Capitolo 1

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Emozionata, Nadia, digita velocemente una risposta.. ''d'accordo, a stasera allora, ho bisogno di parlare con te''  .

La giornata passa più velocemente del previsto, sono le 17, mancano solo 2 ore. Si ripete che deve resistere alla tentazione di bere la sua vodka. É convinta che la bottiglia la implori di prenderla. Alla fine si arrende e beve, ne beve solo un sorso, si dice, così per alleviare la tensione. Per evitare di bere ancora afferra il cellulare e digita il numero di Laura nell'elenco rapido.

''Pronto Laura, sono io.. Ti devo parlare''
-Ciao tesoro, si arrivò subito, é successo qualcosa?-
''No no niente di allarmante, anzi. Stasera mi vedo con Matt''
-Nadia, sai qual'é la sua situazione per..-
''So già come la pensi,  non è necessario riprendere l'argomento,  sai cosa provo io, inutile insistere,  ti aspetto da me''
Finalmente arriva Laura, non dice una parola sull' argomento ma è comunque turbata per la decisione di Nadia, Matt é fidanzato, e la sua ragazza non ha una bella nomina, in fatto di atteggiamenti. Perché come dice Laura e Nadia lo sa,  la ragazza, Stella, non appartiene a una buona famiglia,  in passato ha dato problemi con la giustizia ai suoi genitori, lei afferma che le avevano messo i bastioni tra le ruote ''so io dove farle arrivare i bastoni a lei!''  Dice Laura, e entrambe si mettono a ridere per la battuta poco signorile. Stella é stata sempre protetta da qualunque cosa dato la posizione politica di entrambi i genitori, insomma lo sappiamo tutti come vanno queste cose..
Intanto sono le 18:30 e Laura va via per lasciare a Nadia il tempo di prepararsi.  Deciderà di indossare un semplicissimo paio di jeans abbinati ad una felpa, solo per ricordare a Matt che è ancora la ragazza semplice che ha conosciuto nella primavera di 4 anni fa. Mette la matita nera nella riga interna degli occhi e il mascara nero per illuminare lo sguardo, ormai spento e del correttore per cercare di nascondere le occhiaie, che hanno ormai preso un posto fisso sul suo volto.

Sono le 18:55, scende sotto casa e attende, per poco però, Matt ha ancora la buona abitudine di arrivare 3 minuti in anticipo. Sale in macchina salutando con un semplice "Ciao" . Lui non risponde, è freddo come quel 9 agosto, come se avesse già capito cosa avrebbe fatto Nadia quella sera. Innesca la marcia e partono. La strada è breve, l'aria è carica di tensione, nessuno dei due ha il coraggio di rompere quel silenzio, così pesante, così asfissiante. Ma l'elettricità tra i due si percepisce. Arrivano al locale scelto da Matt, mantenendosi a debita distanza, il locale non è molto affollato, è un locale tranquillo a quell'ora, il movimento inizia intorno alle 23:00. Prendono posto, senza interrompere il contatto visivo. Matt decide di prendere in mano la situazione, accarezza leggermente il viso di Nadia, che viene percorsa da un brivido, quel brivido che le accarezza la schiena ogni volta che si incontrano. Senza dire una parola continuano a fissarsi per non so quanto, alla fine Nadia dice "Quanto tempo,Matt..." non finisce di parlare che Matt prende la sua mano e la accarenza delicatamente. -Sai in che situazione mi trovo, conosci Stella. Temo per la tua incolumità. Per questo motivo stasera sono venuto da te;per definire bena la situazione- Nadia è come assente in quel momento e Matt la richiama, "si, Matt ti sto ascoltando. Da quando mi hai mandato il messaggio penso a queste tue parole, in fondo me le aspettavo. Ma speravo davvero di sistemare le cose tra di noi, perchè un NOI c'è ancora!" Matt riflette un pò e poi ribatte -So che c'è ancora quella scintilla tra di noi ma io adesso non posso proprio, primo per Stella e il secondo lo sai già.-  Nadia non seppe cosa rispondere e si abbandonò sulla poltrona, che sentiva così grande per lei, lei era diventata troppo piccola per sedere in quell'enorme poltrona. In un attimo tutto gli sembrò eccessivo, perchè lei sapeva, lei ricordava le parole di Matt. Smettila di bere e fare casini e poi potremo cercare di sistemare le cose. Ma lei non poteva, non c'è l'avrebbe fatta senza il suo appoggio.

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