E' quasi mezzanotte quando Kaden mi invia il messaggio in cui mi invita a raggiungerlo fuori, indosso una delle felpe che gli ho rubato, mi arriva sotto le ginocchia talmente è lunga, pur essendo quasi estate la sera fa lo stesso freddo. Lo raggiungo in silenzio con mille pensieri nella testa, entro in macchina e prendendo un respiro profondo prima di guardarlo.
A guardarlo sembra stanco e non il tipo di stanchezza di uno che ha sonno ma il tipo di stanchezza di una persona che ha un fardello pesante sulle spalle da sopportare.
«Ti ho svegliata?» mi chiede, passando il suo sguardo su tutto il mio corpo.
Ho provato a dormire, ci ho provato eccome, però non ci sono riuscita, l'ansia era troppa.
«No, no, ti stavo aspettando, non sarei riuscita a chiudere occhio altrimenti.» rispondo sincera, lui annuisce soltanto e poi rimane in silenzio, «Tutto bene?» gli chiedo preoccupata, non vorrei fosse successo qualcosa a casa o al lavoro.
«Non lo so, sono qui per scoprirlo, tutto bene Parker?» chiede, la voce dura e lo sguardo vuoto.
So che è il modo in cui reagisce quando si sente sotto attacco, quando vuole in qualche modo proteggersi da una delusione, però quella che dovrebbe attaccare per proteggersi qui sono io.
«Kaden, non voglio iniziare la conversazione in questo modo.» metto subito in chiaro le cose perché non voglio urlare o discutere.
«Sono uno che va dritto al sodo, lo sai, non mi piacciono i giri di parole.»
Si, lui è il tipo da "via il dente, via il dolore", io invece sono praticamente il contrario, prima soffro come un cane e poi forse lo tolgo il dente, preferisco rimandare l'inevitabile.
«Lo sai qual è il problema.» rispondo subito, perché accidenti, l'ho ripetuto fino all'infinito.
«Non posso dire tutto a Konnell.» dice, senza giri di parole, senza se, senza ma e senza forse.
«Cosa vuol dire che non puoi?» gli chiedo accigliata.
«Non ci siamo di mezzo solo noi, c'è anche Jillian, dicendo tutto a Konnell la danneggerei.» risponde ed il mio cuore viene scosso da una botta, mi sento come un vampiro che è appena stato impalato a morte.
«Lei si è già danneggiata da sola.» la cosa è tanto ovvia che mi sorprende il fatto che non riesca a capirlo da solo.
«Perché non capisci?» mi chiede, come se veramente fossi io quella che non riesce a capire l'assurdità della situazione.
«No, sei tu quello che non capisce! Metti il bene di una donna che non ci ha pensato due volte a giocare con te e tuo fratello, prima del tuo bene, di quello di tuo fratello e dannazione, anche del mio!» mi è impossibile non alzare la voce, credo di avere le guance in fiamme, il nerovosismo mi arriva dritto al cervello.
«Non è così.» risponde, guardando per un attimo fuori dal finestrino.
«E com'è allora? Spiegamelo.» mi volto verso di lui con le mani posate sulle mie gambe.
«Non posso farle questo.» dice ed è l'ennesimo colpo per il mio cuore, non lo do a vedere però.
«Puoi farlo a tuo fratello però vero? E a me?» rispondo con un sorriso tanto falso quanto amaro.
«Non è una cosa che riguarda te.» ha il coraggio di dirmi, facendomi arrabbiare ancora di più se è possibile.
«Certo che mi riguarda, io so e non posso lasciare che Konnell si sposi senza sapere chi è realmente la persona che ha accanto, lui la ama, non se lo merita. E poi ti ostini a proteggere la tua ex, come potrebbe non riguardarmi?» gli chiedo con l'astio nella voce, la mia faccia urla tutto ciò che non riesco a dirgli.
«Lily, è stata importante per me, non posso farle questo.» risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo, quando in realtà no, non lo è.
Non per me almeno.
«E' stata o lo è ancora? Perché c'è una grande differenza.» la mia serietà sorprende anche me.
«Sarà sempre importante per me, non posso negarlo.»
«E' tuo fratello Kaden, davvero vuoi fargli questo?» gli chiedo, sperando dentro di me in una risposta negativa.
«Lui non ci ha pensato due volte a ferire me.» la rabbia nei suoi occhi si accende come succede ogni volta che parliamo di Konnell.
«Dannazione Kaden, stai con me adesso, è passato, sono passati anni, devi superarlo! Neanche lei ci ha pensato due volte a ferirti, le cose le hanno fatte in due, Konnell non ha fatto tutto da solo. Condanni lui ma non lei, perché?» gli chiedo alzando la voce, ingoio l'amaro che mi sta salendo in bocca e le lacrime che sto trattenendo.
«E' mio fratello.» dice come se questo fosse abbastanza per condannare lui e giustificare lei.
«Appunto Kaden, è tuo fratello, ti stai comportando peggio di quanto abbia fatto lui.» gli rispondo sinceramente, «Ti farò una domanda Kaden, una sola, ascoltando la risposta prenderò la mia decisione.» prendo qualche secondo per fare un respiro profondo e poi glielo chiedo, «Tu ami ancora Jillian?»
Kaden non risponde, resta qualche secondo in silenzio, il che per me è già una risposta più che comprensibile.
«Ok, mi basta come risposta.» la mia voce trema, vedo per qualche istante appannato per via della lacrime che mi ostino a trattenere.
«Non ho risposto.» mi fa notare, come se non me ne fossi accorta da sola.
«Il solo fatto che tu ci abbia dovuto riflettere su, è una risposta.» ribatto a spada tratta, «Non so se la ami ma sono quasi certa del fatto che tu non ami me, non posso dire che non ci tieni o che non ci hai mai tenuto a me, però non mi ami ed io non posso stare con una persona che non mi ama, non me lo merito.» decido di mettere le cose in chiaro, di parlare a cuore aperto come faccio sempre, «Ti amo Kaden ma non è abbastanza, l'amore non è abbastanza soprattutto quando non è ricambiato, ci ho provato, davvero, però non posso.»
«Mi stai lasciando?» chiede, sembra per un attimo che l'abbia invaso il panico, però è così bravo a nascondere i suoi sentimenti che si ricompone in meno di un secondo.
«La domanda è: siamo mai stati realmente insieme?» gli rispondo sarcastica.
«Parker, io credo che tu stia esagerando, stai arrivando a conclusioni affrettate.»
«Hale, tu non sai darmi una dannata risposta, non sai dirmi se ami ancora la tua ex, non sai se ami me, non posso restare con te dopo questo. Sapevo di non poter restare con te già da quando hai detto di non voler dire nulla a tuo fratello, ora ne ho ancora di più la certezza.» non sono mai stata più seria in vita mia e mai stata più addolorata.
«Tu sei importante per me.» dice, come se possa bastare.
«Lo è anche la tua ex, non è abbastanza.» rispondo, «Non mi accontenterò delle briciole o di ciò che puoi darmi, quando io ti do tutto, merito ciò che do o che sono disposta a dare.» lui mi ascolta in silenzio, non sa cosa dire ed è strano per me, perché Kaden sa sempre cosa dire, «Perciò se non vuoi dire nulla a tuo fratello va bene, tieniti questo peso sulla coscienza, io me ne tiro fuori però, vivrò lo stesso, lontano da te e dalla tua famiglia, non riuscirei ad avere a che fare con loro sapendo ciò che so, non sono quel tipo di persona, lo sapevi dall'inizio.» ed è vero, ha sempre saputo che tipo di persona sono, «Non riesco a fare del male a qualcuno inconsciamente figurati consapevolmente.»
«Mi dispiace.» sputa fuori qualche secondo di silenzio dopo.
«Non devi dispiacerti, non puoi comandare i tuoi sentimenti, non puoi amarmi a comando.»
Dispiace a me, tanto, perché questa situazione mi sta distruggendo dentro, come si può arrivare ad amare qualcuno tanto da dargli il potere di poterti distruggere anche solo con una parola?
«Non è facile per me capire i miei sentimenti, non mi è facile aprirmi.»
«A questo punto della nostra relazione dovresti aver già capito se mi ami o meno, il fatto che tu ancora non l'abbia fatto significa che non mi ami.»
Lui non dice nulla, non dice che mi ama ma neanche che non mi ama, però questo non cambia nulla.
«Non voglio che finisca tra noi.» dice, guardandomi negli occhi.
«Neanche io ma come ti ho già detto non posso e non voglio accontentarmi, ti ho dato tutto ciò che potevo, anche di più, se non è abbastanza questo allora tu non sei abbastanza per me.» mento spudoratamente perché lui è molto più che abbastanza per me, lui è tutto, «Ora se non ti dispiace vorrei andarmene, ti auguro di aprire gli occhi Kaden, ti auguro che un giorno tu capisca cosa hai perso e non parlo di me, perché ne potresti trovare altre di ragazze disposte ad amarti, perché come ti ho detto, l'uomo di cui mi sono innamorata è migliore di così, spero che tu capisca che hai perso te stesso e ti stai negando la capacità di amare per una persona che non ci ha pensato due volte a distruggerti il cuore, spero che tu capisca che tuo fratello merita di trovare una donna che lo ami, proprio come è successo a te e più di ogni cosa ti auguro di essere felice.» è davvero arrivato il momento che mi allontani da lui prima di scoppiare il lacrime e cadere in mille pezzi in questa auto.
«Il mondo è bello Kaden e non tutte le persone hanno doppi fini, non tutte le persone sono cattive, a volte vale la pena rischiare.» gli dico prima di uscire dall'auto.
Non gli do neanche il tempo di rispondermi che faccio ciò che mi riesce meglio in situazioni come queste, situazioni in cui devo salvaguardare me stessa, situazioni in cui devo evitare di crollare davanti a qualcuno, fuggo.
Non entro subito nella stanza, corro nel giardino del college e mi nascondo dietro a una quercia enorme, è lì che mi concedo la debolezza di cedere, piango di nascosto. Ho cercato di mostrarmi forte e determinata quando in realtà avrei voluto solo che mi abbracciasse, che mi rassicurasse, che mi dicesse ciò che avrei tanto voluto sentirmi dire. Però non funziona così, non posso elemosinare amore e non posso costringerlo a dire o fare cose che non vuole. So che molto probabilmente mi sono data risposte da sola, potrebbe anche non amare Jillian, potrebbe anche amarmi e non saperlo, però dopo tutti questi mesi io non posso accettare che ancora non lo sappia, che ancora non si fidi, che non riesca ad aprirmi pienamente il suo cuore. Sono forte ma non fino a questo punto.
Devo solo imparare a convivere e superare il dolore che adesso mi sta divorando dall'interno.