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بواسطة spagheta

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"la musica mi fa sentire vivo, eds. così come te" reddie. traduzione di @tatelandgon المزيد

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Richie è seduto con la testa sulle ginocchia di Mike con le cuffie che gli coprono la testa mentre cerca molto, molto duramente di ignorare il baccano a due metri da lui. 

"Tre minuti!"  Esclama Stan, ridendo allegramente. 

"F-F-Fuh-Fanculo, s-sei una merda" la voce di Bill arriva dall'altra parte del muro. 

Richie sospira, chiude gli occhi e alza il volume del walkman.  Non riesce a smettere di ascoltare canzoni tristi, la sua preferita di recente è Time After Time della famigerata Cyndi Lauper. 

Le mani di Mike corrono pigramente tra i capelli di Richie, calmando e confortando il ragazzo distrutto.  Prima che fosse arrivato, Bev avvertì i perdenti di essere gentili con lui.  Nessuno di loro chiese il perché, hanno semplicemente annuito e capito.  Poi sono corsi in salotto per divertirsi al pianoforte, ma Eddie rimase in cucina.  Era venerdì, poco dopo le quattro, quindi tutti i ragazzi hanno devastato la dispensa dei Denbrough per trovare spuntini dopo la scuola.  Mentre le note sferraglianti del piano si riempivano nell'aria, Eddie era appoggiato al bancone a fissare il suo panino al burro d'arachidi ancora intatto. 

"Va tutto bene, Ed?" domandò Beverly, indugiando lentamente sulla soglia per controllare il ragazzo più piccolo. 

Eddie alzò lo sguardo con un'espressione sorpresa, ma si riprese rapidamente.  "Eh? Sì. Sto bene, Bev. Grazie per avermelo chiesto." 

Normalmente, Beverly avrebbe scosso il problema di dosso e si sarebbe unita al resto dei ragazzi, ma ha avuto dei flashback della notte in cui Richie la rimproverò per non essere attiva nelle questioni emotive dei suoi amici.  Si avvicinò a Eddie e si appoggiò al bancone insieme a lui, poi guardò fuori dalla finestra della cucina e si soffermò su i soffici fiocchi di neve che si stendevano su Derry come luminose bombe scintillanti. 

"Si tratta di Richie?"  Lei chiese. 

Eddie la guardò e non rispose, ma a volte il silenzio la dice lunga. 

Beverly annuì e gli diede una gomitata con la spalla.  "Qualunque cosa abbia fatto, gli dispiace. A volte diventa davvero lunatico, sai? Altre volte appiccicoso. Devi solo imparare a seguire il flusso quando si tratta di Richie. Lui... Ha davvero buone intenzioni, anche se non sembra così da fuori. " 

Eddie si morse la lingua.  Dopo un momento di silenzio, si voltò e chiese "Sta bene?" 

E poi Beverly gli spiegò della nota del padre di Richie, di come avesse chiamato casa Marsh e implorato di vedere Bev, e di come avesse pianto sul pavimento della lavanderia a gettoni perché tutto nella sua vita stava andando storto e si sentiva così disgustosamente solo.

"È solo?"  Aveva chiesto Eddie. 

Bev lo guardò con occhi tristi e comprensivi.  Poi disse, in un tono molto morbido e tranquillo, "Tesoro, devi capire che Richie Tozier è uno degli uomini più soli al mondo.  Non lasciarti ingannare dalle voci e dagli scherzi che fa."

Ora, eccoli qui, pieni di cibo spazzatura e privazione di sonno. È arrivato quel momento del pigiama party in cui tutti sono disposti a provare qualsiasi cosa perché i loro cervelli sono annebbiati senza alcuna traccia di coscienza. Richie è rimasto quasi in silenzio tutta la notte, restando da solo e ascoltando i suoi nastri.

Quando Ben ha suggerito 7 minuti in paradiso, Mike si è avvicinato per offrire conforto al ragazzo che ha visibilmente iniziato a tremare.

"Sei minuti!" urla Stan.

Richie stringe gli occhi e cerca di non farsi infastidire da nulla. Non è come se avesse il diritto di essere arrabbiato, no, ha perso quel diritto nel secondo in cui Eddie gli ha lanciato il primo insulto al cinema solo due giorni prima.

Beverly parla e dice, "Ah, falli uscire, Stanley. Questo gioco diventa un fottuto casino quando lo fai con un gruppo di soli ragazzi."

Stanley distoglie lo sguardo colpevole, un'espressione che Richie rispecchia decisamente. Ben e Mike non sembrano influenzati dalle sue affermazioni, ma perché dovrebbero? Non sono loro quelli gay nella stanza.

Stan apre la porta in silenzio, permettendo a Bill di scappare con un sorriso orgoglioso stampato in faccia. Eddie esce dietro di lui, sfregandosi il lato del braccio e guardandosi intorno imbarazzato. Quando i suoi occhi si posano su Richie, aggrotta immediatamente le sopracciglia alla vista di Mike che lo accarezza come fosse un cane.  Gli occhi di Richie incontrano i suoi, e come se potessero comunicare telepaticamente, la mente di Eddie dice adesso sei passato a Mike?  Fai sul serio?

Richie interrompe per primo il contatto visivo e solleva la mano per coprirsi il viso.  Bill e Ben iniziano a scherzare tra loro su chi sarebbe durato più a lungo nell'armadio, ma la discussione finisce quando Ben dice che non ha bisogno di sette minuti in paradiso quando ha un angelo di nome Beverly Marsh proprio accanto a lui.  Tutti protestano con disgusto, ma Bev sorride e gli bacia la guancia. 

"E adesso, ragazzi?"  Stan si lascia cadere sul divano, prendendo a calci la caviglia di Bill e guadagnandosi un duro pugno dall'amico.  Eddie prende un posto tranquillo sul pavimento accanto a Mike, ma rimane di fronte a dove giace la testa di Richie. 

"M-M-Monopoly?"  Bill suggerisce.  Indica la cesta del seminterrato pieno di giochi da tavolo in attesa di essere usati. 

Nessuno reagisce positivamente, quindi Bill abbassa la mano e mette il broncio di malumore.  Eddie guarda i suoi amici annoiati, poi guarda l'armadio.  I suoi occhi vanno giù dove si trova Richie, e un'idea lo colpisce. 

"Obbligo o verità?"  Chiede Eddie. 

Tutti alzano la testa. 

"Un classico" dice Mike, staccando le cuffie dalle orecchie di Richie.  "Hai sentito?" 

"Obbligo o verità" ripete Richie.  Riesce a sentire la voce di Eddie attraverso la musica più chiaramente di qualsiasi altro suono sulla terra.  Non importa quanto forte sia la riproduzione del nastro, se Eddie parla, può sentirlo.  Può sempre sentirlo. 

"Okay, comincio io" Bill prende il comando come al solito.  Si guarda intorno attentamente come se stesse ispezionando chi sarà la sua prima vittima.  Poi, con sorpresa di nessuno, dice "Beverly. Obbligo o v-verità?" 

"Stai scherzando? Andiamo, Denbrough" la ragazza sorride con sicurezza. 

"Va bene" ride, "ti sfido a mangiare una caccola di Ben." 

"Ehi!" Ben urla. "Non trascinarmi in queste-"

Prima che possa finire la frase, l'unghia ben curata di Beverly viene infilata così in alto nella sua narice che quasi soffoca.  Stan guarda con occhi inorriditi, e Eddie inizia immediatamente a soffocare. 

"Bev, non ti azzardare a mangiarlo, sei seria? Stai mangiando del muco? Sai cos'è il muco? Vuoi contrarre un'infezione sinusale? E l'influenza suina? Che- Che ne dici della polmonite? Fai sul serio? Vuoi davvero morire? Sai, c'era questa donna incinta che ha preso l'influenza suina ed è morta quindi il suo bambino ha dovuto essere tagliato fuori dallo stomaco. Vuoi seriamente contrarre l'influenza suina, morire e poi abortire- "

Beverly interrompe gli avvertimenti di Eddie infilandosi il dito in bocca e sorridendo felicemente a Stan, che udibilmente soffoca più forte di Eddie.

La ragazza dice "Sforzati di più,  Denbrough."

Bill finge un conato di vomito, ma una tinta rosa sboccia sulle sue guance. Richie aggrotta la fronte, pensando la trovi seriamente attraente? Cos'hai che non va, amico?

"Rich, obbligo o verità?"

Richie guarda Beverly  e vede gli anni di amicizia nei suoi occhi. Conosce Beverly e può leggerle nella mente. Sa che se sceglie obbligo, lei gli farà baciare Eddie. Può vederlo scritto sulla sua stupidamente bella, angelica faccia.

"Verità" Richie alza le spalle, mettendosi a sedere e lasciando che le cuffie gli cadano intorno al collo.

"Peccato" lei scuote la testa. Nonostante questo, dice ancora "Hai una cotta per qualcuno?"

"Sì" Dice Richie senza mezzi termini. Ogni singola persona nella stanza si irrigidisce, guardandosi intorno come se fossero sconcertati dal fatto che Richie è 1) capace di tale onestà, o 2) confusi su come la boccaccia robot abbia un cuore? Richie non si sofferma sull'argomento troppo a lungo, invece dice "Ben, obbligo o verità?" 

"Uhhh" il ragazzo salta quando viene messo sotto i riflettori e puoi vedere come il suo viso inizia a diventare rosso come un pomodoro.  Comincia a tirare la parte bassa della camicia con ansia, e dice "Obbligo?" 

Richie si guarda intorno in cerca di ispirazione, cercando di trovare qualcosa che sia divertente ma non umiliante.  Dopo alcuni secondi di ricerca, si arrende e dice "Ti sfido a toccare il cazzo di Bill".

"C-cosa?!"  Ben e Bill balbettano all'unisono. 

Stan ride, una risata segreta, che nasconde dietro la sua mano mentre distoglie lo sguardo in modo che il gruppo non possa vedere la sua reazione.  Ovviamente, l'unico altro gay nella stanza può pensare che sia divertente.

"Andiamo, Ben, ti sto solo prendendo in giro. Dai, vai a bere l'acqua del gabinetto come tutti noi ragazzi. Eds, seguilo. Assicurati che beva una tazza piena" Richie fa cenno ai due ragazzi di allontanarsi molto casualmente. 

Eddie guarda Richie con un'espressione mortificata, più offeso e disgustato di Ben stesso.  Eddie apre la bocca per protestare contro l'atto di bere l'acqua del wc, ma Richie lo ferma  con un semplice sguardo. 

Vai.

Così Ben ed Eddie si alzano in piedi, trascinandosi fino al bagno.  Mike sorride e dice "Oh, questa non posso perdermela" offrendo una mano a Stan.  Richie, Beverly e Bill rimangono seduti, anche se Bill vuole davvero vedere la scena.  Resta dov'è Beverly, la maledizione di un pazzo innamorato.

"Hai una cotta?"  Gli chiede Beverly in un tono forte e incredulo.  "Perché non me l'hai detto?" 

"Non pensavo di doverlo annunciare a tutta la fottuta città, tesoro" Richie si appoggia all'indietro sui gomiti, allungando le lunghe gambe davanti a sé.  "Extra! Extra! Richie Tozier ha una cotta! Il robot dal cuore di ghiaccio trova sorprendentemente il senso della compassione! Leggi tutto!" 

"P-Per c-ch-chi?"  Chiede Bill, appoggiandosi al bordo del divano in attesa.  Sembra che voglia dire qualcosa, ma ha giurato che le parole rimarranno segrete e non le pronuncerà mai.  Soprattutto non con Richie. 

La testa di Richie rotola di lato mentre dal bagno escono varie grida, a significare che Ben ha effettivamente bevuto l'acqua del gabinetto e ora tutti sono sul punto di vomitare alla vista. 

"A-a-a" Richie scuote la testa.  "Non è così che funzionano le regole, Billy boy." 

"F-fanculo il gioco" Bill ride.  "P-Per c-ch-chi hai una c-cotta, amico?" 

Il sorriso di Richie si spegne un po' mentre immagina di dover effettivamente dire ai suoi amici che pensa di essere omosessuale.  Il fatto è che Richie pensa che gli piacciano anche le ragazze, ma cercare di spiegarlo ai suoi amici sembra complicato.  Ascolterebbero solo le parti che vogliono ascoltare e escluderebbero il resto.  Anche se Richie avesse ripetutamente affermato di sentirsi ancora attratto dalle donne, non pensa che avrebbero ascoltato.  Andrebbero direttamente al a Richie Tozier piace il cazzo! 

"Dai Bill, basta parlare di me! E tu? Perché non discutiamo della tua cotta??"  Chiede Richie mentre Mike e Stan tornano di corsa al cerchio per reclamare i loro posti. 

Gli occhi di Bill si spalancano e scuote rapidamente la testa, dicendo "N-No. R-Richie, no." 

Richie lo guarda, uno sguardo consapevole del loro accordo appena stretto.  Bill non può chiedere della cotta di Richie e, in cambio, Richie non spalancherà la sua stupida bocca e non rivelerà le vere intenzioni di Bill quando guarda Beverly. 

"È stato disgustoso" Eddie si siede accanto a Richie senza nemmeno pensarci.  Richie sembra allarmato, guardando il ragazzo confuso e chiedendosi se si sia perso.  Eddie non dovrebbe essere arrabbiato con lui?  O è solo istinto naturale?  Una forza dell'abitudine?  Eddie continua a Ben "Non posso credere che tu l'abbia fatto davvero"

"Non era poi così male" Ben alza le spalle "l'acqua delle fogne a Derry deve essere gustosa." 

Eddie si copre la bocca e finge di vomitare, facendo ridere tutti intorno a loro.  Una volta che le risatine si placano, Ben inizia a guardarsi intorno per strappare i candidati uno per uno.  Dopo un bel po' di tempo, l'attesa finisce con la parola "Stan". 

Stan alza lo sguardo da dove si stava esaminando le unghie, guardandosi intorno confuso.  "Sì?"

"Obbligo o verità, amico" Ben ride di gusto. 

"Oh" Stan fa un rumore un po' disgustato, alzando gli occhi al cielo e dicendo "Verità". 

"Hmm" Ben si tocca il mento per un momento.  "Hai già dato il tuo primo bacio?" 

Stan arrossisce leggermente ma riacquista rapidamente la calma.  Si siede in posizione eretta, come al solito, e annuisce affermativamente.  "Sì." 

Tutti nella stanza sussultano ed è quasi come se per un attimo la terra smettesse di girare.  La stanza è così silenziosa che Richie può solo sentire statico nelle orecchie un vuoto travolgente che gli fa venire voglia di tornare alla musica che ha in tasca. 

Stan alza le spalle e dice "Qual è il problema? Non è stato mica un bel bacio". 

"Wow, maleducato" sbotta Richie e si guadagna immediatamente uno sguardo allarmato da Stan.  Tutti sembrano spostare le loro espressioni scioccate verso Stan in sguardi confusi per Richie.  Poteva sentirsi uno spillo cadere. 

"Ehm, chi cazzo hai baciato di cui non sappiamo?"  Beverly si sporge in avanti. 

"Non ti dirò chi bacio, Beverly" la stuzzica Stan, ma è ovvio che è sconvolto.  Si può dire dal modo in cui batte ripetutamente il piede destro a terra.  "Mai sentito parlare di un po' di mistero?"  

"E il divertimento dov'è?"  Chiede Bev, poi pianta un enorme bacio sulla bocca inaspettata di Ben. 

Stan si fa beffe e scuote la testa, ma poi dice subito "Eddie. Obbligo o verità?" 

"Obbligo" dice Eddie coraggiosamente. 

Stan sembra leggermente sorpreso, chiaramente non si aspettava quella risposta.  Nessuno se l'aspettava, si voltano tutti a guardare Eddie con espressioni impressionate.  Le orecchie del ragazzo si scaldano sotto i riflettori, ma non voleva rischiare di dover dire la verità su qualsiasi cosa che riguardasse Richie. 

"Leccati la suola della scarpa" Stan alza le spalle. 

"Cosa? Che cosa? Mi prendi in giro, Stanley? Sai quanti germi stanno-"

"Bene, allora verità" Stan interrompe il ragazzo prima che una lunga mantra di igiene possa camminargli addosso. 

Eddie si morde il labbro e si rende conto dell'errore che ha fatto, dicendo "Va bene, va bene! Lo faccio!" 

"Eds, non devi" esala Richie piano, allungando la mano verso il ragazzino.  Eddie lo fulmina con lo sguardo e gli allontana la mano, allungandosi per sciogliere i lacci.

Gli occhi di Richie non possono fare a meno di vagare lungo le gambe di Eddie.  Il suo respiro si accorcia, gli occhi affamati divorano le curve delle ginocchia di Eddie, il dolce flusso lineare dei polpacci lisci e la pelle dentellata che è foderata con la fascia elastica dei calzini atletici di Eddie. 

Toglie la scarpa e Eddie la tiene davanti ai suoi occhi spalancati e impauriti. 

Si muove velocemente, la sua lingua saetta fuori per sfiorare la superficie della suola, a malapena un colpo abbastanza visibile da vedere a meno che tu non lo stia guardando con attenzione.  Esala rapidamente, scuotendo la testa e lanciando la scarpa attraverso il seminterrato.  Ben applaude, premiando il coraggio di Eddie mentre il ragazzo si pulisce la bocca. 

Eddie alza lo sguardo vendicativo, dicendo "Richie. Obbligo o verità"

Richie lo fissa, leggermente spaventato dal fuoco che si accende negli occhi di Eddie.  Guarda Bev per trovare rassicurazione, ma la ragazza sembra confusa quanto lui. 

"Verità?"  Richie prova.  Non si può sbagliare con la verità. 

"Chi è stata l'ultima persona che hai baciato?"  Chiede Eddie. 

Richie impallidisce immediatamente.  I suoi occhi vanno a terra nel tentativo di non tradirsi fissando Stan, ma il ragazzo suda ancora visibilmente.  Scuote la testa, le mani che gli tremano in grembo.  Se dice la verità, smaschererà Stan.  Non gli importa se i perdenti scoprono che gli piacciono i ragazzi, ma non vuole mettere a repentaglio anche Stan. 

"Non ho ancora dato il mio primo bacio" Richie scuote la testa. 

"Stronzate" ride Bev.  "Stai palesemente mentendo. Che mi dici di quella ragazza in quinta elementare di cui mi hai parlato?  Quella che ti ha baciato la notte di Capodanno?"

Eddie guarda Richie duramente, i suoi occhi incolpano Richie e lo accusano di crimini legittimi.

Richie alza lo sguardo lentamente, i suoi occhi incontrano quelli di Stan, e nota che l'altro ragazzo è altrettanto a disagio 

"Ragazzi, smettetela.  Non è divertente" Stan espira. "Smettiamola di giocare."

"Guas-s-staf-feste" Bill ride di lui, facendogli scuotere la testa imbarazzato.

"Dillo" dice Eddie, sputando duramente "Cazzo, dillo e basta."

Richie lo guarda, il senso di colpa è chiaro sul suo volto quasi come quello di un cane sorpreso a disobbedire alle regole. Scuote la testa, poi si guarda le mani, sapendo che Eddie lo sa già. Vuole solo sentirglielo dire.

"Stan" sussurra Richie.

Eddie lo fissa deluso. Lo sapeva, sapeva che sarebbe stato quel nome ad uscire dalla bocca di Richie, eppure fa ancora male. Aveva resistito e sperato e  pregato che Richie dicesse qualche altro nome al posto di quello di Stan. Qualsiasi.

"Cosa?" Beverly è la prima a parlare.

Richie va in iperventilazione. Trova rapidamente il suo accento scozzese e sputa velocemente "Stavamo solo facendo n'po' di casino, solo casino, n'po' di baldoria tanto per spassarcela, hah. Non era sul serio. Ah, ha detto questo idiota che non voleva, e l'ho tipo costretto a farlo. Non era sul serio, stavamo scherzando ci andava di spassarcela n'po'. Ah, ervamo sballati, in realtà. Nah, solo io. Ah era andato anche lui. Ma Stan non-" 

"Richie. Va tutto bene" parla Stan. 
Richie lo guarda scusandosi, quindi il ragazzo annuisce con calma per fargli sapere che è okay.  "Ci siamo baciati una sola volta. Non è un grosso problema."

Il linguaggio del corpo di Stan dice che lo ha immaginato così tante volte prima di giungere alla conclusione che i buoni risultati superano i cattivi.  Ora, la sua personalità esigente rientra in scena e non si sente più come se avesse perso il controllo.  La sua preoccupazione principale è che Richie non riprenda il controllo. 

Richie si morde il labbro mentre cerca di pensare a quale bacio Stan stia scegliendo di dimenticare.  Il primo?  O il quinto?  Quanti di quelli che si sono scambiati non contavano? 

"Va bene" dice Richie a bassa voce.  "Scusa." 

Stan annuisce, anche se Richie non si sta scusando con lui.  Sta guardando Stan, certo, ma la parola era destinata solo e soltanto a Eddie.  Il ragazzino è ancora completamente scioccato, la bocca spalancata mentre si mette a terra come se non fosse più del tutto sicuro di cosa fare o pensare. 

"Beh" dice Bill a disagio.  "S-Smettiamo d-di g-giocare."

Tutti annuiscono e si muovono a disagio nel seminterrato per sistemarsi tra le coperte.  Richie ha posato il sacco a pelo in fondo alla stanza, quello più vicino a Stan e il più lontano da tutti gli altri, ma ora non desidera altro che metterlo accanto a Beverly.  Ben e Bill però lo hanno battuto. 

Stan rimane seduto sul divano, la sua postura rigida mentre Mike si siede accanto a lui.  Richie è in piedi vicino ai suoi cuscini, abbracciandosi mentre osserva tutti guardarsi intorno come se la notte fosse stata rovinata.  Mike sta parlando a Stan molto tranquillamente, le parole pronunciate in un tono gentile.  Richie non riesce a capire cosa sta dicendo, ma sente "Perché non me l'hai detto, Stan?" 

Richie sa quanto ha incasinato le cose.  Lo sa.  E in questo momento, gli arriva quel segnale che gli dice di aver distrutto l'atmosfera.  Ed è non appena guarda Eddie, ancora sul pavimento, che si muove spaesato, che Richie si rende conto di non aver solo incasinato le cose.  Le ha rovinate

Si trascina silenziosamente lungo il corridoio dove Ben ha bevuto l'acqua del gabinetto, il bagno pieno di risate solo fino a pochi minuti prima.  Ora, c'è solo la pena di Richie per aver distrutto la notte raccontando la verità. 

Il ragazzo chiude la porta dietro di sé, gira la chiave nella serratura e fa i suoi affari molto silenziosamente.  Mentre si lava le mani, Richie alza lo sguardo e vede i suoi occhi arrossati e stanchi.  La sua pelle è pallida e traslucida e lascia che il suo sguardo viaggi lungo le vene azzurre che si fanno strada attraverso le palpebre.

Richie guarda in basso, togliendosi la giacca di jeans dalle spalle e afferrando la parte inferiore della camicia.  Solleva lentamente il materiale, preparandosi a ciò che sta per vedere. 

Come previsto, si odia immediatamente.  Gira il viso dall'altra parte, si tira giù la camicia ed emette un sospiro angosciato.  È troppo magro, decisamente troppo magro, e non riesce a immaginare di esporsi mai nudo ad un potenziale amante.  Richie lascerebbe che le sue insicurezze si manifestino sulla superficie del suo corpo mentre pomicia in una stanza buia.  Le luci spente, le persiane chiuse.  Nessun modo possibile per vederlo.  Vuole mantenere il suo amante all'oscuro in modo che non possano individuare il danno attaccato alla sua nave. 

Richie espira e riprova, sollevando la camicia e riportando lo sguardo allo specchio.  Conta ogni costola che sporge dalla pelle, memorizzando il modo in cui il suo ombelico scende verso l'esterno e le sue ossa dei fianchi si curvano bruscamente verso fuori.  Richie si volta lentamente di lato, trasalendo per come una porta abbia probabilmente più volume di lui.  Il suo stomaco si piega verso l'interno e gli sembra solo un promemoria di quanto il vuoto faccia male.  Pezzi di lui sono stati presi così tanto che ormai non è altro che ossa. 

Si sente un debole bussare alla porta e Richie abbassa rapidamente la camicia, arrampicandosi per raccogliere la sua giacca di jeans.  Si copre velocemente, proprio mentre il colpo risuona di nuovo, questa volta accompagnato da una voce. 

"Richie? Ci sei?"  Eddie chiama quasi con urgenza.

Richie sente il suo flusso sanguigno rallentare e riempirsi di piombo.  Apre comunque la porta, spingendo indietro alcuni dei suoi capelli mentre si sposta per vedere il bellissimo Eddie. 

Eddie alza lo sguardo con i suoi occhi tristi da cucciolo che Richie sa lo metteranno nei guai più avanti nella sua vita.  "Hai il tuo Walkman?" 

Richie si ferma e inclina la testa di lato.  È questo quello che vuole Eddie?  Dopo tutto quello che hanno passato, questo è tutto ciò che ha da dirgli?  "Sì, certo. Come mai?"  Richie chiede con curiosità. 

"Stavo pensando che potrei prenderlo in prestito se non ti dispiace" Eddie si appoggia alla porta, le mani appoggiate al telaio.  "Ho portato la mia cassetta in modo da poterla ascoltare e non avere gli incubi davanti agli altri." 

"E non hai il tuo mangianastri?"  Chiede Richie.  Pensava che il ragazzino ce l'avesse, ma ora che ci pensa, non ricorda di averne visto uno nella camera da letto dell'ipocondriaco.

"No" sorride Eddie, il suo sorriso accecante.  "Lei dice che il rock 'n' roll mi farà saltare i timpani, non vuole cuffie sulla mia preziosa testa." 

"Aw, ora come potrei disobbedire ai preziosi ordini della mammina?"  Scherza Richie, allungando la mano per scompigliare i capelli di Eddie.  Il ragazzino sorride e scuote la testa, spingendo via le mani di Richie. 

"Sei un cretino, Richie" sorride Eddie. 

Per un momento, è normale. 

Ma poi entrambi ricordano nello stesso preciso istante che non è normale, e non lo sarà mai.  Richie ha rovinato tutto baciando Stanley. 

"Sì, sì, è vicino al mio cuscino" Richie scuote la testa, poi allunga una mano e si toglie le cuffie rigide dal collo.  "Ecco. Prendi queste." 

Le loro dita si sfiorano quando Eddie le prende, e l'elettricità che viaggia tra le molecole della loro pelle non fa che ricordare ai ragazzi quanto si piacciano. 

Eddie sospira e prende le cuffie, voltandosi per scomparire nel corridoio quando Richie lo ferma.  "Hey, Eds" dice. 

Eddie si ferma e stringe le spalle, girandosi lentamente con un'espressione accigliata.  "Cosa?" Scatta. 

"Scusa, Eddie" Richie si corregge e scuote la testa.  A bassa voce, mormora "Possiamo procurarti un Walkman. Il prossimo fine settimana, o qualcosa del genere. Ti porto da Blue e ne prendiamo uno" 

La faccia di Eddie si accartoccia e dice "Non cercare di ricomprarmi, Rich"

E questo è tutto.  Richie sospira e appoggia la testa contro il muro, espirando e contando fino a quattro, finché Stan non entra dalla porta aperta, passando accanto a Richie e appoggiando lo spazzolino da denti sul bancone. 

"Hey" dice Stan. 

Richie salta alla voce, alzando lo sguardo e cercando di capire quando Stan sia arrivato.  Il ragazzo inizia a lavarsi i denti con cura, guardando il riflesso di Richie nello specchio. 

"Mi dispiace" dice Richie. 

Stan alza le spalle.  "È tutto okay, Richie. Era solo un gioco." 

"Ti ho fatto scoprire" Richie si sente male. 

"Niente da scoprire" Stan scuote la testa. 

Richie alza lo sguardo, la confusione scritta sul suo volto.  Quindi chiude la porta e dice "Cosa intendi?" 

"Non credo di essere gay" dice Stan.  "per niente. Io- pensavo che forse visto che non mi piacciono le ragazze, ma... non credo che mi piacciano nemmeno i ragazzi." 

"Oh" dice Richie, sentendosi isolato.  È come se fosse bloccato su un'isola di stranezza, e il suo unico altro sopravvissuto lo ha appena lasciato per salvarsi.  "Non ti piace Bill?" 

"È forte" Stan alza le spalle.  "Ammiro il suo ordine, ma non... Non riesco a vedermi insieme a lui, sai? O chiunque altro. Ragazzo o ragazza."

"Ah, figo"  annuisce Richie. "Penso che a me piacciano entrambi." 

"Entrambi cosa?"

"Ragazzi e ragazze" chiarisce Richie.  "Penso che mi piacciano entrambi." 

"A te..." Stan si interrompe.

Richie stringe la mascella e sbatte le palpebre rapidamente per evitare che le lacrime gli cadano dagli occhi.  Annuisce, i denti tenuti insieme per evitare che il nome gli sfugga di mano.  Ha confessato a Henry, ha confessato a Eddie.  Se una terza persona lo scopre, Richie ha paura che diventi reale

"No" Richie scuote la testa.  "Non mi piace Eddie."

Stan annuisce e posa lo spazzolino da denti, facendo un passo avanti per raccogliere Richie tra le sue braccia.  I ragazzi si abbracciano forte, stringendo a vicenda tutti i loro problemi.  Quell'abbraccio è sicurezza, un salvagente lanciato sull'isola. 

"Non devi più mentire, Richie" sussurra Stan all'orecchio del suo amico.  "Va tutto bene. Non devi mentire." 

Richie si allontana per primo, armeggiando con la mano per trovare la maniglia dietro di lui.  Ride debolmente, dicendo "Non è proprio giornata, eh Stan?" 

Stan ridacchia e scuote la testa.  "Serata unica. Ah, e Eddie voleva cambiare posto, quindi gliel'ho permesso. Spero ti vada bene."

Richie annuisce in silenzio, lasciando il bagno e uscendo dal corridoio.  Entrando nel seminterrato, i suoi occhi cadono su Eddie seduto sul sacco a pelo situato proprio accanto a quello di Richie.  Le cuffie gli coprono la testa e il ragazzino è curvo sul riproduttore di cassette a cui Richie tiene più di tutti gli altri suoi averi. 

Si muove con attenzione, si siede sul sacco a pelo e si corica in silenzio.  Eddie alza lo sguardo, guardando Richie, ma torna al nastro che sta avanzando velocemente.  Richie si gira, dà la schiena al ragazzo e si toglie lentamente gli occhiali.

Il sonno arriva istantaneo. 

Richie è perfettamente consapevole del fatto che stia sognando.  È ovvio dal modo in cui l'aria si addolcisce, i fiori sbocciano e il sole splende su di lui.  In una mente annebbiata, si guarda le mani e vede solo i fili d'erba che passano tra le sue dita. 

"Uno della natura" dice una voce dietro di lui "Un ragazzo dei fiori." 

Richie si guarda alle spalle, il cielo si infrange sulle onde.  Guarda l'oceano blu, le nuvole che fluttuano sul mare. 

Poi, Eddie è di fronte a lui.  Eddie, ma non Eddie.  È diverso.  La sua pelle è ingiallita dal polline dorato, le sue lentiggini splendono al sole come gemme.  Le sue iridi sono rosso rubino e il modo in cui sorride apre una pausa tra le onde per rivelare un prato fiorito.  I raggi del sole eterno si proiettano su Eddie, disegnandolo nel verde.

"Mi piaci" dice Richie, ma la sua voce suona diversa.  È quasi disincarnato. 

Eddie ride e fa un passo indietro, il piede che scende nel campo mentre cade all'indietro.  Le sue braccia si allargarono abbastanza da impersonare un angelo.  Richie allunga la mano per prenderlo, le sue braccia avvolgono la vita di Eddie, ma al contatto, il ragazzo irrompe solo in una supernova di margherite.  I fiori piovono su Richie mentre cade in ginocchio, e può sentire i petali di Eddie che lo ricoprono di baci. 

Il cielo sull'oceano si rompe nell'atmosfera e il prato su cui è Richie viene annegato nel mare di onde tiepide. 

Richie si sveglia di soprassalto, il seminterrato gelido nel buio pesto.  Si allunga ciecamente per togliersi i capelli dagli occhi, sbatte le palpebre rapidamente per adattarsi all'oscurità.  Le sue orecchie percepiscono piccoli suoni, incluso il vortice di un nastro che scorre.

"Eddie" esala Richie.  Cerca un promemoria che Eddie è lì, al momento, e non si è perso in un campo di fiori.  "Eddie, sei sveglio?" 

Richie si ferma ad aspettare una risposta, ma dopo qualche istante di silenzio è certo che Eddie stia dormendo. 

Poi, con sua sorpresa, sente il nastro fermarsi con il clic di un pulsante. 

"Cosa?"  Sussurra Eddie. 

Richie si gira per affrontare il ragazzino, desideroso di vedere il suo volto nella stanza buia.  Dall'altra parte del seminterrato sente Ben russare e il sonno di Mike borbotta. 

"Niente. Volevo solo sapere se tu fossi... uhm, qui immagino. Scusa se ti ho disturbato" esala Richie.  "Stai bene?" 

"Sì" risponde piano Eddie.  "Mi piace questa cassetta, Richie. Queste canzoni sono bellissime" 

Richie mormora piano, un rumore che indica contentezza.  Ha paura di chiedere cosa gli stia davvero passando per la testa, ma non è obbligato a farlo.  Eddie parla di nuovo prima ancora che lui possa trovare il coraggio.

"Non sono arrabbiato, sai" sussurra Eddie.  "Mi dispiace se mi sono comportato come se lo fossi. Ero solo frustrato, tutto qui. Frustrato e... ferito, immagino." 

"Mi dispiace" mormora Richie onestamente.  "Mi dispiace davvero, Eds. È che... ero confuso, solo confuso. È spaventosa l'idea che mi piaccia un ragazzo. Volevo solo... assicurarmi che mi piacessero i ragazzi." 

C'è un po' di movimento mentre Eddie si gira nel suo sacco a pelo.  Entrambi i ragazzi sono uno di fronte all'altro, ma nessuno dei due riesce a vedere il viso dell'altro.  "Ti piace lui?" 

"Stan? No. Voglio dire, oggettivamente sì, è davvero un buon amico.  Ma non in senso romantico" risponde sinceramente Richie. "Stavamo solo provando cose nuove, tutto qui."

"E io?" Chiede Eddie.

"E tu?"  Ripete Richie.  Allunga la mano nel momento esatto in cui lo fa Eddie, e le loro nocche sbattono goffamente.  "Mi piaci in senso romantico. Lo sai." 

"Voglio solo sentirti dire questo" sussurra Eddie, la sua voce carica di euforia  "In senso romantico? Davvero romantico?" 

Le dita di Richie si intrecciano tra quelle di Eddie.  "Davvero romantico." 

"Bene" la voce di Eddie è segnata da sorrisi.  Non ribatte, ma non è necessario.  La sua mano stringe quella di Richie e questo ha già un significato sufficiente per entrambi. 

"Posso chiederti una cosa?"  Richie poi mormora. 

"Certo" risponde Eddie. 

Richie si tira il labbro inferiore, cercando nervosamente di decidere se quello che sta per chiedere è idiota o geniale.  Decide che non gli importa, sfoga e basta "Puoi abbracciarmi?" 

Eddie è sbalordito per un momento, si riprende poi dall'audacia di Richie.  Senza pensarci, sposta il Walkman e solleva il braccio. 

"Qui, vieni" dice Eddie. 

Richie si sposta rapidamente, piegando le gambe nel busto mentre si trova a casa nella curva del petto di Eddie.  Una gamba si allunga verso l'esterno, muovendosi tra le cosce di Eddie mentre l'altro solleva la gamba sul fianco di Richie.  Eddie avvolge un braccio sulla spalla di Richie, intrecciando la mano nei ricci del ragazzo. 

Richie si sente al sicuro.  Le sue braccia si stringono intorno al corpo di Eddie e non sente il ragazzo scoppiare in fiori.  I fiori ci sono, però.  All'interno.  Eddie è pieno di sole, oceani, fiori e tutte quelle cose celesti che Richie sogna, anche se lui stesso si sente come se fosse fatto solo di decomposizione e putrefazione. 

Non ha importanza.  Eddie lo sa, è lì insieme a lui, e va tutto bene.  Anche se la gente lo chiama gay o fighetta, e ragazzi come Henry Bowers lo picchiano semplicemente per quello che è, sente che va bene così. 

Eddie espira, premendo play sul nastro e alzando il volume in modo che entrambi possano sentire le note di Don't Fear The Reaper. 

E tutto va bene.

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