<aww, grazie amori miei>disse Minseo mentre lacrime di commozione solcarono il suo volto, non riuscendo più a trattenere la loro discesa
<mamma stai piangendo? >chiese Taehyung notando quelle piccole gocce d'acqua salata attraversare il volto della mamma, facendo scomparire immediatamente il sorriso rettangolare che decorava il suo volto
<Mamma no piange>subito jungkook si affrettò a raggiungere la mamma, alzandosi dalle gambe di Taehyung
Poggiò entrambe le manine sul materasso e alzò il sedere per poi alzare pure il busto e barcollare verso la donna

Anche Taehyung si avvicinò e lei li abbracciò entrambi
<mamma bua?>chiese Jungkook già pronto a regalare un dolce bacio sulla ferita della mamma, come lei aveva sempre fatto con lui

<no amore, non mi sono fatta la bua, grazie lo stesso>disse Minseo accarezzando il volto del bambino
<e allora perché piangi?>le chiese Taehyung, pronto a farsi carico del dolore che aveva afflitto la mamma
<perché mi avete commossa>disse lei stringendoli maggiormente a sé
Poco dopo la porta venne spalancata e un signore entrò al suo interno, indossando un camice azzurro e delle scarpe nere lucide

<Ci sono visite>tuonò la sua roca voce, facendo alzare immediatamente alzare Minseo dal suo posto, lasciando i suoi piccoli sul materasso
<mamma prossiamo venire anche noi?>chiese Taehyung stringendo la mano di Jungkook
<noi,noi>ripeté lui facendo dei piccoli saltelli
Minseo guardò l'uomo che sbuffò per poi alzare gli occhi

<li affiderò a qualcuno, non possono stare con te>disse lui annoiato 
<d'accordo>sussurrò Minseo, anche se contrariata, per poi portare entrambi i polsi in avanti
L'uomo tirò fuori un timbro e lo premette con forza nei polsi pallidi della ragazza

<muoviti>la spintonò fuori per poi guardare i due bambini con sguardo severo
<voi restate qui, a breve arriverà un amichetto che giocherà con voi>disse chiudendo le porte
A quelle parole Minseo spalancò gli occhi
<Cosa? No, li faccia venire con noi la prego>disse lei cercando di convincere l'uomo, fallendo miserabilmente
<muoviti>le disse spintonandola ancora, istigandola ad avanzare, stanco di perdere tempo per certe sciocchezze
<La prego sono solo dei bambini, non fategli del male>continuò notando come i due piccoli bambini fossero li a guardare impauriti

Il viso di Jungkook era ricolmo di lacrime e continuava a chiamare la ragazza desideroso di stare con lei
Taehyung invece rimase a guardare tramite quella piccola finestrella con gli occhi lucidi

<Muoviti e non farmi perdere altro tempo>disse lui dandole un pugno sul volto
<la prego mi ascolti, li faccia venire con noi-aaah>una scossa elettrica la colpì a grandi intensità e la fece cadere a terra
<quando dico che devi muoverti tu lo fai e basta, chiaro?>disse calciando il corpo della ragazza ancora stesa a terra
Le diede vari calci e bastonate
Taehyung coprì gli occhi di Jungkook, in modo che non rimanesse traumatizzato da quelle scene già forti di per sé, non volendo macchiare la sua innocenza

L'uomo prese i capelli Minseo e la rialzò da terra
<se ti dico che tu devi muoverti tu alzi il culo e vai. Non voglio sentire nulla, chiaro? >disse lui stringendo la presa sui capelli della ragazza, scuotendo pesantemente la sua testa
<CHIARO?!>urlò non ricevendo risposta da lei
<S-si>sussurrò lei
<bene e ora cammina. Tu, manda Kim nella stanza 422>si rivolse ad un'infermiera che annuì per poi correre a chiamare il soggetto indicato
<NO, LA PREGO NON LO FACCIA, SONO SOLO DEI BAMBINI>urlò disperata Minseo, mentre altre lacrime continuarono a scorrere sul suo volto
Sapeva che se avessero incontrato Kim, sarebbero diventati cavie per dei farmaci
<ancora che parli? Non ti ho detto di tacere?>disse l'uomo tirando un forte schiaffo alla povera ragazza

L'accompagnò nella sala ricevimenti e la scortò fino al tavolo
Allontanò la sedia e la fece sedere di forza
<Guai a te se combini qualche cosa>le sussurrò con tono minaccioso per poi allontanarsi

Nel mentre, nella piccola stanza c'erano Taehyung e Jungkook, l'uno stretto all'altro

Taehyung stava cercando di consolare il povero Jungkook, il quale si era visto strappar via la madre in quel modo e per di più picchiata davanti ai suoi occhi
<ci sono io con te Kookie>disse Taehyung accarezzando dolcemente i capelli corvini dell'altro
<Tata no via?>disse il bambino in lacrime
<no, non me ne vado>disse per poi stringerlo forte a se
La porta venne aperta di nuovo e subito Taehyung portò dietro la schiena Jungkook e allargò le braccia come a proteggerlo

Venne rivelata una figura alta, con delle spalle larghe e una vita sottile
Richiuse la porta alle sue spalle e chiuse anche la piccola finestrella per poi avvicinarsi ai due bambini
<non vi farò del male tranquilli>disse dolcemente, inginocchiandosi davanti a loro
Jungkook che si trovava ancora dietro la schiena di Taehyung, piangeva e tremava spaventato mentre l'altro continuava a tenere larghe le braccia in modo che quell'essere non si avvicinasse al suo Jungkook

<non ti avvicinare a lui>disse con tono minaccioso Taehyung quando il ragazzo davanti a loro portò una mano avanti
<io mi chiamo Seokjin, e voi?>chiese lui dolcemente
<come se t'importa sul serio>disse Taehyung continuando a proteggere Jungkook con il suo corpicino
<voglio mamma>si lagnò Jungkook
<non lo hai sentito? Portateci la mamma>ringhiò Taehyung, ordinandogli di riportare indietro la figura materna

Seokjin si sedette a terra e sorrise loro
<vuoi tanto bene al tuo fratellino?>chiese Jin notando come lo stava proteggendo mentre evitava di rispondere ad ogni sua domanda mentre Jungkook, posto dietro di lui, stringeva la sua maglietta

<Tata voglio mamma>piagnucolò ancora
Taehyung si girò verso di lui e lo abbracciò
<Ci sono io qui, la mamma torna presto>disse accarezzando le sue guance umide
Jin li guardò ed un sorriso nacque spontaneo sul suo volto, intenerito dal loro essere così affiatati

Aveva provato così tanta pena per quei due, chiedendosi come fosse possibile che due bambini così piccoli potessero vivere in un posto del genere. Non era li il loro posto, no. Loro dovevano essere li fuori, a giocare, crescere e divertirsi.

In quel momento prese una decisione, una che per tanto tempo avrebbe voluto prendere ma troppo spaventato di metterla in atto.

Avrebbe salvato quei due bambini, a costo di rimettere la propria vita

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