Do un'occhiata all'interno della grande stanza, noto che è vuota. Ringrazio il cielo per aver trovato finalmente un posto dove nascondermi, in cui non c'è una coppia, o più persone che scopano.
La verità è che non voglio essere disturbata. Da nessuno.
Mentre dovrei essere al piano di sotto a godermi la festa con i miei compagni di scuola e festeggiare il fatto che la mia migliore amica ha appena compiuto diciotto anni, tutto quello che faccio è nascondermi e cercare un po' di pace.
Gli ultimi due giorni sono stati -per dirla senza mezzi termini- una vera merda. Mentre Tara ha pianificato con entusiasmo la sua festa io mi sono depressa come al solito.
Ad essere onesta, ho sempre avuto una vita abbastanza perfetta. Odio dirlo, perché mi fa sembrare una snob, ma a livello scolastico e familiare sono abbastanza soddisfatta.
Negli ultimi due giorni però, mi sento triste per qualcosa, o meglio, per qualcuno.
Il mio ex ragazzo Tony. Che guarda caso è anche alla festa, a pomiciare con un'altra a due giorni di distanza dalla nostra rottura, avvenuta di fronte a quasi tutta la scuola.
Anche il fatto che io detesti la festa potrebbe avere a che fare con questo. Chiamatemi pazza ma va bene così.
Mi sono davvero impegnata ad essere felice per Tara, ma lei sapeva che ero stata male per alcuni giorni, e quindi mi aveva dato il permesso di potermi lamentare quanto volevo. Fintanto che l'avrei aiutata con l'organizzazione della festa mentre lo facevo, ovviamente.
È la mia migliore amica da anni. Da che ne ho memoria in realtà, e le voglio bene come ad una sorella.
Il che mi fa solo sentire peggio per il fatto che ho abbandonato la sua festa di compleanno per un capriccio.
Mi guardo intorno all'interno della stanza. È in ombra e in disordine, la maggior parte delle pareti blu scuro sono ricoperte da poster di gruppi rock o da videogiochi. Il letto è disfatto, ma sorprendentemente, profuma di Natale.
Cannella dolce e vaniglia.
In tutti i miei anni di pigiama party da Tara non ho mai visto questa stanza.
Mi si accende una lampadina e ripenso ai fratelli di Tara che ci stuzzicavano senza pietà fin quando non ci siamo vendicate e naturalmente, siamo risultate colpevoli, prendendoci i rimproveri dei suoi genitori. I rimproveri di sua madre non erano male, era suo padre che mi terrorizzava. Era un militare che trasudava autorità da tutti i pori, quindi quando ci urlava degli ordini non avevamo altra scelta se non obbedire.
Sono stata nella stanza di Declyn alcune volte, è il fratello più grande e molto spesso il meno maturo.
"Cosa stai facendo qui?" una voce maschile mi spaventa facendomi trasalire e mi volto verso la porta.
Hunter è lì, con uno sguardo di puro divertimento dipinto sul volto.
Abbasso gli occhi quando noto che indossa solo un asciugamano attorno alla vita, il suo corpo scolpito è ricoperto da goccioline d'acqua.
"Beh, guarda tu se non è la piccola Emily Carter" mi sorride mentre si addentra nella stanza. La sua stanza. "Cazzo non ti vedo da quasi cinque anni".
È passato davvero così tanto tempo?
Non rispondo perché sinceramente non ho la più pallida idea di cosa dire e tengo gli occhi fissi sul tappeto grigio maculato.
"Cosa c'è che non va? Il gatto ti ha mangiato la lingua?" mi chiede e io mi acciglio "Ricordo che eri molto più chiacchierona. Sei cresciuta."
Non sono mai stata eccessivamente sicura di me, tendo a nascondermi mentre Tara è quella che ama i riflettori.
Non so nemmeno perché sia mia amica ad essere sincera. È il capo delle cheerleader e presidente di quasi tutti i comitati della scuola, mentre a me piace fare le prove con la band, aiutare con il giornale scolastico e con l'annuario.
Non è proprio la norma per i poli opposti diventare migliori amiche, ma a cinque anni abbiamo scoperto il nostro amore reciproco per 'My little pony' e il resto è storia.
Sghignazzo per quanto sia attento. "Ovvio" mormoro sottovoce, anche se so che può ancora sentirmi.
Non so se probabilmente dovrei andarmene e lasciarlo vestire o fare qualunque cosa stesse per fare, ma resto lì, come l'idiota che sono.
"Ah, quindi non sei diventata muta" ride.
Allora lo guardo e alzo gli occhi al cielo. "Non sei così divertente come pensi".
"Non so, ho un bel po' di ammiratrici che la pensano diversamente".
Dio, è narcisista. E glielo dico.
"Il tuo ego deve avere le dimensioni della Russia" inveisco mentre mi siedo sul letto, raccogliendo un pezzetto invisibile di lanugine.
"Certo, mettiti comoda" dice Hunter, ignorando il mio insulto e dirigendosi verso la cabina armadio. "Allora, come mai ti stai nascondendo nella mia camera da letto?"
"Non ho voglia di festeggiare" rispondo vagamente alzando le spalle e i miei occhi tornano sul pavimento mentre lui inizia ad asciugarsi completamente.
Riesco a sentire i suoi occhi bruciarmi dentro e inizio a chiedermi se sarei davvero dovuta uscire di qui prima.
Sicuramente se avesse avuto problemi con il fatto che io fossi qui mi avrebbe cacciato, no?
Non ho mai pensato che Hunter fosse attraente, ma forse è perché l'ultima volta che l'ho visto avevo 13 anni e lui 18, ed ero troppo ossessionata dai capelli di Troy Bolton per notare qualcos'altro.
Guardandolo ora però, muscoloso e virile, con un tatuaggio che copre per intero il suo braccio sinistro e la leggera barba a coprirgli la mascella, non posso negarlo, è incredibilmente, fottutamente, splendido.
"Quindi pensavi di venire ad onorarti della mia meravigliosa compagnia per il resto della notte?" mi chiede con un sorrisetto, facendomi ridere.
"Tara non ha nemmeno detto che eri a casa in realtà". Era strano considerando che era a casa solo una o due volte l'anno.
Subito dopo il liceo, Hunter si era arruolato nell'esercito degli Stati uniti, seguendo le orme di suo padre. Era stato in Iraq e Afghanistan in due separate occasioni ed era tornato solo per un paio di giorni ogni volta.
"Non posso davvero essere infastidita da tutto questo" dico indicano la porta e la festa che si cela dietro essa. "Mi sono assicurata di aspettare fino a quando non fosse arrivata la torta".
"Sì perché mia sorella ti ucciderebbe se mancassi mentre spegne le candeline" Hunter si tuffa -letteralmente- sul letto e mi trascina giù accanto a lui.
"Quindi ti stai astenendo anche dall'attività fisica o solo dalla festa?" chiede suggestivamente, la sua mano è appoggiata accuratamente sulla parte alta della mia coscia, nascosta solo dal pezzo di stoffa che dovrebbe essere un vestito.
All'inizio penso stia scherzando. Hunter Evans potrebbe avere qualsiasi scelta in fatto di belle donne. Perché dovrebbe volermi?
Lo guardo negli occhi per la prima volta da quando è entrato nella stanza e sento il fuoco dietro di essi.
La lussuria. La voglia. Il desiderio.
Ammetto che è dannatamente attraente. Non lo si può negare e io non sono cieca.
Ma è Hunter. Il fratello maggiore della mia migliore amica e il ragazzo che mi lanciava ragni quando eravamo bambini.
I nostri corpi sono attaccati, e respiro il profumo del suo corpo appena docciato con un leggero sospiro.
"Sei di nuovo silenziosa, vero?" la sua voce è profonda e roca e posso sentire il suo respiro sul mio viso. Ha un profumo incredibile. Menta fresca.
"Stai tentando di sedurmi Hunter?" dico in torno scherzoso, sfiorando delicatamente il suo naso. Cerco di sembrare sicura di me, ma la mia voce si spezza mentre pronuncio il suo nome.
"Sei seducibile?" chiede, le sue dita spostano cautamente una ciocca di capelli dal mio viso. "Non dirmi che stai con qualcuno"
"No" scuoto la testa. Mi ci vorrà un po' per abituarmi. Sono stata con Tony per quasi due anni.
Hunter sembra soddisfatto della mia risposta. "Hai già fatto sesso prima, vero?"
Annuisco automaticamente. "Certo che l'ho fatto".
"Quindi non sei vergine?" chiede Hunter inarcando le sopracciglia. scuoto la testa. "Bene" mi risponde tirandomi sopra di lui.
Sono scioccata dal movimento improvviso e dal fatto che sia stato così sfacciato ma mi piace la sua sicurezza quindi non mi muovo, e mi godo la sensazione del suo corpo racchiuso tra le mie cosce.
"Non possiamo" dico, con la bocca improvvisamente secca. Anche se lo vorrei davvero.
"Chi non può?" mi sfida. Indossa solo un paio di boxer neri, il che mi fa arrossire. Sono molto inesperta e mi sento fottutamente stupida. Sono a cavalcioni su di lui, il mio vestito si è alzato sopra il mio sedere, rivelando quasi tutto ad un Hunter che pare apprezzare. "Sei incredibilmente sexy Emily".
Mi sento sexy, soprattutto quando mi guarda in quel modo. Potrei sciogliermi proprio ora, per quanto il suo corpo è premuto contro il mio e per come i suoi occhi mi stanno guardando.
"Hunter" dico in allerta quando la sua mano risale lungo la mia coscia.
"Dimmi di smetterla e io smetterò" mi dice mentre mi tira verso di lui e mi annusa i capelli. "Ma ricordati solo che questa è una sveltina e che nessuno deve saperlo se tu non vuoi".
Con nessuno intende Tara. Mi rinnegherebbe letteralmente se scoprisse che è successo qualcosa tra me e uno dei suoi fratelli.
È il codice delle ragazze giusto? Non puoi andare a letto o avere una relazione con parenti, ex o chiunque sia ritenuto inadatto dalla tua migliore amica.
La mia mente mi dice di no, ma il mio corpo non ascolta il mio cervello.
Ma sembra fottutamente incredibile.
Le sue labbra premono contro il mio collo, lasciandomi baci caldi per cui io inclino la testa dandogli ulteriore accesso. Lo sento sorridere contro la mia pelle, mentre la sua mano raggiunge il mio centro.
"Lo prendo come un sì?" lo pone come una domanda, ma io non rispondo, troppo avvolta dalla sensazione del suo petto duro premuto contro di me.
Hunter si sposta e in un attimo è completamente sopra di me, sorridendomi arrogante, mostrando i suoi denti bianchi e perfettamente dritti. Allungo le braccia e sfioro la sua barba, mentre lui continua a baciarmi il collo duramente.
Parlando di cose dure.
Si struscia su di me e anche attraverso i vestiti riesco a sentire la sua erezione. Mi sento euforica ed eccitata.
La piccola Emily Carter. La ragazza che ha dormito solo con un'altra persona.
E quello, non aveva assolutamente nulla a che vedere con Hunter, e lui mi ha a malapena toccato.
Il mio respiro si blocca mentre la sua mano sfiora di nuovo le mie mutandine. "Ho bisogno di una risposta prima di andare avanti, Emily" dice seriamente, i suoi occhi sono fissi su di me come se guardassero la mia anima. "Una volta. Nessun legame. " dice chiarendo le condizioni. "Vuoi che mi fermi?".
Scuoto la testa senza pensarci due volte. Non c'è modo che io possa tirarmi indietro ora. Mi ha così agitata, e se non fosse per il fatto che sono inesperta sessualmente , probabilmente gli sarei saltata addosso cinque minuti fa.
"No. Non fermarti" gli dico, le mie parole escono con ansia. Il suo sorriso accattivante è tutto ciò di cui ho bisogno mentre si abbassa, premendo saldamente le sue labbra contro le mie.