POV Emily:
Devon Manning mi sta davvero parlando. Ovviamente non ho idea di cosa mi abbia appena detto perché sono distratta da cinque minuti e le mie orecchie hanno smesso di funzionare.
È strano. Non è mai venuto da me di sua spontanea volontà prima, quindi all'inizio ho pensato che volesse chiedermi aiuto per qualche progetto scolastico, ma poi ha iniziato a blaterare del tempo e degli allenamenti di football e di altre cose di cui non sono del tutto sicura.
Sta davvero...chiacchierando con me?
Ho avuto una cotta per lui per anni, finché non mi sono rassegnata al fatto che non sapesse della mia esistenza. Sto appena ricominciando la mia vita senza un fidanzato ed ecco 3 anni dopo e dopo forse 10 parole condivise tra noi, che lo trovo in piedi di fronte a me, che mi chiede se non vedo l'ora che arrivi il ballo invernale.
Mi ricorda Hunter, alto, bruno e bello. Le sue braccia sono tappezzate di tatuaggi e con uno stile da bad boy, seppur con sfaccettature diverse. In realtà è un ragazzo davvero simpatico, con buoni voti e una reputazione brillante.
Se ne va in giro con i popolari, Nick e Tara compresi, mentre io resto tra gli emarginati. Non sono popolare, ma non dico di non avere molti amici.
"Ehm...Sì, Tara ed io andremo a fare shopping a New York la prossima settimana, per trovare dei vestiti" rispondo ancora sconcertata da tutta questa situazione.
"Fantastico" dice con un cenno del capo. Si appoggia all'armadietto e incrocia le braccia, dandomi una visuale perfetta dei suoi muscoli. "Forse ci vediamo lì"
"Sì" annuisco impacciata. Non sono sicura se stia flirtando con me o se stia solo cercando di essere educato, ma qualunque cosa sia è davvero strana.
"Forse potresti riservarle un ballo" esclama Tara dal nulla. Non sapevo nemmeno che fosse vicino a noi, figuriamoci che stesse ascoltando la nostra conversazione.
I miei occhi si spalancano alla sua affermazione e sento il calore salire sulle mie guance. Sto per protestare e dare una gomitata alle costole alla mia migliore amica quando Devon parla. "Mi piacerebbe." mi sorride guardandomi intensamente. Cazzo. Che caldo.
Gli sorrido mentre lui va verso la sua lezione successiva.
"OH MIO DIO!" dice Tara saltellando. "Era ora che la mia ragazza si desse da fare! Sei stata single per tipo 4 settimane o qualcosa del genere, il che è più che sufficiente per superare una testa di cazzo come Tony".
Proprio in quel momento, Tony ci passa accanto accigliato. Ovviamente deve aver sentito quello che ha detto Tara.
"Qualcuno si sta proprio dando da fare, sai?" continua, solo ed unicamente per Tony. "Sì, ne ha sicuramente bisogno"
Mi sono data da fare qualche settimana fa quando ho scopato con tuo fratello.
Beh, non posso dirglielo direttamente ma lo farei volentieri se non mi uccidesse con la sua penna in 0,3 secondi netti.
"Devon ha proprio una cotta!" dice. "Hai visto come ti guardava? Ti vuole."
Alzo gli occhi al cielo perché una conversazione di cinque minuti non significa che gli piaccio. "Sei pazza".
"Vedremo" mi fa un sorrisetto, prendendomi a braccetto.
* * *
Sono di nuovo a casa da sola, quando bussano alla porta. Sto cercando di svolgere il mio compito di inglese da quando ho lasciato casa di Tara.
Guardo il grande orologio sulla parete della cucina e noto solo ora quanto sia tardi.
Sono stata super impegnata nelle ultime 3 ore, e mi sono fermata solo una volta per fare una pausa gabinetto.
Il mio stomaco brontola mentre mi alzo per aprire la porta. Quando lo faccio vedo Hunter in piedi, bello come sempre con addosso una maglietta nera e dei jeans scuri.
Cazzo. È bellissimo.
Sorride tenendo il mio telefono nella sua mano destra. "Cenerentola ha dimenticato il telefono." inclina la testa, agitando la scatoletta tecnologica davanti alla mia faccia.
Ad essere onesta, non mi ero neppure accorta che il mio telefono mancasse e avrei comunque potuto aspettare domani per riaverlo da Tara a scuola.
"Grazie" dico e prima che possa afferrarlo, mi sposta ed entra in casa. "Certo, vieni Hunter. Fai come se fossi a casa tua."
Sorride nella mia direzione mentre si getta sul divano con le gambe distese e i piedi che poggiano sul tavolino da caffè.
Rido mentre prendo il telefono dalla sua mano. "Sai, Tara avrebbe potuto portarmelo domani a scuola" lo informo.
Fa spallucce "Se non avessi il telefono come potresti fare sexting stasera?"
Alzo gli occhi al cielo. Io non faccio sexting con nessuno. A maggior ragione con Hunter. Tara potrebbe facilmente curiosare nel suo telefono e trovare i messaggi. Gli ho fatto cancellare l'ultima conversazione che abbiamo avuto. Mi ha dato della ridicola e paranoica, ma non mi va di correre rischi.
Sia io che lui eravamo consapevoli delle 'regole' del nostro piccolo incontro.
Entrambi le abbiamo accettate.
"Non faccio sexting con te"
"Perché no?" mi chiede con un finto broncio e rido di lui. Mi chiedo da dove avrà mai preso Tara la sua teatralità?
Da notare il sarcasmo nella mia domanda.
"Prometto che non ti manderò nessuna foto del mio cazzo. So quanto voi ragazze vi sentiate spaventate da questo genere di cose"
Mi siedo e rido, alzando di nuovo gli occhi al cielo.
"Sarai il mio insegnante, non farò sexting con te!"
"Diventerò un insegnante. Non il tuo insegnante." Hunter sostiene. Ha delle buone giustificazioni, ma comunque...
No.
È davvero un idiota, ma alla fine per fortuna lascia perdere la questione del sexting.
"Hai fame? Io ho fame, vogliamo ordinare del cibo?" mi chiede prendendo il telefono dalle mie mani e cercando un menù da asporto su Google.
Giuro che a volte va a mille. Termina e ricomincia un argomento in pochi secondi. Nulla sembra catturare la sua attenzione.
"Tranne te"
Merda!
"Che cosa?" ingoio il groppo in gola. Per favore, Signore, fa che non lo abbia detto ad alta voce.
"Ho detto tranne te" ripete. "Mi hai chiesto se qualcosa ha mai catturato la mia attenzione" fa cadere il mio telefono sul divano e si volta verso di me, i suoi occhi cercano freneticamente i miei. "Hai attirato la mia attenzione."
Io?
"Non chiedermi come o perché, diamine, ma non riesco a smettere di pensare alla nostra sveltina." dice usando le parole che avevamo stabilito insieme.
Mi lecco le labbra, incapace di formare una frase di senso compiuto.
So che Hunter è uno che flirta per natura, quindi quando in passato ci ha provato ho sempre pensato che mi stesse prendendo in giro.
Non ti sedurrò di nuovo, Em. Non stasera almeno.
Temi di non riuscire a tenere le mani a posto?
Non mentirò perché in realtà ci ho pensato. Quella è stata la notte più incredibile della mia vita, ma andare avanti a questo punto sarebbe una mossa davvero stupida.
Ho fatto anche quel commento sulla sala insegnanti, ma stavo scherzando. Non pensavo che l'avrebbe presa sul serio. Voglio dire, non mi opporrei all'idea...
"Hunter" dico facendo un respiro profondo, non sono sicura di cosa ma qualcosa devo dire. Nulla.
"Per favore, ascoltami Em" mi prega Hunter passandosi nervosamente una mano tra i capelli. "Sei stata bene, vero?"
Sembra un po' nervoso mentre parla e mi prende completamente alla sprovvista. Di solito è così presuntuoso e sicuro di sé.
Annuisco, nonostante sia consapevole del fatto che è una pessima idea farlo.
Un piccolo sorriso solleva i lati della sua bocca. "Allora facciamolo di nuovo. Voglio dire, potremmo essere scopamici, amici con benefici, chiamalo come vuoi."
"Solo sesso?" chiedo perché non posso spingermi così in là con Hunter. Tara è la mia migliore amica e non rischierò di perderla solo per una scopata. Se lo scoprisse...
Annuisce. "Solo sesso" conferma.
"Non possiamo" sospiro mentre mi alzo e inizio a fare avanti e indietro. "Tara-"
"Non me ne frega nulla. Non mi siederò qui per pregarti di fare sesso con me, Emily." si alza in piedi mentre lo dice e mi ferma per un braccio. "Sai cosa voglio, ora la palla è nella tua metà del campo."
Si muove lentamente, i suoi occhi cercando i miei per qualsiasi segno di protesta. Mi chiede silenziosamente il permesso, è attento e gentile quando mi bacia velocemente sulle labbra prima di allontanarsi.
"Non voglio una relazione Emily, solo il tuo corpo"
Cazzo che caldo!
Il respiro mi si blocca in gola e deglutisco in maniera rumorosa.
"Ti lascio tornare a quello che stavi facendo" mi dice e ora il mio compito di inglese non sembra più così importante. "Ti mando un messaggio più tardi"
"Te ne stai andando?" faccio la domanda con voce tremante.
"A meno che tu non voglia che rimanga?" Hunter solleva le sopracciglia ponendo la domanda e io faccio un passo indietro.
Non c'è nulla che io voglia di più, ma sono una persona ragionevole, perciò scuoto la testa in segno di negazione.