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"Fa vedere la maglietta" ordinò Harry. Darcy si girò, obbediente. "Quel blu è troppo simile ai jeans, mettitene una indaco" consigliò; Darcy aveva metà del guardaroba azzurro perché era il colore preferito del padre, quindi non fu difficile trovare una camicetta indaco come richiesto. Si cambiò. "Perfetta" disse Harry sorridendo. Da sempre Harry consigliava alla figlia come vestirsi perché aveva un gusto e uno stile da vendere, come d'altronde diceva il suo cognome, Styles. "Ora me lo dai il regalo?" chiese impaziente la bambina. "Aspettiamo la mamma, stamattina arriva prima per dartelo insieme" rispose Harry. Kendall portava Darcy a scuola e la prendeva tutti i giorni perché finiva e iniziava a lavorare ai suoi stessi orari. Darcy saltellò felice.

"Arrivo" rispose Harry al citofono, aprendo subito dopo a Kendall che sorrideva radiosa. Si abbracciarono. "Dov'è la mia piccola?" chiese Kendall, e Darcy si fiondò tra le sue braccia. "Tanti auguri piccola" disse Kendall prendendola in braccio dolcemente. "Grazie mammina" rispose Darcy. Poi si divincolò per scendere e guardò impaziente i due genitori, che risero. "Vado a prendere il regalo, poi stasera mangiamo la torta" gridò Harry dal corridoio.

Darcy ringraziò ancora una volta i genitori per l'album con acquarelli che le avevano comprato, poi fece il labbruccio tipico di quando voleva chiedere qualcosa. "Posso portare il mio amico a casa oggi pomeriggio?" chiese infatti. Harry annuì. "L'amico di cui ci hai parlato ieri?" chiese Kendall. Darcy annuì. "Darcy, dovremmo andare ora, siamo già in ritardo" disse improvvisamente Kendall, alzandosi e porgendo lo zaino alla bambina. Era l'inizio del nuovo semestre, appena dopo le vacanze di primavera, quindi Darcy indossò anche una giacca leggera e uscì di casa dopo aver salutato il padre.

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"Tanti auguri!" disse felice Freddie a Darcy, andandole incontro. Darcy si illuminò. "Te ne sei ricordato?" chiese felice. "Beh me lo hai detto ieri" ridacchiò il bambino. "Oggi pomeriggio vieni a casa mia? Mio papà è d'accordo" chiese subito la bambina, sedendosi al banco. Freddie annuì. "Quando viene mio papà a prendermi glielo chiedo ma penso dirà di sì" rifletté, poi dovettero zittirsi perché la maestra aveva iniziato a spiegare.

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Louis passò la giornata a lavorare a un caso, era infatti un avvocato civile, poi verso le due uscì di casa per andare a prendere Freddie.

Individuò suo figlio tra la folla davanti alla scuola e gli andò incontro. Freddie se ne accorse e lo indicò a una bambina vicino a lui, poi corsero insieme da lui. La bambina aveva occhi verdi e capelli ricci sciolti, le labbra rosse e le guance arrossate; gli ricordava il suo primo amore e Louis sentì una fitta. "Papà lei è Darcy posso andare a casa sua oggi è il suo compleanno ti prego" disse tutto d'un fiato Freddie. Louis osservò la bambina che lo guardava supplicante e il figlio. "Ma certo!" rispose, e Freddie e Darcy strillarono. "Tanti auguri, a proposito. Quanti anni compi? Dieci, immagino" disse, perché suo figlio ne aveva nove e mezzo. Darcy annuì. "Vado a dirlo al papà" disse Darcy, correndo verso un uomo girato di spalle che sembrava cercare la bambina. L'uomo aveva i capelli ricci e una camicia nera. Si girò sentendo la voce di Darcy e il cuore di Louis fece una capriola. Era Harry. Era il suo primo amore. Louis ne era sicuro, non avrebbe mai dimenticato quegli occhi verdi e trasparenti e quei ricci morbidi e quelle labbra carnose e quelle fossette che si mostrarono quando Darcy spiegò al padre la situazione. "Freddie, per caso Darcy si chiama Styles di cognome?" chiese, sapendo già la risposta. Freddie annuì sorpreso. "Io e Harry ci conosciamo già" spiegò.

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"Vieni che così conosci il papà di Freddie" disse Darcy tirandolo per una manica. Harry ridacchiò e andò verso un uomo e un bambino che li guardavano. Il bambino era biondo e aveva gli occhi azzurro ghiaccio, di un azzurro particolare...l'uomo invece aveva gli occhi dello stesso azzurro e i capelli castano chiaro lisci...Harry si fermò, frastornato. L'uomo era Louis. Il suo primo e più vero amore. Ecco perché l'azzurro particolare...era azzurro Louis, il colore preferito di Harry. A Harry girava la testa, ma si sforzò di sorridere e riprese a camminare seguendo Darcy.

Harry incontrò lo sguardo di Louis per un momento, verde nel blu come una volta, ma entrambi distolsero lo sguardo e Harry sentì una fitta di dolore. "Lui è papà" presentò Darcy. "E lui è il mio di papà" rispose Freddie. Harry e Louis si guardarono, incerti sul da farsi. Fingere? Ammettere la verità? Oppure mentire per metà... "Ci conosciamo già" ripetè Louis, sorridendo. A Harry era mancato tanto il sorriso di Louis. "Siete amici?" chiese Freddie. Harry lanciò uno sguardo a Darcy e fu certo che lei aveva capito. "Sì" rispose esitando Harry. "Faranno merenda con la torta" disse poi per cambiare discorso, guardando Louis. Ma lui abbassò lo sguardo. "Vengo a prenderlo alle 6. Divertitevi! Freddie, fai il bravo!" disse velocemente, poi, come colpito da una scossa, si affrettò a tornare alla sua auto. Harry sospirò.

Tutto il pomeriggio Darcy e Freddie risero, mangiarono la torta, corsero in giardino, mentre Harry cercava di stare loro dietro e pensava. Pensava a Louis e a tutti i loro momenti insieme e al perché si erano dovuti separare...

"Harry" disse una voce che Harry avrebbe sempre ricordato. "Louis" rispose Harry girandosi di scatto. Louis abbassò lo sguardo. "Darcy mi ha aperto, sono qui per prendere Freddie" "Oh, certo" mormorò Harry. Fece per andare a chiamare i bambini, ma Louis lo fermò per un braccio e il contatto mandò una serie di brividi giù per la schiena di Harry. "Mi eri mancato Haz" disse Louis, usando il vecchio soprannome. Harry arrossì. "Anche tu Lou" soffiò. Poi Louis si staccò e la magia finì. Harry tossì nervosamente. "Allora, uhm...come va?" chiese. "E' da tanto che non ci vediamo e mi sa che ci siamo persi qualcosa" aggiunse, ridacchiando. Louis ridacchiò a sua volta. "Beh ora faccio l'avvocato civile" mormorò Louis "e ho un figlio che mi pare tu conosca già" sorrise. Harry sentì le farfalle nello stomaco. "Io ho una panetteria-" "Come avevi sempre sognato!" lo interruppe felice Louis, e Harry annuì arrossendo "ma in questo periodo sono stato in ferie, anche se domani torno a lavoro" aggiunse. "Beato te che le hai, le ferie" scherzò Louis. Harry ridacchiò e lo guardò. "Beh, se vuoi ci vediamo un giorno di questi e prendiamo un caffè e ci aggiorniamo, perché ora devo proprio andare" disse all'improvviso Louis. Harry annuì, segretamente al settimo cielo. Dio, quanto gli era mancato. Arrivarono Darcy e Freddie correndo e, dopo i saluti, i Tomlinson se ne andarono da casa Styles, lasciando un piccolo vuoto nel cuore di Harry.

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