Yes, Mr. Styles.

By Cipride94

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Quando Louis, un Gay perfetto, dalla punta dei suoi capelli alla suola delle sue scarpe, pensa di conquistare... More

Harry Styles, l'uomo che sussurrava agli uccelli...il suo particolarmente.
Cena con Harry Styles.
Zayn
Sotto...cosa?
La lista
Il Quinto Girone dell'Inferno
La verità
COSA CAZZO STA SUCCEDENDO?
Goodbye Sassy Queen
Ask Characters
Little Things
VOI SIETE MAGNIFICHE
No Control
Un Harry decisamente da infarto.
Stockholm Syndrome
Complotti
IO VI SPOSO
Hey Angel
Alone
Revenge
BUON ANNO
Long Way Down
I love you.
Pillow Talk
Queste cose mi uccidono.
Infinity
Love you Goodbye

L'appuntamento e la seguente crisi di nervi.

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By Cipride94

Quando Louis tornò a casa, trovò uno Zayn Malik, completamente avvinghiato alla sua ragazza Perrie, sul divano.

Per la prima volta nella sua vita, Louis non fece una battutina sarcastica sul loro disgustoso modo di interagire, Louis, e stiamo parlando della stessa persona, fuggì sopra come un razzo e una volta nella sua camera, chiuse la porta.

Una volta assicurato che fosse chiusa a chiave...diede inizio ad una danza, alquanto imbarazzante, strillando e saltellando in preda ad un Euforia Cronica da La-tua-cotta-ti-ha-apenna-invitato-ad-uscire.

Aspetta.

Il ragazzo si fermò nel bel mezzo di un ancheggiamento piuttosto esplicito.

-Che cazzo mi metto ora?- sussurrò sconvolto.

In preda ad un iper ventilazione convulsa, aprì l'armadio con mani tremanti.

Guardó il suo intero guardaroba con gli occhi sgranati e infine, quando i polmoni si erano ristretti non dandogli più aria, urla :

-Non ho niente da mettermi, santo tricheco obeso!-

Si accasciò a terra e mugolò esasperato e cominció a svuotare le grucce e far volare vestiti da tutte le parti.

Alla fine, un raggio luminoso, dall'aria piuttosto mistica, si appoggiò sui jeans che Zayn gli aveva ragalato e che lui non si era mai messo, così come una maglia aderente con un stampa sopra regalatagli da Liam ed una giacca di pelle rubata a Zay.

Sí.

Così almeno avrebbe nascosto la sua esagerata omosessualità con l'aspetto da cattivo ragazzo.

Si preparò per fare un bagno.

E non un bagno a caso.

La preparazione al bagno di Louis era come un rito sacro, tanto quanto il bagno di Cleopatra con il latte di Asina.

Prima ci voleva l'esfoliante per il viso e per il corpo, che doveva stare almeno dieci minuti.

Poi passava lo scrubs per eliminare i punti neri e poi alla fine, si metteva una maschera anti occhiaie e per rendere la pelle lucente e si distendeva nella vasca piena di bagnoschiuma.

Per l'esatezza Bagnoschiuma all'olio di eucalypto e di Jojoba.

Poi si toglieva la maschera con l'auito del innaffiatore della doccia e poi si lavava con cura i capelli.

Una volta uscito si asciugava lentamente, delicatamente, quasi stesse contemplando il suo corpo, poi si vestiva ed un'altra ora veniva dedicata ai capelli.

Lo so, è esagerato.

Ma l'unica cosa su cui Louis poteva contare era quella di essere un bel ragazzo.

Qualsiasi cosa lo avrebbe fatto apparire ancora più bello lui l'avrebbe fatta.

Una volta finito e già bello che pronto...La Rivelazione.

Harry gli aveva detto che lo avrebbe chiamato per sapere quando uscire e si sarebbero sentiti quel pomeriggio.

Era partito in quarta facendo il suo rito pre-appuntamento, senza AVERE un appuntamento!

Seguí un'altra ora di imprecazioni e di autoderisioni.

Poi il cellulare squillò.

A Louis mancò il respiro.

Si avvicinò verso il telefono di soppiatto, guardandolo con occhi sgranati.

Oh, andiamo! Poteva essere sua madre o una della sue sorelle!

Prese l'aggeggio squillante senza guardare lo schermo e rispose:

-Pronto?-

- Ehi, Tomlinson, sono Styles, Harry...ti avevo chiesto se volevi uscire una di queste sere.-

Oh.

Oh.

Oh. GRAZIE SOMMO DIO DEGLI OMOSESSUALI.

- Umh...- rispose Louis in preda ad una paralisi facciale che lo aveva lasciato a bocca aperta. - Umh...Si...si me l'avevi chiesto.- disse con una voce stridula e flebile.

Dio, QUESTA è la mia voce?

Pensò sentendo Harry rispondere:

- Che ne dici di stasera allora?-

Quasi non ci credette, in quell'istante uno storno di pterodattili gli volava nello stomaco e il cuore aveva deciso che era il momento di dimostrare che sapeva fare un triplo salto mortale fuori dalla sua cassa toracica.

-Oh...sta sera...oh. Sí...SÍ...va benissimo a che ora?- Si affrettò di eliminare l'insicurezza dalla sua voce e rimase a fissare il Louis riflesso alla finestra.

- Alle nove ti passo a prendere se mi dai l'indirizzo.- rispose la voce roca e terribilmente sexy di Harry.

Louis mantenne la sua voce un po' più sicura, gli diede l'indirizzo e si salutarono.

Erano le 20.00.

Alle 20.01, Louis si guardava allo specchio trovando sempre dei piccoli difetti ai capelli o alle ciglia o al suo colorito.

Alle 20.02, decise di mettersi piú lacca ai capelli e di usare una matita ed un cipria abbronzante rubati a sua sorella Lottie.

Alle 20.03, si guardó allo specchio del bagno mettendosi la cipria scura e la matita e la lacca.

Alle 20.04 constató che sembrava una Darg Queen afroamericana, con tutto quel trucco.

Dalle 20.05 alle 20.07 si tolse meticolosamente il trucco cercando di non sporcarsi i vestiti.

Alle 20.08 si accorse che aveva macchiato la maglietta bianca di cipria abbronzante.

Dalle 20.09 alle 20.16 prese un calendario e letteralmente bestemmió tutti i santi del paradiso.

Alle 20.17 si mise davanti all'armadio fissandolo vaquo.

Dalle 20.18 alle 20.23 rimise a soqquadro l'armadio trovando un'altra maglietta colorata.

Alle 20.24 si era messo la maglia ma si accorse che il giacchetto di pelle non si abbinava.

Dalle 20.25 alle 20.30 cercó la sua stramaledettissima giacca di jeans.

Alle 20.31 l'aveva trovata e se l'era messa.

Alle 20.32 si era risistemato i capelli...per la millesima volta.

Alle 20.33 aveva un groppo in gola e si accorse che non aveva scelto le scarpe da mettere.

Dalle 20.34 alle 20.44 aveva saccheggiato la sua collezione esagerata di vans e restando indeciso se scegliere tra quelle blu o quelle rosse.

20.45 blu o rosse? Questo è il dilemma.

Alle 20.46 stava facendo la conta della Balena Filomena, per scegliere quale scarpe scegliere.

Alle 20.47 aveva scelto quelle rosse, perché non era convinto del blu.

Alle 20.48 si era allacciato le scarpe ed si preparò le cose da mettere nelle tasche.

Alle 20.49 il portafoglio c'era, il telefono anche e le chiavi di casa? Dove cazzo erano le chiavi di casa?

Dalle 20.50 alle 20.57 cercó le chiavi di casa in preda ad isterismo mestruale.
Scese la scale e le chiavi erano all'ingresso sul tavolinetto.

Le 21.00 impunto.

Il clacson suonó fuori dalla sua casa.

Oh, mio dio, mio dio, mio dio, mio dio, mio dio.

Louis uscì fuori e Harry era lì con la sua Range Rover nera e super accessoriata.

Indossava una giacca nera ed una camicia bianca aperta sul davanti, un pantalone stretto in tinta con la giacca e stivaletti di un bel'oro lucente.
I capelli erano lasciati sciolti e gli occhi erano...intensi.

Quegli occhi dovrebbero essere illegali.

Di un verde cangiante secondo la luce che li illuminava.

Erano degli occhi così caldi e sensuali che se ti scorrevano addosso, ti sentivi nudo a contorcerti tra lenzuola di seta ed a gemere così forte...ed implorare, supplicare quegli occhi di lasciarti andare...di lasciarti venire.

E Louis lo sapeva.

Sapeva che gli occhi sono lo specchio dell'anima.

Solo che era ancora troppo cieco per vedere che sotto la facciata da seducente ventenne si nascondeva un uomo oscuro e passionale con desideri piuttosto...inusuali.

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