Sono anni che ti aspetto... s...

aurora_inwonderland द्वारा

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Se avete seguito la prima parte della storia sapete che Paola e Fabrizio si sono lasciati mentre Ermal e Iren... अधिक

Sono anni che ti aspetto... seconda parte
Trama
Quando il mondo ti crolla addosso
Incubi
Una sorpresa fallita
Un buon consigliere
Non posso pensare di passare un altro giorno senza di te al mio fianco
Love boat
Nuovi traguardi
Hai conquistato la famiglia
Ti sei imbucata alle prove!
Buon compleanno!
Roma Palalottomatica
Prove di famiglia
Forum Assago
Catania
Influenza
Il bello di litigare è fare pace
Intanto cadremo in tentazione
Gelosia
La complicità
Finalmente Brescia
Ammirandoti
Sorprese!
Sei una splendida persona
Discussioni
Fine tour
Feste pre natalizie
Natale
Bilanci di fine anno
Desideri di fine anno
Famiglia e momenti di coppia
Viste e rassicurazioni
Cena di famiglia
Rinnovo e festeggiamenti
Fisioterapista e feste di compleanno
Prove di famiglia
Non ce lo vedo Fabrizio con il tutù
San Valentino
Notizie inaspettate
Una luce diversa
Poesia dell'amore ritrovato
Desiderio
Complicità
Festa del papà
Il panico che provoca l'ipocondria
Serenità e complicità
La complicità
Compleanno
Discussioni
Diretta
Dirette speciali
Anniversario
Annunci
Giornate speciali
Mare
Corredino
Compleanni
Benvenuto a un pianto che commuove
Festa a sorpresa
Primo compleanno da mamma
Incontri inaspettati
Feste di Natale
Vita in tour
Ufficio e compleanno
Epilogo

Il senso di ogni cosa

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aurora_inwonderland द्वारा

#Ermal POV

La quarantena procede, io e Irene siamo in casa da vari giorni, per fortuna che c'è lei ad aiutarmi ma soprattutto a sfamarmi.

- Buongiorno! - ed eccola che entra in camera con la colazione.

- Buongiorno a te. - e le sorrido prima di sbadigliare leggermente.

- Come va? - mi chiede mentre si sistema e poi recupera il vassoio.

- Bene? - domando perplesso.

- Mi sembravi agitato questa notte. -

- Un po'. - ammetto io. - Questa quarantena mi ha un po' rallentato il lavoro per il disco e mi dispiace un sacco. -

- Purtroppo non dipende da te. - Irene è sempre pronta a rassicurarmi. - Siamo un po' tutti limitati e anche costretti in casa e a fare cose diverse dal solito. -

- Esatto. -

- Che altro ti preoccupa? -

- La paura di non poter incontrare i miei fan per vario tempo, quei ragazzi e ragazze mi fanno veramente bene all'anima e so che anche io in qualche modo faccio bene a loro e li aiuto. -

- Penso che loro siano consapevoli che questa emergenza non dipende da te, so che tu vorresti finire il disco e poterli incontrare quanto prima, e so che appena possibile lo farai. -

- Lo spero. - e le sorrido. - Il disco non è indietro anzi, sono a buon punto, ero quasi in fase di chiusura. -

- Ecco quindi appena potrai tornare in studio lo farai. -

Annuisco mentre finisco il caffè. - Peccato non avere lo studio in casa come Bizio. -

Lei ridacchia. - Beh tienilo presente per il prossimo appartamento. - e mi fa l'occhiolino.

- Assolutamente. - e le sorrido. - Che ne pensi della sua diretta? -

- Di Fabrizio? -

- Si. -

- Penso che sia stata intensa, non è cambiato il mio giudizio o pensiero su di lui come artista. - mi fa presente Irene.

- Ma? -

- Ma ho preso le distanze da Paola, non penso che devo smettere di ascoltare lui di conseguenza. -

- Assolutamente no. -

- Come penso che Paola sia ancora una tua fan, anzi non mi hai detto che lavorerà anche al tuo tour? -

- L'idea è quella, sempre che Fabrizio non sia impegnato altrimenti ovviamente seguirà lui. -

- Quindi seguirà sempre e solo lui? -

- Penso di sì mentre lui è in tour, quando è in stop sta in ufficio e generalmente segue gli eventi di Roma. -

- Capisco. - e vedo Irene pensierosa.

- Che c'è? -

- Niente pensavo solamente che ormai lei e Fabrizio sono sempre appiccicati. -

- Anche io e te soprattutto in questa quarantena. - le dico mentre l'abbraccio e rotoliamo tra le coperte.

- Sei contento che io sia qui? -

- Ovvio, come farei senza di te? Qui da solo sarebbe tutto più duro. -

- Anche perchè io ti sfamo. - mi prende in giro lei.

- Anche. - e rido. - Ma soprattutto perchè non mi fai sentire mai solo, riesci a capirmi e parlare con te mi apre sempre la mente. -

- Quanti poteri che ho. - scherza lei, so che è in imbarazzo.

- Forse non ti dico spesso quanto tu sia preziosa per me. -

- Dai! - e la vedo nascondersi per tentare di camuffare le guance arrossate.

- Non ti nascondere. - e le rubo le coperte.

- Stronzo. - replica lei mentre scoppia a ridere.

- Tu ami questo stronzo. - le faccio presente.

- Creditela di meno. - e mi bacia.

- Mi ami? - domando proprio come un bambino insicuro.

- Si che ti amo. - e mi bacia nuovamente. - Oggi che vuoi fare? - domanda poi quando ci stacchiamo.

- Restiamo così. - e la bacio di nuovo.

- Non possiamo vivere d'amore. - mi fa presente Irene.

- Uffa.. - e metto il broncio proprio come i bambini.

- Dai cuciniamo insieme. - mi propone lei.

- A tuo rischio e pericolo. - e rido mentre ci alziamo dal letto e raggiungiamo la cucina.

- Basta che non ci avveleniamo. - scherza Irene.

- Mai dire mai con me. - e rido.

Ci mettiamo ai fornelli per preparare qualcosa che non ho mai preparato prima.

Irene mi insegna a stendere la pasta e prepariamo i tortellini. - Qui a qualcuno manca Bologna. -

- Può essere. - e ride.

- Si nota. -

- Beh penso che sia normale, anche perchè significherebbe tornare a lezione e simili. -

- Giusto. -

- Normalità per tutti. -

- Apprezzeremo ogni cosa diversamente. -

- Ne sono certo. - le dico io mentre lei invece si occupa del ripieno di carne.

- Quindi come procede? - mi chiede controllandomi.

- Bene ma poi chi li chiude? -

- Ci penso io. - decreta lei dopo aver messo il ripieno di carne al centro.

Guardo ogni sua mossa cercando di apprendere e ci provo anche ma con scarsi risultati.

- Questo sarà il nostro pranzo. - mi dice recuperando anche la panna dal frigorifero.

- Penso che ti abbia mandata qui mia madre. -

- Può essere. - e ride. - Altrimenti moriresti veramente di fame. -

- Ma che dici se domani proviamo a cucinare i panzerotti? - propongo io.

- Ci hai preso gusto? -

- Esatto. -

- Poi chiamiamo tua mamma o Sabina e ci facciamo dare la ricetta precisa e domani ci proviamo. -

- Evvai. - e mi sento felice come un bambino.

Stare in cucina in mezzo a profumi e odori di cibo fatto a mano mi riportano indietro nel tempo a quando ero un bambino e fissavo sempre la mamma che cucinava.


#Paola POV

- Sei pronto? - oggi usciamo dobbiamo andare a fare il controllo settimanale e poi faremo anche la spesa.

- Si e tu? - domanda lui fissandomi.

- Pronta. - e controllo per l'ennesima volta di aver preso tutto.

Usciamo di casa e saliamo in auto diretti verso l'ambulatorio privato della mia dottoressa, almeno evitiamo eventuali pazienti e contagi.

Il traffico a Roma è abbastanza diminuito ma qualche coda e ingorgo è comunque presente.

- Sei agitata? -

- Come sempre. - e mi mordo il labbro inferiore in effetti lo sto torturando.

- Piccolè stai bene. - mi rassicura lui. - Quindi pure lui o lei sta bene. - aggiunge lui.

Sorrido. - So che è così solamente che fino a quando non lo dirà la dottoressa non mi sentirò totalmente tranquilla. - replico mentre scendo dall'auto ed entriamo nel palazzo per raggiungere lo studio.

- Paola prego! - mi fa accomodare in fretta. - Come va? -

- Abbastanza bene nonostante la situazione. -

- Le nausee? -

- Sembrano essere un po' meno ma devo dire che comunque non perdo l'appetito anzi. -

- Tanto meglio, e come peso direi che sei perfettamente nella media. -

- Beh anche se prendessi qualche chilo in più non mi dispiace. -

- Fossero tutte così le mie pazienti. - scherza lei mentre mi fa cenno di accomodarmi sul lettino ed iniziamo l'ecografia. - Fabrizio sei teso? - domanda poi a lui, fa strano pensare che si conoscano da anni.

- Un po'. - ammette lui. - So che Paola è preoccupata. -

- Paola davvero non c'è nulla di cui preoccuparsi, sta andando tutto bene. - mi rassicura lei. - E siamo anche quasi ad 8 settimane. -

- Si lo so, però lei ha parlato di quarto mese. -

- So di aver parlato di quarto mese ma forse basterà il terzo, io ho voluto monitorare la situazione ogni settimana in primis per far stare tranquilli voi, visto ciò che avete passato. Diciamo che le primissime settimane sono quelle più critiche. -

Annuiamo entrambi.

- Per cui cerca di rilassarti. -

- Non vivo in perenne paranoia, mi agito quando so che ci sono i controlli. -

- Quello è normale ma viviamoli diversamente, ci proviamo? - propone lei mentre mi passa dei fogli di carta per togliere il gel dalla mia pancia.

- Certo che ci proviamo. - afferma Fabrizio.

- E' importante che anche tu la aiuti. -

- Mi creda fa veramente di tutto per rilassarmi e non farmi pensare o agitare. -

- Meglio così. - la dottoressa ci porge l'ecografia e poi ci da appuntamento alla prossima settimana e torniamo a casa dopo essere passati al supermercato.

E' una domenica tranquilla, Anita è con Giada mentre Libero è rimasto con noi.

Stiamo pranzando. - Papà oggi che facciamo? - domanda Libero.

Fab ride, so che ormai è un po' impegnativo gestire i bambini. - Che vuoi fa? - gli domanda diretto.

- Giochi con me alla play? - propone il piccolo.

- Va bene. - e Fab accetta la proposta di Libero.

- Sei consapevole che perderai? - domando io divertita finendo le lasagne.

- Si. - e ride. - Vuoi prende er posto mio? -

- No grazie. - e alzo le mani in segno di resa. - Non penso che fortnite faccia per me. -

- Ecco. - e mi aiuta a sparecchiare.

- Che c'è? -

- Oggi c'ho la videochiamata con Max. -

- E non sai come si fa. - lo punzecchio io.

- Forse. - e mette il broncio.

- Ti aiuto io. - e lo bacio.

- Davvero? -

- Certo. -

- Grazie. -

- Lo faccio con piacere. -

Fabrizio poi raggiunge Libero in salotto e giocano alla Play Station e io mi sistemo sul divano con la coperta mentre li guardo, sta crescendo in fretta e assomiglia sempre di più a Fabrizio e non parlo solo del fisico.

Sono le 16.30 e Fab è in diretta con Max, io seguo la diretta dal salotto insieme a Libero.

- Sai chi è? - domando a Libero.

- Si, il campione delle moto. -

- Bravo. - e gli sorrido. - Sei preparato. -

- Papà me l'ha spiegato prima. -

- Dovresti dire a papà di farti vedere alcune gare. -

- Vero. -

Ascolto Fabrizio parlare con Max, parlano dei loro figli, di come hanno dovuto riorganizzare le giornate per questa emergenza virus.

Fabrizio racconta della sua passione per la moto, quella moto che ogni volta che la usa penso di perdere 10 anni di vita, ne è molto appassionato e se fosse per lui la userebbe sempre, io invece penso che sia pericolosa o forse sono troppo apprensiva, anche se devo dire che da quando ho scoperto di essere incinta non l'ha più usata e sicuramente per farmi stare più calma, però ora ha detto a Max che andrà a trovarlo a Montecarlo con la sua Harley Davidson quando tutto questo finirà, e data questa passione di Fabrizio l'ex motociclista ha pensato bene di invitare Fab a vedere una gara del motomondiale, quella piacerebbe vederla anche a me.

- Che bello! - Libero esulta quando Fab lo chiama per raggiungerlo.

Sorrido divertita soprattutto quando mi accorgo che Libero è molto timido, parla poco e non vede l'ora di tornare qui.

E dopo qualche chiacchiera lui mi raggiunge di nuovo.

Fab canta anche non mi avete fatto niente e a me sembra di tornare indietro nel tempo, pensare che se questa canzone non ci fosse magari ora le cose sarebbero totalmente diverse, invece per fortuna Fabrizio è nella mia vita.

Ad un certo punto cade la linea, proprio come aveva detto Max dopo circa un'ora Instagram stacca le dirette, è un peccato perchè stava uscendo qualcosa di veramente molto carino.

Fab allora decide di fare una sua diretta, breve mentre suona il piano e la trovo una cosa molto rilassante.

- Eccome. - ed eccolo che ci raggiunge a fine diretta.

- Papà posso venire anche io. -

- Dove Li? -

- A vedere la corsa delle moto. -

- Ma certo campione. - e gli scompiglia i capelli. - Magari invitiamo pure Paola che dici? - propone poi fissandomi.

- Sarebbe bello ma penso che sia una cosa vostra. - dico io, penso che debbano passare un po' di tempo insieme tra padre e figlio.

- Dici? -

Io annuisco.

- Appena se può allora chiediamo a Max. - decreta deciso Fabrizio.

- Grazie. - e Libero lo abbraccia.

- Amò. - Fab mi fissa e io gli sorrido.

- Dimmi. -

- A che stai a pensa? -

- Niente. -

- Non te credo. -

- Stavo pensando alla tua idea di andare fino a Montecarlo in moto e mi sembra pericoloso sai che mi preoccupo. -

- Non te devi preoccupa, non è qualcosa che farò presto. - mi rassicura facendomi l'occhiolino.

- Grazie. - e lo bacio.

Vista la bella giornata poi usciamo un po' in giardino e i due uomini giocano a calcio mentre io mi godo un po' di sole che mi rilassa sempre moltissimo.

- Ma che cosa stavi suonando prima? - domando curiosa.

- Note a caso ma chissà. -

- Dai so che stai lavorando a qualcosa. -

- Può esse. - e ride.

- Dimmelo! - e provo a fare gli occhioni dolci.

- Mmmh no. - e mi fa la linguaccia.

- Ti diverte tenermi sulle spine vero? - domando io.

- Abbastanza. - e mi sorride. - Poi ne parliamo. -

Annuisco e sicuramente appena porterà Libero a casa e saremo da soli forse potrò avere delle novità altrimenti userò i miei mezzi.

Finita la partita di calcio Fabrizio accompagna Libero a casa e io nel frattempo mi concedo una doccia.

- Me potevi aspetta. -

- Ah proprio così? - chiedo io quando sento la sua voce alle mie spalle.

- Certo. - e mi bacia il collo. - Come stai? -

- Bene, stavo iniziando a pensare alla cena. Tu che vuoi mangiare? -

- Se te dico che ora me importa solo de te e non de magna che dici? -

Rido. - Tenti di corrompermi? Quello di usare le mie doti seduttive per scoprire a cosa stai lavorando spetta a me. - dico mentre lo fisso divertita.

- Te giuro che te lo dico. -

- Quando? -

- Dopo. - risponde baciandomi nuovamente il collo.

In breve tempo ci ritroviamo sul letto, Fabrizio mi bacia ovunque e ben presto i vestiti finiscono nuovamente sul pavimento e noi ci dedichiamo solamente a noi stessi, in questi giorni con i bambini qui presenti abbiamo sicuramente avuto meno tempo ma poco conta. So che appena possiamo noi recuperiamo tutto il tempo perso e poi io adoro passare un sacco di tempo con Anita e Libero.

Siamo nello studio e Fabrizio inizia a registrare un video, non sta riprendendo me ma se stesso mentre canta canzone in particolare.

Il senso di ogni cosa che c'è, e ascolto attentamente questa nuova versione.

Quando stoppa il video applaudo.

- Te piace? -

- Un sacco. -

- Quando l'ho scritta Libero era nato da poco, c'avevo paura de non esse un buon padre ma lui ha dato veramente 'n senso a tutto. -

Sorrido vedendolo perso nei ricordi. - Beh penso che sia assolutamente normale. -

- Poi è arrivata pure Anita e sembrava tutto perfetto fino a quando tutto è precipitato. -

Gli accarezzo la spalla.

- Pensavo che avrei fatto solo il padre single per il resto della vita ma non avevo fatto conto con er destino che m'ha fatto scontra con te. -

Sorrido. - Ti sono proprio piombata addosso. -

- Esatto, hai dato 'n nuovo senso alla parola amore e tra qualche mese arriverà qualcuno che darà 'n nuovo senso alle nostre vite. -

È sempre un poeta e una lacrima sfugge al mio controllo.

- Che fai te commuovi? -

- Sono gli ormoni. - e sorrido. - Poi hai detto delle parole splendide. -

- Davvero? -

- Si. Io te l'ho detto ho sempre sognato una storia con te e la realtà ha superato qualsiasi sogno. E ora abbiamo un figlio in arrivo penso che non potrei desiderare proprio nulla in più. -

Lui mi stringe la mano prima di baciarmi. - Te amo. -

- Ti amo anche io. - e sorrido.

- Che dici andiamo a cena? -

Annuisco e insieme andiamo a cucinare anche questo è un rito quotidiano che mi piace un sacco, dopo aver cucinato ci mettiamo a tavola parlando e scherzando come nostro solito. 


* Buongiorno come va? Come vedete la quarantena procede e anche la gravidanza di Paola e che dire? Fab sta iniziando a lavorare a qualche nuova idea. Che ne pensate? Grazie mille a chi legge, vota e commenta sempre. Al prossimo aggiornamento! * 

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