppo non è un merluzzo in scatola ma un grande coglione visto che è una settimana che prega per un messaggio da Niccolò, gli ha anche inviato un meme su Instagram ma gli ha messo solo il cuoricino, non ha la forza di scrivergli qualche messaggio, la timidezza lo assale e si sente solo incredibilmente ridicolo.

Sconsolato si sposta dai surgelati per continuare il suo tour all'insegna della povertà visto che lui e Gio c'hanno le pezze ar culo e si possono permettere solo roba di sottomarca, almeno lì al supermercato fa bello fresco con l'aria condizionata, si sente già male al solo pensiero di dover uscire, prendere la spesa, sudare, portarla su per le scale... no no no, eccolo il suo problema, lui pensa troppo, invece di pensare alla spesa sta pensando a quello che verrà dopo, invece di scrivere a Niccolò pensa al motivo per il quale lui non gli scrive, ma non è molto più semplice prendere il telefono e fare la prima mossa??

Figurarsi se Marti fa la prima mossa, lui che si imbarazza a parlare al cameriere e si fa ordinare la pizza da Giovanni dalla notte dei tempi, che non parla mai al telefono con nessuno perchè c'ha l'ansia.

Sospira sconfitto mentre osserva i prossimi biscotti di marca pipetta da comprare, volta la testa e quello che vede lo lascia molto incuriosito.

Quello è Niccolò.

E' palesemente lui anche se è girato di schiena, riconoscerebbe ovunque quelle spalle e quei polpacci con quei pantaloncini color cachi che delineano un culo perfettamente- sì okay è lui, abbiamo capito ed è abbastanza chiaro.

Marti mette i biscotti nei carrellino di plastica per avvicinarsi furtivamente all'amico... Niccolò è un suo amico? Boh, non sicapisce bene bene cosa sia Niccolò.

Lo osserva da lontano e sembra uno stalker, Nicco è immerso in una sessione di palpazione meticolosa dei limoni dell'ortofrutta ovviamente con i guanti, li sta passando tutti e poi se li porta al naso per saggiarne il profumo, a Marti sta venendo seriamente da ridere ed è anche un po' eccitato.

Si avvicina furtivo sperando che la sua presenza sia quanto meno gradita visto che non si parlano da quel pomeriggio al parco con Halima, per un attimo si fa prendere dal terrore che appaia dal nulla uno o una e capisca che Niccolò è sparito perchè si è fidanzato ma così non accade, Marti si panta accanto a lui con un sorrisetto impertinente e quando Niccolò si decide ad alzare la testa sobbalza ma poi la sua bocca si apre in un sorriso così luminoso da poter fornire energia elettrica per un mese a tutta la Conad.

"Ciao!"

La sua voce profonda squilla allegra e il cuore di Marti schizza in tutte le direzioni al pensiero che sia felice di vederlo.

"Ciao! Che fai? Molesti sessualmente i limoni?"

Ehm si poteva anche non partite subito con un'allusione sessuale... ma oggi la canotta è verde e lui sta letteramente impazzendo per i capezzoli turgidi che si stagliano biricchini e quel pelo virile che ne fuoriesce.

Nicco si mette a ridere facendo apparire le fossette sulle guance e questo proprio non doveva succedere, reparto surgelati arrivo, rimette a posto il limone che stava tastando e si toglie il guanto buttandolo via.

"No, finora non mi piacciono ancora le cose inanimate... volevo fare un pollo al limone degno di nota ma penso che andrò a comprare dal fruttivendolo di fiducia e in polleria, non mi piace la roba del supermercato con i polli con gli steroidi"

"Beh io mangio sempre il pollo del super e non mi è mai successo niente"

"Cosa vuol dire? Anche io fumo come una ciminiera e non mi è mai successo niente ma a lungo andare qualcosa mi succederà"

"Allora per coerenza smetti pure di fumare, tanto sta cosa è solo una moda delle persone che si possono permettere di spendere 2 euro e 50 per un chilo di limoni, alla fine non c'è nessuna differenza con questi, sempre limoni sono"

I due rimangono a scrutarsi dopo quel battibecco insensato, Niccolò riduce gli occhi a due fessure e osserva Martino con un sorrisetto diabolico.

"Okay facciamo così, tu compri la roba qui e io dove voglio, andiamo a casa mia e facciamo tutti e due il pollo al limone e vediamo quale viene più buono"

"Ci sto"

Gli dice Marti sorridendo già per quella sfida insensata quanto adorabile, si muovono entrambi con i loro carrellini di plastica per cercare tutti gli ingredienti al minor prezzo in modo che Martino possa usare quelli, in realtà Nicco sa già che perderà visto che è una frana in cucina ma potrebbe essere un modo divertente per passare un pomeriggio.

Usciti dalla Conad si dirigono verso il fruttivendolo di fiducia di Niccolò che lo saluta colorosamente, gli dà i suoi limoni migliori e poi vanno in polleria, finita la spesa si dirigono a casa di Nicco non riuscendo un attimo a smettere di ridere e pensare alla loro sfida all'ultimo pollo.

La cucina è angusta ma loro si sentono due veri e propri concorrenti di Masterchef al pressure test, ne va della loro qualifica per vincere il libro di cucina completamente scritto da loro e una cena gratis al ristorante di Cannavacciuolo perciò continuano a muoversi nella cucina dandosi spallate e colpi di ogni genere, Marti segue scrupolosamente la ricetta trovata su internet mentre Nicco va ad occhio e fantasia come si addice al suo stile.

Due ore e due chili di farina sul pavimento dopo sono finalmente pronti per portare in tavola i loro capovalori, li adornano con fette di limone di varie forme per poi andarsi finalmente a sedere al tavolo, Niccolò si alza per recuperare della birra austriaca portata direttamente da suo zio per poter fare pendat con il giallo del pollo, si sta per sedere quando i suoi occhi verdi si illuminano.

"Aspetta, manca il tocco finale!"

Marti lo guarda sparire con un sorriso in faccia che non pensa di aver mai avuto, quella serata passata a cucinare è stata qualcosa di spassoso e spera di poter ridere così ancora tante volte, Niccolò lo fa sempre sorridere.

L'oggetto dei suoi pensieri si manifesta davanti a lui con quattro bacchette in mano, ne porge due a Martino che ride a crepapelle prima di sedersi e congiungere le mani come in preghiera.

"Itadakimasu"

Dice Niccolò con aria solenne, Martino lo guarda come fosse impazzito.

"Eh??"

"E' "buon appettito" in giapponese"

Spiega con fare saccente provando a prendere un pezzo di pollo fra le bacchette che, inserobilmente, scivola e cade nel piatto lasciando Niccolò con la bocca aperta e la lingua di fuori.

"Guarda che il pollo al limone è cinese"

"Come sei pignolo Marti"

Niccolò alza scherzosamente gli occhi al cielo, Marti molla le bacchette per utilizzare la forchetta e finalmente prendere un pezzo del pollo che ha nel piatto cioè quello di Niccolò mentre il moro mangia il suo.

I due masticano silenziosamente gustando ogni sapore e sfumatura, le loro espressioni sono solenni e non accennano a staccare l'uno gli occhi dall'altro.

A un certo punto non ce la fanno più, scoppiano a ridere e Marti per poco muore con il pollo incastrato nella trachea, beve un sorso di birra per non sbattere per terra.

"Dai sono entrambi buoni"

Dice Niccolò allungandosi per prendere un pezzo della sua stessa creazione, non vuole ammettere la sconfitta perchè quello di Martino è oggettivamente più buono, la massima precisione lo ha ripagato mentre quello di Niccolò è troppo limonoso... come al solito si lascia prendere dai sapori decisi.

"Ma te c'hai messo qualcosa di piccante?"

Chiede Marti con la bocca aperta, Nicco solleva le folte sopracciglia nere.

"Uno chef non rivela mai l'ingrediente segreto"

"Seh chef"

Nicco gli lancia un calcio da sotto il tavolo e Marti si mette a ridere per l'ennesima volta in quella serata, continuano a mangiare, bere e chiacchierare e, Marti non sa se sia solo la sua fervida immaginazione, ma ogni tanto sente la caviglia di Niccolò strusciare incurante contro la sua.

"Come conosci Filippo?"

Chiede Marti a un certo punto.

"Ci siamo conosciuti al pride... io ero col mio ex, il papà di Halima, Filo ci ha fatto una foto e ha deciso che era la più bella di tutto il pride"

Niccolò ride divertito a quel ricordo meraviglioso e Marti può leggere la nostalgia nei suoi occhi, Luai deve essere stato tanto importante per lui.

"Poi ci siamo incontrati per caso in Accademia a Ottobre quando io mi sono iscritto e siamo amici da quel momento"

"Ma il pride di che anno?"

"2018, c'eri?"

"No no, io nel 2018 stavo nell'armadio"

Marti fa un gesto con la mano ridendo, ricomincia a mangiare notando che Niccolò, invece, si è un attimo immobilizzato, il moro si morde l'interno della guancia chiedendosi se sia il caso di porre a Martino una domanda così intima, vorrebbe conoscerlo sempre di più ma da quel giorno al parco aveva deciso di distaccarsi, è incoerente da parte sua chiedere un qualcosa di così personale ma tanto è solo così, una chiacchierata fra due amici, non pensa proprio che Martino si illuda per così poco e sviluppi dei sentimenti per lui.

"E quando hai fatto coming out?"

Chiede con nonchalance prendendo il bicchiere per bere la birra.

"Nel 2020, dopo la maturità... tu?"

"Io nel 2015"

Marti strabuzza gli occhi.

"Wow, già le idee chiare"

"Diciamo che ho le idee chiarissime da sempre"

Marti annuisce, Niccolò è davvero un tipo sicuro di sè, a sedici anni sapeva già che gli piacevano sia gli uomini che le donne e non si faceva problemi a dichiararlo, lui a sedici anni viveva nel magico mondo dei sogni in cui Gio era il suo principe azzurro che lo salvava in ogni situazione salvo poi neanche considerarlo appena arrivava la Laura o la Eva di turno.

Hanno avuto due percorsi tanto diversi e Marti non sa se si potrebbero incrociare in qualche punto, non sa se lui riuscirebbe a sopportare di avere qualcuno come Niccolò al suo fianco che sprizza energia da tutti i pori, che vive la vita a mille all'ora, lui va sempre lento, lentissimo e forse Niccolò corre troppo per lui... però gli piace, tanto, tantissimo, il destino li ha fatti incontrare ancora al supermercato, li fa incontrare continuamente e Marti vorrebbe solo questo, incontrarsi con Niccolò ancora e ancora e poi vorrebbe stringerlo fra le braccia ma questo non gli è possibile.

Forse è lui quello che corre troppo, forse è lui che si fa mille pippe mentali per una storia con Niccolò quando non ha ancora ricevuto neanche il minimo segno che Niccolò voglia una storia con lui, forse sta peccando di presunzione.

"Hai mai fatto sesso con una donna?"

A quelle parole Marti si riscuote dai suoi pensieri alzando le sopracciglia e strabuzzando gli occhi divertito, domanda decisamente intima per iniziare quella serata.

Niccolò, nel suo cervello, si vorrebbe picchiare fortissimo, ti pare una domanda da fare? Qual è il tuo colore preferito? Che sport fai? Hai mai fatto sesso con una donna?

Ma che cazzo dici!

"No e non ci tengo particolarmente"

Risponde Marti divertito e probabilmente arrossendo fino alla radice dei capelli.

"Quindi non hai mai pensato di essere bi"

"No cioè sì per un momento l'ho pensato perchè volevo convincermi che almeno per il 50% potevo essere ancora normale ma non è così quindi ho guardato in faccia la realtà"

Nicco rabbrividisce quando sente la parola "normale", normale per Martino significa etero? Significa un qualcuno non come lui, come loro? Pensa che Marti sia ancora tanto acerbo, con ancora tantissime cose da imparare.

"Beh"

Niccolò prova a buttarla sul ridere per trascorrere questa serata in allegria e poi ognuno per le sue.

"Le donne hanno quelle adorabili tette... però gli uomini hanno quelle spalle"

Tipo le tue Marti.

Nicco si porta le mani in faccia come a far notare la sua disperazione quando si tratta di dover scegliere fra uomini e donne, Martino ride a crepapelle.

"Beh anche tu hai le tette"

Niccolò alza le sopracciglia confuso e divertito, e questa da dove è uscita?

"Scusami?"

"Beh c'hai le bocce eppure mica sei una donna"

Niccolò scoppia a ridere rischiando di buttare la testa direttamente nel pollo al limone, anche Marti ride tenendosi le mani sulla pancia, non sa da dove gli sia uscita da cosa ma è abbastanza palese che Niccolò abbia una dotazione niente male lì davanti, avrebbe dovuto fare il santarellino e fare finta di non avergliele fissate? Probabile ma se n'è fregato.

"Vuoi toccarle? Così già che hai fatto trenta fai trent'uno"

Chiede Nicco in un delirio di divertimento poggiandosi le mani sotto i pettorali con fare invitante.

"Cosa? Ma figurati se ti tocco!"

Anche perchè Martino si sta eccitando al solo pensiero di toccare le bocce di Niccolò, se le toccasse davvero sarebbe a un punto di non ritorno.

"Dai! Non è niente che tu non abbia già visto"

A Niccolò piace provocare, questo è certo e non vorrebbe giocare con Martino che è così timido ma proprio non resiste, il rosso sbuffa fintamente per andarsi a sedere vicino a Niccolò prendendo la sedia più vicina, si alza la canottiera per mostrare i pettorali che Marti tasta con le mani aperte, la pelle pallida di Niccolò è rovente e pensa di sentirsi male, ora sbatte per terra, comincia con una mano sola per poi passare a due.

"Wow sono durissime!"

Come qualcos'altro, pensano entrambi, Niccolò capisce che è stato un errore grave fare questo gioco perchè i suoi capezzolini iper sensibili sono più turgidi che mai e Marti sicuramente se n'è accorto.

"Ci ho lavorato un bel po' eh, non è che mi sono venute così dall'oggi al domani"

"Anche io ci sto lavorando, senti un po' "

Marti molla i pettorali di Niccolò perchè se continuasse a sentire quei bottoncini rosei così duri contro la sua mani gli finirebbero in bocca in men che non si dica e Niccolò si troverebbe costretto a chiamare i carabinieri per aggressione sessuale, prende la mano del moro e la porta sulla sua canotta per fargli tastare il suo duro lavoro, qualche anno fa piuttosto di farsi toccare da un uomo si sarebbe tagliato un braccio, ora ha capito che in realtà a molti piacciono i ragazzi alti e magri come lui ma non conoscendo ancora i gusti di Niccolò è meglio restare sul sicuro.

"Beh direi che i risultati si notano già"

Dice Nicco annuendo e continuando a fare vagare le dita sul petto di Martino.

"Menomale, con tutto quello che spendo per andare in palestra, ci vado col mio coinquilino che lui invece è un budino"

Dice ridendo, se ne torna al suo posto accaldato, sudato, rosso ed eccitato come non è mai stato in vita sua.

"Comunque anche io vorrei farti una domanda se posso"

Esordisce il rosso, Niccolò sta ancora cercando di riprendersi e far tornare normali i suoi capezzoli che spuntano dalla canotta come due antenne, per il cazzo ormai non c'è più niente da fare, non tornerà mai normale.

"Dimmi tutto"

"Hai mai fatto foto nudo?"

Basta ormai ha deciso di togliere ogni freno inibitore, dopo essere passati direttamente al contatto fisico non ha senso rispettare anche gli altri step.

Niccolò alza di nuovo le sopracciglia a quella domanda, non capisce bene Martino, prima è un cucciolo di foca (o forse un Bambi con quegli occhi) e poi fa lo zozzarello senza esserne minimamente in grado visto che è tutto rosso e sudato... non che gli dispiaccia, ovvio.

"Sì, vuoi vederle?"

Con chi pensi di giocare Marti? Non l'hai capito che con me sei destinato a perdere?

Martino ci pensa un attimo, è probabilmente la sua unica occasione di vedere Niccolò nudo visto che quelle di vederlo dal vivo sono prossime allo zero ma allo stesso tempo non ha intenzione di violare la sua privacy in maniera così plateale nonostante sia lui stesso a chiederglielo.

"No grazie"

Oddio com'è cocciuto questo ragazzo.

"Guarda che non si vede niente di compromettente"

Niccolò si morde il labbro inferiore, vuole vedere se riuscirà a far sciogliere questo ghiacciolo, vuole vedere se Martino sarà solo l'ennesimo che capitolerà a una sua provocazione.

Marti sospira a fondo, la proposta è davvero davvero allettante ma sa che dopo il rapporto con Niccolò non sarebbe più uguale nonostante gli abbia già fatto delle foto a petto nudo, non vuole entrare in una sua sfera tanto intima così per gioco, mezzi ubriachi davanti a un pollo al limone piccante, se vedrà Niccolò nudo (quindi mai) sarà con i suoi occhi quando e se Nicco lo vorrà.

"No no no, assolutamente no"

Scuote la testa a destra e a sinistra incrociando le braccia al petto come un bambino, continua a ridere da solo quando apre gli occhi e nota che Niccolò lo sta guardando intensamente, tanto intensamente, così profondamente che sente come se quei due occhi verdi gli stiano entrando nella pelle.

"Lanci il sasso e nascondi la mano Marti?"

La sua voce è estremamente profonda e Martino sa che nessuno, nessuno sulla faccia del pianeta lo ha mai guardato nè gli ha mai parlato in questo modo e tutto ciò gli fa girare la testa come una trottola.

"Era solo una domanda "

Niccolò, in quel preciso istante, vorrebbe prendere il pollo al limone, buttarlo dalla finestra compreso di piatto e stendere Martino direttamente sul tavolo della cucina, lo fa andare fuori di melone il pensiero che Marti non gli sbavi dietro, che non lo assecondi, che non si venderebbe la madre per venire a letto con lui, odia quando lo implorano di scopare, quando lo riempono di complimenti falsi usati per un solo scopo, Marti gli tiene testa, Marti non gli dà tutto subito ma si fa scoprire piano piano e questo lo eccita come non mai ma proprio per questo deve trattenersi, mordersi la lingua perchè a Martino non vuole dare tutto subito come fa con tutti, non vuole bruciare d'amore e di passione per lui, vuole andarci piano e fargli scoprire tutti i suoi lati, anche quelli che più lo spaventeranno e spaventano persino lui stesso.

"Comunque meglio, dopo quelle foto è degenerata di brutto con la fotografa"

Niccolò interrompe questo contatto profondo per fare spallucce, Marti rimane un attimo confuso pensando alle parole del ragazzo.

"In che senso?"

Niccolò sorride sornione e Marti scoppia a ridere mettendosi una mano sulla bocca dallo stupore.

"Lo avete fatto??"

Chiede stupito e divertito, Niccolò annuisce anche lui ridendo.

"Sì sì, proprio lì sul set"

Martino scoppia a ridere mettendosi le mani sulla bocca, ma Niccolò è matto proprio, ha una storia sessuale così florida che lui non la avrà mai in tutta la vita, i due continuano a ridere e crepapelle guardandosi, Nicco è felice che Marti non lo stia giudicando ma stia ridendo con lui di questo aneddoto anche un po' imbarazzante.

"Beh hai un bel po' di esperienza"

Prova a dire Marti fra le lacrime, Niccolò alza le spalle per prendere la bottiglia di birra e versarne sia a lui che all'ospite.

"Diciamo di sì anche se è piuttosto inutile"

Martino fa una faccia confusa prendendo il bicchiere per bere.

"In che senso "inutile"?"

"Beh diciamo che sì, sono andato a letto con un sacco di gente e sì, ho fatto un sacco di porcherie ma a cosa mi è servito? Cioè vedo un ragazzo o una ragazza che mi potrebbe piacere, piacere davvero e a cosa mi è servita tutta sta esperienza sessuale che ho se non per farlo o farla stare con me una notte e poi chi s'è visto s'è visto? Ho una lista lunghissima di gente che ho scopato da sviolinare a chissà chi senza trovarne davvero l'utilità perchè molta di questa gente non m'ha lasciato niente e manco me la ricordo... tanto valeva allora non farci niente e non stare con loro solo per colmare un vuoto che sentivo in quel momento e che, comunque, il mattino dopo è rimasto"

Marti era rimasto un attimo fermo a "un sacco di porcherie" ma capisce il significato intrinseco delle parole di Niccolò, ne comprende la profonda sofferenza.

"Sai"

Martino raccoglie tutto il coraggio di cui dispone.

"Se mi avessi fatto questo discorso quando avevo diciotto anni ti avrei insultato perchè a quei tempi ero davvero tanto tanto spaventato e sarei voluto andare a letto con mille ragazzi ma proprio non riuscivo quindi uno che lo fa e ha pure il coraggio di lamentarsi per me era un coglione"

Niccolò ride pensando a un Marti così piccolo e così confuso.

"Ero sempre invidioso di Filo che aveva tutti quelli che voleva, ero invidioso dei miei amici che facevano sesso o si fidanzavano mentre io ero ancora vergine e non avevo mai neanche baciato un ragazzo. Ma ora mi accorgo che quelle poche cose che ho avuto con le ragazze erano talmente... insensate, fatte solo perchè sentivo gli occhi dei miei amici addosso, che volevo che quelle con i ragazzi, con coloro che mi piacciono davvero fossero cose con un senso, volevo che il mio primo bacio con un uomo non fosse così a caso in discoteca o alla gay street o chissà dove, volevo che le cose fossero serie e questo comporta non aver una... lista lunghissima da sviolinare a chissà chi"

Marti ride usando le stesse parole di Niccolò.

"E per molto tempo io mi sono sentito un completo sfigato perchè questa lista neanche esisteva, sentivo di essere sempre indietro ma ora capisco che il sesso non è una gara, che solo perchè Filippo in una sera si è limonato venti tipi e io zero non sono meno di lui, sono diverso da lui, ho bisogno di tempo per prendere confidenza, per assere a mio agio, per fidarmi, sono semplicemente fatto così e non mi sento uno sfigato perchè ho meno esperienza sessuale dei miei amici... non più ormai"

Martino conclude quel discorso sentendosi fiero di sè stesso, fiero di essere riusciro a fare una ragionamento tanto complesso e aver finalmente fatto pace con sè stesso e con il sè diciottenne.

"Quindi io penso che dovresti solo prenderti del tempo per trovare qualcuno di ineteressante e provare a conoscerlo meglio senza passare subito al lato fisico, non c'è niente di male nel farlo ma se dici che tutte le tue relazioni precedenti sono andate a picco per questo motivo allora puoi provare a guardare da una diversa prospettiva"

Martino sorride prendendo il bicchiere di birra e portandoselo alle labbra, Niccolò pensa che se dovesse andare piano con qualcuno quel qualcuno sarebbe sicuramente Marti perchè vorrebbe scoprire ogni singola parte di lui, vorrebbe conoscerlo così profondamente che poi la parte fisica non sarà più così importante perchè le loro anime saranno già a contatto.

Ma non sa se Martino vorrebbe questo con lui, si sente già abbastanza grato per il fatto che non lo abbia giudicato per la sua vit asessuale esuberante come fanno spesso e volentieri tutti quanti.

"Penso tu abbia ragione, ognuno di noi è diverso in ogni ambito della vita"

"Esattamente, tipo tu fai schifo a cucinare e io sono bravissimo"

"Ma vaffanculo!"

I due continuano a ridere abbandonando i discorsi più complessi ma non dimenticandoli neanche per un attimo, entrambi si portano dentro le reciproche parole, entrambi rimuginano sui sentimenti più reconditi dell'altro che hanno deciso di uscire ora, tra una risata e l'altra con un ragazzo incontrato per caso, entrambi capiscono di essersi giudicati male.

Martino pensava che Niccolò fosse uno sbruffone, Niccolò pensava che Martino fosse un bacchettone con una scopa nel culo ma tutto ciò che fanno deriva dalle loro esperienze di vita che sono tanto diverse e forse, in qualche modo, possono andare ancora più a fondo, possono conoscersi ancora più intimamente e chissà che cosa scoprirebbero, forse possono darsi una possibilità.

"No Marti non puoi capire"

Dice Niccolò con la lacrime agli occhi e con la testa immersa nel freezer.

"Cosa?"

"Ho solo un tipo di gelato"

Martino è confuso e quando Niccolò gli mostra una vaschetta di gelato al limone gli vengono le lacrime agli occhi dal ridere, Nicco tira fuori persino delle coppette gialle e insieme si gustano il gelato parlando del più e del meno.

Dopo un film rigorosamente horror scelto da Marti con Niccolò con i capelli che gli si drizzavano in testa ad ogni rumore e tenendo stretto stretto il braccio dell'amico Martino decide che sia ora di togliere il disturbo nonostante le remore del moro.

"Grazie mille della cena creativa, dovremmo rifarlo"

Dice Marti sull'uscio.

"Ma ci sono un sacco di cose che dobbiamo fare insieme! Le fotografie"

Sesso.

"Truccarci"

Baciarci.

"Andare a fare i buchi alle orecchie"

Coccolarci.

"Stare con Halima"

Dormire stretti stretti.

"E ora pure la cena"

Niccolò elenca tutte quelle cose sulle dita ridendo divertito, anche Marti sorride ma nella sua testa il suo cervello sta macchinando alla velocità della luce.

Niccolò è tanto diverso da quello che pensava, il discorso di stasera, così intimo, così personale, così pieno di sofferenza gli ha fatto venire tanta voglia di conoscerlo, conoscerlo a fondo, conoscerlo bene e non grazie al destino ma grazie a una situazione creata da lui stesso perchè non può continuare a contare su qualcosa di tanto volubile come il fato.

"Per la cena possiamo rimediare venerdì... che ne dici?"

Non può credere che quelle parole siano uscita dalla sua bocca, sente le mani tutte sudate.

Niccolò, sull'uscio, a quelle parole pensa di andare in cortocircuito, fino a una settimana fa pensava di non volere niente con Martino, che lo avrebbe solo ferito ma ora vuole darsi un'occasione, vuole dimostrare a sè stesso che anche lui può essere felice, che finalmente è arrivata quella bellissima eccezione alla sua regola ed è Marti, è semplicemente Martino che lo fa ridere, lo fa ridere e riflettere ed emozionare e non vuole, stavolta non vuole rinunciare a tutte queste emozioni per paura, oggi non scappa come ha fatto al parco, oggi vuole credere in sè stesso.

"A-a cena io e te?"

"Sì... solo io e te"

Niccolò annuisce contento, si danno appuntamento per il venerdì e si salutano con due baci sulle guance e imbarazzo allo stato pure che scorre nelle loro vene, le porte dell'ascensore si chiudono mentre si stanno salutando con le mani, appena è solo Marti tira fuori il telefono per scrivere a Gio del suo imminente arrivo per non trovarlo con la faccia fra le cosce di Eva sul tavolo della cucina come l'altra volta.

Appena sblocca il telefono gli angoli della sua bocca si alzano in uno stupido sorriso ebete.

C'è ancora la finestra aperta con la ricetta del pollo al limone.

Marti ne osserva la foto, quella pietanza e quel frutto giallo e poi pensa al gelato, alle coppette, alla luce che emanava il sorriso di Niccolò, al suono caldo della sua voce e della sua risata, all'energia che sprigionava ogni poro della sua pallida pelle quando si muoveva per la cucina e si sporcava il naso con la farina.

Sorride apertamente pensando che quel lato giallo gli è davvero piaciuto e non vede l'ora di averlo di nuovo tutto per sè venerdì a cena.



N.d.a

Ma sti Marti e Nicco che fanno gli zozzarelli?

Teneri loro, penso che questo sia il mio capitolo preferito nonchè il più divertente da scrivere, grazie a tutti e spero vi sia piaciuto!

Ci vediamo domani con il prossimo colore <3

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