Arrivi Tu

Par eternityhopeless

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Lily Chérie Parker, meglio conosciuta semplicemente come Lily, ha diciannove anni e la sfortuna dalla sua par... Plus

𝑪𝑨𝑺𝑻 + 𝑫𝑬𝑫𝑰𝑪𝑨 + 𝑻𝑹𝑶𝑷𝑬
Capitolo 1 - Se il buongiorno si vede dal mattino
Capitolo 2 - Google Maps, Gabe e Hale
Capitolo 3 - Ciuffo platino & Co
Capitolo 4 - Mayko e Per tutti gli Oreo del mondo
Capitolo 5 - Pinco Panco, Regole e Manicomio
Capitolo 6 - Nella vita bisogna avere... Sfiga!
Capitolo 7 - Miss mutandine unicornate e Un mondo migliore
Capitolo 8 - Raggio di sole
Capitolo 9 - Willow
Capitolo 10 - Gruppo di studio
Capitolo 11 - Non ne usciamo vivi
Capitolo 12 - Finché c'è vita, c'è sfiga
Capitolo 13 - Kristoph e Konnell Hale
Capitolo 14 - Sulla strada per essere amici, letteralmente
Capitolo 15 - Potresti fare una o magari più arrampicate con mia figlia?
Capitolo 16 - Non c'è due senza tre, o meglio, quattro
Capitolo 17 - Peppa Pig
Capitolo 18 - Sei incredibile, lo sai?
Capitolo 19 - Un extraterrestre nella pancia
Capitolo 20 - Omino Michelin
Capitolo 21 - Una nuova pretendente per Kaden
Capitolo 22 - Benvenuta al mondo Maelle
Capitolo 23 - Pranzo di famiglia
Capitolo 24 - 'Fanculo Kaden
Capitolo 25 - Colpa degli zuccheri
Capitolo 26 - Avrei dovuto bussare
Capitolo 27 - Non riesci neanche a guardarmi
Capitolo 28 - Kaden
Capitolo 29 - Si, proprio da morire
Capitolo 30 - Chérie
Capitolo 31 - Io Tarzan, tu Jane
Capitolo 32 - Jackie Mano Rossa
Capitolo 33 - Dove corri, saetta?
Capitolo 34 - Iniziamo con i film della Marvel?
Capitolo 36 - Allarme Jillian
Capitolo 37 - Devi fidarti di me
Capitolo 38 - Doccia fredda
Capitolo 39 - Andrò all'inferno
Capitolo 40 - Buon compleanno, Chérie
Capitolo 41 - Fuori di testa
Capitolo 42 - Padre ottocentesco
Capitolo 43 - Devo stare lontana dalla piscina e l'alcol
Capitolo 44 - Il peso delle bugie
Capitolo 45 - Il colpo della strega
Capitolo 46 - Sorpresa!
Capitolo 47 - Non spoilero
Capitolo 48 - Via il dente, via il dolore
Capitolo 49 - Un mese senza il ragazzone
Capitolo 50 - Tre matrimoni e un funerale, il mio
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 35 - Tutti pazzi per Kaden

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Par eternityhopeless

Dormire con Kaden è diverso da come l'ho immaginato, non in senso brutto ovviamente, il ragazzone non sembrava un tipo da coccole, invece mi ha sorpresa, ha dormito praticamente appiccicato a me e prima di dormire abbiamo parlato di un sacco di cose, abbracciati.

E lo adoro.

«Cazzo!» salto su a sedere subito dopo aver sentito il mio cellulare squillare, quasi non mi viene un infarto quando vedo che i miei genitori mi stanno videochiamando.

«Buongiorno anche a te, Parker.» non credevo che il ragazzone fosse sveglio, se avessi tempo e non stessi rischiando la morte al momento, sicuramente resterei a guardare la sua faccia da appena alzato.

Ma appunto sto rischiando la morte.

«È una videochiamata di gruppo, ci sono i miei genitori!» spiego allarmata a Kaden, il cellulare smette di squillare per qualche secondo, poi riprende.

«Rispondi.» risponde, come se fosse così semplice.

«Sono nel letto con te, mio padre verrebbe qui con il primo volo e un mitra.»

Conoscendo mio padre lo farebbe per davvero, non la storia del mitra ovviamente. È iper mega protettivo con me, Cara e Josh.

«Corri nel soggiorno allora.» mi consiglia come se non ci avessi già pensato prima, si accorgeranno però che non sono al dormitorio, il che non cambia molto la situazione.

«Sei di grande aiuto come sempre.» gli rispondo sarcastica, il cellulare riprende a squillare dato che si era interrotto ancora una volta.

È sicuro, mi uccideranno.

«Non c'è di che, Chérie.» ribatte lui con altrettanto sarcasmo.

Corro velocemente nel soggiorno e rispondo alla videochiamata dei miei genitori, guardo me stessa riflessa nel cellulare, subito dopo appaiono i miei genitori.

«Lily Chérie.» il tono serio di mia mamma mi fa battere il cuore a tremila dall'ansia.

«Mamma, lo so il mio nome, non c'è bisogno che me lo ricordi.» cerco di essere il più me stessa possibile, le mie solite battute potrebbero distrarli e lasciar stare il fatto che non ho risposto alle prime due chiamate, «E poi perché mi state chiamando con due cellulari diversi?»

«Tuo padre è sceso giù a prendere la colazione.» spiega mamma che invece sembra sia ancora a letto.

«Dove sei? Non mi sembra il dormitorio.» quello a parlare è papà, non lo vedo da troppo tempo, potrei piangere a momenti però mi trattengo dal farlo.

«Anche tu mi manchi, papà.» decido di usare l'ironia, il che non è una novità.

«Si, mi manchi, ora vorrei sapere dove sei.» papà mi snobba in due secondi, mi guarda preoccupato, mia madre però decide di intromettersi prima ancora che possa rispondergli.

«Non è così che ti dirà dove si trova.»

«E come allora?» gli chiede mio padre, davvero crede che non glielo direi?

«Lily Chérie Parker, dimmi subito dove sei, ora, in questo momento, il tempo scorre ed io sto aspettando.» mamma mi costringe ad allontanare il cellulare dalla faccia per via delle sue urla stridule, cosa che fa anche mio padre dall'altra parte del cellulare.

«Mamma, non c'è bisogno di perforarmi i timpani, lo avrei detto comunque a papà.» le faccio sapere, poi mi decido a dire «Sono a casa di Kaden.»

L'espressione di mia madre in questo momento è un poema, potrei scoppiare a ridere a momenti. Forse sarebbe sembrata meno scioccata se gli avessi detto che mi trovavo sulle cascate del Niagara.

«E Kaden sarebbe?» chiede mio padre, visibilmente confuso.

Dimenticavo che non gliel'ho presentato.

«Quel bellissimo ragazzo di cui ti ho parlato, Adonis.» mamma scocciata cerca di far ricordare a mio padre di Kaden, poi avvicina ancora di più la faccia al cellulare e mi chiede «Dov'è? Vorrei salutarlo.»

«E io conoscerlo.» aggiunge papà, non appena finisce di parlare dietro di me appare il ragazzone, che come l'altra volta entra nello schermo solo a metà, perciò è costretto a sedersi.

«Sono qui, buongiorno signori Parker.» saluta con la mano e sembra gentile, non il solito Kaden che è con il resto del mondo.

«Oh caro, ti ho già detto di chiamarmi Addy.» la risatina di mia madre, le sue guance arrossate e la sua vocina mi fanno alzare gli occhi al cielo.

Addy, mia madre, quella che odia i soprannomi e usa i miei due nomi, non credo che esista qualcuno oltre mio padre che la chiami in questo modo.

«Addy.» ripete il ragazzone a mo' di saluto.

«Lui è mio marito, Adonis.» mamma presenta papà che adesso è accanto a lei, ha chiuso la chiamata con il suo cellulare.

«Piacere di conoscerla, signore.» dice Kaden educato al massimo come sempre.

«State insieme?» mio padre arriva subito al dunque ed io mi copro la faccia con una mano, si, un vero e proprio facepalm in diretta.

«Da poco ma si, stiamo insieme.» afferma il ragazzone, dall'espressione di mio padre temo possa venirgli un infarto a momenti.

«Lo sapevo, sapevo che sarebbe successo, sono così felice, siete bellissimi insieme.» strilla invece al settimo cielo mia madre, «I tuoi fratelli lo sapevano? Non dirmelo, li punirò per non avermelo detto, anche se conoscendoti li avrai minacciati di non farlo.»

«Come prima cosa, mamma, non puoi punirli perché stai dall'altra parte del mondo, per quanto riguarda la tua supposizione su me che minaccio i miei amati fratelli, mi sento ferita nell'anima dal fatto che mi credi capace di una simile barbarie.» indico entrambi i punti segnandoli con le dita e lei mi guarda come se la sapessi lunga.

«Li ha minacciati, vero?» chiede infatti a Kaden, papà ancora non accenna a dire una sola parola.

Faccio segno di no al ragazzone con la mano ma lui fa di testa sua e dice tutto a mia madre.

«Ha rincorso Josh per tutto il giardino nel college.»

«Già il fatto che abbia corso è qualcosa però.» afferma mamma facendomi vergognare.

«Mamma!»

«Lily, vorrei che lasciassi il cellulare a Kaden così da poter parlare in privato con lui.» papà finalmente si decide a parlare ed io non sono sicura di volere che parli da solo con Kaden.

«Non lo farò, papà.» non vorrei che il ragazzone si sentisse in qualche modo messo sotto pressione.

«Lily.» dal suo sguardo duro e dal tono serio capisco che non posso rifiutarmi.

«Accidenti, va bene.»

Passo il cellulare al ragazzone, che al contrario di me, è tranquillissimo, se ne va in cucina per far sì che io non ascolti la conversazione.

Perché diamine non ho il super udito come i lupi di Teen Wolf?

Il ragazzone rimane in cucina per una mezz'oretta bella e buona, tant'è che ho acceso la televisione per rendere l'attesa meno noiosa e per distogliermi dall'intenzione di origliare la conversazione.
In realtà non ho origliato perché so che prima o poi mamma mi dirà tutto, perciò conto su di lei.

«Vogliono parlare con te.» dice non appena mi raggiunge in soggiorno, poi mi passa il cellulare e si siede accanto a me.

«Presto verremo a trovarvi, ci mancate e vogliamo conoscere di persona Kaden.» m'informa mia madre ed io sono molto felice di questa scoperta.

«Abbiamo una partita dal vivo da guardare io e te.» dice mio padre al ragazzone adesso seduto accanto a me, ha un sorriso enorme ed io sono confusa.

È davvero mio padre quello dall'altra parte del cellulare?

«Ci mancate anche voi.» decido di parlare per me e i miei gemelli.

«Non avevamo dubbi.» risponde mia madre con un ghigno divertito che mi fa ridere,
«Ora dobbiamo lasciarti piccola, la linea prende malissimo qui, ti chiameremo presto però, contiamo ci sia anche Kaden.»

«Non mancherò.» risponde il ragazzone, salutando entrambi con una mano.

«Lily, non lasciartelo sfuggire, è un bravo ragazzo.» le parole di papà mi sorprendono, non dovrebbe dirgliele a lui queste parole?

Insomma, la figlia sono io...

«Papà, dovresti dire a lui di non lasciarmi sfuggire, ti ricordo che la figlia qui sono io.»

«L'ho già fatto tesoro e poi diciamocelo, solo un'idiota si lascerebbe sfuggire una persona come te e Kaden non mi sembra affatto un'idiota.»

Che dire, a quanto pare nella mia famiglia sono tutti pazzi per Kaden.

«Vi voglio bene.» dico con gli occhi lucidi.

«Te ne vogliamo anche noi, tesoro.»

I miei genitori mi mancano davvero molto, è difficile vivere separati soprattutto per una famiglia come la nostra, sempre unita e abituata a fare tutto insieme. Pur essendo diventati genitori giovani, non ci hanno lasciati per nessuna ragione al mondo, ci portavano ovunque andassero, per questo avevamo una specie di attaccamento morboso nei loro confronti e loro nei nostri. Crescendo però si è affievolito o almeno fingiamo che sia così per non far pesare questa cosa della distanza.

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