POV Emily:
Mai nella vita avrei pensato che saremmo arrivati così lontano. Oggi è il mio primo anniversario con Hunter e anche se, all'inizio pensavamo che non saremmo mai andati oltre l'essere scopamici che fanno del sesso fantastico, ho sempre saputo che c'era qualcosa di diverso in lui. Qualcosa di allettante, qualcosa che, per quanto mi sforzassi, non riuscivo ad allontanare.
Per il bene di Tara ci ho provato, davvero, ma non potevo più negarlo e ogni volta che apriva il suo cuore a me, diventava sempre più difficile rifiutarlo.
E poi quando mi ha detto che mi amava per un gioco di obbligo o verità, ci ho proprio rinunciato.
E quanto sono felice di averlo fatto.
"A cosa stai pensando?" mi chiede mentre mi conduce per mano nella stravagante hall dell'hotel. Ci sono tutti lampadari di cristallo e marmo, beh, questo deve essere costato una piccola fortuna.
"A dove siamo arrivati" sorrido malinconicamente, mentre i ricordi riaffiorano di nuovo.
La notte in cui Hunter è quasi morto ha dato priorità alla nostra storia per me. Primo, sapevo che non l'avrei mai più lasciato andare, avrei passato il resto della mia vita cercando di rendere felice quest'uomo meraviglioso. Secondo, non mi importava chi o cosa si mettesse in mezzo a noi, saremmo stati insieme comunque. Quella prima notte nella sua camera da letto, mi sono sentita così stordita, così eccitata che qualcuno come lui mi volesse. Ero una diciassettenne con il cuore spezzato che si ricordava di lui solo come un rompicoglioni che tormentava me e Tara senza sosta, la mia visione di lui è decisamente cambiata quella notte.
"Sì, una notte può cambiare molte cose" commenta Hunter mentre mi trascina in ascensore. Per fortuna è vuoto, quindi non appena le porte si chiudono, mi avvento su di lui, bloccandolo al muro con il mio corpo. Le nostre labbra si scontrano mentre le sue mani si sollevano per tenermi il viso e le sue dita solleticano la pelle della mia mascella. "Abbiamo tutta la notte Emily." Hunter dice girando la testa di lato. Lo ignoro, posandogli baci caldi e bagnati lungo la gola. "Em." ringhia e so che si sta eccitando.
"Ho sempre voluto fare sesso in ascensore, Hunter." gli faccio un sorrisetto e sbatto le ciglia. La sua mascella tocca il pavimento e non posso fare a meno di ridere della sua reazione, mi stupisce ancora che sia così sorpreso da me. È come un adolescente insaziabile.
"Sei cattiva" mi afferra, solleticandomi la vita e io grido dalle risate. Le porte dell'ascensore si aprono al nostro piano e Hunter mi tira fuori quasi sbattendo la testa contro una coppia di vecchietti. "Oh merda, scusate" dice alla coppia che aspetta di entrare nella scatola di acciaio. "Non vedo l'ora di portare la mia fidanzata nella nostra stanza" ridacchia e io alzo le sopracciglia, primo per come ha praticamente ammesso che faremo sesso selvaggio ad una coppia di sconosciuti e secondo perché mi ha chiamato 'fidanzata'.
"Non preoccuparti figliolo" il vecchio risponde con un sorriso carico di nostalgia. "Sappiamo come funziona"
Ridiamo entrambi mentre Hunter mi trascina lungo il corridoio e i due scompaiono dalla mia vista.
"Quindi sono la tua fidanzata?" gli chiedo e lui mi stringe affettuosamente la mano.
"L'hai sentito eh?" sorride mentre usa la stupida chiave magnetica per aprire la porta della nostra stanza. Ci vogliono alcuni tentativi ma alla fine la luce sulla serratura diventa verde e lui apre. "Ho pensato che quando alla fine te lo chiederò, so che dirai di sì, quindi perché perdere tempo?"
È molto presuntuoso da parte sua, ma a prescindere, mi fa sorridere che stia pensando a cose del genere. Il nostro futuro. Mi chiedo spesso come sarà. Avremo dei figli? Vivremo in una grande casa nella città dove siamo cresciuti o ci trasferiremo? La mia mente è piena di immagini di piccoli mini-Hunter che corrono in un grande cortile, ridendo e giocando.
"Stai dando di matto vero?" mi chiede in piedi proprio di fronte a me. Appoggia le nostre borse sul pavimento e fa un passo verso di me.
"No" dico perché è la verità, non riesco ad immaginare niente di meglio a dir la verità. "Ma probabilmente dovresti sapere che quando mi farai la proposta non è sicuro che dirò di sì."
"Perché?" Hunter improvvisamente si acciglia e io continuo, non mi piace la tristezza sul suo viso.
"Almeno non finché non avrò una proposta adeguata.
Il suo sorriso appare di nuovo e mi attira al suo petto, avvolgendo le braccia attorno alla mia vita, questo è il mio posto preferito al mondo.
"Che cosa comporta esattamente una proposta adeguata?" mi bacia leggermente la guancia, facendomi sciogliere.
"Gesti grandiosi, elaborati, un fottuto discorso incredibile, che scalda il cuore, e un anello fichissimo" gli dico. Fin da bambina ho immaginato come sarebbe stata la mia proposta, ovviamente nella mia testa. Lo sposo era Leonardo Di Caprio e non Hunter Evans. In qualche modo penso di aver decisamene aggiornato le immagini però. "Tutto da favola"
Hunter non risponde, ma mi prende per le cosce sollevandomi. Gli avvolgo le gambe intorno ai fianchi e con cautela mi porta a letto. È enorme, molto più grande di quello che abbiamo a casa. Si sdraia sopra di me, mi fissa e mi perdo nei suoi occhi proprio come ho fatto un milione di volte prima. "Tutto da favola?"
"Sì" sorrido baciandolo e accarezzandogli i capelli dietro la nuca. In poco tempo ci perdiamo entrambi nel bacio.
Le sue mani vagano sul mio corpo, suscitando sentimenti che non potrei fermare nemmeno se volessi. Hunter conosce così bene il mio corpo ormai , le cose che mi piacciono, le cose che mi fanno gemere estasiata. Mi pizzica il capezzolo attraverso il tessuto trasparente del mio vestito giallo estivo, baciandomi contemporaneamente il collo. La sensazione manda dei deliziosi brividi lungo la mia schiena e stringo le gambe, schiacciandolo leggermente.
"Emily"
"Scusa" ridacchio coprendomi la bocca. Hunter si solleva un po', puntellandosi sulle braccia.
"Ti scoperò dopo, tutte le volte che vorrai" la sua promessa mi fa venire un brivido e al pensiero alzo gli occhi al cielo. "In questo momento però abbiamo programmi per la cena."
Gemo, non voglio andare a cena. "Lasciamola perdere" provo ma non riesco a convincerlo.
"Sai quanti sforzi ci sono voluti per ottenere questa prenotazione?" sorride, il che mi dice che non ci è voluto molto. Lo sta solo usando come scusa. Si alza e mi offre la mano. "Dai Squirt, è ora di mangiare."
"Non voglio mangiare, voglio solo te." so di sembrare disperata ma è perché lo sono. Mi sento straordinariamente perversa oggi , penso che abbia a che fare con il fatto che oggi è il nostro anniversario e un'occasione come questa, promette cose impressionanti tra le lenzuola.
"Sei insaziabile" ride chiaramente godendosi quanto io lo desideri. Oh, come sono cambiate le carte in tavola da pochi istanti fa. Mi giro sullo stomaco, inarco la schiena e tiro fuori il sedere il più possibile, sperando di influenzarlo. "Hai un'ora per prepararti" mi da uno schiaffo sul sedere, forte.
Grido per il dolore e il piacere. Merda, non mi sarei mai aspettata di sentirlo.
Borbotto, sperando che lo faccia di nuovo e che poi mi scopi, invece, si toglie la maglietta e si dirige verso il bagno.
* * *
Ok, devo ammettere che la cena è stata eccezionale.
Ho scelto il pollo alla parmigiana, mentre Hunter ha optato per la bistecca. Entrambi facevano venire l'acquolina in bocca, e ovviamente gliene ho rubato un po'. Abbiamo condiviso una bottiglia di champagne, anche se non ho ancora l'età legale per bere , è un'occasione troppo grande per non berne un bicchiere o due.
Hunter è seduto di fronte a me, le nostre mani sono intrecciate sul tavolo mentre aspettiamo il dessert.
"Allora, ti ho preso qualcosa" Hunter afferma, lasciandomi la mano e scavando nella tasca interna della sua giacca, ha davvero fatto uno sforzo per dare il massimo. Indossa un abito scuro molto costoso, camicia bianca e cravatta argentata. Si abbina perfettamente alla mia gonna e al mio top. Mi chiedo se Tara ci abbia messo lo zampino. Molto probabile. Anche se sicuramente non era la nostra più grande fan all'inizio, ha davvero accettato l'idea che io esca con suo fratello.
Mi sento eccitata per il regalo, amo quando è così premuroso.
Hunter mi porge una lunga scatola rettangolare e capisco subito che è un gioiello.
"Aprila" mi esorta mentre mi guarda esaminare la scatola.
Faccio come dice e sorrido mentre la apro. I miei occhi si illuminano come quelli di un bambino il giorno di natale.
È una collana perfetta, si abbina al braccialetto con cui mi ha sorpreso per il mio compleanno.
Una sottile catena di diamanti incastonati in argento. È bellissima e non vedo l'ora di indossarla.
"Ti piace?" chiede, il suo tono è insicuro. Non so perché si preoccupi sempre di queste cose, le fa in modo sorprendente ogni volta.
"Lo adoro" rispondo, togliendola delicatamente dalla scatola. "Mi puoi aiutare?" chiedo.
Hunter si alza e si avvicina al mio lato del tavolo, mi prende la collana dalle mani, mi sposta i capelli sulla spalla, mi chiude la catenina attorno al collo e mi bacia dolcemente la spalla. Solo un piccolo bacio e i miei occhi si chiudono mentre inspiro.
Torna al suo posto e si siede mentre raccolgo la borsa da terra. "Anche io ho preso qualcosa per te" sorrido entusiasta di vedere la sua reazione.
Hunter alza gli occhi al cielo. "Non dovevi" so che odia quando gli prendo delle cose. Il mio regalo per lui non è così elaborato come il suo, ma penso comunque che gli piacerà.
Sorrido mentre gli porgo la piccola busta nera. Mi guarda mentre strappa il foglio ed estrae il contenuto.
È una piccola tessera di metallo, incisa con le parole della nostra canzone. La guarda, un piccolo ma grato sorriso gli adorna il viso. È abbastanza piccola da poterla portare in giro nel portafoglio ovunque vada.
Poi gli ho preso anche una mappa del mondo, la guarda confusa e poi mi guarda. "Grazie?"
Rido della sua reazione, scuotendo la testa prendo la mappa dalle sue mani e la apro, appoggiandola sul tavolo. "Dove vuoi andare?" devo ammettere, ho avuto l'idea da google. Ho letto che al primo anniversario si usa dare cose di carta, e da qui la mappa.
"Che cosa?"
"Voglio portarti da qualche parte. Ovunque tu voglia. Niente lamentele o discussioni." aggiungo l'ultima parte perché conoscendo Hunter, sceglierà un posto del tutto causale e per nulla turistico. Non gli piace visitare le città o scoprire altri paesi e culture.
Alza le sopracciglia, sorpreso, credo. Passando l'indice avanti e indietro sul labbro inferiore, guarda la mappa.
"Scegli tu" dice e io scuoto la testa.
"No" sostengo. "Questo è il tuo regalo. Scegli tu." dico determinata.
"Bene" sospira, chiude gli occhi e alza il braccio sulla mappa con un grande sorriso. Muove il braccio avanti e indietro e gira e rigira finché alla fine la sua mano cade e il suo dito atterra su un pezzo di terra.
Lo guardo mentre apre gli occhi e da un'occhiata alla mappa. "Com'è tipico" rotea gli occhi a cuore leggero.
"Non dobbiamo-"
"Italia sia" sorride e io sorrido con un cenno del capo.
"Italia sia" concordo. "Ora" dico incrociando una gamba sull'altra, lascio che il mio piede sfiori la sua gamba e la sposto intenzionalmente verso il cavallo dei suoi pantaloni. "Sotto questo bellissimo outfit indosso il tuo terzo regalo, e posso solo dire che sei eccezionalmente...desiderabile stanotte" alzo le sopracciglia mentre il mio piede con il tacco accarezza dolcemente il suo cazzo.
Gli uomini sono sempre sexy in giacca e cravatta.
"Fanculo il dolce, torniamo di sopra." mi afferra rudemente il piede e lo spinge via, non mi da la possibilità di protestare prima di trascinarmi fuori dalla mia sedia urlando al cameriere di fatturare il pasto alla nostra stanza.