attrazione fisica

By giu_ditestaa16

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Un'attrazione tra un prof e un'alunna? Sembrerà strano ma c'è qualcosa che lega questi due in un modo....fisi... More

L'arrivo
Contatto visivo
Monotonia
Laboratori e sguardi
pensieri opposti
Chiavi a sorpresa
Vieni qui
Smettila di ignorarmi

Terme

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By giu_ditestaa16

Secondo giorno di montagna, stamattina ci siamo alzati presto e siamo corsi a fare colazione così da avere più tempo per sciare.
Fa alquanto freddo la mattina infatti quasi tutti già a colazione avevamo il pile e ovviamente i pantaloni per sciare, io avevo anche i leggins sotto non si sa mai.
Dopo 3 ore di sci intenso tra salite, discese e cadute imbarazzanti come quella di Mia sull'istruttore andiamo a posare gli sci e a toglierci gli scarponi. Mi slaccio gli scarponi con l'aiuto di Veronica e me li tolgo mettendomi poi subito dopo le mie scarpe da trekking, slaccio anche alle altre gli scarponi e vedo che iniziano ad avviarsi verso l'hotel distante qualche paio di metri.
Mi appoggio allo schienale della panchina in legno leggermente bagnata per qualche fiocco di neve al di sopra e guardo il panorama, la neve candida ricopre tutto il paesaggio e riflette la luce fioca del sole, le famiglie felici che sciano spensierate ridendo anche di qualche caduta del figlio più piccolo, gli sci predisposti su un'asta di legno con il rispettivo nome del proprietario e le persone che si fermano al bar per ordinare qualcosa di caldo per riscaldare le guance arrossate dal freddo.
La luce leggera del sole illumina tutto e quando mi sfiora l'occhio mi rendo cono di essermi soffermata troppo e di muovermi per andare a pranzare.
Mi alzo e metto velocemente gli sci al loro posto, faccio una corsa un po' pericolosa raggiungendo le altre e arrivate in hotel saliamo 5 minuti, mi cambio la maglia e prendo il telefono mentre le altre vanno in bagno. Torniamo a piano terra e ci rilassiamo mangiando i piatti del giorno, vado al tavolo del pane e ne prendo un po', quando sto per girarmi così da prendere un po' di succo mi scontro con il prof e le dita si toccano, chiudo gli occhi per un millesimo di secondo e mi riprendo

"Scusi, non l'avevo vista" mi scuso guardandolo sott'occhio

"Niente" sorride e va al suo posto.

Finiamo di mangiare e la nostra prof ci raduna nella saletta "relax" per comunicarci il "piano" di oggi

"Ok ragazzi, non so se avete dato un'occhiata al libretto da visita dell'hotel ma al piano di sotto ci sono le terme e per non farci mancare nulla ci andremo oggi. Il costume l'avete tutti visto che avevo già messo in preventivo di fare questa esperienza?" chiede lei e tutti fanno salti di gioia

Tutti dicono di averlo e ci manda su dicendoci che tra 1 ora dobbiamo ritrovarci nell'atrio dell'hotel.
Saliamo in camera e ci laviamo velocemente mettendoci il costume, Mia ha un costume verde acceso con una scollatura a cuore collegata con due "nastri" che si legano alla vita, Veronica invece un costume intero nero dove lascia scoperti una parte dei fianchi e Elis uno che sembra fatto di velluto, rosato e molto molto fine. Jessy invece un costume intero rosa antico scollato sul seno e sulla schiena.
Io metto un costume azzurro pastello con delle macchie lilla unito sul seno con due fili che si intersecano tra di loro per poi chiudersi sulla schiena. Mi metto una maglia di topolino bianca e i leggins sopra.
Portiamo telefono e spazzole necessarie e siamo giusto in tempo per scendere al piano di sotto.
Scendiamo le scale con tutti i compagni dietro e i prof davanti, entriamo in un piano interamente dedicato alle terme e saune, il calore e il vapore mi invadono i pori e mi si appannano gli occhiali, ci sistemiamo su dei lettini di plastica bianchi che richiamano il mosaico sui muri.
Tutti iniziano a spogliarsi e con cautela si mettono in acqua, posso notare dal lettino le facce incerte sulla temperatura dell'acqua e l'indecisione sul volere uscire.

"Che fai non vai?" una voce conosciuta mi fa sobbalzare

"Oh prof, no per ora no" dico accennando un sorriso

Si siede sul lettino di fianco al mio e posso notare il colorito della pelle chiara trasparire dalla camicia in lino che contrasta con il costume blu elettrico.

"Perché no? Si stanno divertendo tutti, ti farebbe bene andare un po'" mi consiglia sempre mantenendo un certo equilibrio nel discorso.

"Preferisco stare qui, grazie comunque" riferisco con gentilezza e sorrido

Dopo qualche minuto si alza e va a sedersi nel lettino dove c'era anche l'altra insegnante e io mi distendo sul lettino, pensando e facendomi cullare dal calore che emana l'ambiente.

Dopo due ore circa saliamo in camera e ci prepariamo per la cena, mangiamo e come sempre risaliamo su, le altre crollano quasi subito e ne approfitto per farmi un giro alle terme.

Entro dentro e quel calore di qualche ora prima mi pervade di nuovo e mi metto nella stessa sdraio di prima, non c'è nessuno e sento solo il rumore dell'acqua che sgorga per il riciclo.
Mi tolgo i vestiti e rimango in costume, scendo lentamente la scaletta e, a contatto con l'acqua bollente sobbalzo cercando di ambientarmi. Mi bagno i capelli e mi appoggio al muretto bianco e azzurro rilassandomi. Chiudo gli occhi per un tempo indeterminato lasciandomi andare al movimento dell'acqua che mi muove lentamente.
Sento alcuni schizzi d'acqua simili a qualcuno che si immerge al suo interno, apro leggermente gli occhi e vedo una persona che non mi aspettavo di vedere.

"Prof, oddio che figura, ora torno in camera, è solo che-" mi interrompe

"Tu oggi non sei venuta in acqua e ti sei giustificata dicendo che non ti andava" la sua voce lontana qualche metro rimbomba nella grande sala.

"Non mi piacciono le bugie, specialmente quelle poco credibili" cerco di parlare ma è inutile. Lui invece fa qualche passo verso di me molto lentamente.

E' vicino a me, neanche lontano un passo, vedo il suo corpo attraverso l'acqua trasparente che riflette il pavimento blu scuro della piscina.
E' fottutamente sexy, i capelli ricci gocciolano nell'acqua provocando un tintinnio nell'acqua, il corpo riluce del riflesso cristallino e le mani lungo il corpo. Mi guarda fisso senza distogliere lo sguardo causando una certa tensione.

"Ora dimmi, perché non sei andata in acqua?" chiede abbassando il tono di voce come se qualcuno potesse sentirci.

"Ti da tanto fastidio il fatto che non sia andata in acqua? Posso decidere io cosa fare e cosa no o devi esserci sempre tu che chiedi spiegazioni per tutto?" sbotto, sempre a ficcare il naso.

"Si chiama voler conoscere una persona cazzo, vorrei capire i tuoi problemi e le tue paranoie" di conseguenza alza il tono di voce spalancando gli occhi

"Non c'è niente da capire ok? Niente, è tutto normale, tutti si aspettano qualcosa da me ma io non ho niente da dare, smettetela tutti" vorrei esplodere e so che mi sentirò in colpa per aver scaricato tutto addosso a lui.

"Qual è la cosa che ti ferma dall'essere te stessa cavolo? Parla" sembra quasi una supplica o un obbligo

"Questo, quello che vedi" scoppio, dico indicando il mio corpo

"Stai scherzando?" chiede sperando in un si.

"Tu molli un qualcosa che potresti viverti in compagnia perché secondo te il tuo corpo non è bello" cerca di convincersi piuttosto che chiedermelo.

"Si perché oggi come oggi la società si basa su questo, i ragazzi più che altro e non dirmi di no perché sei nella loro stessa categoria" commento abbastanza infastidita da questa affermazione.

"Non mi interessa niente di una taglia 38 o 52, non mi interessa se ha le coscia grandi o la ciccia, tu vuoi scaricare una cosa di cui ti senti insicura sugli altri perché pensi sia colpa loro se i loro "standard" sono quelli" dice forse anche sconcertato

"Magari i ragazzi si basano su una taglia e tu no ma metti caso i professori, si basano solo sui voti per stabilire se questa persona combinerà qualcosa nella vita o no, il concetto è quello" tento di spiegare

"I professori valutano le capacità di uno studente qualsiasi di sapersi esporre al mondo, magari non ti sembra giusto ma non si valuta solo quello ma anche le esperienze e personalità di lui" spiega cercando di mantenere la calma

"Senti a me non piace comunque tutto ciò, sai in quanti me l'hanno fatto questo discorsino di accettarsi ecc? Molti ma sono sempre punto e a capo" osservo sbuffando per la tristezza della cosa

"A me fanno impazzire le smagliature che ti stai coprendo con le mani sui fianchi, mi piacciono le cosce grandi che tenti di nascondere mimetizzandoti sul muretto e mi piace sinceramente tutto quello che vedo" confessa dopo qualche minuto guardandomi fisso negli occhi.

"Non devi dirlo per compiacermi, ora se vuoi scusarmi" dico prima di cercare di sedermi sul muretto per poi alzarmi.

Mi prende per le caviglie e mi fa tornare in acqua, il mio corpo sbatte contro il suo e mette le braccia sul muretto circondandomi il corpo. Due centimetri, è a due centimetri dalla mia faccia e giuro di star per esplodere. Mi guarda negli occhi e mi bacia, tutto il mio corpo è in tilt, mi mette una mano sul fianco e l'altra sul collo, cerco di pensare lucidamente ma non ci riesco e ripenso al discorso fatto prima di lasciarmi andare e godermi la vita. Gli metto le braccia intorno al collo e lui mi stringe, credo di non aver mai provato nulla di tutto ciò, la bocca che cerca la sua, la lingua che sfiora la mia, il calore dell'acqua che si unisce a quello emanato dai nostri corpi.
Si stacca lentamente lasciando le mani sui fianchi e io apro gli occhi piano, quando lo guardo mi sale un senso di colpa assurdo per quello che è successo, studente, professore, bacio, da soli, terme, ci è piaciuto = casino.

"Devo andare" dico piano e salgo per le scalette di fianco a noi

Mi metto la maglia velocemente che si attacca a dosso e mi metto i leggins al contrario.

"No dove.." dice lui e mi si spezza il cuore solo a sentire la sua voce.

Vorrei girarmi, posare tutte le cose e continuare a baciarlo fino a domani mattina ma devo pensare, capire come cazzo risolvere questa situazione

"Devo capire come semplificare questa situazione" sono le ultime parole che dico prima di uscire di lì.

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