L'unico e solo

By Z01Lanchelot

515 20 16

Piccolo sequel di L'altro. More

L'unico e solo

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By Z01Lanchelot


Mentre si siedono ai loro posti Martino e Niccolò non si lasciano la mano neanche un momento, sono euforici, è come vivere in un sogno, un sogno bellissimo, quello che fai per poi svegliarti e capire che era solo una tua illusione ma ora, ora è tutto vero.

Le loro dita sono intrecciate, Marti si siede vicino al finestrino ma neanche lo guarda, guarda solo e unicamente Niccolò e ora che sa di poterlo baciare quando e come vuole non vorrebbe smettere un attimo, gli mette una mano sulla gancia e porta di nuovo le loro bocche a contatto con un sorriso.

Quando si staccano Niccolò lo guarda con occhi sognanti, anche lui non può credere che Martino sia vero, che sia lì con lui e stiano decollando per andare a Barcellona, la città dei suoi sogni, ora è tutto reale, tutti i sogni si stanno avverando.

"Hai letto la mia lettera"

E' stupido puntualizzarlo visto che Marti è lì e, quindi, ha per forza letto la lettera ma Nicco ha bisogno di sentirselo dire, ha bisogno di sapere che le sue parole, i suoi sentimenti sono stati ascoltati, Marti ride contro la sua bocca e Niccolò si innamora ancora, ancora e ancora.

"Certo! Non l'ho portata perchè è troppo preziosa, l'ho lasciata a casa con Gio al sicuro"

Niccolò ride, vorrebbe ancora parlare con lui a proposito della lettera, di Davide, di ogni cosa ma Marti gli infila la testolina riccioluta nella spalla, terminato il decollo sente il suo respiro infrangersi regolare contro il suo collo sudato, si volta leggermente per guardarlo e si è addormetato placidamente, sembra un bambino, chissà da quant'è che non dormiva, a Niccolò piace pensare che sia a causa sua se Martino è finalmente riuscito a chiudere occhio.

Dopo due ore di viaggio e un bel pisolino per Marti arrivano a Barcellona, aspettano le valigie al rullo e la prima ad arrivare è quella di Nicco.

"Com'è la tua?"

Martino si volta sorridendo a quella domanda.

"E' imbarazzante... è tipo arancione fluo, è di Gio ma c'avevamo solo quella, abbiamo fatto tutto di corsa"

Anche Niccolò sorride, gli riempe il cuore il pensiero che Marti abbia fatto tutto di fretta per raggiungerlo, per stare con lui, si sente incredibilmente importante, così tanto che non si trattiene e bacia di nuovo Martino che per poco si fa passare la valigia sotto al naso, la recuperano e finalmente possono uscire dall'aeroporto.

La città è a dir poco stupenda, entrambi la ammirano a bocca aperta tenendosi stretta stretta la mano, è così viva, colorata, sprigiona energia da ogni angolo, vanno al B&B a posare le valigie per poi uscire a fare i turisti.

Si fanno selfie e foto in ogni dove non riuscendo a smettere un attimo di tenersi la mano o scambiarsi gesti di affetto, tanto lì nessuno li guarda male come in Italia, con uno spagnolo veramente stentato Niccolò riesce a comprare dei churros ricoperti di crema al cioccolato che sono buonissimi, se li mangiano su una panchina guardando le miriadi di persone che vanno e vengono davanti a loro, sono tutti diversi, sorridono, parlano, ridono, sprigionano energia come la città stessa, chissà quanti di loro si sono innamorati, persi e ritrovati, sicuramente Martino e Niccolò hanno fatto così, si sono amati in silenzio per mesi ma ora hanno smesso di stare zitti, ora vogliono solo urlare il loro amore ai quattro venti.

Finita la merenda continuano a girare e a fare foto con i vari saltimbaco che si trovano in ogni angolo della strada, alcuni sono davvero bizzarri, arrivata l'ora di cena si dirigono in un locale per gustarsi una bella paella, c'è anche la musica dal vivo e il cantante fa morire dal ridere anche se parla un po' in spagnolo, un po' in inglese e un po' una lingua che non riescono a comprendere, Martino e Niccolò ridono alle sue performance, la felicità li invade in ogni poro, non scherzano e non esagerano quando pensano di non essere mai stati così felici in vita loro, è una felicità semplice, non costruita, una felicità che non ha bisogno di grandi gesti, piatti da gourmet, mete esclusive, è una felicità che nasce spontanea dal profondo del cuore.

Mentre si gustano il loro dolce flan de huevo Marti poggia piano una mano su quella di Niccolò che lo stringe fortissimo, i loro occhi si incontrano.

"Che facciamo domani?"

Gli chiede, Niccolò ride imbarazzato.

"In realtà non ho fatto proprio un itinerario, non... non ho organizzato niente, ecco"

Nicco alza le spalle e Marti annuisce stringendogli la mano come a dire di non preoccuparsi.

"Va beh, ci possiamo pensare dopo quando arriviamo al B&B"

Niccolò sta per ribattere quando il cantante comincia ad intonare un coro e Marti si unisce a lui guardandosi intorno divertito e battendo le mani, Nicco rimane lì a guardarlo e a sorridere, ovviamente, una volta tornati al B&B, vorrebbe fare l'amore con Martino ma se lui non vuole allora lo accetterà, accetterà che non se la senta subito o che non se la senta mai, può vivere benissimo senza sesso, l'importante è stare con Marti anche se il rosso gli fa letteralmente girare la testa, è dalla prima volta che l'ha visto che è così e ha provato a reprimere questo sentimento, ci ha provato davvero tanto perchè Martino era il fidanzato del suo fidanzato, perchè pensava che tra loro fosse tutta finzione, perchè era sicuro di non essere ricambiato ma ora vorrebbe solo poter far fluire questa voglia incontenibile che ha di amare Marti in ogni modo possibile, con la mente, con il cuore, con il corpo ma, se Martino non vuole, allora non farà alcun tipo di pressione.

Finita la cena rimangono ancora un po' nel locale per poi uscire di nuovo e girare abbracciati, si prendono una cervecita e se la bevono in allegria sporcandosi le labbra di schiuma e pulendosele con la lingua l'un l'altro, è inutile girarci attorno, la situazione si sta surriscaldando, sarà la città dal cuore pulsante, la calura estiva, quell'idioma così caliente ma, ad ogni bacio, le lingue si cercano sempre più bramose, le mani vagano sempre più impertinenti, Marti non sa se Nicco voglia fare l'amore con lui, lui sicuramente sì, okay è insicuro perchè nella sua vita lo ha fatto solo con Davide ma vuole lasciar perdere ogni dubbio, hanno già rovinato tante cose, ora vuole solo vivere quello che la vita gli offre in quella splendida città con questo splendido uomo.

Si stacca da questo bacio focoso per allacciare le braccia intorno al collo di Niccolò, gli infila le dita nei capelli neri e ancora più mossi dal sudore, strofina piano le punte dei loro nasi.

"Torniamo al B&B? Ho voglia di stare di stare con te"

Niccolò, sentendo quelle parole sussurrate sulle sue labbra, pensa che la sua temperatura corporea sia aumentata di dieci gradi buoni, davvero Martino vuole stare con lui? Stare con lui totalmente, senza alcun tipo di barriera, senza insicurezze, senza segreti? Annuisce veementemente, gli stampa un bacio sulla bocca a cuore.

"Certo... anche io ho voglia di stare con te, solo con te"

E in quel momento, avvinghiati l'uno all'altro, fermi impalati in mezzo a Plaça de Catalunya, sembra che Barcellona si sia fermata, sembra che non vi sia più nessuno in città, sul pianeta, nell'universo, ci sono solo Martino e Niccolò ma questa solitudine non spaventa, questa solitudine non verrà colmata con qualcuno di poco conto, questa solitudine verrà vissuta, condivisa perchè loro sono insieme e il resto non conta, non conta più, ora i sentimenti possono uscire liberi come farfalle, finalmente possono amarsi come meglio desiderano.

Arrivati al B&B la passione è troppa, non sono neanche entrati in camera che entrambi hanno già la camicia sbottonata, Martino premuto contro la parete con Niccolò che lo blocca da ogni parte, i loro corpi a contatto sono bollenti, sprigionano fiamme, con le mani che tremano come foglie Nicco prova ad aprire la porta della camera anche se è piuttosto difficile quando si ha un esemplare di Martino Rametta arrapato che ti lecca il retro del collo facendoti rabbrividire in posti che non credevi possibili.

Finalmente riescono ad entrare e, quando Marti vede i due lettini separati, un po' gli viene da ridere, si volta per guardare Niccolò confuso e lui ride imbarazzato chiudendo la porta.

"Ho prenotato prima, quando non ci eravamo ancora detti tutto"

Tenta di giusitificarsi, Martino gli circonda il viso con le mani per baciarlo quando, improvvisamente, le sue parole sono chiare.

"Come hai prenotato prima?"

"Quella sera... quando sono venuto a casa tua... sono venuto per darti i biglietti, per dirti che andavamo a Barcellona"

A quelle parole Marti sente il cuore tuffarsi nello stomaco, Niccolò voleva venire lì con lui ancora prima di sapere che Martino era innamorato di lui, seppur nell'amicizia, seppur Martino gli avesse inviato quel messaggio Niccolò gli voleva ancora stare accanto, seppure come amico, seppur amandolo in silenzio.

A quel pensiero il petto di Marti si gonfia d'amore, non capisce più niente, letteralmente, potrebbero pure farlo su quel pavimento sporchissimo che non gliene fregherebbe niente, lui che è sempre stato super razionale, che ha sempre soppesato ogni gesto, ogni parola, sempre freddo, distaccato, mai sbilanciato si ritrova a farsi battere il cuore mille, a voler vivere, vivere davvero.

Afferra Niccolò per i lembi della camicia, lo bacia con tutta la foga che prova, Nicco lo spinge sul piccolo lettino che cigola come non mai e in men che non si dica sono completamente nudi ma non c'è alcuna vergogna, sanno entrambi di essere belli e, soprattutto, di desiderarsi tanto, incredibilmente e si nota in ogni movenza, ogni bacio, ogni leccata.

Quando arriva il momento di tirare fuori il preservativo Niccolò un po' si vergogna, non li ha messi in valigia quando era andato da Martino, lì non pensava minimamente che avrebbero fatto l'amore, li ha presi successivamente, dopo aver scritto la lettera e si sarebbe voluto tirare un pugno sul naso appena li aveva presi in mano perchè era veramente esagerato osare anche solo di sperare che Martino non solo lo avrebbe raggiunto ma lo avrebbe anche perdonato e amato, era una cosa fantascientifica nella sua mente ma la realtà... cazzo, la realtà, per una volta, è stata meglio di qualsiasi fantasia.

Si uniscono stretti stretti in quel minuscolo lettino e sudando tantissimo, per il caldo, la passione, l'inevitabile agitazione, così tanto che si scostano l'un l'altro i capelli bagnati dalla fronte, Niccolò si spinge piano e a fondo dentro Martino, entrambi respirano forte uno nella bocca dell'altro, Marti gli stringe forte forte i bicipiti, così forte che ci deve aver lasciato dei segni rossi, i loro corpi madidi di sudore scivolano sovrapposti in un incastro perfetto.

E' talmente inteso che li lascia senza fiato, entrambi non hanno mai provato così tanto piacere nel sesso, Marti lo ha fatto solo con Davide quindi non ha molta asperienza, Niccolò lo ha fatto veramente con tante persone, c'è stato un periodo in cui o scopava o s'ammazzava, aveva scelto la prima anche se molto spesso non aveva disdegnato e tentato anche la seconda, perciò lo ha fatto con cani e porci, sa cosa significa impegnarsi in un rapporto sterile, che speri solo finisca al più presto ma sa anche costa significa trarre piacere, godere delle meraviglie del sesso, molte volte ha pensato "wow che sesso fantastico" ma questo... questo, in questa stanza minuscola, in questa città gigantesca, con quest'uomo fantastico non è sesso, è una connessione di anime talmente potente che spegne i loro cervelli, troppo sopraffatti dal piacere, dall'amore, dalle emozioni.

Sentono entrambi di essere al limite, le bocche aperte che si sfiorano quando la voce di Martino si leva spezzata, sembra più un gemito che una parola.

"N-niccolò"

Sentire il suo nome pronunciato in quel modo manda Nicco sull'orlo dell'orgasmo, non riesce a rispondere ma Marti continua a parlare.

"Ti amo, ti amo anch'io"

Niccolò ferma per un attimo i suoi movimenti perchè quello che gli ha appena detto Martino gli ha fatto girare la testa come al luna park, sa che si sta riferendo alla lettera, la lettera che gli ha lasciato, la lettera in cui gli ha detto che lo ama e ora Marti gli sta dicendo che è ricambiato e lui non può far altro che ridere contro la sua bocca, circondargli il volto con una mano per baciare le sue labbra, Marti gli porta una mano dietro la nuca, infila le dita nei suoi capelli corti e sudati, spinge il viso contro il suo, le labbra di Niccolò che premono forte contro la sua guancia, l'orgasmo arriva forte, impetuoso, li lascia senza fiato, senza voce, senza pensieri, è solo un grande, enorme piacere che è dentro di loro, sopra di loro, ovunque, la loro presenza è totalizzante, sono entrambi sopraffatti dalla totalità dell'altro.

I loro petti, che sembrano combaciare perfettamente, si alzano e si abbassano freneticamente, i loro corpi sono ancora intrecciati in una trama perfetta, i respiri si fondono nel buio e nel calore della stanza che trasuda amore dalle pareti, Nicco alza leggermente la testa, quel tanto che basta per baciare Martino sulle labbra che, in risposta, stringe ancora di più i suoi capelli tanto da tirarli, rimangono lì a crogiolarsi nel loro calore, a baciarsi, abbracciarsi, accarezzarsi in ogni dove, imprimere nella mente tutte le nuove parti scoperte di quei corpi che hanno bramato in silenzio per mesi, come se questa notte fosse l'ultima quando no, è solo la prima, la prima di tante.

Il sorriso non lo perdono mai, pensano che sia la parte più bella l'uno dell'altro, sono due sorrisi imperfetti che si mischiano perfettamente sulle loro labbra, dopo un tempo infinito Nicco si decide ad alzarsi e togliersi il profilattico, entrambi si danno una ripulita e, soprattutto, uniscono i due lettini in modo da stare un po' più larghi, sono entrambi belli alti e Marti ha le gambe bislunghe, diciamo che non ci stavano comodissimi in quella posizione, sanno che inevitabilmente si creerà una voragine e ci cascheranno dentro come degli scemi ma sarà un motivo in più per farsi una risata.

Rimangono a rotolare, coccolarsi e giocare cercando di non ridere troppo forte per non svegliare tutta la struttura, si ritrovano stesi uno di fianco all'altro, ancora completamente nudi, sudati e con le gambe intrecciate, Marti accarezza piano la coscia di Niccolò tracciando delle figure immaginarie con la punta delle dita e giocherellando con gli spessi peli neri, Nicco si puntella su un gomito per guardare meglio Martino, i suoi tatuaggi, le lentiggini rese ancora più evidenti dal sole estivo, la pelle che nonostante tutto resta chiarissima, gli passa una mano su un fianco, conta le costole sottostanti per poi salire su per il braccio, arrivare fino a quel bellissimo collo che gli fa vedere le stelle, lo accarezza piano mentre un sorriso si fa largo sia sulla sua bocca sia su quella di Marti che chiude gli occhi a quel dolce contatto, le luci dei lampioni che filtrano dalla finestra illuminano le sue forme e Niccolò non pensa di star ammirando un essere umano ma un qualcosa di mitologico, si sente l'uomo più fortunato del pianeta.

"Sei bellissimo"

E non intende solo l'aspetto fisico, Marti non sarà mai solo quello, è dal primo istante che lo ha conosciuto che si dimostra una persona buona, buonissima, così buona che lui neanche lo vede e Niccolò sente di aver bisogno di questo nella sua vita, un'anima pura quanto lui.

Marti, comunque, degno del miglior quattordicenne in crisi ormonale, si copre la faccia con le mani mettendosi a ridere, Niccolò tenta di toglierle.

"Mi vergogno se mi dici così"

"Ma se è la verità che ti devo dire"

"Nooo, mi imbarazzo"

Finalmente riesce a togliere almeno la mano destra che si porta alla bocca per lasciarci un bacio sulle nocche.

"Perchè ti vergogni?"

Chiede, questa volta con una ritrovata serietà, Marti lo guarda un po' sbattendo le lunghe ciglia nel buio della stanza, Niccolò lo sente sospirare imperteccibilmente.

"Io non l'ho mai fatto con nessuno se non con Davide, sono stato solo con lui nella mia vita... come ti ho detto quella volta a casa tua non ho esperienza di niente"

Non è stato facile per Martino esprimere i suoi dubbi, non è uno che mostra i suoi sentimenti o le sue paure, Niccolò lo osserva e i suoi occhi, diventati neri nell'ombra della stanza, sono così penetranti che Martino senta che gli potrebbero scrutare l'anima, il moro si avvicina al suo viso fino a parlare direttamente sulla sua bocca.

"Pensi che sia un problema per me?"

Marti non capisce se sia una domanda retorica, se Niccolò lo stia in qualche modo incoraggiando o se stia semplicemente ponendo una domanda.

"Non so, dimmelo tu"

La sua voce è incerta, Niccolò lo stringe forte forte a sè scuotendo la testa nell'incavo del suo collo, gli solletica il mento con i ricci neri e lo abbraccia fino a soffocarlo, anche Marti restituisce l'abbraccio sentendosi incredibilmente protetto.

"Non è un problema per me, nulla sarai mai un problema per me, non lascerò che niente si metta più in mezzo a noi perchè voglio stare con te, voglio conoscerti, starti vicino, voglio che arrivi a fidarti di me e non mi frega niente del passato, voglio solo godermi quello che ho ora, con te vicino a me, che hai scelto me e io mi sento l'uomo più fortunato del pianeta, tanto che ancora non ci credo"

Quelle parole Niccolò le spara fuori come missili, le sussurra contro il collo di Martino ma lui le sente forte e chiaro, come se Nicco stesse urlando, quelle parole penetrano nel suo cervello, nella carne, nelle ossa, diventano parte di lui.

Ora si sente amato, tanto, immensamente amato.

Si baciano ancora per una quantità indefinibile di minuti, stretti l'uno all'altro aggrovigliati in modo che non si capisca dove inizi uno e finisca l'altro, stanno ancora fermi a baciarsi quando Marti sente di dover spiegare delle cose a Niccolò, sente che Niccolò abbia il diritto di sapere come sono andate le cose e già che ha tirato fuori Davide questo gli pare il momento opportuno.

"Quando... quando mi hai detto di quel tizio insignificante..."

Niccolòa lza la testa per guardare Martino negli occhi, poggia la testa sul cuscino vicino alla sua facendo sfiorare i loro nasi.

"Io sono andato da Davide e... e lo abbiamo fatto"

Quelle parole sono una stilettata nel cuore di Niccolò, non voleva, non voleva fare così male a Martino, pensava che non gliene fregasse un cazzo di quello che faceva lui, di chi si scopasse, pensava di valere zero.

"Mi dis-"

Marti gli poggia un dito sulle labbra per zittirlo.

"Ssshh non ti deve dispiacere, non hai nessuna colpa, non è colpa tua se io non ho mai messo le cose in chiaro"

Niccolò si ammutolisce e Martino continua il suo discorso.

"Poi io non gli ho più scritto, non gli ho più parlato perchè avevo capito di aver fatto una cazzata ma poi... poi la voglia di autosabotarmi è tornata prepotente e allora l'ho invitato a casa mia quella sera in cui ci hai visti... dopo averti visto lui ha cominciato di nuovo a parlare male di te, a dire anche delle porcherie ses-... sessuali e allora non ci ho più visto, lo ho sbattuto fuori di casa una volta per tutte, ero completamente disperato e sono stato male per giorni al pensiero... al pensiero di averti perso"

Martino deglutisce, la sua voce si è fatta triste e i suoi occhi sembrano vacui, spenti ma, piano piano, riporta l'attenzione su Niccolò, traccia con l'indice la linea delle sue labbra perfette, il suo arco di cupido e gli angoli della sua bocca si piegano in un sorriso.

"Poi abbiamo trovato la lettera... quando me l'hai lasciata?"

"Stamattina"

Risponde Nicco con una risata, sembrano passati secoli da quando si è introdotto furtivamente nel palazzo per lasciare la busta sotto la porta di Marti e Gio sentendosi un idiota... è felice di vedere che i suoi sforzi, seppur minimi, sono valsi a qualcosa.

"Ecco, noi l'abbiamo trovata intorno all'una... cioè in realtà la ha trovata Gio, è corso in camera a darmela e io non la volevo leggere, lui ha detto che se non l'aprivo io allora lo faceva lui allora l'ho subito aperta e-"

Marti interrompe il suo discorso come se gli si fosse mozzato il fiato in gola ed effettivamente è così.

"E quando ho letto tutte quelle parole bellissime, i tuoi veri sentimenti non ci potevo credere, mi sono fatto la doccia alla velocità della luce mentre Gio mi faceva la valigia e non so neanche che cazzo ci abbia messo dentro"

Marti ride mostrando gli incisivi sporgenti e affondando la sua adorabile faccina nel cuscino.

"Mentre correvo verso l'aeroporto non vedevo l'ora di vederti, ho sperato di non arrivare troppo tardi, non me lo sarei mai perdonato... tra l'altro stavano chiudendo il gate e ho dovuto pregare in ginocchio di farmi passare"

Martino ride ancora e Niccolò non si trattiene più, preme forte le labbra contro le sue mentre Marti ricambia con altrettanto impeto poggiando una mano sulla sua guancia scavata, quel bacio dura infiniti secondi, Niccolò si stacca con un rumore umido.

"Mentre ti aspettavo, nella sala delle partenze pensavo che non saresti mai arrivato... e ora sei qui"

Gli sussurra contro la bocca che si piega nell'ennesimo, bellissimo sorriso.

"Ora sono qui e non mi stacco facilmente, te lo dico"

Entrambi scoppiano a ridere, le loro labbra si rincontrano e Niccolò non potrebbe essere più felice di aver scritto quella lettera, di aver fatto uscire tutto, di aver convinto Martino a farlo stare lì con lui perchè neanche lui ha più intenzione di staccarsi un attimo, un secondo, sa già che lui senza Martino non vive più.

I corpi si stringono sempre di più, le lingue si cercano sempre più bramose, la mano di Niccolò preme sul ginocchio di Marti, risale lungo la coscia lunga e tonica fino ad afferrare il suo piccolo gluteo e stringerlo con forza, contemporaneamente gli lascia un morso sul collo e il sangue di Martino schizza un po' nel cervello e un po' in un'altra parte, molto più in basso.

Con un coraggio e un'audacia che non sapeva di avere Martino fa passare una lunga gamba intorno alla vita di Niccolò, in men che non si dica si ritrova a cavalcioni su di lui e Nicco ha paura che i suoi occhi vadano a finire sul soffitto da quanto gli sono schizzati fuori dalle orbite, si chiede come è possibile che Martino si trasformi da tenero cucciolotto in Dio del sesso in zero virgola un secondo ma alla fine non gliene frega un cazzo e sicuramente non starà qui a farsi domande.

"Hai detto che vuoi conoscermi"

La sua voce è roca e sporca di eccitazione, Niccolò boccheggia incapace di proferire parola, Martino gli prende una grossa mano e la porta intorno alla gola.

"Comincia tenendomi qui"

Basta, Niccolò non è più sul pianeta Terra, è volato direttamente in un'altra dimensione e ha tutta l'intenzione di rimanerci, stringe la gola perfetta di Martino tanto da fargli aprire la bocca, si tira su in un colpo di addominali e riporta le loro bocche a contatto in un bacio che è solo lingua e passione.

Dopo un secondo round a dir poco intenso si ritrovano, di nuovo, a rotolarsi fra le lenzuola e cercare di non cadere nel buco che si forma fra i due lettini quando si allontanano, continuano a rimetterli a posto facendoli strisciare per terra e pensano che tra poco qualcuno verrà a bussare alla loro porta per insultarli, Nicco si ripromette di parlare con i gestori per pregarli di trovare loro una stanza con un letto matrimoniale, saranno ormai le quattro quando si stanno dedicando a un'intensa sessione di solletico che sta inevitabilmente vincendo Martino nonostante sia molto tardi e si siano ripromessi di dormire visto che domani hanno la sveglia alle nove per vedere la Sagrada Familia.

Ma entrambi proprio non ne vogliono sapere, Niccolò si dimena facendo cadere a terra tutti i cuscini mentre si mette una mano sulla bocca per non ridere troppo forte, Martino, che ormai l'ha presa sul personale, gli tira un mozzico su quel culo perfetto per metterlo a tacere una volta per tutte e decretarsi vincitore anche se la risata di Niccolò è musica per le sue orecchie, l'effetto non è ovviamente quello sperato visto che Nicco si dimena e ride ancora di più fingendo un dolore terribile.

"Ahia! Mi hai fatto male!"

Marti stende le braccia per ritrovarsi faccia a faccia con lui, gli stampa l'ennessimo lunghissimo bacio sulle labbra e il suo viso viene prontamente incorniciato dalle mani di Niccolò.

"Scusa ma non ho resistito"

Dice stampandogli tanti piccoli bacini ovunque su quel bellissimo e particolare viso, dopo una sequenza indefinita Marti si ferma un attimo ad osservare Niccolò sotto di lui, guarda il suo viso spigoloso nella penombra della camera e gli viene in mente la prima volta in cui lo ha visto.

"Lo sai che mi piaci?"

"Anche tu"

Niccolò allunga il collo per lasciargli un bacio sul nasino che fa ridere Martino che lo arriccia e di conseguenza Niccolò gliene lascia un altro.

"No... tu mi piaci da più tempo"

Dice Martino con tono furbetto, Niccolò alza le folte sopracciglia curioso.

"Ah sì? E da quanto tempo?"

"Da quando ti ho visto sul telefono di Davide"

Nicco ride per poi circondare i polsi di Marti con le mani per stringerli forte.

"Allora ti piaceva la mia faccia, non ti piacevo io"

"No, mi piacevi già tu... mi piaceva quello che gli hai scritto"

Il più grande corruga le sopracciglia, il suo sorriso ora è confuso, Martino si fa più vicino al suo viso in modo da spiegargli bene ogni cosa e vuole che Niccolò lo stia a sentire.

"Quando lui ti faceva i complimenti tu gli hai chiesto di vedere qualcosa che andasse oltre il tuo corpo... lui non riusciva perchè, poverino, sappiamo che è mentalmente limitato ma quel messaggio mi ha colpito perchè avevo già visto quanto potevi essere puro, innocente. Mi hai detto che vuoi stare con me questa settimana, questo mese ma io non penso proprio che riuscirò ad accontentarmi, penso proprio che vorrò trascorrere molto più tempo con te, diciamo... all'infinito"

Martino ride tornano a baciare Niccolò ma lui non risponde con trasporto, anzi, mette le mani sulle spalle di Martino per allontanarlo un po' e guardarlo negli occhi, la sua espressione è corruciata, quasi triste.

"Io divento pesan-"

Martino lo zittisce per la seconda volta in quella notte, questa volta con un bacio che fa schioccare le loro labbra in un rumore umido.

"Io non userò le tue debolezze contro di te come ha fatto Davide, ti giuro che non lo farò, io sono pronto ad accettare e amare ogni lato che deciderai di mostarmi, quando vuoi, come vuoi, con i tuoi tempi"

E sa che quelle sono parole grosse, non leggere per qualcuno che ha sofferto tanto come Niccolò ma Martino non le sta dicendo a cuor leggero, lui crede in ogni singola parola, ci crede davvero, le sta dicendo fermamente convinto e spera con tutto il cuore che Niccolò capisca che lui non sarà l'ennesimo coglione che lo prenderà in giro, che lo userà solo per il suo meraviglioso corpo, lui vuole tutto, tutto quanto, un amore che bruci e lo vuole con Niccolò.

Niccolò, a quelle parole, gonfia il petto in cerca di aria, gli hanno tolto il respiro, il fiato, è vero, ora è sotto controllo ma lui, guardandosi allo specchio, vede sempre quel ragazzino spaventato, tutto rotto, ingestibile tanto che persino i suoi genitori si stavano per liberare di lui, pensavano che una clinica sarebbe stata meglio, forse lo racconterà a Martino, forse glielo dirà e sa che lui non scapperà, non scapperà mai perchè è solo Niccolò che vuole ed è ricambiato, totalmente, irrimediabilmente e non vede l'ora, non vede davvero l'ora di vivere una serie infinita di momenti con Marti per capire cos'è l'amore, conoscerlo a fondo, quell'amore che ci fa amare anche noi stessi.

E vuole cominciare ora, a vivere questi momenti con Marti perchè si fida ciecamente, perchè gli sta mettendo il suo cuore in mano come ha già fatto tante altre volte con tante altre persone che non meritavano neanche il suo saluto ma ora, con Marti che lo guarda con questi due occhioni giganteschi, sente che stavolta il suo cuore è in buone mani, che Martino lo custodirà come fosse il tesoro più prezioso e si chiede come e quando, come e quando è venuto a capitare che Martino scegliesse proprio lui fra la marea di uomini che potrebbe avere ma forse non c'è una risposta a questa domanda, forse Martino non lo ha scelto, forse c'è un filo invisibile che li ha legati fino a questo momento ma che loro erano troppo ciechi per vedere.

Niccolò sembra sull'orlo delle lacrime quando afferra forte la testa di Martino fra le mani, fa scontrare le loro labbra in un bacio pieno di bisogni, sentimenti, fiducia, parte romantico, dolce poi si fa sempre più focoso, i denti di Martino che tirano forte le labbra di Niccolò, il suo ginocchio che si va a insinuare in mezzo alle gambe dell'amante sfiorando e sfregando una parte fin troppo sensibile, il moro sospira forte contro la bocca del rosso, si distacca per guardarlo dritto negli occhi e quello che vede Martino gli fa mozzare il fiato, quando Niccolò parla la sua voce è roca, eccitata, bisognosa.

"Marti prendimi ora, ti prego"

E Martino non se lo fa ripetere due volte.

Quando Niccolò apre gli occhi non ha idea di che ore siano, a malapena si ricorda dove si trova, neanche si ricorda di essere a milletrecentro chilometri da casa, nella città dei suoi sogni, con accanto a sè un ragazzo meraviglioso e con il quale ha appena passato la notte d'amore più bella della sua vita, apre gli occhi piano, un raggio di luce lo colpisce e, improvvisamente, si ricorda tutto.

Ci pensa il visino di Marti a ricordarglielo, lo sta guardando con la faccia immersa nel cuscino, le ombre della luce mattutina che si muovono leggiadre sul suo corpo, bagnano ogni singolo pezzo di pelle diafana, fanno risaltare le sue lentiggini come polvere di stelle caduta durante la notte, la sua bocca a cuore è piegata in un sorriso, i suoi occhi sono di un marrone che sembra una cascata di miele, ha una mano tesa verso di lui, le lunghe e affusolate dita che lo sfiorano piano e gentilmente.

"Buongiorno"

Dice.

"Buongiorno"

"Pronto per questa nuova, fantastica giornata?"

Pronto per tutta la vita con te.

Niccolò non riesce a rispondere, semplicemente allunga la mano e la intreccia con quella di Martino, lascia che uno riempa ogni spazio dell'altro, i loro palmi a contatto causano loro un brivido lungo tutta la schiena, rimangono ancora a guardarsi l'un l'altro immersi nella luce di una nuova giornata, una giornata tutta per loro, il primo di una lunga serie di risvegli insieme.

"Nì"

"Uhm"

"Anche tu per me sei l'unico e solo"



N.d.a

Fineee spero tantissimo vi sia piaciuta, a me piace tantissimo e sono felicissima di come mi è uscita, ho cercato di dare uno spazio a tutto ciò che abbiamo visto nella storia primaria.

La prima delle tre scene d'amore va immaginata come un specie di scena del divano di Non mi uccidere versione Rames che mi fa esplodere il cervello al solo pensiero, inoltre la foto di copertina è la mia preferita in assoluto di Martino e Niccolò <3

Grazie mille veramente a tutti, spero che questo piccolo sequel vi abbia soddisfatto, ci vediamo domani con lo spin-off hot di La gelosia in martinese!


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