»𝘐 𝘣𝘢𝘥 𝘣𝘰𝘺«

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POV STRECATTO

Quando scesi dal treno e mi avviai verso la scuola un ondata di brutti pensieri invasero la mia testa <i tuoi capelli potrebbero farti andare in presidenza> <la gente capendo che sei gay potrebbe scherzarti o picchiarti> <non ti troverai amici tutti rideranno di te> ogni pensiero scomparì con il suono della campanella in lontananza che mi fece schizzare velocemente verso la scuola portandomi a presso la mia pesante valigia viola.

Quando varcai il cancello mi ritrovai in un cortile ricolmo di ragazzi intenti a correre verso l'entrata dell'edificio, così anche io seguii la massa.

Ai lati della grande porta c'erano due ragazzi fighissimi a parer mio che parlottavano tra di loro, uno dei due mi colpì molto più dell'altro, aveva capelli rossi e mossi che scendevano leggeri sulla fronte di una carnagione molto chiara, sembravano quasi tinti dato il colore brillante, ma guardando le sopracciglia notai che erano rosse anche loro e capii che era rosso naturale, fattore che lo rendeva ancora più carino.

Aveva occhi azzurri chiarissimi, che anche se guardai per un breve istante sentivo che come una calamita che mi attraeva verso di lui.
Indossava un orecchino solo nell'orecchio destro, che era nero e a forma di croce, tipico dei ragazzi come lui, aveva una camicia azzurrino stinto aperta e che metteva in mostra la parte superiore del suo petto scolpito.

Non feci in tempo a guardare nient'altro di lui perchè uno sciame di gente mi spinse contro la parete come un pallone da calcio che fa palo invece che entrare in porta.
Subito sentii delle risatine alle mie spalle e io mi girai ancora con la spalla dolorante per il contatto inaspettato con lo spigolo della porta.

Il ragazzo che prima stavo osservando ora veniva verso di me seguito da un altro ragazzo, entrambi erano più alti di me e con il fare da bulli.
"Guarda qui chi abbiamo Alex" disse il rosso "Amico, questo è proprio uno sfigato di prima categoria" poi si misero a ridere e io mi girai e in fretta corsi dentro l'edificio.

La prima stanza era un atrio gigante con dei corridoi numerati, capii che dovevo andare nella mia camera o così intuii, quindi mi fermai un attimo e dalla tasca della felpa tirai fuori la mappa della scuola e mi avviai al mio dormitorio.

Ero teso e impaurito da tutti quei alti ragazzi che vedevo appoggiati ai lati delle pareti dei corridoi, ma sembravano di certo più simpatici di quei due tipi incontrati all'entrata.
Mentre mi stavo avviando sicuro nella mia stanza mi sentii toccare una spalla e mi girai, vidi un ragazzo più o meno alto come me con un felpone largo e lungo grigio e dei jeans neri con adidas bianche e mani completamente dentro alle maniche troppo grandi per lui, non so come ma il mio istinto mi diceva che anche lui era gay come me, ma avevo scoperto da poco la mia omosessualità e per non sbagliare non chiesi nulla al ragazzo, comunque non era proprio il mio tipo.

"Scusami se ti disturbo" fece il ragazzo "Ma questo è il corridoio 9?" disse insicuro "Sì guarda" e gli mostrai la pianta della scuola, "vedi noi siamo qui" dissi indicando con il dito "qual è la tua classe così posso aiutarti a trovarla" chiesi volenteroso io "la numero 57" rispose "è vicina alla mia" lo informai felice io, così ci dirigemmo insieme verso la camera "ecco qui, siamo arrivati" eravamo davanti alla porta "grazie" borbottò lui "possiamo scambiarci i numeri se vuoi io non conosco nessuno in questa scuola" feci io pensando di magari in un futuro diventare amici "sì va benissimo ... ecco il mio numero è" e aspettò io tirai fuori il telefono dalla tasca dei miei jeans poi continuò "** *** **** *" "grazie, appena entro in camera ti scrivo" "nulla" disse lui "ma tu sai quando iniziano le lezioni" chiesi io prendendo l'occasione al volo "sì, cominciano domani, oggi tutti si ambientano nelle proprie stanze, magari più tardi ci possiamo anche incontrare" "ok va bene, ciao ... aehmm come ti chiami?" "Giorgio" mi disse ormai senza più ombra di timidezza "Strecatto" dissi io porgendogli la mano.
"Tu con chi sei in camera?" attaccò Giorgio per conversare un po' "Con Cico Tobbi, lo conosci?" dissi incuriosito io "Sì ... è uno dei bad boy della scuola ... stai attento" la sua faccia a un certo punto si fece più cupa "Ma sono dei bulli?" "Sì tipo, l'hanno scorso uno dei due, un certo Alex voleva tipo ... e ci provava troppo con me e io stavo sempre in camera quindi non ho fatto molte amicizie" io lo guardai con sguardo consolatore "Mi dispiace" "ma quest'anno ci sono io che sarò tuo amico!" e sul suo viso triste apparve un piccolo sorriso che però mi faceva intuire che qualcosa non andava "Ma ... perchè allora sei triste?" domandai "Sono in camera con lui ... ho un po' paura" "se fa qualcosa dimmelo che andiamo a dirlo al preside!" ero deciso ma dopo poco capii che con questi bulli più si diceva all'autorità la cosa più ti prendevano di mira "Se dici una cosa del genere non ti lasceranno mai in pace e ti picchieranno... quando ero in seconda avevo sentito di un ragazzo che non era stato zitto e il giorno dopo era caduto dalle scale ed era quasi morto ... non c'è da scherzare con dei tipi come loro" "Starò attento" promisi io e aprii la porta con una delle due chiavi che si trovavano fuori dalla porta appese con il nome dell'alunno proprietario inciso sopra.

ᗩᑎᘜOᒪIᑎO ᒪOÖᗰᗴ

𝗩𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶𝗿𝘃𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗺𝗶𝗼 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲.

𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲, 𝘁𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼, 𝗺𝗶 𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲!

𝗩𝗼𝗿𝗿𝗲𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗼́ 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿𝗲, 𝘀𝗲 𝘃𝗼𝗶, 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗹𝗮 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗺𝗼𝗱𝗼!

Ovviamente vorrei specificare che per fare questo libro ho un po' storpiato la personalità dei wgf per motivi inerenti alla storia.

-Loöme


-Nuova vita (?)-Where stories live. Discover now