Il fabbricante di dèi

By _Wise_Girl_08

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#2 in Fantascienza 12/01/2017 e 9/05/2016 #3 in Fantascienza 20/12/2016 #4 in Fantascienza 26/04/2017... More

Se la rotta è giusta o se...
Prologo
01- Il ragazzo nuovo
02 - Anno 2015
03 - Prove di normalità
04- Addestramento
06- Il Passato 1
07- Italia
08 - Il primo segreto
09 - Ovvero la faccenda inizia a complicarsi
10 - L'ora è un'illusione
Souls Meeting
11- Il passato 2 - Dea della guerra
12 - Benvenuti nel Bronx di Perugia
13 - La cura mortale
14 - Voler perdersi, scoprire di trovarsi
SU efp!!!
15 - Quel disperato bisogno di ordine
16 - Il Passato 3 - Cosa porta il dolore
17 - L'attrazione di due corpi
18 - Tutto tende all'ordine
19 - E comunque le chiamiamo costanti
20 - Il terzo principio della dinamica
21 - Questione di priorità
22 - Questione di chimica
23 - Il passato 4 - Come bianco sanguinante
24 - Caccia al tesoro
25 - La pericolosità di due elementi incompatibili
26 - Il gioco è iniziato
27 - L'Olimpo passeggia sulla terra
28 - La caduta degli dei
29 - Il Passato 5 - Il verso della corrente
30 - Reazioni collaterali al dolore
31 - La fisica di una buca di potenziale
32 - la regina della commedia
Capitolo Speciale
33 - Un buco nel firewall
34 - Quanto fa 6x7?
35 - Il fabbricante di dei
36 - L'ultima barriera dei sapiens
La prima fanfiction <3
Epilogo - A est del Sole, a ovest della Luna
Nuntio vobis gaudium magnum

05 - Missione

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By _Wise_Girl_08

Quella sera si sarebbero dedicati allo shopping. Occupazione strana per una serata, ma non per Thomas, visto che nella sua epoca i negozi aprivano alle nove: un'epoca devastata da bombe atomiche, di cui due lanciate in Italia. Si usciva principalmente di notte ormai, quando il sole non aggravava la situazione. Il buco nell'ozono aveva iniziato a ripararsi, ma ancora c'era molto da fare e uscire il pomeriggio equivaleva a una condanna a morte. Ma gli italiani non si erano persi d'animo e la notte provavano a ricostruire le città perdute, i monumenti degli inizi dei tempi e le rovine delle mura antiche. Il ventunesimo secolo non aveva lasciato loro niente, se non danni, mentre era dalle epoche a esso precedente che gli italiani traevano la vita: il turismo nelle città romane, gli archi etruschi e le colonie greche; poi il medioevo, il classicismo, il rinascimento, il romanticismo, tutti avevano lasciato un segno indelebile, fino a fare dell'Italia la più grande potenza storica e la più pericolosa delle nazioni. La Cina aveva bombardato per cancellare, per eliminare ogni traccia di passato, ma gli italiani la storia ce l'avevano nel sangue e avevano ricominciato.
Il centro commerciale davanti al quale si fermarono Thomas e Lea era immenso; si sviluppava su tre piani e comprendeva un cinema e una miriade di negozi, pizzerie, ristoranti e librerie. Lea si avviò a passo sicuro verso un negozio con l'insegna rossa che Thomas non riuscì a mettere a fuoco. L'interno era a dir poco assurdo: i capi di abbigliamento sembravano divisi senza alcun ordine apparente, e il ragazzo si chiedeva come facevano le persone a trovare le cose giuste.

"Ma qua..."

"Per te andiamo nel reparto camicie e maglioni, non sei un tipo da felpe e t-shirt." gli disse Lea, mentre pensava che Alexander invece andava sempre in giro con felponi e magliette con disegni strani.

Non doveva pensare a Alexander.

Thomas disse qualcosa.

"Scusa Tommy non ho capito."

"Pantaloni. Questi neri qui mi piacciono."

"Ottimo! Li proviamo! Per la camicia... mhh a me piace l'azzurro e il verde, ecco!" disse lei affibbiandogli i due capi d'abbigliamento.

"Ma come paghiamo?" chiese Thomas ad un tratto.

"L'Agenzia sovvenziona tutte le spese, abbiamo il credito praticamente illimitato." disse Lea mostrando una carta di credito. "Tu adesso pensa al guardaroba, vediamo un po'... due jeans, tre pantaloni, ma tutti neri? Vabbè... due camicie più una che avevi, due maglioni, un paio di scarpe... per oggi può bastare! Sicuro che non vuoi neanche una t-shirt? Ti starebbe d'incanto Tommy!"

"No, è troppo... disordinata, anche se qua tutto lo è."

"Ti ho detto che domani abbiamo il compito di matematica?"

"No Lea! E io quando studio?"

La ragazza rise.

"No, devi solamente far finta di essere concentrato almeno per la prima mezz'ora, e non ti azzardare a fare tutti i calcoli e le deduzioni a mente, scrivi! Loro ancora lavorano solo con i Reali... gli Immaginari sono la prossima cosa, ma sono molto indietro. A volte..." Lea si interruppe per pagare alla cassa.

"A volte?" chiese Thomas una volta usciti dal negozio, ma Lea non stava ascoltando, era concentrata, con le sopracciglia aggrottate e la mano che tormentava il bordo del maglione, poi parlò.

"Partenza autorizzata, ho la spesa dietro comunque. Se è urgente son pronta, voglio anche Thomas."

"Cosa?.." chiese lui.

"Siamo richiesti all'Agenzia, ragazzino. E non per spaventarti, ma quando chiamano me non sono mai belle notizie."

Una voce metallica riempì le orecchie di Thomas.

DIstorsione dell'iperspazio tra tre... due... uno...

I due ragazzi si trovarono nell'ala della Scuola. Lea entrò in una sala lasciando Thomas davanti alle aule della sua vecchia casa.

"Ehi Teo!" un ragazzo dai capelli verdi e occhi violacei gli corse incontro.

"Lucas!"

"Che sono queste formalità Teo? Sei troppo intelligente per me? Mi hai sempre chiamato Lek, perché sei qui? Bocciato?" ridacchiò il ragazzo, riprendendo finalmente fiato.

"No, missione. Almeno quella Geniet ha detto così"

"Assegnato a una Geniet? Wow Teo, ho sempre saputo che saresti diventato il migliore."

In quel momento Lea sbucò fuori dal corridoio urlando al Thomas: "Tommy sono di missione. E tu sei la mia squadra, smettila di gingillarti e vieni, la faccenda è grave!"

Il ragazzo guardò Lucas sbiancare e cercare di proferire parola.

"Tu... lei... Neumalea... leggenda... ti ha chiamato Tommy!"

Thomas arrossì.

"Non una parola con gli altri, Lek. E, giusto per fartelo sapere, è acida. Bellissima, ma acida." gli disse Thomas, per poi rivolgersi alla ragazza "Arrivo Neuma! Fammi salutare un mio amico!"

"Lo saluti dopo, ragazzino!"

"Geniet" sbuffò il ragazzo per poi ricordare a Lek di stare zitto sulla questione, mentre il ragazzo ancora cercava di capacitarsi di come... Thomas... Neumalea...

Tom e Lea entrarono in una sala arredata come una scacchiera, con il pavimento a caselle bianche e nere, e i pezzi degli scacchi ai lati. Una voce metallica proveniente da un ologramma, spiegò loro il problema.

Un Crirale italiano del 2767 era appena tornato indietro nel 2020 senza autorizzazione, portando con sè la Cura, un batterio letale proveniente dal 4002.

"Secondo le nostre fonti questo batterio è modificato geneticamente per distruggere tutta la razza italiana. La Cura è estremamente pericolosa, in quanto porta le persone al suicidio" continuò la voce metallica "Agente Neumalea, conferma di volere l'Agente Thomas con lei nella missione?"

Lea premette svogliatamente un tasto verde. La voce metallica ripartì.

"FDA in corso. Avviare procedura OSR per evitare un Bane, attivare fascicolo temporato. Sarete muniti di Peter Pan."

"Emh.. Neuma? Che sta dicendo?"

"Dimenticavo quasi! FDA sta per problema grave; OSR è operazione sottomarino rosa, mai visto il film? Comunque significa Agenti sotto copertura, può essere indicato anche con OS, Operazione Sottoveste; una Bane è una catastrofe temporale, e il temporato lo sai, è un reato temporale. Ah, i Peter Pan sono i disintegratori."

"Voi Agenti siete pazzi."

"Io lo sono, tu lo sei. Anche tu sei Agente, ragazzino. E qua siamo tutti pazzi se pensiamo di mantenere l'ordine in tutte le epoche, ma è una missione che non scegli."

Thomas la guardò stranito.

"E' una causa persa in partenza che altri scelgono per te. E non fare domande."

Thomas non poteva crederci, una missione, e con la leggenda! Cioè, con Lea. Sarebbe stato bello.

Uscirono e davanti a loro si presentò tutta la ex-classe del biondo.

"Teo!!!" urlarono felici, per poi ammutolire davanti a Neuma.

"Ragazzi ve l'avevo detto che era Neumalea!" la indicò Luke.

"Lek che diamine! Ti avevo detto di non dirlo!"

"Sei più bassa" continuò imperterrito il ragazzo dai capelli verdi "più migherlina, hai un'aria meno cattiva e... wow quello che hai sopra l'occhio è un tatuaggio vero? Teo dice che sei anche acida. Comunque fai paura anche così eh, Agente."

"Questo da dove l'hai tirato fuori, Tommy?" chiese stizzita la ragazza.

"Ahhh Tommy! Avete sentito ragazze? Non avete speranza con lui, non più se Neumalea lo chiama Tommy. Wow Teo, non ti facevo così... Agente raccontaci qualcosa!"

"Ma tu non ci stai mai zitto?"

"No, Lea, viene dagli anni Novanta, Lek era il mio migliore amico alla Scuola."

"Si e ora invece hai Neumalea. Oh niente, è un onore essere rimpiazzati da una leggenda, ti pare. Vedi Dal, te l'avevo detto che l'agente esisteva, tu non ci credevi!" finì di dire Luke rivolgendosi a una ragazza con gli occhi fucsia.

"L'avete risolto l'Arcano degli Occhi poi?" chiese il biondo divertito.

"Il cosa?" si intromise Lea.

"L'Arcano degli Occhi, il motivo per cui tutti noi Agenti abbiamo gli occhi strani, e qualcuno non solo quelli"rispose Lek per Thomas, indicando i suoi occhi violacei e i capello verdi.

"Oh... meglio non farsi domande, Lek. Lo dico per il tuo bene. Alcune domande non me le pongo neanche io."

"Aveva ragione Teo, sei acida."

"Tommy, hai detto che sono acida?" ghignò Lea.

"Può essermi sfuggito."

"Facciamo i conti dopo." sorrise lei, e Thomas immaginò una stupenda ora di boxe, poi contnuò "Perché ti chiamano Teo?"

"Oh è una cosa che facevamo in classe nostra" si intromise Lucas "io sono Lucas, soprannominato Lek, lui Thomas, Teo; Del invece viene da Diana, lei con gli occhi verdi invece è Musa, si chiama Kalliope in verità e..."

Thomas lo interruppe:

"Volevamo darci soprannomi particolari."

"Mhh si okay, è stato tutto molto bello, tu Lucas sei logorroico, voi tutti simpaticcissimi, io esisto, sono acida come dice Tommy, ma solo con lui, e così via. Ora dobbiamo proprio andare, a meno che non vogliate assisstere alla disgregazione del continuum."

"Giusto per non spaventarci" borbottò la ragazza che Lek aveva chiamato Kalliope, o Musa.

"Bene, Tommy, torniamo un attimo nel ventunesimo secolo. E guardati il braccio."
Una volta a casa Lea si mise subito a fare le valigie mentre Thomas si alzò la manica.
"Arancione!" urlò.
"Ehi Tommy, serve almeno uno stemma arancione per fare una missione, e io ho chiesto esplicitamente di te."
"Perché?"
"Perché sei sveglio, sei capace, non discuti gli ordini, perché li capisci, ragioni velocemente. E perché sai ridere, non sei solo lavoro, e perché sei assolutamente bellissimo, sono l'invidia di tutte le altre Agenti, che darebbero il loro stemma per avere affianco questo fisico."
"E tu?"
"Io darei il mio stemma per avere affianco questa intelligenza" sorrise lei. "Però la missione è seria, e grave. Uno squarcio nel continuum a questi livelli porterebbe alla distruzione del continuum stesso. E tu sai cosa significherebbe."

"Il tempo non reggerebbe, lo spazio verrebbe deformato e la terra non sopravviverebbe a questa deformazione, essendo un corpo rigido." rispose pragmatico Thomas, analizzando velocemente la situazione.

"Ottimo, Tommy, non avrei saputo spiegarlo meglio. lo capirebbero anche i ragazzi del ventunesimo, e comunque ci sposteremo di pochi anni nel tempo, ma di tanti chilometri nello spazio."

Fecero di fretta le valigie mentre Lea riusciva anche a fare una ricerca sul presunto criminale che si sarebbero trovati davanti.

Thomas la guardò ammirato, non era da tutti saper utilizzare distintamente i due emisferi cerebrali.

"Si chiama Gabriel, venticinque anni, di Roma ma abita a Perugia. Ma te lo spiego dopo... hai detto che sono acida, la pagherai ragazzino, ti userò come pungiball."

"Devi prendermi prima, tesoro."

"NON-CHIAMARMI-TESORO." rise forte lei, e gli mollò il primo pugno.

Thomas non aspettava altro. Forse era strano, ma li avevano educati così da quando, a quattro anni, avevano deciso per le loro vite, e a lui non dispiaceva. Gli piaceva fare a botte con Lea, era un modo per sentirla vicina, per rendersi conto che la ragazza che aveva davanti non era solo una leggenda, ma anche una persona, ed ora era la sua compagna, lo aveva scelto per la missione.

Sorridendo si scostò e Lea cadde, per la troppa forza messa nel pugno, poi lui la riprese per un braccio e la sollevò buttandola sopra il divano. Con la gamba libera, Lea gli fece lo sgambetto.

"Mhh ragazzino, hai molto da imparare."

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