Cooler: Origins | DragonBall

By Giovievan

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Cooler, dopo anni di duro allenamento e dedizione, ha finalmente ottenuto ciò che attendeva da sempre: la nom... More

Il primo Lord
Fratelli
La follia dell'Imperatore
Le prime Perle della collana
Suddito fedele
Tracce
Nuove mire
Il segreto di Myranda
La maschera del Liberatore
Spin-off: Sauzer, il destino del fuggiasco
Ciò che celano gli occhi
Legami profondi
Sapore di sangue e vendetta
Fuoco che arde, ghiaccio che si spezza
Ritorno alle Origini
Meteore
Spin-off: Neize, la gelosia del Primo Uomo
Tempesta
Superbia e arroganza
Imperfetto
Il prezzo dell'avidità
L'inizio dei giochi
Soddisfazioni e delusioni
Sangue del mio sangue
Spin-off: Jeeth, la solitudine dell'ingrato
Colpo grosso
Da bravi fratelli
Sangue contro sangue
Spin-off: Sauzer, l'orgoglio del novellino
Trofei
L'eredità dell'arcosiano
Le fiamme dell'Inferno
Il primo viaggio, l'ultimo viaggio
Solo io e te

Il teatro dei burattini

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By Giovievan

Anno 737


«Ho appena ricevuto comunicazioni ufficiali. Freezer sarà qui a giorni.»

«Quante volte dovrò ripetertelo? Devi chiamarlo Lord Freezer.»

Re Vegeta trasalisce; di certo si accorge che è già la seconda volta che glielo faccio notare. Sarà meglio per lui che non ci sia una terza: innanzitutto perché deve portare rispetto a mio fratello anche e soprattutto in mia presenza, e poi perché se abitua se stesso e i suoi uomini a tralasciare il Lord potrebbe meritarsi uno dei trattamenti speciali di Freezer.

L'ultimo è stato riservato a Granium, il traditore. Le mie fonti narrano che il suo corpo abbia impiegato diversi mesi a disfarsi nel vuoto siderale, dopo esser stato legato al retro della nave e trascinato nello spazio aperto. Mio fratello è sempre stato pittoresco ma con questo si è davvero superato nonostante la totale inutilità del protagonista: mi chiedo cosa potrebbe mai capitare a un traditore eccellente come Re Vegeta...

«S... sì» annuisce lui abbassando lo sguardo, docile e sottomesso come dev'essere. Ingoia la sua frustrazione: non deve ancora essersi abituato al fatto di non avere uno, bensì due padroni.

«Continua.»

«Ha già dato degli ordini: vuole che prendiamo Tazz e Kanassa, due pianeti al limitare del confine con il tuo Sistema.»

«Davvero azzardato da parte sua.»

Negli ultimi anni Freezer è sempre stato attento a non sconfinare, proprio come avevamo pattuito in quella lontana notte in cui, per la prima e ultima volta, abbiamo parlato senza troppi filtri. Come credevo l'idillio è durato poco e presto mio fratello ha ricominciato a essere l'arrogante idiota che è sempre stato, ma con una particolare attenzione a non darmi fastidio. Forse dopo qualche anno sta iniziando a dimenticare questa gentilezza dato che Tazz si trova praticamente all'interno dei miei confini.

Poco male, comunque.

«C'è altro.»

Re Vegeta sospira prima di darmi questa notizia.

«È passato un anno da quando mio figlio è tornato su Vegeta. Freezer ha ordinato che si prepari a rientrare sulla sua nave... ma stavolta vuole mandarlo in missione.»

Ecco, questo potrebbe essere un problema. Non posso più garantire la sicurezza del piccolo Vegeta se Freezer lo spedisce in giro per pianeti; per quanto potente sia, e dubito che lo sia davvero tanto quanto dicono, resta un ragazzino altezzoso con la tendenza a mettersi nei guai. Un vero peccato, dato che se il piccolo Vegeta muore non avrò più il controllo su suo padre.

Come potrei impedire a Freezer di mandarlo in missione? Ma soprattutto... ne vale la pena, a questo punto?

«Non preoccuparti, Vegeta. Farò in modo che Freezer cambi idea.»

Lo vedo più sereno. Deve essersi convinto sul serio che io abbia qualche influenza sul destino del principino se crede che possa far cambiare idea a Freezer... ma stavolta ho altri piani perché la risposta è no: non ne vale la pena. È arrivato il momento che aspettavo da anni, da quando per la prima volta il Re decise di rispondere alla mia comunicazione.

«Ho anch'io una notizia per te» gli dico e lui si fa attento. «Ma prima devo assicurarmi di potermi fidare. Chi è a conoscenza del nostro contatto?»

«Nessuno» si affretta a dire. «Come mi hai sempre chiesto, non l'ho detto a nessuno.»

«Ti avverto, Vegeta: se stai mentendo lo verrò a sapere proprio dopo questa nostra amabile chiacchierata, perché ciò che sto per rivelarti è di vitale importanza.»

«Te lo giuro sul mio onore» dice, e se c'è una cosa dei Saiyan che apprezzo è che tengono al proprio onore più che alla propria vita, quindi sento di potermi fidare.

Annuisco. È il momento.

«Freezer mi ha parlato di voi, ultimamente. Ha detto che state perdendo sempre più valore ai suoi occhi a causa delle vostre continue inadempienze. È successo qualcosa, di recente?»

Digrigna i denti mentre fa mente locale.

«Sì. Ci aveva ordinato di prendere il pianeta Troma in due soli giorni. Ne abbiamo impiegati otto.»

«Male, davvero male» dico, trattenendo a stento il sarcasmo. So bene che la missione è stata lenta: gli uomini che ho spedito su Troma hanno proprio fatto in modo di assicurarsene. «Ora capisco perché Freezer sia così scontento, anche se ciò non giustifica la gravità della punizione che pensa di infliggervi...»

«Che stai dicendo?»

Stavolta sorrido sul serio, divertito. Non m'importa, in ogni caso non ha abbastanza cervello per capire che gli sto mentendo.

«Sto dicendo che Freezer mi ha confessato un piccolo segreto: pianifica di declassarvi. Se questo dovesse accadere... sai bene cosa significherebbe. Porrebbe qualcuno al vostro comando.»

Gli lascio un attimo per metabolizzare ciò che ha appena sentito: l'amo si infila a fondo nella sua mente, fa presa, inizia a influenzare i pensieri.

«Lo accetteresti?» incalzo.

«Mai!» ringhia. Non sa se può osare aggiungere altro senza sconfinare nell'insubordinazione e fa bene a trattenere le sue considerazioni; sarò io a continuare.

«Se posso darti un consiglio, Altezza, è meglio prevenire il danno che curarlo. Mio fratello non ti teme affatto ma... questo resti tra noi... è assolutamente terrorizzato dalla potenza che potreste avere se agite tutti assieme. Ed è proprio ciò che dovresti fare: coinvolgere il tuo popolo nella più grande ribellione che il popolo Saiyan abbia mai visto.»

Non dubita di me, anzi, mi ritiene degno di ascolto. Mi sono conquistato la sua fiducia nei nostri anni di collaborazione, fingendo di proteggere il principino e spesso dandogli vere informazioni quando ho potuto, blande dimostrazioni di una falsa alleanza studiata nel dettaglio per arrivare ad oggi. Non dubiterà di me.

«Hai ragione» ribatte, infatti. «Ma mio figlio partirà per unirsi a lui e nel suo esercito ci sono molti dei miei uomini. Li ucciderà senza esitare se si accorge delle mie intenzioni.»

«Posso aiutarti, se vuoi. Potrei recuperare e mettere in salvo tutti i Saiyan sparsi sui suoi possedimenti. Dovresti solo farmi sapere la loro posizione e quando intendi iniziare la rivolta.»

Annuisce con forza, mi sembra lusingato e confortato dall'aiuto che gli ho porto. Ma bisogna mettere in chiaro la cosa più importante.

«C'è solo una condizione perché tutto questo funzioni, e ascoltami bene perché non lo ripeterò due volte: mai e poi mai dovrai pronunciare il mio nome, né dinnanzi ai tuoi uomini né tantomeno dinnanzi a Freezer. Se mio fratello venisse a sapere che sono un traditore mi odierebbe e questo sarebbe un danno incalcolabile per me, per cui, per rendere ancora più chiaro il concetto, lascia che ti dia un'ulteriore motivazione per mantenere la parola: se il nome di Lord Cooler uscirà dalla tua bocca ti prometto che ucciderò il principino. È chiaro?»

«Chiaro.»

Peccato che non potrai scoprire che massacrare il tuo pargolo con le mie mani è proprio uno dei miei obiettivi...

«Ottimo. Informami quando Freezer sarà su Vegeta e aggiornami sulla posizione dei tuoi uomini nel suo Sistema. Mi organizzerò fin da subito per il loro recupero.»

«Certo.»

Sorrido. È tutto così perfetto...

«Riprenditi la tua libertà, Altezza. I Saiyan non sono servi di nessuno.»

Stacco la chiamata con le mani che mi tremano dall'eccitazione e ne inoltro immediatamente un'altra verso la sala di comando, ma da questa non mi aspetto risposta.

I miei uomini sanno già cosa fare; infatti arrivano assieme nella mia palestra personale, dove sapevano che mi avrebbero trovato. Neize e Dore entrano nella stanza non senza assicurarsi di poter avanzare, infatti si muovono solo dopo un mio cenno.

«Lord Cooler, ci ha fatti chiamare?» mi chiede Dore.

Io annuisco. Negli ultimi anni Neize si è specializzato nella gestione della rete comunicativa del Sistema, Dore invece ha preso il comando dell'esercito e delle truppe. In questo momento mi servono entrambi.

«Neize, presto arriverà una comunicazione dal pianeta Vegeta. Come sempre, sarai tu a riceverla in modo confidenziale. Ci saranno delle coordinate che bisognerà visitare per il recupero dei Saiyan che vi risiedono, quindi, Dore, ti prego di organizzare delle squadre in incognito pronte a partire il prima possibile.»

Il fatto che si tratti dei Saiyan li ha già resi molto più attenti. Ovviamente solo i miei Alti Guerrieri sanno del mio rapporto con il Pianeta Vegeta: conviene che anche io sia discreto se non voglio fughe di notizie bollenti. Meno persone immaginano del mio coinvolgimento, più sarà facile far ricadere tutta la colpa su Freezer.

«Sarà fatto» mi risponde Dore. «Dobbiamo portarli qui?»

«No...»

Nei suoi occhi leggo molta confusione, di certo perché nei miei appare molto di più di ciò che vorrei. In fondo legge questo sorriso come un libro aperto.

«No, Dore. Il tuo compito non è recuperarli. Stermineremo quei Saiyan dal primo all'ultimo.»

Sembra sorpreso ma forse aveva già intuito perché non impiega che un attimo a farsene una ragione.

«Mi dispiace utilizzarti come spazzino spaziale ma mi fido di te. So bene che non te ne lascerai sfuggire neanche uno.»

«Ovviamente» sorride. «Aveva in mente questo finale da molto, vero, Lord Cooler?»

«Oh... da anni» gli confermo, rilassandomi sul mio trono meccanico. «Credo proprio che sia arrivato il momento di mettere ufficialmente fine alla disgrazia Saiyan.»

«Bene. Allora cosa posso fare per lei?» avanza Neize incrociando le braccia al petto, fremente dalla voglia di contribuire alla causa.

Bella domanda: bisogna ragionarci. Adesso sta al Re fomentarsi e fomentare il suo popolo alla rivolta, cosa che potrebbe richiedere anche anni; io, dal canto mio, potrei contribuire all'irritazione generale aggiungendo qualche difficoltà alle missioni dei Saiyan. Ormai non ce ne sarebbe più bisogno ma è così divertente...

«Avvisa i pianeti Tazz e Kanassa che stanno per ricevere visite. Sempre in anonimo, come al solito. Fa' che siano pronti all'arrivo dei Saiyan.»

«Come desidera.»

«Inoltre segui i movimenti di Freezer. Secondo i piani dovrebbe attraccare su Vegeta ma non credo ci resterà a lungo. Dimmi quando riparte. Non perdere di vista né lui né il pianeta nemmeno per un secondo.»

Si inchina leggermente, segno che tutto gli è chiaro. Mi sfrego le mani: il piccolo spettacolo che ho preparato con tanta minuzia sta per iniziare: la ribellione è solo l'inizio e io so bene cosa arriverà dopo.

Perché è questo il mio scopo, lo è sempre stato da quando Re Vegeta ha deciso di ignorarmi e aprire le sue porte a Freezer. Tutto ha una sola motivazione: la vendetta. Vendetta verso mio fratello, che ha osato prendersi questo popolo che doveva essere mio, ma soprattutto vendetta verso i Saiyan, che hanno preferito lui ignorando deliberatamente me.

Devo solo avere la pazienza di attendere, ma se ho aspettato così tanti anni posso sopportare qualche altro mese.

«Potete andare» dico loro. Poi ricordo un dettaglio importante. «Dov'è Sauzer?»

«Si prepara per la partenza. Forse è nell'hangar a organizzare la truppa.»

«Bene. Tenetemi aggiornato.»

Senza aggiungere altro loro si voltano e tornano al lavoro: io mi godo ancora per qualche attimo il dolce sapore della vittoria prima di uscire dalla palestra.

Tutto va secondo i piani: la pazienza che ho avuto nel sopportare la vista di Re Vegeta per tanti anni ha infine dato i suoi frutti. In fondo è ciò che meritano quella dannata scimmia e il suo popolo di primati: l'estinzione più spettacolare che l'Universo abbia mai visto. E non mi sporcherò nemmeno le mani.


* * *


Entro nell'hangar sorprendendomi di quanto sia silenzioso: mi aspettavo di trovarci molti più uomini, invece ce ne sono soltanto due: uno è Sauzer, l'altro è uno dei suoi ingegneri personali.

Sono entrambi in piedi di fronte all'unica nave ancora in attesa di spiccare il volo, appena arrivata da Brencomas per una manutenzione eccezionale. Ho richiesto che fosse impeccabile: la missione richiederà del tempo, voglio che l'equipaggio si senta del tutto a proprio agio lì dentro.

«Il check ha dato risultati eccellenti» sta dicendo il Brench al mio Alto Guerriero. «Questa nave potrà viaggiare ininterrottamente per anni senza manutenzione. Con gli ingegneri che imbarcherà sarà a posto a vita.»

«E se dovesse danneggiarsi? Diciamo... se qualcuno decidesse di colpirla?»

«È fornita di scialuppe spaziali con cui lei e metà dell'equipaggio potreste fuggire con estrema rapidità.»

«Perfetto. Quando potrò partire?»

«Appena le vasche di rianimazione saranno del tutto installate, Comandante Sauzer. Sarà mia premura avvisarla con anticipo.»

Sauzer sta per aggiungere altro quando mi vede avanzare. L'ingegnere Brench si inchina rapidamente, lui invece mi sorride inginocchiandosi. Gli faccio cenno di alzarsi.

«Ti vedo impegnato.»

«Meno del solito. È quasi tutto pronto» mi comunica, anche se ho già sentito con le mie orecchie. «Presto quei bastardi saranno eradicati dall'Universo, Lord Cooler.»

«Sono certo che farai un buon lavoro.» 

È stato più che ovvio affidare a lui questa missione. Innanzitutto perché il caso è stato suo fin dall'inizio: precisamente da quando, diversi anni fa, venne a riferirmi di aver individuato dei testimoni su un pianeta attorno a Vegeta che assicurassero di aver visto un Brench e un Ononiano assieme, in missione, nella piccola squadra che li ha conquistati. Da quel giorno le testimonianze sul fatto che Jeeth e Burter fossero ancora vivi sono aumentate sempre più e la conclusione è stata una sola, a considerare da quanto bene portavano a termine le missioni per Freezer: mi hanno tradito.

A Sauzer questa cosa è andata giù ancor meno che a me. Tiene molto alla gratitudine dei Brench nei miei confronti: credo consideri una missione il fatto che ognuno dei suoi connazionali debba venerarmi come un dio. Il pensiero che uno di loro sia stato così arditamente sprezzante da tradirmi lo ha davvero fatto impazzire, almeno finché gli ho promesso che, se proprio non gradiva la presenza di un Brench ingrato nell'Universo, avrebbe potuto rimediare.

Dopo anni di preparazione finalmente ha raggiunto un ottimo livello combattivo, sfiorando i quindicimila. Allo stesso tempo ha condotto un'attenta ricerca: la Squadra Speciale Ginew è stata brava a nascondersi, forse cambiando spesso residenza, ma non si sfugge ai miei uomini e ancor meno a Sauzer quando desidera vendetta.

Ora che è in grado di battersi ed è riuscito a individuarli non ho avuto più scuse per trattenerlo.

«Cosa hai in mente?» gli chiedo. «Vuoi ammazzarlo o portarlo qui?»

«Nulla che lei non desideri, Lord Cooler. Se vuole avere l'onore di punirlo di persona...»

Scuoto leggermente il capo.

«Non preoccuparti, è tutto tuo. So quanto ci tieni.»

E inoltre ho prede più succulente di cui occuparmi.

«Allora lo ucciderò.»

«Spero proprio che tu ti diverta.»

Gli sorrido ma lui non ricambia. Sembra che il solo pensiero dell'esistenza di Jeeth lo mandi irrimediabilmente in bestia.

«Ho un'altra cosa da chiederle, Lord Cooler» continua. «Qualcosa che vorrei fare, di potenzialmente pericoloso e stupido, ma che per qualche motivo non riesco a togliermi dalla testa.»

«Dimmi pure.»

Inspira.

«Dopo aver ucciso il traditore vorrei contattare l'élite di Lord Freezer e proporre una sfida a Zarbon. Non voglio fargli del male, o meglio... non voglio ucciderlo. Desidero semplicemente prendermi una rivincita per... per quella volta

Sono passati anni, eppure se ci penso il petto mi si infiamma ancora di collera e non oso immaginare cosa il ricordo significhi per Sauzer. L'umiliazione fu così intensa che per mesi, in preda alla frustrazione, Sauzer si allenò fino al limite, fino a superarlo. Forse senza quell'evento non avrebbe potuto raggiungere un tale livello in così poco tempo.

È stato il mio maggiore investimento, oltre alla conferma della mia lungimiranza. I tempi in cui era un ragazzino sperduto sono lontani. Oggi Sauzer è la mia piccola macchina da guerra personale. Non riuscirò in alcun modo a placare la sua sete di sangue e, in fondo, perché dovrei?

«E sia. Contattami quando desideri fissare la sfida. Chiederò a Freezer di lasciarci giocare un po' con il suo cagnolino.»

«Grazie. Significa tanto per me» dice abbassando la testa.

«Non ringraziarmi, anzi... ti ordino di non ucciderlo solo perché non voglio perderti, Sauzer. Fosse per me sarebbe già in mille pezzi.»

Adesso sì che sorride e il suo entusiasmo è palpabile. Non vede davvero l'ora.

«Buon viaggio» lo saluto con una pacca sulla spalla.

Poi ritorno sui miei passi: credo proprio che ingannerò l'attesa nelle terme, immaginando di stringere il collo del piccolo Vegeta con la mia coda mentre suo padre mi guarda, implorante.


*  *  *

Prossimo capitolo: 

17.01

*  *  *


Nota dell'autrice

Ciao ragazzi!

ora che tutto è al suo posto ho un po' più di tempo da dedicare alla scrittura. La scorsa settimana è stata una vera sfida e sono riuscita a stento ad aggiornare, non ho nemmeno avuto il tempo di scrivere una nota finale o di rispondere ai commenti, ma oggi mi dedicherò a recuperarli!

Finalmente ho modo di ricostruire anche quest'ultima sottotrama: il coinvolgimento di Cooler nella rivolta Saiyan. Come sempre, da manipolatore qual è, Cooler preferisce restare nell'ombra e manovrare i burattini di nascosto per arrivare ai suoi obiettivi. In questo caso dovevo dare una spiegazione al suo odio per i Saiyan che emerge dal film "DBZ: Il destino dei Saiyan", in cui dice che la razza Saiyan va del tutto distrutta. Diciamo che rispetto al fratello, che teme la Leggenda del Super Saiyan, le sue motivazioni sono un po' più... viscerali...

Ho anche deciso di porre le basi per la futura storia della Squadra Ginew facendo rientrare in gioco Sauzer, perché... be', ormai si sarà capito che mi piace un bel po' scrivere di lui. E inoltre un bell'incontro tra i due Brench, con pensieri così diversi e caratteri così simili, sarà davvero divertente da scrivere.

Non so quanti capitoli manchino ancora alla fine né se ho intenzione di scrivere qualche altro spin-off. Lo scopriremo col tempo, in base alla mia ispirazione... ciò che è certo è che ci siamo quasi. Non posso crederci!

Buona domenica a tutti, alla prossima!

- Gio

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