"Io...Voglio essere un Hero!"...

By jinchurems

8.5K 1K 528

Miyuki Kaminaze sa di voler essere un Hero ma, sa anche che diventarlo, per lei, non sarà così semplice. Fig... More

L'inizio della fine.
Domande
1-A
Dimostrazioni
Sorprese
6.30 a.m.
Bakugou contro Bakugou
Mezze verità
Legami
Inquietudine
Cicatrici
Oscurità
Rivelazioni
?
Confusione
Amici
"Nessuno morirà oggi."
Vigilia di Natale
Natale
Strane sensazioni
Fine delle vacanze
Primo giorno di tirocinio
Pelle
Aperture
Una domenica da dimenticare
"Katsuki..."
Febbre
Cambiamenti
Bollore
Gelosia
Perdita
Pioggia
Giochi
Cioccolato e Peperoncino
Gossip
San Valentino
Hatsumici
Tutta la verità
Il giorno dell'incidente
"Più in la'."
Papà
Kirishima
Sconfitta
Ritiro nei boschi - Parte I
Ritiro nei boschi - Parte II
Libertà
Imbarazzo
Die with a smile
Sentimenti
Amore
Profumo

Calamite

120 15 18
By jinchurems

Tornati a casa una mezz'oretta più tardi, non appena anche Kaminari si fu rimesso in sesto, Miyuki salì nella sua stanza e dopo aver preso i libri per mettersi a studiare, scese al piano di sotto per farlo in soggiorno dato che sulla sua scrivania, come sul suo pavimento, sul letto e nella sua testa, regnava il caos.

Aveva deciso di non dire a Kaminari di essere stata colpita dal fulmine che lui aveva richiamato e, quando lui le aveva chiesto come mai fosse in infermeria, lei aveva semplicemente risposto che dopo aver assorbito il fulmine e averlo ributtato fuori, si era scaricato completamente ed era quello il motivo per cui non ricordava la cosa.
Facendo leva su quello poi, Miyuki gli disse che forse quello non era l'attacco più adatto a lui ma che di sicuro, in futuro, avrebbero lavorato su qualcosa di diverso.
Aveva capito che Kaminari si sentisse un po' a disagio già di suo per la sua incapacità di controllare le perdite di energia e non le andava di fargli pesare anche il fatto che, a causa di ciò, lei aveva rischiato grosso nemmeno un'oretta prima.
Ovviamente Bakugou non era d'accordo con quella balla. Non capiva perché Miyuki dovesse evitare di dirgli la verità solo per non ferire i suoi sentimenti facendolo sentire, giustamente, come un coglione ma, dato che lei avrebbe comunque fatto come voleva, decise di reggere il gioco e di darle corda mentre gli raccontava i particolari completamente inventati di com'era andato quel pomeriggio.

"Non dovresti riposare?" domandò Bakugou vedendola scendere di nuovo con in mano una pila di libri e quaderni alta almeno quaranta centimetri.
Miyuki li posò sul tavolo "Domani pomeriggio non potrò studiare, chissà quanto tempo perderò da Endeavor quindi devo portarmi avanti" fece spallucce e tornò al piano di sopra per prendere il portatile.
Tornata per l'ennesima volta giù, Bakugou continuava a guardarla appoggiato con la schiena sull'isola della cucina mentre in mano teneva un bicchiere di succo d'arancia.
Sistemato tutto l'occorrente, Miyuki accese il portatile e, come se tutto ciò che le aveva riempito la testa fino a quella mattina fosse stato polverizzato dall'elettricità del fulmine che l'aveva colpita, si mise a studiare con la sua solita concentrazione mentre, alla sua sinistra il ragazzo finiva di bere e saliva al piano di sopra.

Qualche istante dopo, come lei, anche Bakugou tornò al piano di sotto con tutto l'occorrente per studiare e proprio come aveva fatto quando lei stava aiutando Kaminari e Kirishima, si sedette con lei a studiare, questa volta però scegliendo di metterlesi accanto.

Seduti l'uno accanto all'altra, in religioso silenzio, i due iniziarono a studiare senza distrarsi un secondo mentre, quasi inconsciamente, pian piano i loro corpi iniziavano a tendere verso l'altro, come se attratti da una calamita.
Per almeno una buona mezz'ora, tutto il piano di sotto di quel dormitorio fu avvolto da un silenzio quasi innaturale, interrotto solo dal ticchettio delle loro dita sulla tastiera del computer e dal rumore delle penne che venivano poggiate sul tavolo per poter trascrivere il tutto in digitale.
Poi, come se fossero sincronizzati, su entrambi i loro schermi comparve la notifica di una nuova mail proveniente dalla scuola ed entrambi, con la stessa espressione confusa e gli stessi movimenti, fecero per aprirla.

"Ah – fece Miyuki – non credevo che Present Mic avesse già corretto le verifiche" continuò scorrendo lungo la lista dei nomi per riuscire a vederne l'esito.
Come si aspettava, era ovviamente riuscita a passarla con il massimo dei voti e quando fece per andare a controllare quello dell'amico, dal piano di sopra provenì un enorme baccano che dal corridoio maschile schizzava verso quello femminile e che, come se non avesse trovato ciò che cercava, si dirigeva a tutta velocità al piano di sotto.
Come un treno in corsa, Kirishima saltò gli ultimi cinque scalini della rampa di scale e si catapultò si Miyuki abbracciandola ed urlando di gioia di essere riuscito a passare il test.

"L'ho passato!" continuò a ripetere mentre la stritolava tra le braccia e iniziava a darle dei baci sulla guancia sinistra.
"Guarda!" esclamò poi chinandosi su di lei, finendo per schiacciarla contro la superficie in legno, mentre con il mouse saliva l'elenco fino ad arrivare al suo cognome.
"Ho preso la sufficienza!" si alzò permettendole di tornare a respirare adeguatamente.
"Abbiamo vinto la scommessa!" fece indicando Bakugou, il quale, per tutta risposta, gli alzò il dito medio contro.
Miyuki rise "Sapevo che ce l'avresti fatta!" gli sorrise ancora un po' imbarazzata per tutti i baci che le aveva lasciato in faccia; Kirishima fece un respiro di sollievo e incrociò le braccia dietro la testa "Senza il tuo aiuto non ce l'avrei mai fatta oggi, - Miyuki si girò verso Bakugou con aria trionfante – fortuna che hai deciso di suggerirmi".

Al suono di quelle parole l'espressione vittoriosa di Miyuki mutò immediatamente, insieme a quella di Bakugou che, da infastidita, s'illuminava come se avesse vinto alla lotteria.
"HA!" esclamò alzandosi di scatto dalla sedia e sbattendo la mano di piatto sul tavolo, come un investigatore che ha risolto un caso importante, facendo traballare sia le penne che i computer.
Miyuki si lasciò cadere sul tavolo poggiando la fronte sull'avambraccio destro "L'hai passata barando!" lo indicò ghignando "Il che vuol dire che tu – si abbassò sul tavolo per poterla guardare negli occhi – hai perso."
Miyuki alzò la testa da sopra il suo braccio quel tanto che bastava per vedere l'iride rossa di lui, luminosa come se qualcuno gli stesse puntando un faro contro, e sospirando si girò verso Kirishima che ora, al posto della gioia, aveva in volto un'espressione decisamente colpevole.
"Aspetta però – si avvicinò – vinceva se io passavo la prova-"
"Se la passavi lealmente!" rispose lui rialzandosi per guardarlo "Sapevo che non avresti resistito e che l'avresti aiutato alla fine!" guardò di nuovo Miyuki che teneva la fronte poggiata contro il palmo della sua mano destra e che, divertita, la faceva oscillare a destra e a sinistra.

"Oh dai non l'avrei mai passata da solo!" si lagnò Kirishima dispiaciuto di averla fatta perdere dopo tutto il tempo che aveva impiegato nello spiegargli le cose ancora e ancora.
"Appunto" rispose Bakugou rimettendosi a sedere "sapevo già che avrei vinto – alzò un sopracciglio – ma è stato divertente vedervi provare" concluse chiudendo la finestra delle mail senza nemmeno controllare il suo voto – sapeva benissimo di aver preso il massimo.

Qualche minuto dopo, quando Kirishima fu tornato in camera sua a seguito di una rassicurazione da parte di Miyuki di non avercela con lui, Bakugou iniziò a pavoneggiarsi accanto a lei distraendola dagli esercizi che stava facendo.
"Si può sapere cos'hai tanto da ridacchiare?" gli chiese senza distogliere lo sguardo dal foglio.
Bakugou strinse le spalle "Niente – appoggiò i palmi delle mani al bordo del tavolo e si spinse all'indietro con la sedia per poi alzarsi e appoggiarsi allo schienale di quella di Miyuki – sono felice tu abbia perso." asserì poi quando fu vicino al suo orecchio.

Miyuki fu colpita da un brivido lungo la schiena e mentre lui si avvicinava al frigo per poter prendere qualcosa da mangiare, scuoté la testa "Non dormirò nella tua stanza."
Bakugou la guardò divertito "Ah no?" aprì il frigo e ne tirò fuori un contenitore con qualcosa che aveva già preparato la sera prima; Miyuki continuò i suoi esercizi "No."
Prendendo un boccone di quella pietanza, Bakugou iniziò a masticarlo per poi mandarlo giù "Scommettiamo che sta notte dormirai con me?" lei roteò gli occhi, ogni volta che si riavvicinava a lui, Bakugou finiva sempre per approfittarsene anche se, in realtà, la cosa non le dispiaceva per niente.
"Scommetti quello che vuoi ma questa volta non vincerai così facilmente." rispose poi controllando che il risultato fosse giusto e spuntando il numero dell'esercizio soddisfatta quando questo combaciò con quello sul libro.

Passata l'ora di cena Miyuki salutò tutti i suoi compagni e si diresse in camera sua per potersi fare una doccia e mettersi sotto le coperte dopo quell'ennesima giornata estenuante.
Era ancora sconvolta da come nel giro di qualche giorno la sua vita fosse di nuovo precipitata in un dirupo e non poteva credere a quanto stupidamente si fosse lasciata guidare dai sentimenti finendo per dimenticare la realtà delle cose.
Solo qualche tempo prima aveva riorganizzato le sue priorità e invece, nemmeno qualche giorno dopo, era tornata a mettere Bakugou al primo posto e tutti i casini con suo padre all'ultimo e, forse, era stato proprio questo a rendere quel ritorno alla realtà così doloroso.
Doveva cercare di sforzarsi di trovare un equilibrio dato che non le faceva bene né concentrarsi troppo su suo padre né concentrarsi troppo su Bakugou, anche se, la seconda era molto più difficile della prima.

Come poteva non incentrare tutte le sue energie su di lui se le bastava guardarlo per far sì che ogni preoccupazione e pensiero svanisse nel nulla?
Come poteva tornare a preoccuparsi solamente di suo padre se, ventiquattro ore su ventiquattro, Bakugou la cercava, la guardava e la toccava facendo sì che anche lei avesse voglia delle stesse cose?
Era come un'enorme calamita che la attirava a sé senza il minimo sforzo. Come se ogni volta che lei entrasse nel suo raggio d'azione, lui riuscisse a catturarla senza muovere il minimo muscolo e, anche quando erano distanti, per un motivo o per un altro, lui trovava sempre il modo di raggiungerla, esattamente come quel pomeriggio.

Era bellissimo e sfiancante allo stesso tempo.
Voleva continuare ad essere il polo opposto della sua calamita ma voleva anche tornare a focalizzarsi su tutto ciò che l'aspettava e che sicuramente stava ad osservarla nascosto chissà dove.
Non poteva permettersi di uscire dai binari e dimenticare tutto come aveva fatto in quelle ultime settimane in cui, la preoccupazione più grande per lei, era stato il comportamento di Bakugou.
Doveva riuscire a conciliare entrambe le cose perché senza di lui era appurato che non riuscisse, né tanto meno volesse, stare, ma non poteva né voleva mettere di lato Obscurium e i suoi scagnozzi perché se no, all'arrivo di un'altra visione così dolorosa come quella di quel Venerdì, forse non sarebbe riuscita a tornare indietro.
E forse nemmeno quella volta era riuscita a farlo del tutto dato che nella sua testa, ogni volta che rimaneva da sola, tornavano degli spezzoni di quel laboratorio, quella donna e quell'esplosione.

Fece un respiro profondo e trattenendo il fiato s'immerse completamente nell'acqua con cui aveva riempito la vasca e, sulla quale, galleggiavano tantissime bollicine causate dal bagnoschiuma alla vaniglia che aveva spremuto qua è la nel liquido.
Non appena la sua testa fu completamente sott'acqua, soffiò con le narici spingendo il suo quirk d'aria fino a creare una bolla attorno alla sua testa e quando questa fu finita, riprese a respirare normalmente.
Respirò profondamente mentre sulla sua testa i capelli iniziavano ad ondeggiare e, mentre sentiva scivolarle addosso un po' di tensione, continuò a pensare a ciò che era successo quel pomeriggio e a quanto fosse stato effettivamente rischioso voler provare una cosa del genere.
Non perché avesse deciso di provarlo con Kaminari, aveva un'ottima opinione di lui e della sua capacità di gestire un quirk tanto difficile quanto quello, ma più che altro per il fatto di averci provato senza badare alle dovute precauzioni.
Se lei avesse perso il controllo o, se Kaminari fosse finito per rilasciare più elettricità di quanta non ne avesse rilasciata prima di scaricarsi, quella palestra sarebbe stata inagibile per un bel po' a causa dell'elettricità residua e, il fatto che lei non si fosse nemmeno accorta della presenza di Bakugou, le fece capire ancora di più quanto fosse stata imprudente.
Era sempre stata abituata a fare cose folli a casa sua, semplicemente perché quell'edificio era stato costruito apposta, e chiunque sapeva che mentre lei si allenava non doveva entrare nessuno se non voleva rischiare la vita. Qualche ora prima invece, non aveva avvertito nessuno della pericolosità delle sue azioni e se uno dei suoi compagni o qualche professore fosse entrato al momento sbagliato, di sicuro quella giornata sarebbe finita in modo completamente diverso.

"Devo stare molto più attenta..." asserì una volta tirata la testa fuori dall'acqua e diradata la bolla che l'avvolgeva.
Fatto un altro respiro profondo, Miyuki immerse nuovamente la testa solo fino a sotto il naso e portandosi le braccia attorno alle ginocchia, chiuse nuovamente gli occhi per continuare quella sua sessione di relax ma, purtroppo per lei, il silenzio che si era creato tra il bagno e la sua stanza, condito dal profumo del bagnoschiuma e delle candele che aveva acceso qua e là, fu interrotto dal bussare di qualcuno contro la sua porta.

Un po' allarmata e in imbarazzo poiché temeva che chiunque avesse bussato entrasse senza aspettare una sua risposta, riemerse dall'acqua e, cercando di non scivolare per la velocità con cui stava uscendo dalla vasca, si avvolse l'asciugamano attorno al corpo e, indossando le pantofole per non bagnare il pavimento della sua stanza, si diresse verso la porta con i capelli ancora completamente bagnati e gocciolanti.

Rimasta ancora in silenzio e sperando che chi l'avesse cercata fosse ancora lì, aprì la porta e, forse a causa della temperatura troppo alta dell'acqua e dell'atmosfera data dalle canderle che illuminavano la stanza di una flebile luce arancione, quasi si sentì mancare quando davanti a lei si ritrovò la figura di Bakugou che, con il collo teso verso la sua sinistra preso a guardare chissà cosa, stava appoggiato allo stipite della porta con il gomito.
Colpito come da una folata di vento dal profumo della sua pelle e dei suoi capelli che si buttò con prepotenza fuori dalla porta della sua stanza quando Miyuki l'aprì, Bakugou girò lentamente la testa verso la porta e rimase a fissarla per qualche secondo prima di accorgersi delle sue condizioni.

Come se all'improvviso, fuori dalla stanza di Miyuki si fosse accalcata gente per poterla vedere, Bakugou sgranò gli occhi e afferrando la maniglia della porta la tirò a sé per chiuderla.
Miyuki rimase lì un po' confusa da quel gesto e curiosa di sapere perché, fece per aprirla di nuovo ma, dall'altro lato, Bakugou la stava tirando con forza in modo tale da non permetterle di farlo.
"Si può sapere che stai facendo?" chiese lei bussando sulla porta per farsi sentire.
Bakugou spinse di pochissimo la porta verso di lei "Mi spieghi?" fece ancora lei facendo capolino dalla piccola fessura che aveva creato.
"Sono le dieci e mezza." disse lui che ormai stava dando le spalle alla porta; Miyuki corrugò la fronte "E quindi?"
Non riusciva a capire perché quel ragazzo dovesse rendere ogni loro interazione così complicata.
"Sto andando a dormire." asserì ancora lui con la mano destra avvolta sulla maniglia.
Miyuki fece spallucce "Mi fa piacere" iniziava a trovare assurda quella situazione.
Bakugou sbuffò e badando bene al fatto che non ci fosse nessuno nel corridoio, si girò nuovamente verso la porta "Vieni o no?" tornò a guardare alla sua sinistra a causa del rumore di una porta che si chiudeva.
"Sai vero che la camera di Mina è qui accanto e che lei starà sicuramente sentendo ogni cosa? - Bakugou guardò la porta accanto a quella di Miyuki – Comunque no" asserì scuotendo un po' la testa.
Bakugou tornò a guardare verso di lei "Allora vengo io" e senza darle il tempo di reagire, aprì la porta e s'infilò nella sua stanza richiudendosi la porta alle spalle cercando di guardarla il meno possibile.

Ancora con i capelli bagnati e l'asciugamano avvolto addosso, Miyuki incrociò le braccia al petto e lo guardò un po' scocciata.
"Quale parte di non dormirò con te non ti è chiara? - lui fece finta di non averla sentita – Vuoi che ti faccia un disegnino?" continuò mentre lui si dirigeva in silenzio verso il suo letto e iniziava a togliere i fogli che lei ci aveva sparso sopra.
"Dovresti decisamente iniziare a mettere in ordine qua dentro" Miyuki lo guardò incredula "E tu dovresti seriamente iniziare a darmi ascolto. – si girò verso di lei – Torna nella tua stanza."
Bakugou si sedette sul suo letto "Non puoi mandarmi via se mi addormento qui" e infilandosi sotto le lenzuola, si spinse fino alla parete contro cui era appoggiato e si coprì fin sopra la testa.
Miyuki sbuffò "Fai come cazzo ti pare" poi alzò le braccia e tornò in bagno ad asciugarsi chiudendo la porta.

Sperando che al genio che si era infilato nel suo letto non venisse in mente di entrare mentre lei si stava cambiando, Miyuki, che ormai dal collo in giù era asciutta aiutata sia dal suo quirk che dall'asciugamano, indossò l'intimo e poi la maglietta pulita che avrebbe usato come pigiama. Successivamente, tirò il tappo che le aveva permesso di riempire la vasca e, mentre questa si svuotava, iniziò a spazzolarsi i capelli mentre, come al solito, faceva sì che si asciugassero grazie all'aria calda che faceva uscire dalla sua cute.

Una volta completamente asciugati, Miyuki sciacquò la vasca dai residui di sapone e iniziò a prendere una ad una le candele che aveva sparso in giro per il bagno per poterle spegnere prima di andare a dormire pensando seriamente di andare a farlo in camera dell'altro, dato che, lui si era impadronito del suo letto.
"Quanto ci metti ancora?" la voce assonnata di Bakugou la fece sobbalzare facendole anche cadere dalle mani l'ennesima candela che aveva spento.

Miyuki si abbassò per riprenderla e dopo averla recuperata e poggiata sul mobile del bagno si girò a guardarlo e, come prima, sentì come il battito del cuore farsi più veloce alla vista della sua faccia completamente cotta dal sonno in cui, come due fiammelle, continuavano ad essere svegli solo i suoi occhi un po' arrossati e con le palpebre pesanti.
"Solitamente io non vado a dormire prima di mezzanotte" asserì lei tornando a spegnere le candele mentre l'altro, un po' barcollante per la stanchezza, la raggiungeva e poggiando il petto contro la sua schiena, lasciava cadere di peso la testa sulla sua spalla.
Miyuki rise "Non mi era parso fossi uno che va a letto presto."
Bakugou strofinò la fronte nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla "Sono stanco – fece un respiro profondo – non ho dormito molto in questi giorni."
Lei girò la testa quel tanto che bastava per riuscire a vedere i suoi capelli biondi abbandonati contro la sua spalla.
Come lei, anche lui non doveva aver dormito da quel Venerdì sera e, vederlo in quello stato la fece sentire un po' in colpa.
"Sto finendo" asserì infilandogli la mano destra tra i capelli e accarezzandogli la testa "mancano le ultime" e così dicendo prese quelle più vicine a lei e le spense mentre, quelle che erano rimaste ancora sulla vasca, fu costretta a spegnerle a distanza con i suo quirk poiché Bakugou sembrava essersi addormentato in piedi contro di lei dato il peso che aveva iniziato a gravare sulla sua schiena.
Non appena anche l'ultima candela fu spenta, Miyuki abbassò lentamente la spalla sulla quale era poggiato lui e, tenendolo in equilibrio posandogli la mano sinistra sul petto, spense la luce del bagno e fece entrare in contatto il suo petto con quello di Bakugou. In seguito, gli avvolse entrambe le braccia attorno alla vita e iniziò a camminare lentamente cercando di spingerlo ad avanzare senza svegliarlo.
Arrivata un po' a fatica fuori dalla porta del bagno, a causa delle dimensioni di lui che, rispetto a lei, erano un po' più grandi poiché Bakugou era più alto di lei, Miyuki sentì le braccia di lui muoversi attorno a lei e le sue mani accarezzarle il collo e la zona lombare.
"Hai finito?" biascicò lui come se non avesse la forza nemmeno di respirare; Miyuki rise "Sì, sto cercando di farti arrivare sul letto."
Bakugou alzò lentamente la testa dalla sua spalla, come se in quel momento fosse terribilmente pesante e, guardandola con gli occhi semi chiusi, portò la sua mano destra sulla sua guancia mentre le sue palpebre, ormai pesanti come macigni, continuavano a chiudersi contro la sua volontà.

Divertita e parecchio intenerita da quella visione così innocente di Bakugou, Miyuki diede le spalle al letto e iniziò a camminare all'indietro trascinandosi il ragazzo che, ancora una volta, si era addormentato lasciando tutto il suo peso su di lei.
Arrivata al letto, Miyuki fece per girare in modo che fosse lui quello a finirvi sopra per primo ma, sbilanciatasi a causa del peso di lui, finì per cadere di peso sul letto trascinandoselo dietro e rimanendo bloccata sotto il petto di Bakugou che beatamente sonnecchiava.
"Forza – fece lei prendendolo per i fianchi e alzandolo un po' - fai un ultimo sforzo Katsuki, ormai sei sul letto" lo incitò mettendosi a ridere per quella situazione surreale.
"Mh..." fece lui e, come se la forza di gravità avesse iniziato a tirarlo sempre più giù, Miyuki sentì il corpo di lui farsi più pesante e schiacciarla ancora di più mentre, ridendo, Bakugou spingeva il naso nelle ciocche di capelli di lei che vi si trovavano immediatamente sotto.
"Ma sei sveglio – commentò lei cercando di liberarsi – che infame. Mi hai costretto a trascinarti fino a qui."
Bakugou accennò un sorriso stanco e portò la sua mano sinistra all'altezza del suo collo per poterle accarezzare la guancia con il pollice "Ho vinto." commentò poi sempre con voce assonnata.
"Sì – rispose lei sospirando mentre il pollice che l'accarezzava le aveva fatto venire il solletico – per sfinimento però."
Bakugou rise "Sono imbattibile anche in questo." e alzando la testa la guardò ancora negli occhi mentre i suoi, pian piano diventavano tutti dello stesso colore delle sue iridi.
"Stai morendo di sonno" commentò lei che trovava quella sua espressione terribilmente adorabile – non capitava spesso di trovarsi ad interagire con un Bakugou così stanco da non riuscire nemmeno a tenere gli occhi aperti.
Lui annuì e, togliendole la mano da vicino il volto, fece leva sulle sue braccia per permetterle di spostarsi da sotto il suo peso e mettersi più comoda sotto le lenzuola. Poi, una volta che si fu sistemata, Miyuki alzò gli strati di stoffa che la coprivano per permettergli di entrare e, senza indugiare oltre, Bakugou s'infilò accanto a lei e, successivamente, le si coricò ancora addosso poggiandole la testa sul petto in modo tale che, sotto il suo orecchio, lui potesse sentire il suo battito cardiaco.

"...e sono molto contento del fatto che la maggior parte di voi sia riuscito a superare la verifica con la sufficienza" continuò Present Mic mentre usciva dalla classe e i ragazzi iniziavano a darsi il cinque compiaciuti di essere riusciti a passare.
"Mi dispiace!" asserì Miyuki guardando verso Kaminari che si buttava senza speranze sul banco. Aveva completamente dimenticato di aiutare anche lui il giorno prima facendolo finire per essere l'unico, oltre a Mineta a Sero, a non essere riuscito a passare il test.
"La prossima volta vedi di studiare di più!" lo canzonò Kirishima dandogli una pacca sulla spalla "Sono sicuro che se ti fossi impegnato di più ce l'avresti fatta!"
Miyuki scuoté la testa, era facile fare il maestrino dopo che lei gli aveva suggerito le risposte corrette.
"Non riesco a credere che anche Kirishima l'abbia passato" commentò Shoto girandosi sulla sedia e poggiando il gomito sul banco di Miyuki "Anche lui ha preso la sufficienza?" chiese Midoriya entusiasta "Non credevo fosse migliorato così tanto!"
Miyuki rise e si spinse un po' in avanti sul banco "Lascia stare – si coprì la bocca con la mano – se non l'avessi aiutato avrebbe fallito come gli altri." lo guardò.
Midoriya strabuzzò gli occhi "Gli hai suggerito?" chiese coprendosi la faccia a sua volta con un libro; lei annuì mentre Shoto scuoteva la testa con dissenso "E' inutile che fai così! - lo colpì al braccio – Anche tu volevi aiutarmi ieri!"
Shoto tirò via il braccio "Sì ma è diverso – Midoriya rise – lui è un disastro, passarlo di sicuro avrà fatto insospettire il professore!"
Miyuki fece di no con la testa "Pensi sia stupida? - guardò di nuovo Kirishima – L'ho fatto arrivare giusto alla sufficienza. Mi sentivo in colpa perché gli avevo promesso di aiutarlo e poi – diede una veloce occhiata alla schiena di Bakugou appena oltre la spalla di Midoriya – se non l'avesse passato avrei perso una sfida" anche se alla fine l'aveva persa comunque.
"Che sfida?" chiese Midoriya e Miyuki si pentì di averne parlato mentre, davanti a lui, Bakugou, che stava ovviamente ascoltando, ghignò nell'attesa di sapere come sarebbe uscita da quella situazione.
Miyuki guardò l'amico per qualche secondo poi, pensando che sarebbe stato meglio non rispondere tornò a guardare Shoto.
"Comunque penso non avrei dovuto aiutarlo per come si sta pavoneggiando" i tre tornarono a guardare Kirishima che, con il piede destro sulla sua sedia, continuava a tessere le sue lodi vantandosi delle sue fantastiche abilità in inglese "al prossimo compito lo lascio fallire per farlo tornare con i piedi per terra." continuò facendoli ridere e, con loro, facendo ridere anche Bakugou che non vedeva l'ora.

Suonata la campanella, Miyuki e gli altri due si alzarono dal loro posto con gli zaini in spalla e filarono fuori prima che Bakugou potesse fermarla.
Da quando si era svegliato, da solo, nel suo letto quella mattina, non aveva avuto l'occasione di parlarle nemmeno per cinque minuti dato che, come sempre, lei si era svegliata molto prima ed era arrivata in classe almeno un quarto d'ora prima di tutti gli altri.
Era curioso di sapere se, oltre ad essersi svegliato da solo, avesse anche dormito come tale dato che, nella sua testa era un po' confuso il ricordo della sera precedente.
Tutto ciò che ricordava infatti, era solo di essere molto stanco e, di essersi trascinato verso la sua stanza dove il profumo di vaniglia gli aveva conciliato così tanto il sonno da non permettergli di essere lucido al cento per cento.

Uscito dall'aula pochi istanti dopo di loro, Bakugou la cercò con lo sguardo e quando la vide allontanarsi a gran velocità con Shoto, guardò l'orologio che stava appeso in classe e, notato l'orario, si ricordò del suo appuntamento con Endeavor.

Arrivata di nuovo, dopo un po' di tempo, davanti alle grandi porte che la separavano dall'ufficio dell'Hero numero due, Miyuki fece un gran respiro e dopo aver bussato attese che lui la invitasse ad entrare.
Una volta sentita la sua voce, Miyuki abbassò la maniglia e facendo capolino con la testa lo salutò con la mano ed entrò richiudendosi la porta alle spalle.
"Shoto mi ha detto che voleva vedermi" gli sorrise anche se un po' in ansia, dopotutto Endeavor le incuteva un po' di timore con la sua stazza e quelle fiamme sempre accese in volto.
Lui però, che era totalmente indisturbato, annuì e le fece segno di sedersi nella solita poltrona in cui, per una settimana, lei non aveva fatto altro che parlare e riparlare dei suoi traumi e dei suoi ricordi e che, in un certo senso, l'aveva fatta sentire come dallo psicologo.
Con il senno di poi, quelle chiacchierate con lui l'avevano aiutata parecchio a mettere un po' in ordine le cose nella sua testa.

"Come procede?" chiese lui una volta che Miyuki si fu seduta; lei poggiò lo zaino ai piedi della poltrona "Bella domanda" rispose po ridendo.
Endevor la guardò interessato "E' successo qualcos'altro?" lei annuì.
"Ho avuto una visione anche con Shoto" arrossì un po' ripensando a come l'aveva avuta mentre lo abbracciava al buio nella cucina di casa loro "però è stato un ricordo completamente diverso da quelli che ho visto con Bakugou-"
"E' stato un ricordo felice?" la precedette lui; Miyuki lo guardò con stupore "Sì... - trascinò un po' la parola – come fa a saperlo?" corrugò la fronte.

Endeavor le porse alcuni fogli "In queste settimane io, e le persone che insieme a me sono state ad ascoltarti nella settimana di tirocinio, abbiamo pensato e ripensato a ciò che hai detto – lei prese i fogli e iniziò a guardarli con molta attenzione – e a quanto pare avevo visto giusto." lei lo guardò.
"Sembra, che il tuo quirk di fuoco, come hai sentito dire a quel tipo – Miyuki pensò stesse parlando di Shoici – sia davvero in grado di empatizzare con chi possiede quirk tanto potenti quanto il tuo ma, per far sì che questo succeda, tu devi, sempre basandoci su ciò che hai detto, essere in una condizione psicologica pesante. – la guardò – Fondamentalmente devi essere parecchio turbata."
"Turbata?" ripeté lei pensando a come si sentiva la prima volta in cui aveva visto un ricordo con Bakugou.
"Turbata o comunque in preda a delle emozioni forti." asserì lui e, nella sua testa, Miyuki vide altri pezzi mettersi a posto.

Quel Venerdì, il bacio che Bakugou aveva provato a darle era avvenuto mentre lei si sentiva completamente sopraffatta dal senso di colpa per come lo aveva ridotto e, anche quando si erano baciati per la prima volta, nonostante lei fosse riuscita a scacciare via la sensazione di risucchio, stava provando delle emozioni parecchio intense.
Lo stesso valeva per quando aveva visto il ricordo di sua madre insieme a Shoto. Era sia devastata per il comportamento di Bakugou sia stupefatta dalla confessione che l'amico le aveva appena fatto.
L'unica cosa che non quadrava però era perché aveva avuto due tipi di visioni differenti con i due.

"Ha senso per te?" le domandò notando la sua espressione pensierosa; Miyuki annuì "Molto – lo guardò – ma non capisco perché io abbia visto cose diverse."
"Che intendi?" lui la guardò interessato.
Miyuki fece un respiro profondo "Tutti i ricordi che ho con Bakugou, sono ricordi – ci pensò su – negativi. - era stato difficile ammetterlo – Ricordi che mi fanno star male per giorni mentre, quello che ho visto con Shoto – arrossì, dopotutto quello era suo figlio – è stato un ricordo bellissimo. Credo fosse il primo ricordo che io abbia mai avuto di mia madre." sorrise al pensiero di quanto quell'immagine le avesse scaldato il cuore.

"Beh, in realtà questo è il secondo punto su cui volevo arrivare" asserì lui che a quanto pare aveva già immaginato la cosa.
Miyuki si mise a sedere in maniera più comoda "Parrebbe infatti che, sia il tipo di ricordo sia il tipo di sensazione che ti lascia, dipendano dall'intensità del quirk di fuoco dell'altra persona." lei corrugò la fronte.
"Essendo che, Bakugou, ha un solo quirk di tipo fuoco, anche se diverso dal tuo poiché lui sfrutta le esplosioni – doveva aver studiato nel dettaglio le caratteristiche del suo quirk – la potenza di quel quirk è molto forte, quasi simile al tuo mentre, mio figlio, a causa mia – abbassò lo sguardo – per anni ha scelto di non allenare quella sua parte di quirk prediligendo la parte di sua madre." la guardò di nuovo.
"Il motivo per cui tu vedi cose diverse con loro due, è perché il tuo quirk empatizza diversamente con loro facendo sì che, con Bakugou, tu veda ricordi molto forti poiché tale è la potenza del suo fuoco mentre, con Shoto, riesci a vedere solo cose positive perché il suo quirk fa leva su ricordi dall'intensità minore."

Miyuki lo guardò dritto negli occhi. Tutto ciò che stava uscendo dalla sua bocca, per quanto fosse decisamente surreale, aveva senso.

"Tuttavia però non sappiamo se, dato che Shoto ha iniziato a prestare attenzione anche alla sua metà di fuoco, prima o poi, finirai per vedere ricordi dolorosi anche con lui – l'idea non la faceva impazzire di gioia – perciò stavo pensando ad una cosa."
Lei annuì incitandolo a parlare "Dato che è sicuro quasi al cento per cento che tu veda ricordi dolorosi con Bakugou-"
"Lo è – lo interruppe tristemente – Venerdì scorso ho rivisto qualcosa dopo parecchio tempo."
Lui corrugò la fronte "Cos'hai visto?"
Miyuki sospirò e abbassandosi sullo zaino tirò fuori l'enorme blocco di fogli su cui aveva scritto per giorni "Ho rivisto il giorno dell'esplosione del laboratorio" glieli porse ed Endeavor li prese con aria molto seria.
"E' stato devastante. – asserì lei – Non credo di aver mai sentito niente di più doloroso e, per la prima volta, ho anche visto la donna di cui mi aveva parlato la prima volta che sono venuta qui."
Endeavor prese a sfogliare i fogli "Non avevo idea di chi fosse. Mio padre non l'aveva mai nominata e, dopo quello che ho visto, posso immaginare il perché però – lui la guardò – c'era qualcosa di strano in lui quel giorno."
"Strano in che senso?" corrugò la fronte e Miyuki si sporse in avanti sulla poltrona.
"Era come se lui non volesse farlo. – Endeavor posò i fogli sulla scrivania – Come se fosse titubante. Era anche arrivato a dirle che avrebbe aspettato che loro figlio o – abbassò lo sguardo – loro figlia nascesse per portare avanti il loro sogno ma, a quanto pare, - strinse le spalle – lei non poteva avere figli."
A quelle parole Endeavor corrugò la fronte "Chi ti ha detto questa cosa?"
Miyuki lo guardò "Lo ha detto lei – incrociò le braccia al petto – appena dopo quella frase di mio padre."
"E' impossibile" asserì lui; Miyuki alzò un sopracciglio "Ryuki poteva avere figli – Miyuki si sentì mancare per un attimo – era anche venuta da mia moglie, allora la mia ragazza, perché pensava di essere rimasta incinta ed era particolarmente felice della cosa."
"Poteva avere figli?" ripeté lei attonita; Endeavor prese a leggere ciò che lei aveva scritto in quei fogli.
"Qui parli di tre operatori e, - sfogliò ancora i fogli – alla fine invece ne citi solo uno oltre al corpo di qualcuno di cui non sapevo nemmeno io l'esistenza."

Miyuki, ancora sconvolta da ciò che lui le aveva detto, scosse la testa "Sì, purtroppo non ho idea di come si chiamassero quei tre però, sono sicura fossero in tre e che avessero portato quell'uomo – l'immagine dell'avambraccio del tipo sul lettino, accanto ai suoi piedi le fece accapponare di nuovo la pelle – tuttavia alla fine ricordo di aver visto solo due di loro, - le loro immagini ricomparvero nella sua testa – mio padre e Ryuki, ormai senza un braccio e, per ciò che ho sentito, senza vita."
Endeavor fece un lungo respiro "Da ciò che si evinceva nell'articolo di quell'evento, nell'esplosione che aveva distrutto il laboratori erano cinque le persone che avevano perso la vita-"
"No aspetti – lo fermò; lui la guardò – nell'esplosione saltò in aria l'intero padiglione. – Endeavor sgranò gli occhi – Non possono essere morte solo cinque persone, doveva esserci altra gente all'università quel pomeriggio."
"Qualcosa non quadra" pensò lei appoggiando la fronte sul palmo della sua mano e come se anche Endeavor stesse pensando la stessa cosa, i due rimasero in silenzio a pensare e ripensare a tutto ciò di cui avevano appena parlato.

"Sei sicura fosse l'intero padiglione?" le domandò; Miyuki annuì "Sì, attorno a me non c'era più nulla ed essendo un laboratorio universitario, penso sia impossibile che fosse disperso chissà dove. Doveva per forza essere attaccato all'università in più, l'intensità dell'esplosione non avrebbe mai distrutto solo quella stanza."
"Dobbiamo riuscire a vedere di più." asserì lui tamburellando con le dita sui fogli e Miyuki sapeva che sarebbe andata esattamente in quel modo.
"Per quanto mi dispiaccia dovertelo far fare, perché capisco quanto possa essere difficile per te-"
"No. – lo fermò – Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo momento e se rivedere queste cose può – fece una breve pausa – aiutarmi a mettere a posto i pezzi e anche a capire e scoprire cosa lo abbia portato a questo punto e soprattutto, quali sono le abilità dei suoi uomini, lo farò." lo guardò dritto negli occhi.
"Purtroppo io, come le avevo già detto, non ho idea di quali siano i quirk degli uomini di mio padre e, se questa mia capacità, di cui penso lui non sappia nulla, può farci passare in vantaggio allora non ho altra scelta perché, - abbassò lo sguardo – nonostante lui al momento sia completamente svanito nel nulla, sono sicura che stia tramando qualcosa e non posso, non voglio, che qualcuno finisca male solo perché ho avuto paura di andare a fondo e scoprire ciò che potevo."
"Voglio capire perché mio padre è diventato Obscurium, voglio capire chi era quella donna e perché lo ha spinto a fare una cosa che lui non voleva – scuoté la testa – perché l'ho sentito. Ho sentito ogni singola particella della paura che stava provando al solo pensiero che quell'esperimento non andasse bene e che lei potesse morire." lo guardò di nuovo.
"Chi era questa Ryuki? E perché, se lui era ancora vivo, tutti voi e anche i giornali hanno scritto che fosse morto insieme a lei e a quei tre operatori?"

I due rimasero a guardarsi in silenzio per qualche secondo "Dobbiamo iniziare il prima possibile" asserì lui "perché se fin ora tuo padre pare non sembra sapere di questa tua capacità di vedere delle cose passate, non sappiamo se prima o poi potrà rendersene conto. Dopotutto tu vedi anche i suoi ricordi."
Miyuki annuì "Facciamo così – batté le nocche destre sulla superficie della scrivania – dato che con Shoto vedi ricordi positivi, sarà con lui che inizieremo."
"Che vuol dire?"
Endeavor inspirò "Dobbiamo far sì che tu veda più cose nel minor tempo possibile ed essendo una cosa decisamente difficile, inizieremo con mio figlio così da farti vedere ricordi piacevoli, sperando che, a seguito dei suoi allenamenti, tu possa iniziare a vedere altri tipi di ricordi con lui."
"Ma se finirò per vederli anche con Shoto, perché dice che inizieremo con lui?" corrugò la fronte.
Lui si schiarì la gola "Perché se non dovesse andare così, avremo bisogno anche di Bakugou."

Miyuki sprofondò nello schienale della poltrona. Già l'idea di parlare a Shoto di come, entrando in contatto con lui, lei venisse catapultata in un'altra dimensione e fosse costretta a rivivere i suoi ricordi, seppur felici, non la entusiasmava figurarsi l'idea di doverlo dire anche a Bakugou e di metterlo al corrente del fatto che, ogni volta che provava emozioni forti con lui, finiva per soffrire come un cane a causa dei ricordi che il suo quirk faceva venire a galla.

"Pensi sia una cosa troppo difficile?" le chiese notando la sua espressione poco allegra; lei sospirò "No, non per me almeno ma – scuoté la testa – so già che quando verrà il momento di chiedere aiuto a Bakugou, scoperto il motivo, lui ci rimarrà di merda."

Tornata a casa dopo quell'ulteriore pomeriggio estenuante con Endeavor, dopo aver stabilito che già dal giorno successivo avrebbe iniziato i suoi allenamenti con Shoto, Miyuki si buttò sul letto nel tentativo di trovare il coraggio di andare a parlarne con Shoto.
Aveva pregato Endeavor di non dirglielo e di lasciare che fosse lei a farlo, così con Shoto come che per Bakugou, al quale, non lo avrebbe detto se non fino a quando non sarebbe stato necessario suo aiuto.

Trovato il coraggio, uscì dalla sua stanza con il cuore che le stava esplodendo nel petto e i piedi che sembravano pesare due tonnellate.
Percorse il corridoio che separava le due zone della casa e girato l'angolo si ritrovò la figura di Bakugou di fronte.
"Stavo venendo io da te" asserì lui quando si fermarono; Miyuki corrugò la fronte "Perché?" inclinò la testa.
Bakugou sembrò confuso "Tu non stavi venendo da me?" alzò un sopracciglio e lei fece di no con la testa "Stavo andando da Shoto in realtà."
"Perché?" domandò lui quella volta; Miyuki rise "Devo parlargli di ciò che mi ha detto oggi Endeavor."
"E sarebbe?" Bakugou incrociò le braccia.
Miyuki sospirò "Endeavor vuole che io vada ad allenarmi con lui per poter perfezionare il mio quirk di fuoco e anche per aiutare Shoto con il suo" mentì, anche se in parte – era da un po' che non usava le sue mezze verità.

"Ah" fece lui annuendo e Miyuki già sapeva come sarebbe andata da lì in poi "Ti prego – rise – non cominciare di nuovo" buttò la testa all'indietro; lui scuoté la testa "No, figurati – strinse le spalle – se è Endeavor a chiedertelo" marcò il nome dell'Hero.
"Già" rispose lei divertita dalla sua espressione.
"Immagino che il tuo spirito di sacrificio non abbia potuto dire no." schioccò la lingua sul palato.
"Esatto" rispose lei guardandolo dritto negli occhi "comunque vedo che ti sei ripreso da ieri sera" alzò un sopracciglio.
Lui fece lo stesso "Eri così tenero con l'espressione super assonnata e gli occhi rossi" lo prese in giro anche se lo aveva trovato tenero per davvero.
Bakugou la spinse lontano dalle stanze "Allora abbiamo dormito insieme sta notte?" domandò chinandosi su di lei e abbassando il tono della voce.
Miyuki rise "Diciamo che mi hai costretto più che altro – strinse le spalle – mi sei crollato addosso e non riuscivo a muovermi quindi, - ridacchiò – mi sono sacrificata."

Bakugou strizzò gli occhi "Non appellarmi mai più in quel modo" si rimise dritto; Miyuki lo guardò ancora divertita "Come? Tenero?" ripeté mentre lui contraendo la mandibola scuoteva la testa e si allontanava permettendole di proseguire verso la camera di Shoto.

"Ehi" fece lui sorpreso quando, per la prima volta da quando era lì, Miyuki era andata a bussare alla sua porta.
"Posso entrare?" gli domandò sorridendo e lui, un po' in imbarazzo poiché nessuno era mai entrato nella sua stanza fino a quel momento, annuì e aprì di più la porta.
"Wow – asserì lei – la tua stanza è decisamente diversa da quella di Kirishima" rise pensando a tutto quel rosso che le faceva venire un enorme mal di testa.
"E' una cosa positiva o...?"
"Sì, – rise – la tua stanza è decisamente più riposante per i miei occhi. Passerò più spesso dopo essere stata nella sua."

Dopo essersi seduti entrambi sul tatami, Miyuki fece un respiro profondo sperando che l'amico non decidesse di tirarsi indietro.
"Ho bisogno di parlarti di una cosa" partì lei.
"Lo avevo immaginato" rispose lui "c'entra Bakugou?" alzò un sopracciglio; Miyuki corrugò la fronte "No, perché?"
Lui fece spallucce "Ultimamente per ogni cosa che ti succede c'entra lui" lei scoppiò a ridere, non poteva dargli torto.
"No – sentì la tensione scendere – non c'entra lui" ridacchiò "c'entra tuo padre."
"Anche peggio quindi" asserì lui con la sua solita espressione seria che la fece scoppiare a ridere ancora di più.
"Da quand'è che sei così spiritoso?"
"Spiritoso?" lui la guardò confuso e Miyuki cercò di tornare seria "Ho bisogno di parlarti di una cosa di cui abbiamo discusso io e lui oggi." Shoto annuì.

Miyuki si grattò la fronte con l'indice, non sapeva bene da dove iniziare perciò cercò di essere il più chiara possibile.
Dopo almeno altri due minuti di silenzio spesi nel tentativo di creare un filo logico di eventi per far sì che, Shoto non la prendesse per folle, Miyuki iniziò a raccontargli ogni cosa. In realtà non gli raccontò proprio tutto dato che le circostanze nelle quali aveva avuto le visioni con Bakugou erano un po' riservate e, quando passata almeno mezz'ora finì di dirgli tutto, compreso ciò a cui aveva pensato suo padre, lui la guardò con aria mista tra il confuso e il preoccupato.

"Hai davvero affrontato tutto questo da sola fino ad ora?" le domandò completamente sbigottito; lei annuì "Sei matta?!" il tono della sua voce si fece più acuto facendola indietreggiare un po'.
"E tutti questi ricordi li hai avuto semplicemente toccando me e Bakugou perché il tuo quirk è in grado di empatizzare?" Miyuki annuì di nuovo "Si ma, se dovessi toccarti adesso per esempio – posò la mano sulla sua – non succederebbe nulla perché sono relativamente tranquilla." gli sorrise.
"Perché solo relativamente?" corrugò la fronte.
"Perché temevo che dopo avertene parlato tu fossi andato via prendendomi per pazza" rise.
"Non ho intenzione di andare da nessuna parte ma ti sto decisamente prendendo per pazza – incrociò le braccia al petto – perché non ne hai parlato prima? Adesso capisco perché in questi ultimi giorni eri completamente fuori di te." lei abbassò lo sguardo.
"Se ce lo avessi detto avremmo trovato un modo per farti stare meglio" continuò lui cercando di parlare con tono meno severo.
"A Bakugou lo hai già detto?" lei fece di no con la testa "Lo hai detto solo a me?"
"Sì – lo guardò – perché non voglio che lui lo sappia finché non avremo bisogno anche di lui e, dato che forse non ne avremo bisogno, non voglio dargli quest'altro dispiacere." sospirò.
"Beh, dopotutto, è già difficile per me nonostante tu abbia visto solo qualcosa di bello... – si grattò la nuca – Sai che quando lo scoprirà però diventerà una furia, non con te ovviamente ma, perché, dopo ciò che mi hai detto di aver sentito, si sentirà in colpa."
Miyuki si lasciò cadere di schiena "Lo so, – sbuffò – e so anche che non avrà nessuna intenzione di prendere parte alla cosa oltre al fatto che tornerà ad allontanarsi di nuovo da me." si coprì gli occhi con l'avambraccio destro.

Shoto sospirò "Adesso comunque capisco un po' di più tutta questa strana dinamica tra voi due."
"Che intendi?"
Lui fece spallucce "Non avevo capito voi steste insieme" lei si sentì andare a fuoco tutta la parte superiore del suo corpo.
"Noi non stiamo insieme." rispose poi rimettendosi seduta; Shoto la guardò con l'espressione di chi sa benissimo che è proprio il contrario "Davvero? - alzò un sopracciglio – Allora spiegami come mai entrate in contatto – virgolettò la parola – così spesso."
Miyuki sgranò gli occhi mentre il suo volto continuava a prendere fuoco "Finalmente riesco anche a spiegarmi perché lui continui a guardarmi male quando siamo insieme. – diede uno sguardo alla porta – Anzi, mi domando come mai non l'abbia ancora buttata giù."
Miyuki abbassò la testa in preda all'imbarazzo "Onestamente non pensavo lui rientrasse nei tuoi gusti – lo guardò – insomma, dopo tutto quello che hai vissuto pensavo che il tuo tipo fosse uno un po' più tranquillo" lei rise "per questo ho pensato stessi con Kirishima. Avevo fatto due più due vedendovi sempre abbracciati e vicini."

"Ma, in realtà – fece lei dopo un lungo respiro – non so bene cosa siamo io e Bakugou." strinse le spalle mentre l'altro continuava a guardarla con la stessa espressione "Non guardarmi così – rise – sono seria. Non abbiamo mai parlato di questa cosa..."
"Vi siete baciati?" le andò la saliva di traverso "Devo dedurre di sì" continuò lui divertito mentre lei tossiva.
"Beh comunque siete parecchio bravi a nasconderlo – fece spallucce – se non me l'avessi detto non credo ci sarei mai arrivato anche se, - si strofinò il mento con il pollice e l'indice – in realtà qualcosa l'avevo notata, come il fatto che ti stesse sempre attorno però, dato che nelle scorse settimane si comportava con te come con tutti gli altri, non ci avevo fatto molto caso." rise "D'ora in poi presterò più attenzione" alzò le sopracciglia.

Miyuki rise "Mi aiuterai allora?" domandò cercando di sviare il discorso dalla sua possibile relazione con Bakugou.
Lui le sorrise "Certo che ti aiuterò, lo avrei fatto già da prima se me lo avessi detto."
Lei gli sorrise a sua volta "Sarà dura... - sospirò – ma non ho altra scelta se voglio sperare di avere la meglio su mio padre."
"E a Bakugou cosa diremo? - lei lo guardò – Immagino si domanderà perché passi tutto questo tempo con me" ammiccò; Miyuki rise "Ti prego non farlo mai più" scoppiarono a ridere.
"Gli ho già detto che tuo padre vuole aiutarmi e, che vuole che io, a mia volta, aiuti te con il tuo quirk di fuoco" asserì pochi istanti dopo e Shoto annuì "Beh, dopotutto è una cosa che può avere senso" si guardò la mano sinistra "in realtà, quando avremmo lavorato sulla combo, era proprio ciò che volevo chiederti."

Passata almeno un'ora e mezza dentro quella stanza, quando Miyuki ne uscì si sentì molto più serena e leggera.
Il fatto di aver confidato tutto ciò che la tormentava a qualcun altro oltre ad Endeavor e alla serie infinita di fogli che gli aveva lasciato sulla scrivania, pian piano iniziava a far crescere in lei la consapevolezza che, forse, per la prima volta in vita sua, non era da sola.
Era felice del fatto che Shoto avesse scelto di aiutarla e, anche se un po' la spaventava il non sapere quali e quanti ricordi avrebbe iniziato a rivivere dall'indomani, allo stesso tempo non vedeva l'ora di iniziare per riuscire ad immagazzinare quante più informazioni utili al fine di poter sconfiggere suo padre e porre fine a tutta quella storia.

Ritornata nella sua stanza con la testa immersa nei pensieri, Miyuki aprì la porta e quando fu dentro, si accorse che qualcuno stava disteso sul suo letto, nella penombra causata dal sole che ormai era quasi del tutto tramontato.
"Che fai qui?" gli domandò avvicinandosi; Bakugou distolse lo sguardo dal telefono "Ti stavo aspettando."
"Per fare?"
Lui strinse si stiracchiò "Per riprendermi il mio tempo."
Miyuki lo guardò perplessa "Di che stai parlando?" fece poi mettendosi a ridere sedendosi accanto a lui.
"Per ogni mezz'ora passata con Shoto devi passare almeno un'ora con me." e senza darle tempo di rispondere o altro, le avvolse le braccia attorno alla vita e la trascinò sul letto accanto a se per poter sentire di nuovo il profumo alla vaniglia della sua pelle.

Continue Reading

You'll Also Like

1.9K 223 38
Non sapendo che fare ho deciso di scrivere un libro sui film mentali che mi faccio su Black Clover, le protagoniste siamo io e mia sorella, spero che...
126K 4.3K 79
Raquel Silva ha 18 anni ed è nata in Portogallo, ma ha passato gran parte della sua vita in Italia, a Torino. Durante le sue vacanze estive a Ibiza i...
59.6K 1.2K 59
⚠️ ita Blue lock x reader⚠️ . personaggi Blue lock x reader . spero piaccia e scrivetemi chi fare come personaggio ❤️⚽ . E iscrivetevi al canale per...
4.5K 354 22
Ciel sta indagando su un caso mentre T/n invece è una criminale molto conosciuta che lavora in un circo come finirà? Leggete e basta