Il golden trio nel 1977

By giorgiaflct

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Malandrini e Golden Trio? Non si presume nulla di buono... #2 -marauders (6/08/2020) #1 -hinny (22/10/2020) #... More

Dreamcast
1-Il pensatoio
2-Piacere
3-I Malandrini
4-L'abbraccio di una madre
5-Sporca sanguemarcio
6-Dormi?
7-Le Serpi
8-Lily e James
9-Anderson
10-Il duello
11-Mi sono innamorato
12-Harry e James
13-Ti fa ridere eh?!
14-Stanza delle Necessità
15-Ancora bugie
16-Sirius e Marlene
17-Quidditch
18-Cambia tutto
19-Diadema
20-Hogsmeade
21-Da domani è uno di noi
22-No, non ti credo!
23-Direzione 7 piano
25-Cosa devo fare?
26-Io sono il migliore
27-Ricordi
28-Fratellino
29-Non doveva andare così
30-Ci si vede,James
31-Grotta
32-Dissennatori
33-Infermeria
34-Casa Gaunt
35-Camera dei Segreti
36-Pensatoio
37-Natale a casa Potter
38-Camera blindata 127
39-Fuoco
Sono viva!!!

40-La battaglia finale

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By giorgiaflct

L'ordine della Fenice nella mattina del 5 gennaio 1978 aveva ricevuto una chiamata urgente da Silente e si era radunato quartier generale alle 8:37 esatte. Con gran sorpresa dei membri cosiddetti "anziani" quel giorno con il vecchio capo c'era un gruppetto di ragazzini che parevano dover ancora finire la scuola.

<James! Sirius! Che cavolo ci fate voi due qui?!> trillò Euphemia Potter con sguardo truce <Silente che cosa ci fanno i miei figli qui?> chiese quasi sputando fuoco al vecchio stregone.

<Nonna fidati ci ho provato ma non mi hanno ascoltato> si intromise Harry con un'alzata di occhi.

<Harry anche tu?! Albus dimmi che scherzi! Sono dei ragazzini> provò a farlo ragionare lei nella speranza di evitare la morte prematura delle due persone, oltre a Fleamont, che fossero ragione della sua vita.

<Ascoltatemi bene tutti io oggi non darò ordini> proteste stupite si levarono tra i membri. Silente come al solito sorrise dando sui nervi al povero Harry che cercava di rimanere tutto di un pezzo.

<Con tutto il rispetto preside, ma abbiamo una guerra da vincere inutile fare i suoi giochetti di parole e il vecchio nonno bacucco. Vada dritto al punto o lo farò io> parecchi occhi spalancati seguirono la sua uscita e solo i fratelli Weasley ridacchiarono all'attitudine del loro amico.

<COME DIAVOLO TI PERMETTI RAGAZZINO> aveva tuonato Malocchio Moody nella sua direzione con la bacchetta puntata e l'occhio magico fisso su di lui.

<Calmo Alastor! Ha ragione, basta giri di parole oggi si va al Malfoy Manor per la battaglia finale> sganciò la bomba. <Il qui presente Harry Potter ci guiderà alla vittoria>

<IO NON PRENDO ORDINI DA UN RAGAZZINO INSOLENTE COME LUI!> aveva obiettato un'altra volta sempre Moody.

<Bene allora fammi sapere come riuscirai ad entrare dentro il Manor e uccidere Voldemort> rispose con noncuranza il giovane rigirandosi la bacchetta tra le mani. Non lo guardò nemmeno negli occhi.

<Sfondo la porta e con un paio Avada Kedavra lo faccio fuori> grugnì in risposta non credendo ancora nella sfrontatezza di quello stupido ragazzino.

<Ok, davanti alla porta ci saranno almeno una dozzina di mangiamorte a cui si vanno a sommare quelli che saranno di guardia alle scale che si concludono direttamente nell'atrio. Dal salone ne verranno fuori almeno altri 50 compreso Voldemort e il suo simpatico serpentello. Nel frattempo che tu lanci i tuoi due o tre Avada Kedavra, arriveranno anche quelli dei piani superiori e quelli nel giardino sul retro anche se dubito tu riesca ad arrivare alla porta visto che con tutte le siepi che circondano il viale di ingresso saresti morto ancor prima di varcare il cancello. Senza tralasciare il fatto che Voldemort in questo momento è immortale>

Quando già tutti si erano convinti che lui sarebbe stato il loro asso nella manica, Malocchio ancora non demordeva.

<Come accidenti fai a sapere tutte queste cose? E cosa Merlino significa che quel bastardo pelato è immortale?>

<Come so queste cose non ti riguarda. E so che Voldemort ha formato 6 Horcrux per cui è immortale>

Vari sussulti furono ben udibili nel silenzio.

<6? Hai sempre parlato di 5 Harry> l'ingegno di Lily non smetteva mai di stupire, era inquietante la somiglianza con Hermione.

<Si ma per l'ultimo bisogna fare qualcosa di particolare e pericoloso voi ne dovete stare fuori> tagliò corto la rossa tornando a parlottare con suo fratello con gli occhi un po' più tristi di prima.

<Come se le altre cose non fossero state pericolose> rincarò la dose Remus che non se la beveva mentre stringeva la mano di Narcissa.

<Si ma per questo è diverso, devo farlo da solo> disse con tono definitivo per poi borbottare tra sé <È già abbastanza difficile morire senza salutare...>

<Cosa hai detto?> provò Severus ma ricevendo niente in risposta se non l'essere ignorato.

<Bene ora che ci siamo chiariti passo la parola a Hermione che vi spiegherà il piano>

<Se solo uno di voi prova a cambiare qualcosa mentre siamo la, manderà a monte tutto e oggi sarà solo una giornata di massacro. Sia chiaro io ed Harry torneremo in vita solo per potervi uccidere di persona. Io ci penserei due volte perché insieme siamo pericolosi>

<Decisamente!> azzardò Ron facendo alleggerire l'aria.

Era ora di pranzo quando la lunga e dettagliata spiegazione di Hermione si era conclusa e fortunatamente nessuno aveva obiettato nemmeno su una virgola. Era perfetto. Perciò dopo un pranzo leggero e veloce tutti si andarono a preparare e prendersi del tempo da poter passare con le persone amate per quella che poteva essere l'ultima volta.

Lily, James e tutta la combriccola erano radunati in una delle stanze più grandi del quartier generale a camminare avanti e indietro nervosi scambiandosi qualche gesto di affetto per supporto.

<Dove sono finiti?> chiese per l'ennesima volta la rossa che voleva assicurarsi di incontrare suo figlio prima di andare a combattere. Non che pensasse che qualcuno sarebbe morto, ma in questi casi meglio prevenire che curare no?!

<Calma Lils, avrà del lavoro da fare. Lui e gli altri guideranno il gruppo principale, loro entrano dalla porta sfondandola> la rassicurò il suo fidanzato sebbene fosse preoccupato anche lui.

<Che diamine pagherei oro per vedere la faccia di quel bastardo quando succede>

<Sirius smetti di fare il bambino capriccioso è in guerra che andiamo. La lezione dell'altra mattina non ti è bastata? Sai che Harry ci mette un secondo a legarti qui e tornare a guerra conclusa> lo rimproverò il suo migliore amico, Remus per poi riprendersi la biondina tra le braccia e lasciarle un tenero bacio sulle labbra.

Ormai lei era diventata una dipendenza per lui, le sue carezze, i baci, le serate passate sotto le coperte a tenersi compagnia lo facevano stare una favola. Narcissa Black lo faceva sentire come una persona normale, come se avere la licantropia fosse come il raffreddore, irrilevante. Lo faceva sentire amato e all'altezza di tutti coloro che gli stavano intorno e di questo il giovane Remus Lupin non ne aveva mai abbastanza.

Un tocco alla porta li fece risvegliare da quello stato di ansia in cui si erano rifugiati e attanagliò loro lo stomaco con un grosso macigno che facevano fatica a sopportare. Era Harry, da solo.

<Hermione, Ginny e Ron sono di sotto che vi aspettano per smaterializzarvi. Quando siete pronti...> lasciò la frase a metà perché anche lui sapeva che per certe occasioni non si era mai pronti. Gli altri ragazzi la presero come un invito a lasciare soli i genitori con il loro figlio per qualche minuto e se ne andarono con le teste basse in silenzio, tremando leggermente.

<Siete sicuri di volerlo fare?> chiese poi il prescelto con la speranza che i due 17enni davanti a lui dicessero di no.

<Sai che non possiamo stare qui Harry, è tutto ciò che ho sempre sognato. Io voglio lottare per tutti quelli come tua madre e Hermione o Sirius> sospirò pesantemente James.

<Non serve che combattiate, avete fatto tutto ciò che potevate. Vi scongiuro, state qui al sicuro con tutti gli altri. Io-> non riuscì a finire la frase che un mezzo singhiozzo lo bloccò e Lily gli si avvicinò prendendo il viso di suo figlio tra le mani.

<Harry, non puoi chiedermi di non combattere una guerra che mi colpisce in prima persona. Ti prometto che staremo attenti e non ci cacceremo in situazioni che non siamo sicuri di saper gestire. So che hai paura e che vuoi che tutto questo finisca, ma io vengo con te>

Era chiaro che quelle sarebbero state le sue ultime parole e niente le avrebbe fatto cambiare idea.

<Voglio che sappiate che io vi voglio bene, siete più importanti di qualsiasi altra cosa al mondo ed è già un miracolo se sono riuscito a passare del tempo con voi. Siete due persone meravigliose e sono felice che siate i miei genitori> suonava tremendamente come un addio ma Harry doveva dirgli quelle cose prima di andare a farsi ammazzare visto che non aveva la certezza di svegliarsi come la prima volta.

Ginny non ne era rimasta per niente contenta e per le due ore successive alla sua confessione lo aveva iniziato a colpire dove riusciva piangendo nel mentre e pregandolo di non farlo. Lui ovviamente con il cuore pesante aveva detto che era necessario e la ragazza sempre piangendo lo aveva stretto quasi soffocandolo. I due ragazzi con una lacrima o due lo strinsero forte senza dire niente altro e quando la magia del momento finì e a testa alta si aggiunsero al resto del gruppo dove Harry in piedi su un tavolo cominciò a parlare per l'ultima volta.

<Bene! Finalmente Voldy Moldy oggi se ne andrà a quel paese e noi saremo liberi!> gridolini eccitati si sparsero per la sala in cui si erano aggiunte molte più persone.

<Non posso promettervi che ne usciremo tutti vivi> con lo sguardo indugiò sui suoi amici e i suoi genitori <Ma coloro che moriranno combattendo saranno ricordati per sempre come eroi. Voi state sempre con qualcuno che vi copra le spalle, mai da soli o sarete morti ancor prima di poter rendervene conto> in molti annuirono con faccia solenne, tra cui Silente.

<Oggi si farà la storia signori miei! Andiamo a fare il culo a quei bastardi!> questa volta le urla furono molte di più dato che ogni singola persona in quella stanza aveva sentito l'adrenalina scorrere in ogni singolo angolo del corpo.

In poco tempo si trovarono tutti fuori dalla cancellata di Villa Malfoy nascosti nell'ombra chiarendo le ultime cose.

<Harry non devi farlo per forza> ripeté per l'ennesima volta Hermione che non era convinta dell'idea del suo migliore amico.

<Posso farcela Mione, mi sono esercitato ed è l'unico modo che abbiamo per entrare senza essere attaccati da nulla di pericoloso> ragionò lui. Sapeva che ci sarebbe riuscito senza svenire come era successo con i dissennatori.

<Va bene, vai. Ma se senti che non funziona la smetti e facciamo a modo mio> lui annuì e la spinse un po' più indietro e chiuse gli occhi. Si concentrò sul suo nucleo magico e sulla presenza di persone e creature oscure nel grandissimo labirinto di siepi che si stagliava in tutto il suo splendore. Incanalò la magia nel suo petto e con un'esplosione la scaturì nella sua forma più potente sentendosi libero come non lo era mai stato in tutta la sua vita. Quella forza erano gli abbracci di sua madre, le carezze di Hemione, le risate con Ron e i malandrini e tutto quello che gli veniva in mente di Ginny: i baci, il respiro, la risata, una carezza, un abbraccio e fare l'amore con lei. In quel momento avrebbe potuto evocare il Patronus che sarebbe stato capace di illuminare tutta la Terra. Nessuno osò fiatare perché erano tutti ammaliati da quella scena così grandiosa.

Pochi minuti dopo con il fiatone, Harry si voltò sorridendo come un bambino che ha scoperto che il Natale arriva in anticipo <E' tutto libero. Ce l'ho fatta!> finalmente poterono entrare e giocarsi l'effetto sorpresa come avevano sperato.

Quando tutti furono in posizione Harry con tutta la disinvoltura del mondo andò alla porta e bussò. Ad aprire venne niente di meno che Lucius che lo guardò con astio e odio.

<Salve! Lei ha ricevuto un premio per il più stupido Purosangue su questo pianeta!> e gli mollò un pugno dritto sul naso facendolo sbattere rovinosamente a terra. Ovviamente come previsto fiumane di Mangiamorte si presentarono sulla porta per guardare cosa fosse accaduto e notando con orrore che un ragazzino era sul ciglio della porta.

<Qualcuno sa dirmi dove posso trovare Voldy-ho-perso-il-naso-Moldy?> non disse altro e scappò via attirandoli nel giardino dove tutti gli altri aspettavano pronti, ridendo della sua stessa cazzata.

<Che fate qui idioti? PRENDETELO!> non fecero due passi che la battaglia infuriò. Gente dell'ordine che iniziava a sbucare fuori uccidendo più mangiamorte possibili che presi alla sprovvista si trovavano davvero in difficoltà. Harry si prese un minuto per chiamare gli Auror in maniera anonima così da evitare equivoci al ministero. Sotto sotto sperava di vedere Cornelius Caramell per uccidere anche lui. Non gli era mai andato a genio e per quanto poteva saperne si poteva benissimo trovare al tavolo dei mangiamorte con il suo amichetto del cuore Lucius Malfoy.

L'Ordine era nettamente superiore, il vantaggio era stato oro e ora i corpi dei mangiamorte morti erano sparsi davanti alla porta della villa coprendo tutta la scalinata che precedeva il portone.

E poi venne fuori lui. In tutto il suo orribile potere come un dittatore che si mostra ai suoi schiavi e sudditi: avido e stronzo. Aveva il fiso deformato dalla rabbia e il suo serpente al suo fianco sibilava in modo minaccioso.

Silente fu subito da lui. Ingaggiare un duello con Tom era fondamentale per fornire ai suoi il tempo necessario per far fuori almeno la metà dei nemici presenti, far arrivare gli Auror e magari dare a Hermione, Ronald e Ginevra l'opportunità di poter uccidere l'Horcrux una volta per tutte. Sperò soltanto di vedere la luce in fondo al tunnel.

Lily e James, come promesso a loro figlio, avevano mantenuto un profilo basso restando nascosti nei cespugli per cogliere di sorpresa i mangiamorte che si aggiravano nel labirinto dei Malfoy. Sirius e Marlene poco più avanti di loro mentre Remus e Narcissa poco più indietro. Le urla e gli incantesimi erano perfettamente udibili dalla loro postazione e stava mandando fuori di testa i giovani.

<Ah, fanculo! Non ce la faccio a stare buono qui Lils! La gente là fuori muore!>

<smetti di fare il bambino James e per una volta considera i rischi! Vuoi lasciare Harry senza un padre di nuovo? Vuoi che Sirius pianga la tua morte a soli 17 anni? E Remus? Come farà senza Ramoso durante la luna piena? Vuoi lasciarmi da sola Jamie? Lo sai che non resto un secondo senza di te> il ragazzo castano ora si sentiva davvero uno schifo. Non era tempo di pensare ai suoi bisogni, c'erano altre persone che se ne stavano occupando. Era già tanto essere presente sulla scena.

Abbassò le spalle e sospirò. <Hai ragione scusa> e cadde di nuovo il silenzio. Nessuno sembrava muoversi nei paraggi e i ragazzi poterono respirare un po'.

Hermione combatteva frenetica al fianco di Ron e Ginny contro quella che pareva una dozzina di bastardi e fanatici seguaci del Signore Oscuro. La sua mente non poteva che continuare a vagare alla imminente morte del suo migliore amico. La distrazione le costò caro perché ora aveva un profondo taglio che le faceva colare molto sangue dalla gamba destra facendole perdere molta della sua disarmante stabilità. Ron infuriato cominciò a sparare incantesimi a raffica facendo fuori gli ultimi uomini rimasti ancora in piedi. Lui e la sorella poi corsero verso di lei che si era accasciata a terra con gli occhi lucidi, ma senza pianto. Quello non era il momento.

<Hermione!> esclamò il rosso mentre le premeva forte le mani sulla ferita per evitare la fuoriuscita di troppo sangue <Cavolo sta attenta! Non possiamo perderti ora, il serpente è laggiù guarda> indicò un punto non troppo lontano da loro. Nagini stava strisciando per il prato da sola cercando la sua prossima vittima. A quanto pare Voldemort era troppo stupido per tenersela stretta vicino a sé come era stato nel loro tempo. Senza un secondo di esitazione la riccia estrasse la spada di Grifondoro dalla sua borsa di perline e la porse alla più piccola di loro che la guardò con gli occhi fuori dalle orbite.

<Mione io.. non posso com->

<Ascolta Gin, devi farlo tu. Fai vedere a quello stronzo contro chi si è messo 7 anni fa in quella Camera dei Segreti!> la guardò dritta negli occhi e le disse in silenzio che lei credeva in lei e nel suo successo. <Nasconditi qui dietro con Ron, io attiro il serpente e tu gli tagli la testa come Neville ok?>

La piccola Weasley non era ok per niente ma annuì lo stesso borbottanto uno <Stai attenta> alla sua migliore amica che cominciò a fingere dei lamenti di dolore misti a delle mezze urla. Come ogni suo piano funzionò e la bestia si avvicinò per attaccare non avendone la possibilità. Dal suo nascondiglio Ginevra Weasley a spada tratta le mozzò la testa con un taglio nettissimo che mise fine all'ultimo Horcrux. Le urla di Voldemort furono l'annuncio che la fine stava per iniziare.

Harry aveva perso il conto di tutti i mangiamorte che aveva ucciso. Non gli piaceva per niente ma era una questiona di vita, e non solo sua.

E poi finalmente lo sentì, il familiare dolore alla sua cicatrice che lo avvisò della sua prossima mossa. Corse velocemente al centro della battaglia dove i due colossi del mondo magico si stavano scontrando da chissà quanto tempo.

<ADESSO BASTA!> fu ciò che servì per bloccare qualsiasi attacco. Voldemort osservò con occhi pieni di desiderio la sua preda numero1 avvicinarsi a lui e a quel vecchio di Silente.

<Tom devo farti i complimenti> questo spiazzò tutti <La tua stupidità è disarmante, te lo dico da amico>

<COME OSI TU!> gli puntò la bacchetta in viso e il giovane di riflesso fece lo stesso.

<Sai che la tua amichetta che striscia è morta? Sai cosa vuol dire questo per te?> se fosse stato possibile il viso dell'uomo divento ancora più bianco.

<Non importa che fine ha fatto il mio serpente, affinchè tu muoia ogni prezzo è pagabile>

Tutti erano usciti allo scoperto ora ma nessuno dei due al centro dell'attenzione sembrava aver notato. Lily era bianca come un cencio nel vedere il suo unico e prezioso figlio così vicino a quell'essere e James non riusciva a stare dietro al loro discorso in codice. Continuava ad alternare lo sguardo da quella scena ai suoi due migliori amici con fare disperato.

Ginny era sull'orlo delle lacrime e pareva inconsolabile. Hermione aveva perso ogni capacità motoria (già limitata dalla ferita alla gamba) e Ron era ammutolito. Tutti e tre sapevano bene cosa veniva dopo e pur avendolo già vissuto non riuscivano a venirne fuori. Non erano stati proprio presenti nel momento in cui era stato colpito dalla Maledizione senza Perdono e lo avrebbero evitato volentieri.

<Se hai così tanta voglia di uccidermi perché non lo fai? Che c'è ti sei ammorbidito?> e prima che tutti potessero processare un lampo di luce verde e poi silenzio tombale. Solo quando la gente dell'Ordine vide il corpo di Harry steso a terra un terribile pensiero invase la mente dei presenti.

Lily non riusciva a respirare. Il cuore le faceva un male tremendo, talmente tanto che la costrinse a urlare per un figlio che credeva di non poter avere più.

Fu tutto molto confuso dopo quel momento. James cadde a terra con le orecchie tappate che gli impedivano di sentire i suoi amici che lo chiamavano mentre le lacrime erano già a bagnargli il viso. Nessuno pareva crederci. Non poteva essere morto, non volevano che fosse morto. Harry Potter colui che aveva il potere di sconfiggere Voldemort, morto per mano di codesto mago. Se lo potevi considerare tale.

E poi accadde l'impossibile. Un respiro e poi un altro. Il Signore Oscuro con i suoi pochi seguaci rimasti erano troppo presi a ridere della loro vittoria per rendersene conto. E fu così che Lord Voldemort morì. Il sorriso di chi crede di avere in pugno il mondo per ritrovarsi morto per mano di un ragazzino che credevi di aver ucciso. Quel giorno fu la fine di un mostro, ma per davvero.

E non fu molto che Harry venne accolto dalle tenebre, mentre i visi sorridenti dei suoi migliori amici si avvicinavano.

Una gran folla era radunata attorno al letto del giovane eroe del mondo magico. Sua madre non aveva mai voluto spostare la mano dal suo petto perché avrebbe avuto una crisi respiratoria se non fosse stata sicura del battito del suo cuore. Dall'altro lato la sua fidanzata e la sua migliore amica, troppo stanche per poter dire nulla. E fu quando aprì gli occhi che sorrise. Vennero scambiati abbracci, baci, pianti e schiaffi dietro alla nuca ma le risate non finirono mai. I festeggiamenti si prolungarono fino a tarda notte e tutto di quei momenti magici parlava solo di un nuovo inizio. 



nota autore: sono davvero orgogliosa della mia storia e di come l'abbia sviluppata. Spero vi sia piaciuto leggerla e spero che mi perdoniate per il grandissimo ritardo! Alla prossima storia belli miei!

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