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Con la visionaria compagnia del Divino Otelma, ci apprestiamo a conoscere la nostra Vincitrice per la categoria Summer: Sinnheim!
• Come va, dall'altra parte dello schermo? Che ci racconti di bello? Parlaci un po' di te, c'è la galassia intera che ti sta guardando, dopotutto! Qui la gente (e alieni) vogliono sapere hobby, interessi, segreti efferati. Oppure, se preferisci, la prima parola che ti passa per la testa!
- Ciao! Beh, la scrittura è un hobby, ma sto cercando di farne qualcosa di più, ci sto lavorando sodo. Ho una grande passione per i videogiochi e per la musica (soprattutto symphonic metal). Dei primi, in particolare, guardo spesso analisi tecniche, blind run e seguo il competitivo di alcuni titoli come Pokémon e Overwatch.
• Uh, un'altra videogiocatrice! Anche noi siamo grandi appassionati – non di Overwatch, ma conosciamo bene Pokémon e altri titoli quali Kingdom Hearts e Dark Souls❤️
Ti capita mai di trarre ispirazione dal mondo videoludico per ciò che scrivi?
- Tantissimo! È inevitabile essere influenzati. Prendo come ispirazione soprattutto le sceneggiature e la costruzione della trama, in modo tale da non creare storie uguali ma di imparare a costruire storie mie con un buon metodo universale.
• Ci sembra un ottimo metodo per mantenere le trame variegate, oltre che coinvolgenti. Anche ne Il Canto della Guerra si può riscontrare qualche influenza videoludica specifica?
- Ne Il Canto della Guerra no, ma nel secondo e terzo volume della saga sì! In uno c'è un leggero rimando a Bloodborne per quanto riguarda l'interpretazione di Incubo, mentre nell'altro ci sono forti influenze di Dragon Age (non di trama, ma di struttura).
• Oh, Bloodborne! ❤️ Il concetto di Incubo associato al contesto delle Winx è estremamente particolare, oltre che intrigante.
A questo proposito, qual è stato lo stimolo a reinterpretare in chiave così dark un'opera nota proprio per le caratteristiche opposte?
- Il Canto della Guerra è stato creato circa 8 anni fa, quando ero un'adolescente che si stava approcciando alla scrittura per la prima volta. Il progetto è nato per caso: i miei amici sapevano che mi stavo dedicando alla scrittura, cosí mi lanciarono una sfida. Dovevo prendere un prodotto per bambini e farci qualcosa di "serio". Le Winx erano tra i miei cartoni animati preferiti, cosí ne approfittai per costruire una trama che andasse ad approfondire il rapporto tra sorelle di Bloom e Daphne, argomento accantonato troppo presto nel cartone e che avrei tanto voluto vedere sullo schermo. A questo, ho unito il desiderio di vedere trattati argomenti più oscuri, visto che ero una lettrice accanita di fantasy.
La prima stesura era tecnicamente buona per una sedicenne alle prime armi, l'avevo pensata per essere una storia autoconclusiva, ma su EFP ebbe molto successo, cosí ampliai il mondo che avevo creato. Quando scoprii che Netflix stava facendo, in sostanza, quello che stavo facendo anche io, mi sono convinta a rendere questa storia più "popolare", ed eccomi qui!
• Hai avuto davvero un'ottima pensata a sfruttare l'onda della serie Netflix! Ha riportato molti di noi ai tempi della serie e di certo è un piacere riscoprirne il mondo anche tramite ciò che hai scritto tu in modo più maturo, a distanza di tanti anni.
A proposito della serie, tu cosa ne pensi? Hai trovato degli spunti nel nuovo adattamento live-action, proprio per le aree di contatto con il tuo lavoro, oppure non hai apprezzato il rifacimento?
- La serie è terribile, fatemelo dire. Ha dei buchi di trama impressionanti ma, soprattutto, hanno completamente snaturato il personaggio di Bloom, il tutto per rendere "dark" (che poi dark si fa per dire) l'opera in modo forzoso. Per me, completamente bocciato e, sono abbastanza sicura, non ha nessun punto di contatto con la mia storia.
• Avevamo avuto l'impressione che fosse terribile già da esterne (non l'abbiamo vista, siamo rimaste fedeli alla serie animata), ma le tue parole sono una doverosa conferma del tripudio di trash che è stata *sigh*
Caliamo il sipario sullo scempio del live-action.
Vorremmo piuttosto soffermarci sulla tua storia: i temi che hai trattato, quali il rapporto tra sorelle, sono ricorrenti nei tuoi lavori? C'è, altrimenti, un elemento o una tematica che si riscontra trasversalmente in ciò che scrivi?
- Mi piace esplorare e sviluppare temi che riguardano la psicologia umana: traumi, lutti, amore, tutto ciò che è facente parte dell'aspetto psicologico dei personaggi. Più di tutto, mi impegno al massimo per rendere i pensieri e le azioni coerenti e realistici quanto più possibile: si può dire che proprio il realismo è il mio stile in qualsiasi ambito della scrittura, anche se i contesti sono fantasy e astratti.
•Questa tua linea d'azione è decisamente chiara ne Il Canto della Guerra ❤️
Puoi dirci qualcosa su tuoi eventuali progetti futuri?
- Al momento sto usando le mie fanfiction per allenarmi e raggiungere la maturità stilistica. Quando Il Canto degli Dei sarà concluso, inizierò a fare la stesura di un libro urban fantasy che ho in cantiere da tempo, spero di poterlo pubblicare.
• Ti auguriamo allora che la stesura vada a buon fine e ti facciamo un in bocca al lupo per la futura pubblicazione!
Prima di chiudere ti lasciamo con una massima che, a nostro parere, ti potrà guidare non solo nello sviluppo della tua creatività, ma anche nella vita stessa!
La massima di Rick
Ricorda! Mai bere prima di salire alla guida di un drago volante apatico!
Il Divino saluta e rinnova gli auguri!
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Adesso sai a cosa corrispondeva l'emoticon della sfera (di cristallo):
ovviamente, al più Divino (e trash) veggente che esista!