Astral - Il nostro piano

By ValyBel78

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🏆 WATTYS 2021 WINNER 🏆 Sofia abita a Milano, ha due amiche con cui segue le lezioni in università, Nadia e... More

Vittoria ai Wattys 2021 🏆
Prologo
Capitolo 1.1
Capitolo 1.2
Capitolo 2.2
Capitolo 3.1
Capitolo 3.2
Capitolo 4.1
Capitolo 4.2
Capitolo 5.1
Capitolo 5.2
Capitolo 6.1
Capitolo 6.2
Capitolo 7.1
Capitolo 7.2
Capitolo 8.1
Capitolo 8.2
Capitolo 9.1
Capitolo 9.2
Capitolo 10.1
Capitolo 10.2
Capitolo 11.1
Capitolo 11.2
Capitolo 12.1
Capitolo 12.2
Capitolo 13.1
Capitolo 13.2
Capitolo 14.1
Capitolo 14.2
Capitolo 15.1
Capitolo 15.2
Capitolo 16.1
Capitolo 16.2
Capitolo 17.1
Capitolo 17.2
Capitolo 18.1
Capitolo 18.2
Capitolo 19.1
Capitolo 19.2
Capitolo 20.1
Capitolo 20.2
Capitolo 21.1
Capitolo 21.2
Capitolo 22.1
Capitolo 22.2
Capitolo 23.1
Capitolo 23.2
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 2.1

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By ValyBel78

                                                    Il segreto di Mirko


Se qualcuno mi avesse detto che ero in grado di andare in giro dove volevo senza muovermi con il corpo, tre settimane prima avrei ribattuto che era impossibile; ora, invece, sapevo che non lo era affatto.

Dall'ultimo viaggio astrale che avevo avuto erano passati sette giorni, durante i quali avevo dormito sonni profondi e indisturbati.

La mia vita era di nuovo normale, scandita in modo ripetitivo da materie economiche, amiche e genitori.

Mirko mi dedicava un saluto ogni tanto e io ricambiavo, ma avevamo poche occasioni per parlarci. Lui seguiva in prevalenza le lezioni del secondo anno e solo una del primo, diritto pubblico, che avremmo avuto tra venti minuti, momento in cui ci saremmo probabilmente rivisti.

Pensavo spesso al ragazzo nel quale mi ero imbattuta allontanandomi dal mio corpo. Non avevo la minima idea di chi o cosa fosse, anche se lui sembrava saperlo di me. Il ragazzo era apparso, mi aveva intimato di non proseguire ed era poi scomparso, senza presentarsi o dirmi altro. La dinamica del nostro incontro, così inaspettata e veloce, mi aveva lasciato molti dubbi.

Uscii dalla biblioteca dell'università, dove mi ero fermata fin dalle prime ore del mattino per riscrivere alcune parti degli appunti e mi diressi verso l'aula di lezione.

Entrai con anticipo e mi sedetti in una fila a metà, tenendo il posto per Fabiana e Nadia. Estrassi dalla borsa l'astuccio, il quaderno e iniziai a leggere il libro di studio.

«Sei già sui diritti inviolabili dell'uomo?»

Alzai gli occhi verso Nadia, che si era seduta vicino a me, mettendo in bella vista la sua borsa color crema.

«Sì, sto guardando la libertà personale e la libertà di domicilio.»

«Brava, ti porti avanti. Ne vuoi uno?» Mi porse un cioccolatino alle nocciole. «Ci vorrebbero intere scorte di dolci per tenerci sveglie durante la lezione.»

«Dai, il prof non spiega poi così male.»

Nadia fece un'espressione poco convinta.

«Proietta sempre quelle inutili slide piene di scritte.»

Fabiana prese posto accanto a lei, togliendosi il cappotto e la sciarpa marrone.

«Parlate delle slide sintetiche che vedremo tra circa dieci minuti e per due ore di fila?»

«Sì, siamo prevedibili.»

«Oggi meno del solito.»

In effetti, Fabiana arrivava sempre in anticipo in aula, mentre Nadia e io di rado.

Il professore, un uomo sulla cinquantina dallo sguardo autoritario, fece ingresso in aula e gli studenti ancora fuori si affrettarono a rientrare, prima che lui chiudesse la porta dietro di sé.

Le ore di spiegazione passarono lente, come a rallentatore; la materia non era male, ma gli articoli erano molti e letti uno di seguito all'altro risultavano pesanti.

Fantasticai di vedere Mirko che apriva la porta e si dirigeva verso la parte in fondo dell'aula, ma non successe. La lezione terminò senza di lui. Era la prima volta che saltava diritto pubblico, sperai si trattasse di un caso isolato, perché era il ragazzo più interessante del corso e mi piaceva averlo in aula, anche solo per rivolgergli un saluto o ammirarlo da lontano.

«Abbiamo un'ora buca prima di economia aziendale», ricordò Nadia. «Che cosa facciamo?»

«Direi di sistemarci già nell'altra aula, se vi va. Ci portiamo dietro un caffè caldo dalle macchinette e intanto parliamo.»

«Andata.»

Ci sedemmo in quarta fila, appoggiando le nostre cose sui banchi. Io mi ero presa un cappuccino, Nadia un caffè e Fabiana una cioccolata calda. Avevamo un po' di tranquillità, perciò decisi di accennare all'argomento viaggi astrali, sperando che non lo ritenessero subito strampalato.

«Ragazze», iniziai, guardinga. «Avete mai letto qualcosa sui viaggi al di fuori del corpo?»

«Direi di no.»

«Nemmeno io. Di cosa si tratta?»

«Da alcuni libri, sembra sia possibile uscire fuori dal corpo e spostarsi senza di esso.» spiegai, restando sul vago.

«Fantasia», giudicò subito Nadia.

«Ci sono prove?» s'interessò Fabiana.

«No, solo testimonianze, ma nel caso fosse davvero possibile, non vi piacerebbe provare?»

«Se non fosse pericoloso, forse.»

«Io no. Gli unici viaggi che vorrei fare sono quelli in aereo verso una meta turistica al mare, tipo Spagna o Egitto», scherzò Nadia.

«Ami troppo il tuo corpo per abbandonarlo», la pizzicò Fabiana, con un sorrisetto.

«Perché, voi no?»

«Comunque, potresti organizzare con noi uno di quei viaggi di cui parlavi. Credo che Sofia non si tirerebbe indietro.»

Parlammo di argomenti correlati, fino a quando arrivò l'insegnante e fece distribuire un plico di fogli a tutta l'aula, che nel frattempo si era riempita per la lezione. Erano alcuni esempi di conti economici e stati patrimoniali, con parti di calcolo da completare.

Trascorse le due ore di apprendimento, salutai Fabiana e Nadia, che avevano ancora i rispettivi corsi opzionali da seguire nel pomeriggio e mi diressi verso l'uscita della facoltà. Me la presi con comodo e scelsi di percorrere le scale che portavano a uno dei cortili esterni.

Mi fermai quando, per caso, vidi Mirko da solo, girato di spalle, che parlava in tono concitato al cellulare.

«Ti ho già detto che ho tutto sotto controllo, Renard», sentii dire: «Puoi smettere di chiamare ogni settimana per sapere come sto.»

Un momento di silenzio e riprese a parlare.

«Lo sai perché sono tornato a Milano, voglio cominciare da capo e vivere, finalmente.»

Un altro momento di silenzio, più lungo del precedente.

«Mi diverto come mi pare e piace qui, so che sei preoccupato, ma non ho più bisogno che tu mi faccia da maestro o da genitore. Mi hai lasciato partire, sai che sono pronto.»

Chiuse la conversazione e rimase qualche istante col telefono in mano. Si girò di profilo e mi fu chiaro quanto quella chiamata dovesse averlo scosso. Aveva gli occhi persi nel vuoto, come intrappolati in fili di pensieri e un'aria triste. Si strinse in se stesso e mise il cellulare nella tasca del giubbotto.

Mi avvicinai a lui e non appena si accorse della mia presenza mi salutò, sorpreso.

«Ehi Sofia.»

«Ciao Mirko.»

«Stai andando a lezione?»

«No, le ho finite», risposi e aggiunsi: «Ho notato che non sei venuto a diritto pubblico questa mattina.»

«Non sono riuscito», ammise, serio.

«Non hai mai saltato prima d'ora», dissi, pentendomene subito.

Lui sembrò stupito della mia affermazione.

«Vero. Posso chiederti un favore?» domandò.

«Sì, certo.»

«Mi servirebbero gli appunti della lezione. Se me li presti, ne faccio le fotocopie e verso le sei passo da te per restituirteli.»

Ci vollero alcuni secondi per elaborare quello che mi aveva appena chiesto, soprattutto con riguardo alla parte "passo da te".

«Va bene, nessun problema», dissi, tirandoli fuori dalla borsa. «Eccoli.»

Gli porsi il quaderno di diritto pubblico, pregando che Nadia non ci avesse scritto dentro frasi imbarazzanti mentre ero distratta.

«Grazie. Abitate sempre nella via di allora?» si accertò.

Mirko era venuto a trovarci qualche volta con i suoi genitori, prima del trasferimento, anche se non pensavo se ne ricordasse.

«Sì, siamo nello stesso palazzo, non è cambiato nulla.»

«Ottimo, allora so dove venire. Ci vediamo per le sei.»

Avevo accennato ai miei che sarebbe passato da noi Mirko, il figlio di Sabina e Mattia, trasferitosi di nuovo a Milano dal Trentino, ma la reazione di mia madre non appena si ritrovò il ventenne sulla soglia di casa non fu lo stesso contenuta.

«Caspita, che bel ragazzo!» esclamò.

«Buonasera Alba», disse lui, sornione e aggiunse, guardandomi con un sorriso divertito: «Ciao Sofi.»

«Ehm, ciao Mirko», risposi, imbarazzata per la situazione.

«Sei cresciuto tantissimo», continuò lei, invitandolo a entrare.

«Sono passati anche un sacco di anni.»

«Avresti potuto farci visita», lo ammonì lei, con dolcezza. «Sei sempre il benvenuto.»

«Grazie.»

Mirko cercò i miei occhi, forse per avere una conferma, ma io li abbassai subito. Alba lo fece accomodare in salotto e io li seguii senza dire niente.

«Vi lascio da soli, ragazzi», si congedò, socchiudendoci la porta.

«Grazie per gli appunti», iniziò Mirko, porgendomi il quaderno. «Sono tornati sani e salvi.»

«Non ho mai avuto dubbi.»

Presi il quaderno e lo poggiai sul tavolo. Sentii il suo sguardo su di me, e lo stomaco mi andò sottosopra. Lui mi sorrise, forse consapevole dell'effetto che mi faceva, poi si distrasse, fissandosi sui due quadri appesi al muro.

«Sono autoritratti?»

«Sì, io e mia sorella ce ne siamo fatti disegnare uno ciascuna da un artista in strada.»

«Sono fatti bene.» commentò.

«Lo penso anche io. Giulia convive da qualche anno a Torino.»

«Sì, l'ho saputo dai miei. È felice?»

«Il suo fidanzato è un bravo ragazzo e lei ne è innamorata.»

«Mi fa piacere.»

«Non ti ho offerto ancora un caffè o un succo di frutta», mi resi conto.

«Non ti preoccupare, devo andare», rispose, e aggiunse: «La prossima volta, volentieri.»

Lo accompagnai alla porta e Alba mi seguì per salutarlo. Gli porse al volo un sacchetto bianco dal nastro rosso.

«Lo avrei consegnato domani a tuo padre, ma visto che ci sei già tu qua...»

«Ah, grazie. Sì, lo prendo io», rispose lui, mettendolo nella sua borsa a tracolla. «Ci vediamo presto, Sofi.»

«Sì.»

Ammirai, sognante, l'ampia schiena di Mirko mentre si incamminava fino alla moto; il ragazzo si mise il casco e a quel punto, rientrai.

Quale sarà il segreto di Mirko a cui deve il titolo questo capitolo? Lo sapremo già nella prossima parte! Lasciatemi un commento e voto se la parte vi ha incuriositi! Sono curiosa di sapere i vostri primi pareri ❤

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