"Io...Voglio essere un Hero!"...

By jinchurems

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Miyuki Kaminaze sa di voler essere un Hero ma, sa anche che diventarlo, per lei, non sarà così semplice. Fig... More

L'inizio della fine.
Domande
1-A
Dimostrazioni
Sorprese
6.30 a.m.
Bakugou contro Bakugou
Mezze verità
Legami
Inquietudine
Cicatrici
Oscurità
Rivelazioni
?
Confusione
Amici
"Nessuno morirà oggi."
Natale
Strane sensazioni
Fine delle vacanze
Primo giorno di tirocinio
Pelle
Aperture
Una domenica da dimenticare
"Katsuki..."
Febbre
Cambiamenti
Bollore
Gelosia
Perdita
Pioggia
Calamite
Giochi
Cioccolato e Peperoncino
Gossip
San Valentino
Hatsumici
Tutta la verità
Il giorno dell'incidente
"Più in la'."
Papà
Kirishima
Sconfitta
Ritiro nei boschi - Parte I
Ritiro nei boschi - Parte II
Libertà
Imbarazzo
Die with a smile
Sentimenti
Amore
Profumo

Vigilia di Natale

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By jinchurems

Il mattino seguente Bakugou fu svegliato dal continuo vibrare del suo telefono e si maledì per aver dato ascolto a Kirishima nel non mettere il silenzioso in modo tale da poter rispondere ad ogni chiamata.
"Così, per sicurezza!" - ripensandoci adesso avrebbe voluto farglielo mangiare.

Tuttavia, se avesse continuato ad ignorarlo, molto probabilmente questo avrebbe finito per svegliare Miyuki che, dal pomeriggio prima, stava dormendo profondamente nel suo letto.
Facendo un respiro profondo, Bakugou si alzò sui gomiti e con ancora gli occhi impastati dal sonno e la schiena dolorante per aver dormito sul tappeto accanto al letto, guardò la ragazza che stava bellamente dormendo abbracciata a uno dei suoi cuscini e si pentì di non averla mandata via la sera prima.

Rimase fermo in quella posizione per una buona manciata di minuti cercando di svegliarsi ma quando il suo telefono riprese a vibrare, facendo il minor rumore possibile lo afferrò violentemente e uscì dalla sua stanza chiudendo la porta.
Una volta allontanatosi abbastanza rispose al telefono.
"Si può sapere che cazzo vuoi così presto?!" aggredì la persona all'altro capo del telefono; per tutta risposta Kirishima gli urlò nelle orecchie "Hai preso tutto quello che serviva?"

Bakugou espirò esasperato "Ho già preso tutto – perché aveva deciso di farsi trascinare in quest'altra cosa? - contavo di iniziare a sistemare almeno tra un'ora."

"Ma tra un'ora sarebbe stato già tardi! Miyuki è sveglia?" rispose l'altro mentre intorno si sentiva rumore di scatoloni trascinati; Bakugou allontanò il telefono dall'orecchio poiché tutto quel brusio lo stava facendo irritare ancora di più "Ma si può sapere che cazzo stai facendo?!"

Kirishima sembrava non avere più il telefono accanto all'orecchio.
"Capelli di merda che cazzo stai combinando?!" urlò non appena si sentì un enorme boato dall'altro lato poi, la chiamata cadde e Bakugou, arrivato al limite di sopportazione giornaliero, represse la voglia di spaccare quell'arnese infernale a metà e scese in cucina per fare colazione.

Per sua sfortuna però, non appena mise piede al piano terra la porta d'ingresso si spalancò facendo cadere a terra Kirishima e un bel po' di scatole che rovesciarono tutto il loro contenuto all'ingresso.
Successivamente, ridendo a pieni polmoni, entrò anche Kaminari con altrettante scatole; Bakugou li guardò incredulo.

"Te l'avevo detto che saresti caduto!" esclamò Kaminari posando le scatole e piegandosi in due per le troppe risate mentre Kirishima si guardava intorno sperando che non si fosse rotto niente "Ho fatto proprio un bel volo!" rispose poi mettendosi a ridere anche lui.

"Si può sapere cosa cazzo ci fate qui?!" domandò Bakugou esasperato; i due si girarono verso di lui "Abbiamo pensato che non avessi abbastanza decorazioni natalizie e te le abbiamo portate! - Kirishima sorrise – Anche se adesso dovremmo recuperarle tutte dato che le hai sparse per tutto il piano" commentò Kaminari grattandosi la nuca.
"Ti avevo detto che avevo già pensato a tutto!" rispose Bakugou a denti stretti mentre gli altri due si avvicinavano "Beh – Kirishima tentennò – volevamo contribuire anche noi" mentì.

Bakugou alzò un sopracciglio "In realtà pensavamo che te lo fossi dimenticato ma quando Kirishima ti ha chiamato era troppo tardi e non ci andava di riportarle a casa qui – Kaminari alzò entrambi i pollici – adesso ce ne saranno ancora di più!"

"Andatevene." asserì Bakugou massaggiandosi le tempie; gli altri due risero "Ma l'albero dov'è?" chiese poi Kirishima notandone l'assenza. Bakugou sospirò.
"E' a casa di Aizawa – sbadigliò – devo solo andarlo a prendere."
Kirishima annuì "Okay allora... - guardò l'altro – noi possiamo anche andare. Facciamo l'albero anche noi oggi!" continuò avviandosi alla porta insieme a Kaminari.

"Oi!" Bakugou li seguì "E questo casino chi lo deve mettere a posto?!" indicò tutte le decorazioni che Kirishima aveva lasciato sparse; Kaminari si fiondò fuori dalla porta "Beh.. non vorremmo svegliare Miyuki sai! - gli sorrise beffardo – Buona giornata!" e mentre Bakugou gli lanciava una palla di Natale contro, chiuse la porta facendocela sbattere sopra.
"Che stronzi." commentò poi.

Mentre al piano di sotto, Bakugou, imprecando a bassa voce, cercava di rimettere tutto negli appositi scatoloni, Miyuki illuminata da un raggio di sole, iniziava a svegliarsi.
Contrariamente a come aveva pensato Bakugou, non aveva sentito nulla di tutto il trambusto che avevano provocato Kirishima e Kaminari durante quei cinque minuti in cui erano stati lì e, stiracchiandosi, pian piano aprì gli occhi.
Le ci vollero un paio di secondi per riuscire a mettere tutto a fuoco e quando davanti ai suoi occhi vide la mensola sulla quale aveva poggiato il telefono il giorno prima, si ricordò di essere andata a riposare in camera di Bakugou.

La presenza della luce fuori dalla finestra le fece però pensare di non aver dormito solo un paio d'ore. Essendosi addormentata per l'ora di pranzo, se avesse dormito solo per quel lasso di tempo, di certo il sole non sarebbe stato così alto nel cielo.
Doveva aver dormito per tutto il giorno.

Non appena quell'idea si affacciò nella sua testa, Miyuki si mise a sedere sul letto e si sentì parecchio in colpa soprattutto quando, alzatasi, si accorse della coperta e dei cuscini che stavano buttati sul tappeto accanto al letto.
Mortificata per averlo costretto a dormire sul pavimento e anche un po' confusa dal fatto che non fosse andato a dormire nella sua di stanza, Miyuki si alzò e con ancora gli occhi un po' appannati pensò di togliere le lenzuola e di cambiargliele ma, quando stava per farlo, si rese conto di non sapere dove Bakugou tenesse le altre e che per scoprirlo senza chiederglielo avrebbe dovuto frugare tra le sue cose.

Convinta che non fosse proprio il caso, decise allora di risistemare il letto e di rimettere tutto a posto per fargli trovare la stanza come l'aveva lasciata prima che lei ci fosse andata a dormire – era il minimo che potesse fare.
Una volta messo tutto a posto, nel silenzio più totale, si avvicinò alla mensola e recuperò il suo telefono, il quale, aveva una lucina gialla lampeggiante sullo schermo nero.
Curiosa di sapere chi o cosa fosse, sbloccò il telefono e rimase felicemente colpita nel trovare, tra le notifiche, un messaggio del giorno prima da parte di Shoto che le confermava che a casa sua si stesse risolvendo tutto e che sicuramente sarebbe passato al dormitorio prima della fine delle vacanze.

Felice di aver avuto sue notizie e abbastanza fiera di sé per come aveva rimesso tutto nello stesso posto in cui lo aveva trovato, aprì la porta della camera di Bakugou e scese al piano di sotto.
Non appena mise piede sull'ultimo gradino si accorse che in casa non stava volando una mosca e che il soggiorno era stranamente pieno di scatole che fino a quando era andata a riposare, non c'erano.

Per assicurarsi di essere davvero da sola, chiamò Bakugou ad alta voce un paio di volte e non sentendo nessuna risposta iniziò ad avvertire un po' d'ansia nascere pian piano dal centro del suo petto.

Rimase immobile al centro del soggiorno e dopo aver chiamato il compagno un'altra volta, nella speranza che magari le volte precedenti non l'avesse sentita, iniziò a pensare che forse avrebbe fatto meglio a chiamarlo al telefono per assicurarsi che tutto andasse bene.
Quando però, con la rubrica aperta e il pollice sul contatto di Bakugou, fece per avviare la chiamata, l'idea che forse stesse esagerando si fece pian piano spazio nella sua mente.
Era sicura che se lo avesse chiamato per una cosa del genere sarebbe stato come approfittarsi della sua strana gentilezza di quei giorni.
Dopotutto, le aveva fatto compagnia in ospedale, l'aveva fatta dormire nel suo letto decidendo di dormire per terra e aveva deciso di rimanere nel dormitorio di sua spontanea volontà ma questo di certo non lo rendeva il suo baby sitter.
Doveva esserci un motivo preciso per il quale lui non fosse a casa quella mattina.
Magari aveva avuto delle cose da sbrigare o era semplicemente tornato a casa dai suoi genitori e chiamarlo, magari interrompendolo, per chiedergli dove fosse come una pazza psicopatica era decisamente troppo.
Decise perciò di rinunciare all'idea di chiamarlo e di ricacciare con la forza quell'ansia che pian piano si stava facendo spazio.

"Non c'è niente di cui preoccuparsi." disse ad alta voce posando il telefono sull'isola della cucina e allontanandosi così da reprimere la voglia di chiamare Bakugou.
"Dopotutto qui, sei al sicuro" continuò scandendo ogni parola "Bakugou tornerà – respirò profondamente – quando vorrà" si strofinò le mani "e nel frattempo tu starai benissimo da sola." concluse camminando fino alle scatole che stavano nell'ingresso.

"Chissà cosa c'è qua dentro" commentò una volta che fu abbastanza vicina "non sembra esserci scritto niente sopra" asserì notando l'assenza di indirizzi o nomi che potessero farle intendere l'appartenenza a qualcuno.
Curiosa di sapere cosa ci fosse dentro come un gatto alla vista di una scatola vuota, Miyuki si guardò attorno e accertatasi che, com'era ovvio, non ci fosse nessuno a casa, si sedette sul tappeto dell'ingresso, tirò una scatola a sé e l'aprì.
Immediatamente la scatola si illuminò di mille colori. I raggi del sole provenienti dai vetri della porta d'ingresso illuminavano le decorazioni natalizie facendole risplendere e facendo sorprendere Miyuki da così tanta bellezza.
"E queste di chi sono?" si domandò mentre a una a una le tirava tutte fuori per guardarle più da vicino.
Non aveva mai visto delle decorazioni natalizie così belle – a casa sua l'albero non lo si faceva da anni ma era sicura che quando lo facessero, le loro decorazioni non fossero così.
Erano tutte una diversa dall'altra, con colori vivacissimi e disegni tipici del natale anche se, alcune, erano più stravaganti di altre poiché avevano sopra i simboli di vari Pro Heroes.
Oltre alle palline, dentro la scatola che aveva aperto, vi erano anche un paio di festoni rossi e gialli che Miyuki trovò un sacco divertenti e che si avvolse addosso come una sciarpa ridendo a causa del solletico che le provocava quello strano materiale sulla pelle.

Una volta tirate fuori tutte le cose presenti nella prima scatola, trascinò anche l'altra e l'aprì rimanendo ancora più sorpresa.
In questa, contrariamente alla prima, c'erano tantissimi piccoli oggetti a tema natalizio: alberelli di ogni misura, campanelline, cappelli natalizi, tovaglie, candele e anche piccoli pupazzi di neve che Miyuki guardò uno ad uno.
Dopo aver indossato uno dei due cappelli presenti lì dentro poi, dalla stessa scatola tirò fuori anche una serie di lucine di ogni tipo e colore e, curiosa di sapere come si illuminassero utilizzò il suo quirk d'elettricità per farle funzionare.
Dato che le stava accendendo una dopo l'altra, finì inevitabilmente per arrovigliarcisi in mezzo prendendo le sembianze di uno strano albero di natale.
Mentre Miyuki continuava con la sua attività, la porta d'ingresso si aprì facendola sobbalzare come un ladro colto sulla scena del crimine.

Di fronte a lei invece, Bakugou tutto incappucciato e con una sciarpa avvolta attorno al collo la guardava perplesso mentre con la mano destra teneva l'estremità di un altro scatolone.
Miyuki guardò la scatola che stava tenendo e ricollegandola a quelle che c'erano in salone rise nervosamente "Erano tue?"

Bakugou roteò gli occhi e dopo aver portato dentro ciò che stava tenendo con la mano, chiuse la porta d'ingresso e la guardò cercando di trattenersi dallo scoppiarle a ridere in faccia per come l'aveva trovata.
"Sai vero che le decorazioni natalizie vanno sull'albero?" Miyuki si guardò. Aveva una decina di palline attaccate tramite gancetto ai bordi del colletto della felpa e delle tasche dei suoi pantaloni, quei due festoni attorcigliati addosso, le luci tutte annodate attorno a lei e il cappello di Babbo Natale sulla testa – di certo doveva far proprio ridere in quel modo.

"Non ho saputo resistere" ammise lei facendo illuminare nuovamente il filo di lucine colorate che le circondavano il busto; Bakugou scosse la testa "A saperlo non le ricacciavo tutte dentro" fece poi togliendosi sciarpa e giubbotto.

"Come mai ci sono queste cose in giro?" chiese poi mentre cercava di liberarsi le gambe per potersi alzare.
Bakugou la guardò mentre appendeva il giubbotto sull'appendi abiti "E' la vigilia di Natale oggi" rispose poi.

Miyuki sembrò sorpresa "Di già?" lui si avvicinò allo scatolone che aveva portato fin lì.
"Hai dormito quattro giorni non ricordi?" prese le chiavi di casa e iniziò a tagliare il nastro adesivo che lo teneva chiuso.

"Oh.. è vero" fece poi finalmente libera da quel groviglio di fili.
Non ci aveva proprio pensato eppure si ricordava che il giorno in cui doveva andare al centro commerciale con gli altri era il giorno dell'inizio delle vacanze natalizie.
"Non vai a casa?" Bakugou la guardò.
"Voglio dire, fare l'albero il giorno della Vigilia penso sia una tradizione di famiglia e-"
"I miei genitori non ci sono" rispose lui tornando a tagliare il nastro adesivo "te l'avevo detto tempo fa" continuò tranquillo.

Miyuki abbassò lo sguardo, l'idea che quelle fossero un po' tutte bugie iniziava a crescere perciò era decisa a capire quale fosse davvero il motivo per quel suo cambiamento nei suoi confronti.

"Mh..." si dondolò sul posto "e dove sono?" lo guardò indagatoria; Bakugou strinse le spalle "Non me l'hanno detto."

"E i tuoi sono soliti partire senza dirti dove vanno?" continuò giocherellando con il pon-pon cucito sulla punta del cappello che stava indossando.
Bakugou aprì lo scatolone e iniziò a tirare fuori i rami dell'albero "Forse me l'avevano accennato ma, non m'interessava granché."

Miyuki gli si avvicinò "Capisco..." lo guardò strizzando gli occhi; Bakugou alzò la testa nella sua direzione "Che problemi hai?" le domandò poi continuando a tirar fuori le cose.
"No, nessuno... solo che – si abbassò e prese a tirar fuori i pezzi anche lei – mi sembra strano che due genitori lascino il proprio figlio quindicenne da solo a Natale."

"Cosa stai insinuando?" domandò lui continuando a fare quello che stava facendo; Miyuki sospirò "Non lo so... penso che forse ti sto simpatica e non ti andava che passassi le vacanze da sola" azzardò alzando le spalle.
Bakugou soffocò una risata "Sì, certo. Figurati."

Miyuki lo guardò "Oh, dai! Mi hai lasciata dormire nel tuo letto! - pensò a come si era sentita quella mattina – A proposito – smise di scherzare – scusa se ti ho costretto a dormire sul pavimento." tornò a guardare i rami che stava tirando fuori.
Bakugou la guardò "Non farti strane idee – lei lo guardò – l'ho fatto solo perché non sono riuscito a svegliarti e lanciarti sul pavimento non mi sembrava un granché ma, non credere si ripeterà. - Miyuki fece per rispondere – In più, sai che russi terribilmente?" concluse alzandosi e lasciandola a bocca aperta.

Non volendo far finire quel piccolo e breve momento di allegria per mettersi a battibeccare con lui sul fatto che non russasse affatto e che se, nel caso, lo avesse fatto era solo dovuto alla stanchezza accumulata, Miyuki decise di richiudere la bocca e di non portare avanti la cosa – era sicura che avrebbe scoperto con il tempo il motivo per cui lui fosse diverso nei suoi confronti.

Una volta tirati fuori tutti i pezzi dell'albero Bakugou iniziò ad assemblarne il tronco mentre Miyuki cercava di capire quali rami andassero nei determinati punti.

"Non ho mai visto un albero così complicato" ammise mentre cercava rami dalla lunghezza uguale; Bakugou strinse le spalle "Solitamente sono messi insieme per numero, dobbiamo trovare quelli che hanno lo stesso numero e metterli nel punto apposito. Per esempio – si alzò dal pavimento – vicino alla cima ci vanno tutti i rami con il numero uno" la guardò.
Miyuki corrugò la fronte e iniziò a cercare in mezzo a tutti quelli che aveva sparso davanti a sé poi, come alla ricerca del pezzo di puzzle mancante, finalmente trovò un ramoscello con attaccato un pezzo di nastro adesivo giallo con sopra il numero uno.
"Ecco! Ho trovato il primo!" esclamò felice porgendoglielo; Bakugou lo prese e lo mise al posto giusto "Bene – fece poi mettendosi entrambe le mani sui fianchi – adesso ne mancano altri nove" asserì mentre Miyuki, abbattuta, si lasciava cadere in avanti sul pavimento.

Dopo un quarto d'ora che parve infinito, finalmente i due riuscirono a raggruppare tutti i rami per numero.
"Direi che siamo a buon punto" commentò sarcastica lei mentre Bakugou finiva di raggruppare tutti i rami con il numero nove "ora dobbiamo solo riempire l'albero" continuò prendendone un gruppo e alzandosi per andarlo a posizionare.

Poco dopo, mentre Miyuki sistemava tutti i rami con il numero due nella parte anteriore dell'albero, Bakugou si alzò con il gruppo di rami dal numero tre e iniziò a sistemarli accanto a lei "Aspetta – la fermò – prendi metà di questi e dammi metà dei tuoi?" Miyuki lo guardò confusa.
"Così tu fai il davanti e io il dietro – strinse le spalle – ci sbrighiamo prima" le porse il mucchietto di rami.

"Certo che ti piace proprio comandare" commentò lei mentre gli porgeva la sua metà; Bakugou roteò gli occhi "Semplicemente facendo con il mio metodo finiamo prima."
Miyuki prese a mettere i rami che mancavano nella parte anteriore mentre lui girava dietro "Io dico che il tempo è lo stesso" asserì poi tornando a prendere il mucchio con il numero quattro; Bakugou sospirò "Io invece ti dico che facciamo prima e ci stanchiamo anche meno."

"Tu ti stanchi meno dato che sono io a dover fare aventi e indietro per prendere i rametti" rispose lei mentre gli porgeva l'altra metà; Bakugou li afferrò "Sei stata tu ad andarli a prendere, potevi aspettare che finissi io e che andassi a prendere gli altri" strinse le spalle.
Miyuki alzò un sopracciglio "Così adesso avrei perso almeno due minuti ad aspettarti." tornò a prendere il gruppo successivo.
"Vedi? - alzò l'altro mazzo – Sono di nuovo io quella venuta a prenderli."

Bakugou uscì dalla parte posteriore dell'albero "Come vedi sono venuto anche io a prenderli" rispose afferrando la punta del mazzetto.

Miyuki represse la voglia ti strapparglieli di mano e lanciarglieli in faccia "Vedo" rispose poi lasciandoglieli e tornando alla sua posizione seguita da Bakugou che, da dietro, le passava metà dei rami.
"Me ne mancano due" fece lei dopo aver messo tutti quelli che le aveva dato; Bakugou sbirciò da dietro.
"Tieni" rispose poi porgendoglieli; Miyuki schioccò la lingua sul palato "Io non ho mai sbagliato a darteli."

Mandarono avanti questa tiritera finché entrambi non si trovarono in ginocchio a mettere a posto tutti i rami con il numero dieci.
Dato che ormai era diventata più una sfida che un semplice montare l'albero, nonostante la cosa non fosse stata dichiarata a voce, entrambi iniziarono dallo stesso lato anche se opposto, e iniziarono a mettere un ramo alla volta cercando di finire prima dell'altro.
Quando entrambi rimasero con un solo ramo in mano si lanciarono ad infilarlo nell'ultimo buco vuoto ma lo fecero con così tanta veemenza da finire per darsi un'enorme testata.

In preda al dolore causato dal forte impatto che le aveva fatto ballare il cervello all'interno della scatola cranica, Miyuki lasciò cadere il ramo che aveva in mano e indietreggiò tenendosi il punto in cui l'aveva colpita con il palmo della mano.
"Cazzo che botta" commentò Bakugou massaggiandosi lo stesso punto "meno male che avevi quel cappello se no mi avresti sfondato la testa!" continuò girandosi verso di lei.
Inaspettatamente, Bakugou la trovò rannicchiata su sé stessa con le mani sulla testa.
"Oi - le si avvicinò lasciando anche il suo di rametto accanto a lei – ti sei fatta male?"
Miyuki non rispose – che stesse piangendo? No, non aveva pianto per cose ben peggiori, di certo non si sarebbe messa a piangere per una testata involontaria.

"Miyuki – continuò ad avvicinarsi finché non fu abbastanza vicino da bussarle con l'indice sulla fronte anche se coperta dal cappello – stai bene?" domandò ancora un po' preoccupato.
Miyuki allora, che non si era fatta assolutamente nulla, allontanò le mani dalla sua fronte e guardandolo dritto negli occhi con uno strano ghigno afferrò il ramo che lui le aveva lasciato vicino e rispose "Benone!" per poi lanciarsi in avanti e riempire la sua metà di albero.
"Ho vinto!" esclamò poi alzandosi in piedi e dandosi il cinque da sola.

Dal basso della sua posizione Bakugou si girò lentamente verso di lei e con espressione contrita strinse la mano con cui l'aveva toccata a pugno.
"Stai scherzando spero" asserì poi a denti stretti.
Conscia del pericolo a quale stava andare in contro, Miyuki iniziò a ridere nervosamente e ad indietreggiare.
"Dai.. - mise le mani avanti mentre l'altro si alzava – non avrai davvero pensato che mi fossi fatta male su..." si allontanò dall'albero sperando che non glielo tirasse dietro.
"Io ti faccio esplodere la testa" rispose lui mettendosi nella solita posizione d'attacco.
"Dai, Bakugou, non vorrai mica distruggere tutta la casa" fece lei correndo dietro l'isola della cucina "ti farò avere la tua rivincita!"

Bakugou contrasse le labbra continuando ad avvicinarsi "Non ti avvicinare!" intimò lei lanciandogli una delle palline di natale che aveva appeso addosso "Sono seria" gliene lanciò un'altra ma lui non sembrò demordere.
"Giuro che se non ti fermi la prossima cosa che ti lancerò sarà una sedia" corse dietro al tavolo per aggrapparsi a una di quelle.

Bakugou continuò a guardarla fissa in faccia mentre dalle punte delle dita iniziava a far uscire dei piccoli scoppiettii.
"Non sarai serio" fece lei lasciando la sedia per mettersi a correre in direzione dell'ingresso.
Non appena Miyuki scattò, Bakugou, sempre con le dita scoppiettanti, iniziò a correre per precederla ma lei, forse inconsciamente, aveva cambiato direzione e si stava dirigendo nel punto in cui aveva lasciato il groviglio di lucine.
Continuando a correre Miyuki si girò per una frazione di secondo nel tentativo di capire quando fosse lontano ma quella sua distrazione la portò a non vedere in tempo la trappola da lei involontariamente creata.

Nel tentativo di non cadere a faccia a terra, Miyuki portò le mani avanti e facendone fuoriuscire dell'aria si girò su sé stessa appena in tempo per pararsi la faccia dall'arrivo di Bakugou che, arrivando a tutta velocità, non era riuscito a rallentare in tempo come e le finì inevitabilmente addosso.
Finirono entrambi a terra e per qualche secondo rimasero immobili sia per il dolore sia per un lieve imbarazzo che iniziò ad aleggiare su di loro.

Miyuki non era mai stata così vicina fisicamente con nessuno. Ogni volta che Shoto le si avvicinava più del dovuto la cosa la metteva terribilmente a disagio, figurarsi in quella situazione in cui Bakugou era completamente disteso su di lei.
Aprì gli occhi lentamente per la "paura" di trovarsi i suoi occhi color cremisi davanti ma per sua fortuna, almeno in un certo senso, pareva che Bakugou, nell'impatto, avesse fatto un salto in avanti. La sua testa aveva infatti superato quella di Miyuki di una decina di centimetri.
Miyuki perciò non si ritrovò faccia a faccia con lui ma con il suo collo che per un istante le parve assumere un leggero color bordeaux.
Banalmente pensò fosse solo a causa dello sforzo che Bakugou stava facendo cercando di tenersi su con le braccia per non crollarle del tutto addosso.

Rimase immobile sotto di lui per un'altra buona manciata di secondi e il fatto che lui non stesse proferendo parola di certo non la aiutava.
Più passavano i secondi più una strana sensazione, diversa dall'imbarazzo, iniziava a svilupparsi dentro di lei all'altezza dello stomaco e pian piano si propagava in tutto il corpo fino ad arrivare a bloccarle la gola.
Iniziò a sentire formicolare la punta delle dita delle mani e dei piedi e come se i suoi sensi si stessero amplificando, iniziò anche a sentire il profumo di ammorbidente che proveniva dal maglione che Bakugou stava indossando.

Cercò di deglutire per alleviare quella brutta sensazione che aveva in gola e poi, quando Bakugou si tirò su per mettersi a sedere con le gambe vicine alle sue, Miyuki iniziò a sentire il cuore aumentare i battiti e il suo quirk di fuoco esploderle dentro.
Distolse lo sguardo prima che lui potesse guardarla negli occhi e fece per portarsi la mano alla gola per poterla raffreddare con il suo quirk d'aria.
Tuttavia, quando alzò il braccio, pensando che stesse per attaccarlo, Bakugou glielo afferrò e in quel momento Miyuki si sentì nuovamente risucchiare nella dimensione che ormai aveva imparato a conoscere.

Aprì gli occhi e quando riuscì a mettere a fuoco la situazione si ritrovò all'interno di una stanza che non aveva mai visto.
Sembrava una sorta di laboratorio pieno di computer, librerie e vasche piene di liquido collegate con dei tubi che portavano chissà dove.
Ormai familiare con il fatto che quando si trovava in quella situazione, niente e nessuno poteva sentirla o toccarla, Miyuki iniziò a girovagare indisturbata all'interno della stanza.
Come aveva già potuto sperimentare quando si era ritrovata in camera dei suoi genitori però, anche lei non poteva toccare le cose o le persone che incontrava e perciò doveva accontentarsi di ciò che riusciva a vedere.

Incuriosita particolarmente da quella stanza, Miyuki sperò di non tornare indietro alla realtà troppo presto: voleva riuscire a prendere tutte le informazioni possibili e, soprattutto, voleva riuscire a capire come mai non avesse mai visto quella stanza.
Camminò verso le vasche poste tutte l'una accanto all'altra di fronte ad una delle pareti ma quando vi si avvicinò quel tanto che bastava per potervi vedere all'interno, con delusione si accorse che erano completamente vuote. Poi, mentre si dirigeva verso uno dei tipici lettini da laboratorio in metallo, la porta del laboratorio si aprì facendo entrare tre persone con addosso un camice bianco e, dietro di loro, un Ryosei abbastanza giovane.

"Vedo che i lavori qui procedono bene" commentò girovagando per l'ambiente come aveva fatto fino a quel momento anche lei.
Uno dei tre uomini, completamente sconosciuti per Miyuki, annuì sistemandosi gli occhiali sul naso "Abbiamo seguito le sue direttive signore! - gli mostrò una cartellina piena di bozzetti – Onestamente non pensavamo saremmo riusciti a portarlo a termine così in fretta ma grazie alle donazioni che sono state fatte all'università abbiamo avuto tutto ciò che ci serviva" continuò avvicinandosi ad una delle vasche "non vediamo l'ora che assista al loro funzionamento. Siamo sicuri che la sua idea funzionerà!"

Ryosei annuì compiaciuto e Miyuki percepì uno strano fremito dentro di se. Era come se riuscisse a sentire le sensazioni che stava provando suo padre "Quando credete che tutto potrà essere messo in moto?" li guardò con gli occhi che gli brillavano.
Lo stesso uomo che aveva parlato fino a prima sospirò "Noi saremo anche pronti a mettere tutto in moto ma – guardò i suoi altri due collaboratori – non sembra esserci nessuno disposto a fungere da test per il primo tentativo."
Lo sguardo di Ryosei si spense leggermente "C'era qualcuno allettato dall'idea di riuscire ad amplificare il suo quirk nonostante le nostre fossero ancora tutte teorie ma quando lo abbiamo ricontattato per dirgli che eravamo riusciti a mettere a punto tutto, si è tirato indietro dicendo che queste cose non sono normali e che amplificare i quirk è pura fantascienza."

"Dobbiamo inoltre considerare anche il tipo di persone che andiamo a prendere per questi esperimenti" aggiunse un altro; Ryosei lo guardò "Che cosa vuol dire?"
L'altro tamburellò con le dita sulla cartellina "Voglio dire, non possiamo metterci ad amplificare i quirk di chiunque voglia. Dobbiamo star attenti alle intenzioni di chi vuole sottoporsi ad una cosa del genere o finiremo per creare dei civili con quirk troppo potenti che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbero anche diventare dei villain" concluse quasi come si fosse pentito di aver esternato questo suo pensiero.

Ryosei scrocchiò le dita delle sue mani "Quindi cosa vorreste fare? Dei questionari?" rise.
Il primo uomo assecondò la sua risata "No, signore, ignori ciò che il mio sottoposto ha appena detto" fulminò l'altro con lo sguardo "Volevo solo dire che una cosa del genere potrebbe finire per corrompere il cuore della persona che vi si sottopone. Sappiamo benissimo che la nostra società è piena di persone che non sopportano gli Hero e, dio solo sa cosa potremmo causare se non scegliessimo le persone con accortezza."

"Corrompere il cuore?" ripeté Ryosei divertito "Questa è scienza, non chissà quale roba legata ai sentimenti. - guardò il primo uomo – Pensavo che i tuoi collaboratori fossero persone migliori" il ragazzo che aveva parlato abbassò la testa mortificato.

"Comunque – riprese Ryosei – usate me come test" il primo uomo lo guardò strabuzzando gli occhi "Ma signore, se dovesse andare male?"
Ryosei rise "Cosa dovrebbe andare storto?" alzò le sopracciglia; l'altro sospirò "Signore, il suo quirk di fuoco è troppo instabile già così, se dovessimo finire per amplificarlo le conseguenze saranno atroci, potrebbe finire per-"

"Venire corrotto?" rise nuovamente mentre Miyuki dentro di sé iniziava a sentire uno strano ardore.
"Lo faremo comunque." asserì poi dando una veloce occhiata alle vasche "E se funzionerà..." un ghigno si dipinse sul suo volto "finalmente potrò avere la mia rivincita."

I tre uomini si guardarono per un paio di secondi e mentre il secondo ragazzo sembrava completamente in disaccordo; il primo lo ignorò completamente e facendo un grosso sorriso annuì "Ci metteremo subito all'opera!"
Ryosei si girò verso di loro compiaciuto e poi, come se avesse sempre saputo della presenza di Miyuki lì con loro, si girò verso di lei e le chiese di svegliarsi.

Una volta avvertita nuovamente quella ormai nota sensazione di risucchio, Miyuki riaprì gli occhi e quando lo fece, si accorse di essere ancora a terra con Bakugou che cercava di farle aria sventolando il cappello di Babbo Natale.
Non si era ancora accorto si fosse appena ripresa.
Ancora un po' sconvolta e confusa da ciò che aveva appena visto, Miyuki rimase immobile in quella posizione e, forse a causa delle strane sensazioni che aveva provato laggiù, nonostante fosse tornata, continuava a sentire una forte preoccupazione che però era sicura non le appartenesse.

Cercando di capire da dove provenisse, Miyuki spostò lentamente lo sguardo alla sua sinistra e forse a causa della stanchezza che prendeva il sopravvento ogni volta che tornava da quello strano limbo, dell'aria fresca che le sfiorava il viso o del profumo di ammorbidente alla vaniglia che stava riempiendo l'aria attorno a sé, le parve di star vivendo quella scena a rallentatore.

Percorse con lo sguardo l'intero profilo del volto di Bakugou che, con la sua solita espressione seria, guardava alla sua destra come nel tentativo di trovare qualcosa che potesse aiutarlo a farla riprendere il più in fretta possibile. Inoltre, forse sempre dettato da tutti quei fattori, le parve anche che il riflesso della luce del sole che si scontrava con la sua pelle non facesse altro che renderla ancora più chiara e luminosa di quanto non fosse e, in più, attribuiva ai suoi capelli dei carinissimi riflessi dorati.
Continuò a studiarlo come se il tempo in quella stanza si fosse fermato per permetterle apprezzarne ogni minimo centimetro e più lo guardava, più la preoccupazione che aveva sentito fino a poco prima diminuiva lasciando spazio ad un altro tipo di sensazione. Era qualcosa che Miyuki non aveva mai provato ma che, come quando si sentiva ansiosa, le appesantiva un po' il petto facendole sentire uno strano calore all'altezza delle gote.

Poi, d'un tratto, come se il tempo avesse ripreso a scorrere normalmente, Bakugou si girò verso di lei facendole distogliere immediatamente lo sguardo.
"Oi – corrugò la fronte – ti senti bene?" le domandò smettendo di sventolare il cappello sulla sua faccia; Miyuki si schiarì la gola cercando di buttare tutto l'imbarazzo che l'aveva travolta da qualche altra parte.
"Sì..." rispose lei poggiando la mano destra a terra per aiutarsi a mettersi in piedi.
"Credo.. - tentennò – credo di aver esagerato a correre in quel modo." rise nervosamente "Non devo essermi ancora ripresa del tutto" si girò a guardarlo per una frazione di secondo.

Bakugou la guardò un po' confuso "Beh sì forse hai esagerato un po'" asserì allontanando la mano che teneva ancora dietro la sua testa, fra i suoi capelli.
"Ho esagerato? - rise – Mi stavi per sparare una palla di fuoco in testa"
"Intendi questo?" rispose lui facendo scoppiettare del fuoco sulle punte delle sue dita "E' una cosa che faccio da quando ho scoperto il mio quirk."

Miyuki rimase sorpresa, le aveva davvero raccontato qualcosa su di sé?
"Beh comunque la tua faccia era un bel po' minacciosa!" asserì nascondendo il fatto che quella piccola confessione le avesse fatto stranamente piacere.
Bakugou roteò gli occhi "Dai, ti aiuto ad alzarti" fece poi rimettendosi in piedi "stare seduto a terra così tanto mi stava facendo venire il culo quadrato."
Le porse la mano sinistra dato che con la destra teneva ancora il suo cappello.
Miyuki rise e si scusò afferrandogli la mano per tirarsi su poi, quando finalmente fu in piedi si scrollò i vestiti che, a causa dei brillantini che le palline cadute avevano rilasciato sul pavimento, ne erano pieni.
Una volta finito si accorse che Bakugou era rimasto immobile davanti a lei con la mano salda sulla sua.
Era come se si tenesse pronto nel caso avesse di nuovo perso i sensi.

"A posto" asserì lei fingendo di doversi scrollare ancora un po' non volendo allentare la presa con la sua mano.
Dopo una manciata di secondi passati in silenzio che iniziarono a preoccupare Miyuki, Bakugou alzò il braccio destro e le riappoggiò il cappello sulla testa prima di dirigersi verso le palline e iniziare ad appenderle sull'albero.

Facendo un respiro profondo per superare l'assurdità di quella situazione, Miyuki fece la stessa cosa che aveva appena fatto Bakugou e avvicinandosi anche lei all'albero iniziò ad appendere le palline in silenzio.
Passarono così almeno una buona mezz'ora, passandosele l'un l'altra come avevano precedentemente fatto con i rami dell'albero ma senza entrare in quella tacita competizione ridendo ogni tanto di quanto alcune palline portate da Kirishima e Kaminari fossero ridicole.


"Quante ne mancano ancora?" chiese lui quando per l'ennesima volta Miyuki era tornata allo scatolone; lei scavò con le mani tra gli altri festoni "Mh, sembrerebbero essere finite – guardò l'altra scatola – però..." si chinò verso quest'ultima "Però cosa?" rispose lui senza distogliere lo sguardo mentre continuava ad appendere palline.
Dopo qualche secondo di silenzio, pensando fosse svenuta di nuovo, si girò di scatto verso l'ingresso giusto in tempo per permettere a Miyuki di poggiargli l'altro cappello di Babbo Natale sui capelli.

"Sai, non ti sta per niente male!" esclamò lei divertita dalla sua espressione confusa; Bakugou scuoté la testa e tornò a riappendere le palline "Perciò sono finite?" chiese in seguito appendendo le ultime due palline che gli erano rimaste in mano.
Miyuki annuì "Tutti e tre gli scatoloni sono vuoti, o almeno, ci sono i festoni"
Bakugou la guardò "Sei proprio sicura che siano finite?"
"Mh.. sì?" rispose lei corrugando la fronte "Se non mi credi puoi andare a controllare-" ma proprio mentre finiva la frase vide la mano di Bakugou che si avvicinava lentamente a lei facendole inspiegabilmente aumentare i battiti cardiaci.
"Che stai-" fece per dire lei ma si fermò quando lui afferrò qualcosa agganciato al colletto della sua maglietta.
"Come vedi ne mancavano ancora due" commentò Bakugou girandosi per appenderle lasciandola imbarazzata e confusa.

Una volta finito di riempire l'albero aggiungendo anche le lucine, i due passarono le restanti due ore a sistemare tutti gli oggettini che erano rimasti nell'ultimo scatolone portato quella mattina dai due amici e, successivamente, sistemarono anche le tovaglie natalizie che vi trovarono all'interno.
Non appena ebbero finito, Miyuki si offrì di piegare tutti gli scatoloni e di portarli al piano di sopra dove Bakugou le aveva detto di aver nascosto le sue di decorazioni.
Salì quindi le scale con in mano gli scatoloni e una volta arrivata nella stanza di Kirishima li appoggio sul letto.
Nonostante il piano di sotto fosse perfettamente addobbato a festa, la visione di quelle tre scatole di decorazioni che Bakugou aveva portato e che non aveva avuto la possibilità di aprire e usare, fece scattare in lei la curiosità di vederle.
Così, prendendo un paio di forbici da sopra la scrivania, Miyuki si inginocchiò e tagliò il nastro adesivo nello stesso modo in cui aveva visto fare a Bakugou.

Senza tirar fuori tutto questa volta, iniziò a guardare le palline di Natale che vi erano riposte con cura all'interno. Era sicura che fosse stata sua madre a sistemargliele in quel modo per far sì che nessuna si rompesse e poi, mentre ne metteva a posto una, un'altra catturò la sua attenzione.
Era un po' più grande delle altre e sembrava colorata a mano di un arancione un po' troppo acceso per essere in tema con il Natale.
Incuriosita Miyuki la prese in mano e dopo averla fatta girare, si accorse che su di essa non c'era rappresentata nessuna natalizia ma, al contrario, c'era stampata sopra una mano fin troppo piccola per essere dei suoi genitori e che sicuramente era appartenuta ad un Bakugou di parecchi anni prima.

Pensando che appenderla sull'albero giù in salone potesse essere qualcosa di carino nei suoi confronti, dato il suo comportamento degli ultimi giorni, Miyuki richiuse gli scatoloni e tenendo la pallina in mano scese nuovamente al piano di sotto dove lo trovò intento nell'appendere qualcosa alla trave che si trovava tra l'ingresso e il soggiorno.
Si avvicinò a lui curiosa di sapere che cosa stesse facendo e quando fu abbastanza vicina si accorse che Bakugou aveva attaccato ad un piccolissimo chiodo una piantina che Miyuki aveva visto per tutta la mattina raffigurata sulle palline e sulle candele.

"Vischio?" fece lei sperando di averne azzeccato il nome; Bakugou sobbalzò data la silenziosità con cui lo aveva raggiunto.
"Già, l'ho trovato per terra – indicò il punto – dev'esserci finito quando Kirishima ha scaraventato tutte cose fuori dallo scatolone."
"Non sapevo si appendesse." ammise lei; Bakugou la guardò con la sua solita espressione giudicante "Avanti, dillo – lo precedette lei – come fai a non sapere certe cose" roteò gli occhi.
Bakugou sospirò "Beh, non puoi darmi torto – rispose – comunque si appende perché è tradizione che ci si baci sotto" continuò tornando a guardare la pianta.
"Quindi dovremmo baciarci?" domandò lei particolarmente divertita da come le guance di Bakugou si stessero tingendo di rosso dopo averle dato quell'informazione.
Lui la guardò di nuovo "Io non sono sotto il vischio" asserì facendole notare quei venti centimetri che lo allontanavano dall'esserne proprio al di sotto.

Miyuki annuì "Capisco, beh – si allontanò – peccato." continuò avvicinandosi all'albero; Bakugou si girò nuovamente verso di lei "Comunque al piano di sopra ho trovato questa" asserì successivamente tornando a guardarlo e facendogli vedere la pallina che aveva recuperato.
Bakugou si schiarì la gola e a Miyuki venne da ridere ripensando al motivo per cui lo aveva fatto precedentemente anche lei.
"Non credevo mia madre l'avesse messa insieme alle altre – la raggiunse – solitamente ogni anno la mettiamo sull'albero."
"Un motivo in più per appenderla allora" asserì lei mettendola al centro in modo tale che si vedesse "sempre che non ti imbarazzi." strinse le spalle.
Bakugou sbuffò prendendola da dove l'aveva posizionata lei "Se proprio la devi mettere, che sia in cima" e così dicendo spostò la pallina più in alto di tutte e ci posizionò la sua.

I due passarono il resto della giornata nello stesso modo in cui avevano trascorso la mattinata tra una strana calma e un battibecco e l'altro.
Con tutte le cose che erano successe avevano dimenticato di pranzare e quando finalmente era arrivata l'ora di cena, sprovvisti di qualsiasi tipo di idea, decisero che avrebbero ordinato qualcosa sperando che alla Vigilia di Natale qualche ristorante avrebbe potuto esaudire quella loro richiesta.
Per fortuna, tra le mille telefonate, alla fine Bakugou riuscì a trovare un ristorante disposto a portar loro da mangiare senza chiedere una tassa in più a causa della festività e quando arrivò il fattorino, entrambi si sedettero a tavola e iniziarono la loro strana cena della Vigilia.

Nonostante non fosse come quelle che si vedevano nei vari canali della televisione a Miyuki non dispiacque per niente.
Era da anni che non festeggiava il Natale e anche se passarlo con Bakugou era l'ultima cosa che avrebbe mai pensato, non si rivelò per niente male.
Finita la cena sparecchiarono insieme e insieme lavarono e misero a posto tutto quello che avevano sporcato. Poi, si buttarono entrambi su un divano a testa e passarono il resto della serata a guardare la televisione.

Posando per un breve istante gli occhi su di lui, Miyuki pensò che nonostante quella situazione fosse completamente assurda in quanto non avrebbe mai creduto che Bakugou preso da solo, in realtà, fosse una persona estremamente calma e taciturna, e dovette ammettere che forse la sua compagnia non le dispiaceva particolarmente.

I due rimasero a guardare la televisione per almeno due ore e quando Bakugou non sentì più alcun commento provenire dalla ragazza, distolse lo sguardo dallo schermo e si accorse che stava dormendo profondamente.
Non volendola svegliare, decise allora di andare a recuperare un paio di coperte e, nonostante la cosa non lo facesse impazzire, di rimanere a dormire con lei in soggiorno.

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