La sveglia suonò facendomi sobbalzare. Mi strofinai gli occhi infastidita e per quanto io volessi rimanere a sonnecchiare nel letto per altre tre ore, dovetti alzarmi per non arrivare nuovamente in ritardo sul posto di lavoro.
La prima cosa che feci fu prendere il cellulare posato sul comodino alla mia destra per controllare se Jungkook avesse risposto al messaggio che gli inviai la notte prima.
Sul display comparve una nuova notifica.
"Il piacere è tutto mio ;)" citava ed io non esitai a cliccare due volte sulla notifica di whatsapp.
Jungkook aveva risposto al mio messaggio un paio di ore dopo.
"Grazie per la serata" decisi di scrivergli ieri.
Dopodiché lanciai il cellulare ai piedi del letto, mi alzai barcollando e filai in bagno a lavarmi, come al solito saltando la colazione.
Era lunedì, il giorno peggiore di tutti, soprattutto quando il giorno prima decidi di far festa tutta la sera con dei mafiosi in un night club per ricconi e torni a casa alle due del mattino.
Mi preparai velocemente, presi le chiavi della mia auto ed uscii di casa.
Lanciai un'occhiata al mio orologio da polso che segnava le otto e un quarto. Ringraziai il cielo di non aver fatto tardi.
Oggi avrei avuto un colloquio con il mio superiore per descrivere più nei dettagli gli avvenimenti accaduti dal primo giorno che incontrai Jungkook. Poi, mi sarei dovuta occupare di alcuni crimini minori e di poca importanza.
Entrata nella hall della mia azienda, mi scambiai un sorriso con la receptionist per poi avviarmi in una degli ascensori ancora aperti.
Cliccai il piano numero 13, dove si trovava l'ufficio del mio capo ma l'ascensore si fermò al piano 7.
Le porte si spalancarono e davanti a me trovai Jin che mi sorrise non appena incrociò il mio sguardo. Il ragazzo mi affiancò.
"Non mi hai più aggiornato da ieri pomeriggio." Mi rimproverò fingendosi offeso.
"Ascolta, ti dirò tutto davanti il nostro capo. Ok?" Gli promisi e lui annuì guardandomi con la coda dell'occhio.
Arrivati davanti la porta dell'ufficio, picchiettammo sull'anta un paio di volte prima che quest'ultima si potesse aprire.
"Ragazzi! Prego, entrate." ci accolse calorosamente l'uomo di mezza età ritornando a sedersi sulla sua poltrona di pelle.
Prendemmo posto sulle poltroncine di fronte a lui.
"Allora, raccontatemi come sta procedendo con i Bts." disse eccitato incrociando le mani.
"Ieri sono andata ad un incontro con loro al Midnights." presi parola.
I due attendevano con pazienza che io continuassi.
"Oltre a Jeon Jungkook ho avuto modo di conoscere altri tre membri del clan."
Il volto del mio superiore si illuminò.
"I nomi. Ora."
"Uno di loro è Kim Taehyung."
L'uomo spalancò la bocca, scioccato.
"Il modello Kim Taehyung!!?" Esclamò incredulo ed io annuii.
"Poi ho incontrato un ragazzo di nome Jimin, mentre l'altro si chiama Namjoon. Purtroppo non sono a conoscenza dei loro cognomi." Dissi dispiaciuta.
"È sufficiente sapere i loro nomi. Con i nostri sistemi di ricerca avanzati possiamo risalire a loro senza alcun problema. Allora, qual è il vostro piano? Come avete intenzione di arrestarli?"
"Useremo un'approccio che non metterà a rischio la nostra copertura." affermò Jin.
"Non voglio sapere i dettagli. Mi basta sapere che un piano lo avete. Confidiamo in voi."
Già, peccato che Jin non aveva la più pallida idea del mio di piano.
Dopo avergli raccontato tutto della serata,ci salutammo e ci dileguammo ed io mi rifugiai nel mio ufficio.
[...]
Era ormai tardo pomeriggio quando tornai a casa.
Ormai tutte le giornate erano diventate monotone, motivo in più per odiare l'inverno. Erano i primi giorni di Gennaio e non vedevo l'ora che arrivasse Aprile, con i suoi fiori e i suoi colori. Amavo la primavera sin da quando ero una bambina.
Sperai che almeno il mio incarico di arrestare un clan mafioso potesse movimentare le mie giornate.
Mi buttai a peso morto sul mio divano di pelle, esausta. Chiusi gli occhi quando il suono di una nuova notifica me li fece riaprire di scatto.
Mi precipitai sul mio cellulare e non appena lessi sul display il nome del mittente del messaggio quasi lanciai il dispositivo dall'altra parte del salone.
"Hey Y/n, dal momento che non riesco più a scrollarmi Taehyung di dosso, stasera darà la famosa festa di cui stavamo parlando ieri sera a casa dei suoi. Passo a prenderti un quarto d'ora prima."
Sbattei varie volte le palpebre. Il suo messaggio era troppo vago.
"A che ora?"
La risposta fu immediata.
"Alle 22. Hai 5 ore per metterti in tiro sta' tranquilla"
"Ah dovresti darmi il tuo indirizzo di casa"
Sbiancai. Non potevo dare il mio indirizzo di casa ad un mafioso.. ma se avesse scoperto che io gli avevo mentito, sono più che sicura che mi avrebbe cacciata dal suo gruppo. La fiducia era la chiave.
Sospirai mentre digitavo velocemente il mio indirizzo di casa, tentennando prima di inviare il messaggio.
"Perfetto. Stasera Taehyung ha anche invitato Jisoo e le sue amiche."
Alzai le sopracciglia e la mascella mi si aprì di scatto, non potevano essere coinvolte anche loro. Se fosse accaduto qualcosa quella sera, non me lo sarei potuta perdonare.
21:40
L'attesa iniziò a farsi snervante, erano almeno venti minuti che continuavo a rimuginare sulla scelta del mio abito. Se fosse stato troppo elegante? Se fosse stato troppo POCO elegante? Cosa mi sarei dovuta aspettare da quella serata?
Dovevo prenderla come una festa di benvenuto nel clan? E il contratto? Jisoo conosceva l'altra facciata della personalità di Taehyung??
Le domande vorticavano nella mia testa e non riuscivo a dargli una risposta.
Sbuffai e mi andai a sedere sul divano del salone, in attesa che Jungkook passasse a prendermi.
Avevo fatto uno sbaglio a mandargli il vero indirizzo di casa mia? Perché non poteva darmi tranquillamente l'indirizzo di casa di Taehyung cosicché io potessi andarci da sola??
Poi il suono del campanello al piano di sotto mi fece irrigidire.
Mi precipitai per le scale e mi fermai davanti la porta d'ingresso. Sospirai per scacciar via l'ansia e mi decisi ad aprire.
Davanti a me la figura alta, muscolosa e slanciata di Jungkook mi sovrastò.
Rimasi colpita dal fatto che ci eravamo vestiti con abiti degli stessi colori. Eravamo abbinati senza neanche farlo di proposito e lui sembrò notarlo.
"Giuro, non era programmato." ridacchiò scrutandomi.
"Se lo fosse sarebbe stato un problema." Ridacchiai di rimando.
"Allora, andiamo?" Mi porse il braccio ed io lo guardai perplessa. Mi invitò a prenderlo a braccetto.
Avvolsi il mio braccio intorno il suo e mi guidò alla sua auto, parcheggiata davanti l'entrata del cortile di casa mia.
Davanti a me, una Lamborghini Aventador LP 780-4 spiccava tra le tenebre con il suo colore blu elettrico.
Mi persi nel fissare il veicolo in tutta la sua maestosità.
"Bella la mia bambina eh?" ridacchiò staccandosi da me e passando una mano sul cofano anteriore dell'auto.
"Credevo fossi più un tipo da Mercedes, non da Lamborghini."
"Pensi davvero che abbia una sola auto? Possiedo anche una vasta gamma di Mercedes. Adatto le mie auto all'occasione ed al mio outfit ovviamente."
Cercai di nascondere la mia sorpresa, ma cosa potevo aspettarmi da un mafioso? Non potevo far altro che invidiare la sua immensa ricchezza.
"Allora, sali o rimani a fissare la carrozzeria qualche altra oretta?"
"Salgo!!"
Il corvino aprì la portiera per farmi accomodare all'interno del veicolo. Lo ringraziai con un cenno della testa e lui mi sorrise.
Fece il giro e si posizionò al volante.
Gli interni erano mozzafiato. Erano raffinati, i sedili dell'auto erano neri con i contorni del medesimo colore della carrozzeria dell'auto.
"Allacciati la cintura se non vuoi ritrovarti dall'altra parte della strada"
Feci come disse e mi allacciai la cintura.
Jungkook inserì le chiavi nella serratura accendendo il motore che emise un suono che mi fece rabbrividire.
D'improvviso partimmo a tutta velocità ed io mi incollai al sediolino, quasi affondandovi dentro. L'adrenalina iniziò a scorrere nelle mie vene mentre Jungkook faceva lo slalom tra le auto in autostrada come se fosse una corsa ad ostacoli.
"SENTO CHE VOMITERÒ" urlai.
"Fallo dopo esser scesa dall'auto grazie!!" rispose di rimando accelerando ancora di più.
Non avevo mai provato una sensazione del genere, era ancor meglio di andare sulle montagne russe. Per quanto fosse pericoloso sfrecciare a 200km/h in una città trafficata come Seoul, dallo sguardo di Jungkook potei evincere che non era la prima volta che portava quell'auto a quella velocità. Mi sentii rassicurata dal fatto che Jungkook sapeva cosa stesse facendo, ma ciò non toglieva il fatto che fosse una cosa da pazzi.
Non ebbi neanche il tempo di capire quale strada stessimo prendendo a causa della troppa velocità, e mi vidi costretta a fissare il ragazzo accanto a me per tutto il tragitto.
Le sue mani erano strette intorno il volante, i suoi lineamenti erano rilassati come se per lui fosse ormai una cosa usuale portare una Lamborghini da più di 400.000$.
Se solo avesse guadagnato tutto quel denaro in una maniera lecita e non avesse avuto alcun rapporto con la mafia Coreana, Jeon Jungkook sarebbe potuto essere uno degli uomini più affascinanti ed intriganti che io avessi mai conosciuto.
D'improvviso l'auto si fermò bruscamente ed io mi staccai dal sediolino a causa dell'inaspettata frenata. Se non avessi indossato la cintura ero più che sicura che mi sarei spiaccicata al vetro.
Sul volto di Jungkook comparve un sorriso divertito.
"Ti è piaciuta la corsa?" disse con scherno fissando la mia faccia pallida.
"wow." sbattei varie volte le palpebre per riconnettere il cervello.
Scesi dall'auto, davanti a noi un'enorme villa bianca a tre piani si estendeva per metri di altezza. La porta d'ingresso era aperta, gesto che trovai molto sconsiderato da parte di Taehyung.
Entrammo senza farci problemi e la musica mi rimbombò nelle orecchie.
Persone ballavano beatamente con in mano bicchieri rossi, contenenti delle bevande. I led colorati limitavano il mio campo visivo, rendendomi incapace di guardare dove si trovasse l'organizzatore della festa.
"Dov'è Taehyung?" Chiesi al corvino al mio fianco che sembrava cercarlo.
"Vieni" mi prese per il polso e ci infilammo tra la folla di giovani che stavano ballando. Cercai di evitare di toccare i corpi sudati delle persone che si muovevano a ritmo della musica.
Dopo aver superato la folla, al centro del salone vi era un tavolo e un divano, su cui era seduto Taehyung insieme ad altri ragazzi a me sconosciuti.
"GIÙ, GIÙ, GIÙ!!" urlava in coro la mandria di persone radunatasi intorno al moro.
Il ragazzo prese uno dei tanti bicchieri poggiati sul tavolo davanti a loro e lo bevve tutto d'un sorso come se fosse succo di frutta, incitato dagli incoraggiamenti dei compagni intorno a lui.
Si pulì la bocca con la mano e poi il suo sguardo cadde su me e Jungkook.
Ero scioccata ma al mio compagno parve una cosa normalissima.
Non ci volle tanto per capire che il mio stile di vita era completamente diverso dal loro.
Vedere il modello più nominato della Corea del Sud nei panni di un mafioso fu un brutto colpo per me.
Ville, auto di lusso, donne, alcool, nightclub, droga e omicidio. Questa era la loro vita.
Taehyung si alzò dal divano e si avvicinò a noi, facendoci un sorriso abbastanza strano.
"Ragazzi!! Eccovi!!" ci accolse a braccia aperte. Dalla sua voce potei dedurre che quello che avevo appena visto non era il primo bicchiere di alcool che si era scolato durante la serata.
"Sei già brillo!! Non ci credo!!" ridacchiò Jungkook.
"Non è affatto..vero. " gli puntò il dito contro.
"Allora, vi spiego. Al pian terreno c'è la musica e l'alcool, in poche parole tutto ciò che vi serve . Se volete qualcosa di più pesante, sopra ci sono Yoongi e J-Hope con la roba."
"Stiamo già facendo affari vedo." rispose Jungkook sbalordito.
"Il carico di Marijuana è arrivato stamattina e la stanno già vendendo tutta"
Cercai di apparire più normale possibile come se quella non fosse la prima volta che sentivo parlare di spaccio di droga e robe simili.
"Se vuoi appartarti da qualche parte usa tutte le camere che vuoi tranne la mia." Taehyung avvertì Jungkook facendo passare lo sguardo da me a lui un paio di volte.
"Jisoo e le altre?" chiesi.
"Ah, non so. Saranno sicuro qui, non gli è permesso salire al piano di sopra. È solo accessibile a membri speciali."
Dopodiché, Taehyung si dileguò e tornò al suo posto, afferrò un altro bicchiere e se lo portò alla bocca.
"Vieni, ti porto a conoscere Yoongi e Hoseok" Jungkook mi afferrò nuovamente per il polso ed insieme andammo al piano di sopra, dove vi era decisamente meno gente del piano inferiore.
Erano i clienti di Jungkook?
Al primo piano vi era la cucina in cui vi erano persone che chiacchieravano allegramente e la sala da pranzo in cui vi erano due ragazzi nel bel mezzo di una conversazione.
"Jungkook!!" uno dei due sembrò notarlo e sembrò notare anche me, rivolgendomi un'occhiata glaciale.
"Hyung!!"
I tre si salutarono.
"Come stanno andando gli affari?" chiese il corvino alla mia sinistra.
"Alla grande!!" esclamò uno dei due saltellando sul posto.
"Non ci presenti la tua accompagnatrice? è qui per comprare qualcosa?" chiese lo stesso ragazzo che mi riservò l'occhiataccia gelida poco prima.
"E' una delle nuove reclute." rispose Jungkook. I volti dei due ragazzi impallidirono dallo shock e si lanciarono un'occhiata confusa.
"Come?" domandarono in coro sperando di aver capito male.
"E' un sicario, potrebbe farci comodo."
"Vuoi sostituirmi!!??" sbottò uno dei due.
"No!! Non ho mai detto questo.. ma non farebbe male averne uno in più."
"Ma io non cap-"
"Parliamo dopo." lo interruppe Jungkook.
"Hmpf.. sono Hoseok. Lui è Yoongi." indicò il suo compagno che nel frattempo si era allontanato per parlare con due uomini.
Jungkook sembrò voler aggiungere qualcosa ma Hoseok ci salutò e corse via ad accogliere altri clienti che stavano solcando l'ingresso della sala da pranzo. Così rimanemmo nuovamente da soli.
"Che c'è? Sembri preoccupata."
"Non so dove siano Jisoo e le altre. Voglio solo accertarmi che stiano bene." mi torturai le mani ed un senso di ansia cominciò a pervadermi.
"Mandagli un messaggio o chiamale, con tutte quelle persone al pian terreno non penso riusciremo a trovarle." fece spalline.
Presi il cellulare dalla mia pochette e notai l'infinità di messaggi inviatomi da Jisoo. L'ultimo risaliva a cinque minuti fa.
"Y/n dove sei? Non riesco a trovare le altre."
"Stai arivando??"
"Y/nnnnn"
"Perchè non mi rispondi?"
"Ho preso l'ascensore della casa di Taehyung e mi sono trovata per caso al terzo piano XD"
Dopo aver letto quel messaggio il mio cuore saltò un battito. Lessi velocemente i messaggi successivi.
"Qui è molto inquietante. Ci sono solo uomini in giacca e cravatta che non fanno altro che fissarmi come se fossi un'aliena"
Spalancai gli occhi e prima che potessi leggere gli altri messaggi il cellulare iniziò a vibrarmi. Sul display comparve il nome di Jisoo. Portai il dispositivo vicino l'orecchio cosicchè Jungkook non potesse ascoltare la nostra conversazione.
"Jisoo!! Dove sei!!??"
"Y/N!! NON CREDERAI MAI A COSA HO VISTO!!" urlò impanicata con voce tremante.
"Jisoo, calma. Cosa è successo?" Cercai di mantenere la calma.
"MI HANNO VISTA!! NON ERA MIA INTENZIONE ORIGLIARE, LO GIURO!!" potevo sentire il suo respiro affannato dal cellulare.
"Dove sei!!??"
Sentii il rumore di una porta sbattere, e Jisoo sospirò.
Jungkook mi guardò preoccupato ed io deglutii rumorosamente impaurita.
"Sono nella stanza in fondo il corridoio a destra, t.ti prego, mi stanno cercando.." sussurrò.
"Jisoo.. chi!? Chi ti sta cercando!?"
Vidi l'espressione di Jungkook cambiare drasticamente e mimò con le labbra un "dov'è?"
"Degli uomini..non so chi siano.. ma, Y/n, scappa da questa casa, non tornare mai più. Kim Taehyung e Jeon Jungkook non sono chi dicono di essere.."
Sbiancai.
"jisoo sto arrivando." iniziai a correre verso le scale che portavano al piano superiore con Jungkook alle calcagna.
"No!! S-scappa, ti prego. Va' via. Ho già chiamato la polizia, sarà qui a minuti. Le altre sono già andate via."
Salii a grandi falcate le scale ma davanti all'ultimo scalino vi erano più di tre uomini a sbarrare l'ingresso.
"Lasciateci passare." Ordinò Jungkook con una voce che mi mise i brividi.
"Non lo vedo possibile, mi dispiace signore." Disse uno dei tre gorilla.
"Jisoo ci sei?"
Poi dall'altoparlante del cellulare sentii il rumore di una porta sbattere.
"Y/N!!!" urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni.
"Per quanto vogliamo continuare a giocare ad acchiapparella? La partita finisce qui" esordì la voce maschile di un uomo.
"HO DETTO LASCIATECI PASSARE!!" urlò Jungkook prendendo una pistola da sotto la sua giacca e puntandola alla testa dell'uomo. Ci ritrovammo con tre fucili puntati addosso. Mi pietrificai, non potemmo far altro che rimanere immobili.
"Prenditi cura di te." sussurrò la mia amica dal cellulare prima di staccare la chiamata.
Poi il rumore di uno sparo riecheggiò per tutto il piano.
"JISOO!!!"
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