Mandorle e fragole

By arcadia93

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Hisoka viene svegliato in piena notte da una telefonata di Illumi che gli fornisce un indirizzo e aggiunge di... More

Introduzione
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4

Capitolo 1

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By arcadia93

"Illumi si può sapere cosa c'è di così urgente da chiamarmi in piena notte e chiedermi di venire q-?!"

Hisoka non aveva fatto in tempo a finire la frase che il moro gli era volato tra le braccia e aveva assaltato le sue labbra con voracità; l'uomo oggetto del placcaggio appena eseguito si limitò ad aggiustare la presa sulle sue cosce e ad aprire la bocca permettendo alle loro lingue di trovarsi e corteggiarsi assecondando l'irruenza di Illumi.

Usando la gamba destra chiuse la porta dietro di sè con un lieve calcio e ci spinse contro il corpo del moro che sembrava ben deciso a non staccarsi tanto presto dalle sue labbra; la sua pelle era più calda del solito, quasi bollente, ma nonostante questo ogni tanto Illumi rabbrividiva e gli si stringeva contro avviluppandolo con braccia e gambe.

"Illumi..." chiamò con voce roca Hisoka staccandosi a malapena dalle labbra sottili dell'altro per attirarne l'attenzione e riuscire ad ottenere una spiegazione valida a tutta quella passione bruciante che sembrava comandare le sue azioni, ma il moro lo ignorò deliberatamente poichè era troppo occupato a mordicchiare e leccare il suo collo in corrispondenza della ghiandola per rispondere.

Non che gli dispiacesse trovarsi in quella situazione, adorava fare sesso con Illumi, era l'unico partner con cui fosse riuscito a lasciarsi andare del tutto; era solo un po' sorpreso poichè tra loro non erano soliti esserci dei preliminari troppo lunghi e intensi.

Per loro ogni posto e momento erano buoni e, dato che questo binomio non comprendeva un letto, bastava un po' di saliva, qualche movimento con le dita e poi era solo piacere all'ennesima potenza per entrambi con cui sfogavano la tensione che il lavoro portava loro o anche solo la voglia sfrenata di sentire un corpo caldo che si muoveva con il proprio.

Ma se a Illumi andava di fare il romantico quella sera, chi era lui per negarglielo? Con un letto sarebbero stati solo più comodi, magari avrebbe potuto far godere ancora di più quel corpo che adorava tanto.

Hisoka sospirò eccitato e digrignò i denti bianchi lasciandosi andare a quelle lappate calde e umide che stimolavano il suo corpo a produrre quanti più feromoni possibile, ma si riebbe in fretta infilando una mano sottile tra la chioma scura di Illumi tirandogli indietro la testa per poterlo guardare negli occhi ora liquidi e febbricitanti.

"Illu-chan, non che mi dispiaccia, sia chiaro, ma potrei sapere il motivo di questo ardore? Di solito fai sempre il prezioso quando ti voglio."

Hisoka ricordò quanto avesse dovuto faticare per riuscire ad intrigarlo abbastanza da concedergli un appuntamento che poi si era rivelato essere un pedinamento con annesso omicidio, il tutto su commissione e poi una semplice bevuta in un bar mezzo malfamato in cui erano riusciti a far fuori una bottiglia di rum in due.

Era stato l'appuntamento più strano del secolo, se così si poteva definire, e da quel giorno Hisoka aveva deciso che Illumi sarebbe stato il suo partner di gioco.

Settimane dopo, una volta finita una missione affidata al moro e aver stroncato un paio di vite insieme, si erano ritrovati a baciarsi urgentemente in un vicolo nascosto e fare sesso era stato inevitabile.

Il ragazzo aveva ignorato la domanda e aveva cominciato a mordicchiare il lobo del suo orecchio destro.

"Spiegati, Illumi." comandò Hisoka leccandogli poi il collo e succhiandogli il pomo d'Adamo a malapena visibile scucendogli un mugolio; aveva un sapore meraviglioso.

"Ho caldo, tanto caldo..." gli sussurrò sulle labbra "Il mio corpo brucia e anche se mi tocco non smetto di essere eccitato, per questo ho pensato di chiedere una mano all'uomo che mi fa godere al massimo ogni volta."

Il tono era leggermente lamentoso, ma la stretta ai fianchi del rosso era salda e Hisoka percepì distintamente l'erezione di Illumi premere contro il suo stomaco.

Questo era strano parecchio, di solito Illumi non era così loquace quando la passione li consumava, anzi, tendeva a gemere e mugolare, al massimo chiamava il suo nome, ma mai tentava di sedurlo con le parole dato che tra loro non servivano; quando sbocciava l'esigenza di perdersi l'uno nel corpo dell'altro bastava uno sguardo o uno sfiorarsi delle mani per capirsi e agire di conseguenza.

Che fosse ubriaco? Ma non puzzava d'alcool.

"Così mi lusinghi, Illumi."

HIsoka si mosse verso il letto con ancora il moro arrampicato addosso come un koala che si stringe al suo eucalipto.

"Come se ti dispiacesse" rispose Illumi strofinando la punta del naso lungo il profilo del suo collo "il tuo ego si è gonfiato parecchio, lo sento deliziosamente premere contro il mio sedere in questo momento."

Il rosso sorrise sornione e riprese a baciarlo con foga lasciandosi cadere all'indietro sul letto spazioso e morbido trascinando con sé l'assassino che gli stava succhiando la lingua con particolare dovizia.

Senza esitare, il moro gli tolse la casacca nera con disegnati i quattro semi delle carte e fece volare via anche la sua maglia, lo stesso trattamento venne riservato ai pantaloni e ai boxer; con gesti e baci frettolosi si avvicinò ad un capezzolo con tutta l'intenzione di far gemere di dolore Hisoka assestandogli un morso, ma venne costretto a fermarsi e ad alzare lo sguardo per incrociare quello ambrato del prestigiatore.

"Fermo, sarò io a prendermi cura di te" gli cinse il collo con una mano e strinse appena provocando un brivido in Illumi "tu devi solo preoccuparti di godere e urlare di piacere grazie a quello che ti farò".

Il moro a quelle parole fremette d'aspettativa e si lasciò sopraffare da Hisoka; quest'ultimo gli afferrò il polso sinistro e ne deliziò la pelle di baci facendogli venire la pelle d'oca, non contento cominciò a leccare la porzione di pelle che custodiva la ghiandola, stimolandola.

Il rosso incrociò lo sguardo di Illumi poco prima di succhiare il lembo di pelle prescelto e lo sguardo febbricitante del moro si fuse al suo; vederlo succube dei suoi istinti e smanioso di ricevere le sue attenzioni lo aveva particolarmente eccitato, Hisoka era curioso di scoprire fin dove si sarebbe spinto pur di avere l'appagamento che desiderava.

L'assassino spinse il polso contro la sua bocca fino a percepirne i denti e sospirò di piacere lasciandosi sfuggire qualche mugolio quasi sperasse di sentirli affondare nella pelle candida.

Il suo istinto gli diceva che sarebbe stato immensamente giusto che Hisoka gli squarciasse la pelle facendo scorrere il suo sangue caldo, anzi era necessario che lo facesse e che poi gli ripulisse la ferita con le labbra dolcemente sporcandosi di rosso il viso.

"Fallo."

HIsoka lo accontentò appena facendogli sentire la punta dei canini premere a contatto con la ghiandola e Illumi si lasciò sfuggire un gemito gutturale, ma poi il rosso si tirò indietro con un sorriso di scherno sul volto e si godette l'espressione palesemente scocciata di Illumi che volle consolare con lievi lappate e morsi al petto glabro e carezze al viso.

"Sei uno stronzo! Nh.." borbottò il moro contorcendosi sentendo Hisoka succhiare il suo capezzolo e molestare l'altro con le lunghe dita; il rosso ridacchiò sulla sua pelle e si spinse più in basso lasciando lungo tutto il corpo del moro una scia di baci e succhiotti a decorare la pelle pallida.

"Mi vuoi anche per questo."

Hisoka gli slacciò i pantaloni facendoli volare dal letto e gli abbassò i boxer con i denti per poi far sparire anche quelli dall'altra parte della stanza e un' immagine meravigliosa si parò davanti agli occhi ambrati: il corpo di Illumi giaceva nudo sotto di lui inerme e al contempo letale, portava i segni della sua passione disseminati nei punti più disparati, i quali gli donavano particolarmente ed era impreziosito da un velo quasi invisibile di sudore.

Illumi sospirò di sollievo sentendo finalmente l'erezione libera, ma la sua pace durò poco: Hisoka avviluppò la punta del suo membro tra le labbra e la circondò con la lingua umida.

"Ah! Hiso--ka.." l'esclamazione rimbombò nella stanza e il moro gli infilò le dita tra i capelli tirandoli appena facendolo mugolare; il rosso lo accolse del tutto e Illumi gli andò incontro con i fianchi inarcando la flessuosa schiena e assaporando la magnifica sensazione di affondare nella sua bocca ed essere viziato dalla sua lingua.

I gemiti di Illumi riempivano la stanza e Hisoka riusciva a trattenersi a malapena dal prenderlo immediatamente senza prepararlo; la sua natura di alpha gli imponeva di soddisfare quella creatura vogliosa che si contorceva sotto di lui e lasciava andare un meraviglioso insieme di gemiti voluttuosi e morbidi che non facevano altro che farlo fremere sempre di più.

Il rosso leccò il membro del moro per tutta la sua lunghezza facendolo mugolare per poi incalzarlo con carezze decise, le sue labbra nel mentre si dedicarono ai testicoli suggendoli e solleticandoli con la punta della lingua.

"Ah.. Hisoka, sto per.. "

Illumi aveva gli occhi spalancati e delle lacrime giacevano impigliate tra le ciglia lunghe e scure, la schiena era inarcata in modo delicato quasi tentasse in quel modo di avvicinarsi quanto più possibile alla sua fonte di piacere; il rosso accolse di nuovo il suo membro in bocca e riprese a succhiare con forza, Illumi gli artigliò i capelli e tentò di allontanarlo da sé sentendo l'orgasmo montare, ma Hisoka ancorò le mani ai suoi fianchi e incrociò lo sguardo con il suo mettendo a tacere le sue remore.

"Nh..veng-- AH!"

L'orgasmo lo colse scuotendolo nel profondo, i suoi gemiti di piacere si placarono pian piano e per un attimo la vista di Illumi divenne sfocata, ma non gli impedì di vedere Hisoka che si leccava le labbra soddisfatto; tese un braccio verso di lui e l'uomo gli si avvicinò per poi baciarlo lentamente e con dolcezza facendogli assaggiare il suo stesso sapore e accarezzargli il viso con la punta delle dita scendendo fino a torturare un suo capezzolo ancora turgido facendolo mugolare.

"Nh.. fammi riprendere fiato, almeno."

"Non ne hai bisogno, il tuo corpo mi sta chiamando Illu-chan. Mi seduce con il suo odore pregno dei tuoi feromoni, mi attira facendomi capire che ha ancora bisogno di me con i leggeri spasmi che ti attraversano le membra."

"Credo che la troppa eccitazione ti abbia fottuto il cervello, clown di strapazzo."

Si sentiva esposto, Illumi, molto più delle altre volte in cui avevano fatto sesso.

In quei frangenti non se la prendevano mai comoda, non corteggiavano l'uno il corpo dell'altro con carezze lente e delicate né tanto meno si osservavano mentre si regalavano piacere, semplicemente il moro si appoggiava ad un muro dando le spalle a HIsoka e godeva delle sue spinte e dei morsi e succhiotti che il rosso gli lasciava sulle spalle.

Quello che stava succedendo quel giorno era totalmente diverso da ciò a cui era abituato e si sentiva un po' in imbarazzo ad aver mostrato così apertamente il suo piacere.

"Ma sopratutto è il tuo sguardo orgoglioso e deciso che mi dice che mi vuoi dentro di te." gli sussurrò Hisoka all'orecchio per poi morderlo e insinuargli una mano tra le gambe divaricandole.

"Sei tu che sei un pervertito e pensi di sentire cose strane."

Illumi arrossì ferocemente e gli scoccò uno sguardo seccato che lo fece sorridere soddisfatto, era sempre bello riuscire a vedere sul viso del moro il tumulto interiore che stava vivendo.

Di solito era molto difficile vedergli in viso un'espressione differente da quella seriosa e pacata che rifilava a chiunque, sia che ricevesse un insulto o un complimento, ma Hisoka era riuscito dove tutti avevano fallito: lo infastidiva, indispettiva e stuzzicava così tanto che il moro non riusciva proprio a rimanere serio e gli scatenava contro la sua rabbia.

Il rosso si fece spazio tra le sue gambe e, ignorando la semi-erezione che si stava sviluppando, si portò vicino all'interno coscia e ne leccò la carne morbida facendo sussultare Illumi che artigliò le lenzuola sotto di lui.

"C-che diavolo..?!"

HIsoka strinse gli occhi nascondendo la sorpresa di vedere il moro reagire con tale fermento al suo tocco leggero: una reazione del genere poteva essere giustificata solo se in quel punto ci fosse stata una ghiandola capace di produrre umori, tipica caratteristica degli omega, cosa impossibile dato che Illumi era un beta.

Impossibile, ribadì a se stesso.

Ma qualcosa gli diceva di approfondire e non liquidare la faccenda credendola figlia del caso.

"Rilassati, Illumi. Non oppormi resistenza o ne subirai le conseguenze."

Hisoka alzò il viso e gli sorrise divertito, ma Illumi percepì nelle sue parole una sottilissima minaccia che lo indusse a capitolare.

"Dannato Hisoka..." mormorò tra i denti lasciandosi andare alle lappate umide del rosso che sembrava aver preso di mira un punto in particolare della sua coscia; le labbra del prestigiatore lo solleticavano e gli succhiavano la pelle sensibile regalandogli numerosi brividi e il suo corpo reagì producendo umori che colarono sia dal suo punto più nascosto, sia dall'interno coscia.

Hisoka sospese un attimo il suo lavoro avvertendo quel nuovo sapore sulla lingua e osservò la prova lampante che davanti a sè aveva un omega in pieno calore che pretendeva le sue attenzioni.

Quella rivelazione lo eccitò all'inverosimile e dovette davvero dare fondo a tutto il suo autocontrollo per non far scoppiare la ghiandola e apporre il suo marchio.

"Oh Illumi, tu non hai idea di quello che ti farei in questo momento."

"Mi dici così, ma sembra tu stia tergiversando."

"Sbagliato Illu-chan, ti sto mangiando lentamente e con gusto."

Detto questo Hisoka fece scivolare due dita nel suo piccolo anello di muscoli senza avvertirlo e Illumi gemette rumorosamente per la sorpresa, i muscoli si irrigidirono e un sibilo di dolore riverberò nella stanza; il rosso riprese a leccare e succhiare con dedizione le pelle che copriva la ghiandola della coscia destra e Illumi si ritrovò a gemere e ad andare incontro a quelle dita che lavoravano febbrili dentro di lui, gli sembrava quasi di provare sofferenza perchè quelle dita non gli bastavano, non lo riempivano abbastanza.

"Hisoka.. muovi-ti! ci stai mettendo troppo.. ah!"

"Sei un bambino viziato Illu-chan, sei sicuro di volere che io smetta? Sembra quasi che tu non voglia lasciar andare le mie dita. Devo esserti mancato in questi giorni."

Le dita di Hisoka scivolarono fuori lentamente da lui e Illumi sospirò appena, colto da un leggero senso di perdita che lui stesso soffocò atterrando il rosso sul materasso e sovrastandolo; HIsoka lo lasciò fare e appena se lo ritrovò seduto addosso gli aggredì le labbra morbide e rese rosse dai troppi baci ricevuti, gli agguantò i fianchi e strofinò la sua erezione nel solco di quelle natiche sode che lo facevano impazzire.

Illumi gli pose una mano sul petto e lo costrinse a stendersi, Hisoka si lasciò cadere senza staccare gli occhi da quelle pozze nere che sapevano ammaliarlo tanto facilmente e con le mani gli percorse lentamente le cosce per poi risalire e disegnare il profilo del suo corpo fino a giungere allo sterno; era davvero meraviglioso Illumi.

L'assassino era concentrato a srotolare un preservativo sull'erezione del rosso e una volta terminato l'incarico, allineò la sua apertura e si lasciò scivolare sul membro di Hisoka accogliendolo in lui; un gemito acuto gli lasciò le labbra e rovesciò la testa all'indietro, le sue carni bruciavano e si aprivano per accogliere quell'intrusione a lungo desiderata che portava sollievo e fastidio al contempo, le unghie di Illumi segnarono il petto di Hisoka che si beava di ciò che stava guardando: l'uomo più inespressivo del mondo aveva le lacrime agli occhi, il labbro inferiore martoriato dai denti e lo sguardo languido e eccitato di chi aveva ottenuto ciò che voleva.

Illumi si muoveva con agilità su di lui, lo accoglieva e lo avviluppava nelle sue carni bollenti per poi allentare la presa, ma senza mai lasciarlo andare davvero cavalcandolo ad un ritmo sempre più deciso.

"Illumi sei meraviglioso, il tuo corpo è fatto per essere preso dal mio " la voce roca di Hisoka lo raggiunse assieme al suo corpo, si ritrovò circondato dal suo abbraccio caldo e la sua lingua umida gli percorse la gola facendolo inarcare ulteriolmente mentre si muovevano insieme in una serrata sintonia.

Improvvisamente un piacere sconquassante fece tremare il corpo di Illumi che serrò con forza i muscoli attorno ad HIsoka facendolo gemere di soddisfazione, ora il moro era in suo potere.

"A quanto pare abbiamo trovato il tuo punto segreto Illu-chan."

"Nh.. non fermarti! N-on..ah!"

Hisoka lo fece stendere sulla schiena e riprese a spingere in lui più velocemente andando a torturare quel fascio di nervi nascosto che lo stava facendo impazzire di piacere, Illumi era sovraccarico di stimoli: la sua prostata veniva martellata senza pietà e le labbra di Hisoka avevano trovato un punto del suo collo incredibilmente sensibile che bruciava ogni volta che veniva stimolato, respirava a fatica e la testa gli girava, ma era così giusto sentirsi così.

Era giusto che si trovassero su un letto a fare sesso invece che in un tugurio buio e sperduto come al solito, era giusto che Hisoka si prendesse il suo tempo per corteggiare il suo corpo e farlo fremere di aspettativa ed era meraviglioso sentire il proprio essere modellarsi a quello di Hisoka e accogliere le sue spinte, godendone, quasi non fosse nato che per questo e non per mettere fine alla vita della gente.

"Alpha! Non ce la fac--cio più!"

La voce di Illumi lo raggiunse un po' da lontano poichè i sensi di Hisoka erano totalmente concentrati nell'invadere quel corpo in ogni modo possibile, per lasciare quante più tracce di sé su quella pelle che profumava di mandorla e quindi legarlo indissolubilmente al suo essere; ormai era l'alpha a governare le sue azioni e le sue pulsioni, quindi si era ritrovato spesso sull'orlo di decidere definitivamente di apporre il suo marchio e lasciarsi marchiare da quell'omega che sembrava fatto per lui, che non faceva che chiedergli ancora, più forte, più affondo.

" Ci sono quasi, omega." si sentì rispondere con voce gutturale che stentò a riconoscere come sua.

Hisoka prese ad accarezzargli il membro con decisione e le sue spinte adottarono un ritmo serrato che fece tremare Illumi sotto di lui; il corpo del moro si irrigidì assieme ai muscoli che lo circondavano e stringevano mentre le sue unghie segnarono la sua schiena pallida, graffiandolo.

"Veng-o! Alpha.. vengo!"

Illumi inarcò la schiena e, con un gemito più forte degli altri che si espanse attorno a loro, riversò il suo seme latteo sporcando entrambi; il suo corpo accolse un altro paio di spinte particolarmente forti di Hisoka e il rosso venne lasciandosi andare a gemiti gutturali, incuneandosi in lui quasi non volesse più uscire da quel rifugio stupendo ancora scosso dagli spasmi.

"Illumi.." la voce di HIsoka lo portò ad aprire gli occhi e il suo sguardo si strinse a quello ambrato dell'uomo che aveva ancora tra le braccia, lo sentiva ancora dentro di sé e si maledisse quando pensò che non avrebbe voluto per niente al mondo che uscisse, ma il suo desiderio inespresso morì prima di prendere vita dato che il rosso con delicatezza si sottrasse dalla sua stretta bollente e si stese di fianco a lui chiaramente stanco.

Ilumi si sentì improvvisamente vuoto e solo, fino a quel momento aveva potuto godere del calore e delle spinte di Hisoka mentre ora gli sembrava così lontano da non poterlo raggiungere, ma il rosso pose fine anche a quel suo tormento: allungò un braccio e se lo strinse addosso schiacciandolo contro il suo petto ampio e strofinando il naso tra i suoi capelli lunghi.

"Per quanto mi piaccia il tuo odore mischiato al mio siamo appiccicosi quanto la bungee gum, urge un bagno."

Illumi annuì svogliato, staccarsi da quel corpo gli sembrava un sacrilegio dei più terribili, ma la prospettiva di un bagno caldo lo attirava particolarmente così abbandonò il letto e si stiracchiò sbadigliando interrompendosi però a metà movimento con un gemito di dolore.

"Ah! cavolo!"

Hisoka ridacchiò vedendolo portarsi una mano alla schiena poco sopra quelle natiche sode che lo perseguitavano anche nei sogni e gattonò sul letto fino a posargli un bacio leggero sul punto incriminato.

"Meglio?"

Illumi gli scoccò un'occhiata seccata.

"Secondo te? Non potevi essere più delicato?"

Hisoka lo abbracciò da dietro e gli morse una natica facendolo gemere appena.

"Sei tu che mi hai incitato pregandomi di darti di più! più forte! e io ho solo eseguito i tuoi ordini." gli rispose con un sorriso sornione imitando la sua voce eccitata e tornando a baciargli con delicatezza l'osso sacro.

"Esegui gli ordini solo quando ti conviene, approfittatore."

Illumi gli scoccò l'ennesima occhiataccia che venne prontamente ignorata e si divincolò dalla sua presa dirigendosi in bagno e chiudendosi la porta alle spalle.

Hisoka si stese sul grande letto con un sorriso soddisfatto ad adornargli il volto, era ancora scosso dalla scoperta che aveva fatto: Illumi era un omega.

Che glielo avesse nascosto per tutto quel tempo? No, impossibile, se ne sarebbe certamente accorto se avesse preso i soppressori dato che lasciano un odore particolare addosso.

Non riusciva proprio a spiegarselo, ma gli importava relativamente.

Tuttavia man mano che tesseva le sue considerazioni il suo sorriso scompariva piano, ma inesorabilmente: le condizioni degli omega erano davvero difficili di quei tempi, cosa avrebbe fatto da quel momento in poi?

Nel migliore dei casi gli omega venivano fatti sposare con un qualche ricco, facoltoso uomo che possedeva un impero in un qualche ramo dell'economia o della finanza, oppure se avevano qualche potere particolare, venivano dati in matrimonio a qualche alpha che possedeva caratteristiche rare nella speranza di creare una progenie più forte e ancora più ricca di potenziale.

Negli ultimi tempi, grazie ai progressi fatti dalla scienza, si stava trovando una soluzione all'infertilità dei beta rendendo non più fondamentali gli omega per l'accrescimento demografico riducendoli principalmente ad uno sfizio; essendo i beta più stabili dal punto di di vista fisico e ormonale molte persone, sia in ambito lavorativo che sentimentale prediligevano quest'ultimi poichè causavano meno problemi e imprevisti, a discapito degli omega che spesso divenivano prede facili dei trafficanti di esseri umani o di sesso.

Hisoka si sedette e strinse gli occhi sentendo un fastidio invadergli il petto e fargli digrignare i denti: nessuno avrebbe toccato Illumi all' infuori di lui.

Anche se importante e facoltosa, la famiglia Zoldyck era differente dalle altre che invece cercavano di accaparrarsi un omega per ostentare la propria ricchezza e quindi assicurarsi una discendenza numerosa: loro consideravano gli omega un anello debole, un peso morto di cui era meglio liberarsi sia come partner che come possibile figlio.

Una vecchia conversazione avuta con Illumi tempo prima davanti ad un bicchiere del suo rum preferito gli tornò in mente: gli aveva raccontato che suo padre era un alpha e sua madre una beta, aveva scelto lei proprio per aver maggiore possibilità che la genetica non gli giocasse un brutto scherzo e gli rifilasse un omega per figlio.

Non c'era neanche bisogno di chiedersi cosa avrebbero potuto fargli una volta tornato a casa.

Con una sensazione spiacevole al petto spalancò la porta del bagno senza nemmeno bussare e vide Illumi totalmente rilassato ad occhi chiusi immerso nella vasca sotto una montagna soffice di schiuma bianca, quest'ultimo aprì pigramente una palpebra e gli rivolse un'occhiata perplessa.

"Illumi, fammi spazio."

Il moro alzò un sopracciglio fine.

"Aspetta il tuo turno."

Hisoka gli fece gli occhioni dolci nella speranza di smuoverlo un po'.

"Voglio fare il bagno con te."

Nonostante la faccia stupida Illumi colse una nota di emergenza nella voce, come se fosse veramente molto importante per Hisoka dividere la vasca con lui.

"Non te ne andrai fino a quando non ti lascerò entrare vero?"

Il rosso scosse la testa e Illumi, sospirando, cedette spostandosi in avanti lasciando che il prestigiatore scivolasse nell'acqua calda dietro di lui.

"Sei più appiccicoso del solito Hisoka, stai bene?"

Quest'ultimo infatti lo aveva stretto tra le braccia e aveva fatto in modo che poggiasse la testa al suo petto per poi lasciargli piccoli baci tra i capelli, gesti totalmente estranei ad Illumi che nonostante la sorpresa apprezzava.

"Hai dubbi?"

Illumi si strinse nelle spalle come a minimizzare la cosa; Hisoka si riempì le mani di shampoo dal distributore accanto alla vasca e passò le dita nella lunga chioma del moro insaponandola con calma, ma attento a non lasciar indietro nemmeno una ciocca.

Illumi sospirò e inseguì le dita del rosso che ora si erano concentrate nel massaggiargli lo scalpo fino a giungere alla nuca delicata; ricordava che quando era bambino era stato aiutato a lavarsi da qualche maggiordomo, ma nessuno di loro era stato così affettuoso da lavargli i capelli, semplicemente gli era stato insegnato come fare e poi aveva fatto da solo, come praticamente ogni cosa nella sua vita.

Hisoka afferrò il doccino e una volta regolata la temperatura cominciò a sciacquare i suoi capelli passandoci le dita in mezzo fino ad arrivare alla testa.

"Chiudi gli occhi o ti bruceranno con il sapone"

Una volta che fu totalmente pulito tornò appoggiarsi contro il petto del rosso che gli stava distrattamente accarezzando l'interno coscia con la punta delle dita, quando giunse in corrispondensa della ghiandola gli lasciò un pizzicotto che lo fece sussultare e per tutta risposta Illumi gli assestò una gomitata che gli mozzò il respiro e gli fece battere il cuore.

"Non sono mai stato così sensibile li, sembra che il mio corpo stia cambiando."

"Perchè sei un omega."

"Non sono un omega idiota, sono un beta."

Illumi gli scoccò un'occhiata contrariata che venne immediatamente cancellata da un bacio a fior di labbra.

"Credimi Illumi, sei un omega. Prima, mentre ti leccavo l'interno coscia, ricordi? Hai prodotto degli umori da lì e questo lo possono fare solo gli omega in calore."

Illumi si alzò di scatto dalla vasca divincolandosi dalla presa di Hisoka e uscì per poi avvolgersi in un morbido asciugamano bianco.

"Non è possibile, se lo fossi davvero avrei dovuto sviluppare la dinamica a quindici anni invece non è successo mai nulla. Non è che eri così eccitato da non renderti conto che gli umori uscivano dal mio sedere? Sarebbe da te, quando sei su di giri non capisci più niente."

Hisoka lo afferrò da dietro e Illumi fece una leggera resistenza, perchè stare tra quelle braccia gli sembrava così irresistibile, ma non voleva dargli comunque la soddisfazione di averla vinta, sopratutto dopo quell'assurdità sul suo essere omega.

Ma le sue certezze ebbero vita breve: Hisoka lo afferrò per il mento spostando il suo viso verso destra e prese a leccare un punto ben preciso che prese subito a bruciare facendo agitare Illumi tra le sue braccia; dopo appena quattro lappate un liquido trasparente e profumato di mandorle cominciò a fuoriuscire dalla pelle pallida a piccole gocce.

"Toccati il collo." il comando di Hisoka gli pervase il corpo e Illumi dovette combattere contro le sue membra per non eseguire quanto richiesto.

Lui non era un omega, non si piegava agli ordini di un alpha.

"Toccalo, Illumi."

Il secondo comando non potè ignorarlo e una mano salì curiosa fino al punto incriminato catturando una goccia appena uscita dalla pelle, se la portò alle narici per poi leccarla con la punta della lingua, erano chiaramente umori.

Non spiccicò parola, come poteva? Tutta la sua vita era stata una bugia, era stato già biasimato per essere nato beta in quanto una famiglia di assassini avrebbe dovuto vantare solo alpha, ma sottoponendosi a feroci allenamenti con il nonno e con il padre aveva aumentato la sua resistenza, aveva temprato il suo corpo al caldo e al freddo estremi, si era reso letale con le arti marziali e con l'utilizzo del nen e degli aghi, tutto pur di compiacerli e fargli riconoscere il suo valore nonostante la dinamica.

Ora scopriva di essere un fottutto omega, cosa avrebbe detto la sua famiglia? Cosa avrebbe dovuto fare?

Il moro uscì e venne investito dai loro odori mischiati, gli venne l'acquolina in bocca, la testa gli girò e una sensazione di necessità gli fece tremare il corpo che venne prontamente sorretto dal rosso dietro di lui.

"Capisci ora? Se fossi stato un beta questo non sarebbe successo."

Illumi si voltò e appoggiò la fronte al suo petto nascondendo il viso perchè non aveva la certezza che fosse rimasto inespressivo come sempre; la verità era che era totalmente nel pallone e la sua mente non gli stava proponendo alcuna via d'uscita se non scavare una buca profonda nel mezzo del nulla e sotterrarsi lì per sempre.

Un'odore acido e spiacevole si espanse dal suo corpo, testimone del forte disagio che stava provando e Hisoka lo strinse in un abbraccio, ma Illumi si divincolò immediatamente ponendo distanza tra loro e afferrando degli spilli che aveva accanto al letto, si sentiva minacciato.

Il rosso aveva quell'informazione e avrebbe potuto rovinarlo solo dandole voce e facendo circolare la notizia mandando quindi all'aria la sua reputazione,il suo lavoro e ogni altro aspetto della sua esistenza.

"Illumi... metti giù quegli spilli, non farei nulla contro di te ."

"Come faccio a saperlo?"

Anche se era a malapena coperto da un asciugamano, il moro riusciva a essere inquietante in assetto da combattimento.

"Avrei potuto chiamare la tua famiglia in qualsiasi momento da quando ti sei chiuso in bagno, ma non sono così stronzo. Dovresti saperlo."

Illumi abbassò gli spilli e si lasciò cadere sul letto morbido dietro di sè, gli girava la testa ancora di più e si stese su un fianco nella speranza di trovare un sollievo che non arrivava.

Hisoka si accoccolò accanto a lui e portò tra loro una ciotola di frutta nella speranza che il moro non rifiutasse il suo invito implicito, chiaramente le sue aspettative furono deluse dato che quello stronzetto ingrato si girò dandogli le spalle.

"Non ho fame."

Il rosso strinse gli occhi e con la bungee gum lo costrinse a tornare a fronteggiarlo, il moro era seccato, ma sopratutto era spaventato da quella nuova consapevolezza e non sapeva che mossa fare per avere meno danni possibile, il suo odore raccontava ciò che le parole tacevano.

Hisoka si infilò un acino d'uva in bocca per poi baciarlo e spingerlo con la lingua tra le sue labbra, Illumi lo guardò stupito da quel gesto gentile sicuramente dettato dalla sua natura alpha che gli imponeva di prendersi cura dell'omega dentro di lui.

"Posso mangiare da solo."

"Lo so."

Nonostane questo poco dopo si ritrovò con un altro acino d'uva in bocca e poi un altro e un altro ancora, fino a quando non ebbero fatto fuori un grappolo corposo di quella squisita frutta, più un'albicocca e un paio di fragole che sporcarono le labbra di entrambi.

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Il calore colpiva Illumi ad intervalli irregolari, quando meno se lo aspettava Hisoka si ritrovava l'omega tra le braccia ardente di desiderio, con la pelle accaldata e gli occhi febbricitanti pronto ad accoglierlo ancora una volta nelle sue carni affamate.

Una notte qualcosa di impreciso aveva disturbato il suo sonno, HIsoka sentiva caldo e i suoi movimenti sembravano bloccati da un certo peso sulle gambe, il suddetto peso acquisì immediatamente un viso quando si sentì spalancare le cosce con decisione e una lingua calda gli torturò il membro turgido con lente lappate.

"Illumi.."

Il rosso alzò le coperte e uno sguardo scuro pregno di malizia incrociò il suo, il moro non distolse mai gli occhi da lui mentre gli avviluppava la punta per poi succhiare con gusto e un gemito gutturale lasciò la gola dell'alpha che gli passò una mano tra i capelli per incoraggiarlo a continuare.

Hisoka si mise seduto trascinando a sè Illumi che non sembrò particolarmente contrariato dal cambio di posizione e con due dita andò a massaggiare l'anello di muscoli che subito si contrasse per poi lasciarci scivolare dentro due dita.

Unirsi per loro era diventata una necessità quasi insopportabile se non subito soddisfatta, sentivano il corpo andare a fuoco e fremere per l'aspettativa e l'astinenza se non si donavano l'un l'altro; in quei momenti sembrava che trovassero pace davvero solo quando si sfioravano, si baciavano o si mordevano per giocare fino ad allacciare i loro corpi in un perfetto incastro e a lasciarsi andare alla frenesia.

Presto Illumi cominciò a odiare ferocemente i preservativi che ogni volta Hisoka indossava, poichè desiderava ardentemente avere un contatto totale con colui che stava soddisfando il suo primo calore, ma il rosso era irremovibile; entrambi avevano fatto gli esami del sangue da poco ed erano puliti da qualsiasi malattia o infezione sessualmente trasmissibile, ma nonostante questa obiezione Hisoka gli aveva spiegato che senza una pillola anticoncezionale non potevano rischiare.

Questo non fermò comunque Illumi dal prendere la scatola di preservativi, aprirla, estrarre le bustine quadrate e tagliuzzarle con le forbici una ad una fino a ridurle ad un ammasso di coriandoli; quando HIsoka lo sorprese che tentava di sbarazzarsi del corpo del reato scoppiò a ridere e la sua risata rimbombò per tutto il bagno, aveva quasi le lacrime agli occhi e non riusciva a smettere.

"Va bene Illumi, hai vinto."

Ancora qualche risolino gli scosse il petto e si abbassò a buttar via gli ultimi pezzi di preservativi tagliuzzati.

"Vado a comprare la pillola, contento?"

Illumi annuì soddisfatto, ma per buona misura ridusse in coriandoli anche la scatola per poi raccogliere i piccoli pezzi e metterli sotto il naso di Hisoka.

"Torna con una roba del genere e anche il tuo cazzo farà la stessa fine."

Hisoka ridacchiò e si passò una mano sul viso.

"Oltre che per me sarebbe una grande perdita anche per te, non ti converrebbe in questi giorni no?"

Hisoka riuscì a chiudersi la porta alle spalle prima che una pioggia di spilli lo colpisse e si diresse con calma alla prima farmacia che riuscì a trovare.

Quell'omega é davvero un tiranno, si disse.

Una volta tornato con il bottino, Illumi si prese il suo tempo per leggere il foglio illustrativo per capire come quella pillola funzionasse e, una volta assimilato tutte le informazioni al riguardo compreso cosa fare in caso di vomito o diarrea, ne mandò giù una.

La sua soddisfazione non si specchiava sul viso, ma si sprigionava nel suo odore frizzante che fece sorridere Hisoka di soddisfazione, complimentandosi con sé stesso perchè il suo--

suo?

SUO?!

Il sorriso gli si spense sul bel volto come una lampadina fulminata, adorava fare sesso con Illumi e fosse per lui non avrebbero smesso mai, non era mai sazio del suo corpo e lo avrebbe voluto sempre tra le sue braccia, ma da qui a pensare di apporre il proprio marchio e ricevere il suo ce ne correva.

Era quasi arrivato a morderlo durante l'amplesso, ma quella era la sua parte alpha che semplicemente agiva come natura comandava: cercando un compagno e, una volta trovato, marchiandolo per legarlo a sé, infine possibilmente creare una progenie sana e forte.

Ma non era lui a volere quelle cose!

Lui era Hisoka Morow, lui girava il mondo alla ricerca di avversari forti da battere e occasionalmente uccideva su commissione, ma sopratutto lui era una carogna che non aveva legami e non ne voleva.

Ma la verità era tutt'altra: da quando aveva conosciuto Illumi si era dato una ridimensionata, cercava sempre gente forte da combattere, ma non andava più all'avventura incoscientemente come faceva prima; si divertiva molto di più nel condividere i lavori su commissione e portarli a termine con il moro, ma sopratutto da quando lo aveva conosciuto non aveva più fatto sesso con nessun altro.

Era nel bel mezzo di una crisi esistenziale e il cambiamento del suo odore attirò l'attenzione di Illumi che si volse a guardarlo perplesso, ma lui scosse la testa regalandogli un sorriso sornione.

Si sarebbe portato quei pensieri inespressi nella tomba.

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I giorni del calore si esaurirono più in fretta di quanto HIsoka si apettasse, si era talmente abituato che il pensiero di non poter più far mangiare a Illumi il cibo dalla sua bocca, di smettere di soddisfare i suoi desideri più strani dettati dagli ormoni -il moro era divenuto un mangiatore seriale di miele con retrogusto di frutti di bosco, una varietà molto difficile da trovare- e le sue voglie amorose più sfrenate in qualsiasi momento del giorno e della notte lo disturbava e infastidiva, era come svegliarsi da un sogno piacevole e vederselo sfuggire tra le dita.

Quando anche il settimo giorno morì in un meraviglioso tramonto, il rosso, con un bicchiere di rum in mano intento a guardare il panorama dalla terrazza, era giunto alla conclusione che Illumi sarebbe stato più al sicuro lontano dalla sua famiglia.

Avrebbero preso una casa da qualche parte, Illumi avrebbe continuato ad esercitare la sua professione poichè era certo che non avrebbe mai e poi mai rinunciato al suo lavoro e nessuno gli avrebbe dato la caccia per venderlo, in quanto se qualche idiota ci avesse provato HIsoka lo avrebbe ucciso senza pietà facendogli patire le peggiori sofferenze.

Una volta rientrato nella stanza non ebbe nemmeno il tempo di esporre il suo piano che vide Illumi indaffarato a raccattare i suoi effetti personali e riporli ordinatamente nel piccolo trolley aperto sul letto.

"Illumi non sarà che stai pianificando di tornare a casa.."

Il moro lasciò perdere la valigia e si voltò verso Hisoka avvertendo una nota di irrequietezza nella voce, capiva le sue remore, chiunque ne avrebbe avute conoscendo la posizione della sua famiglia riguardo gli omega.

"Ci ho pensato: sono il miglior assassino dopo mio padre e il nonno, porto sostanziosi guadagni e durante tutta la mia vita ho sempre anteposto la loro salvaguradia al mio bene. Non mi manderanno via, gli servo."

Hisoka inarcò un sopracciglio esprimendo tutta la sua perplessità per poi afferrare una ciocca dei capelli color pece di Illumi e portarsela alle labbra.

"Sono assassini, Illumi, fanno affidamento solo su se stessi esattamente come fai tu; per loro è normale privarsi di qualcosa che li possa compromettere o che considerano un peso. Ti venderanno o ti uccideranno."

"Non puoi saperlo!"

Era deciso e Hisoka era consapevole che nulla avrebbe potuto dissuaderlo, non poteva nemmeno biasimarlo: Illumi era stato cresciuto con l'idea che la famiglia fosse la cosa più importante, che andava protetta ad ogni costo fino a sacrificare tutto di se stessi o ricorrere a misure drastiche pur di mantenerla unita.

Tuttavia Hisoka non voleva categoricamente che quel branco di spostati potesse torcere anche un solo capello a Illumi, li avrebbe uccisi uno ad uno o sarebbe morto provandoci.

Il moro gli afferrò il viso tra le mani e i loro occhi si incatenorono gli uni agli altri per un momento che parve infinito ad entrambi, come al solito non erano bravi con le parole e lo sguardo era uno dei loro modi per esprimere tutto quello che agitava i loro animi, poi un bacio a fior di labbra e la porta che si chiudeva dividendoli.

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