Giulio Cesare

2.7K 105 15
                                    

STRE POV:

"Le luci filtrano nella stanza attraverso le finestre, svegliandomi come ogni mattina. Oggi non ho voglia di andare a scuola, ma come ogni giorno del resto, sono costretto ad andare. Dopo un'attenta selezione tra i miei vestiti multicolore, decido di fare una colazione abbondante con un cappuccino, 3 fette biscottate con nutella e un cornetto. Poi dopo essermi alzato dalla tavola, mi diletto nel suonare il piano, giusto un paio di canzoni nel mentre che aspetto la limousine. Quest'anno è diverso dai precedenti, mia madre mia ha concesso di frequentare un liceo pubblico e ormai sono passati un paio di mesi dall'inizio della scuola e dopo tanti anni passati a frequentare corsi privati a casa mi è un pó difficile stringere amicizie, ma non impossibile. Infatti ho stretto amicizia con una ragazza con dei capelli favolosi:base castana e uno shatush viola. Il suo nome è Anna, è alta, non troppo in realtà poi usa delle lentine viola per gli occhi per non parlare del suo gusto in fatto di moda e abiti. Spesso mi da consigli su come arredare le case a tema su The sims 4. Anna ed io siamo nella stessa classe e ogni mattina ci precipitiamo, prima di entrare in classe, alle macchinette che sono proprio di fronte alle porte dell'aula. Durante i compiti in classe, ci aiutiamo sempre a vicenda, anche se, dato che studiamo entrambi molto non servirebbe. La posso considerare come la mia migliore amica.

Quando fu ora di uscire di casa, mia madre iniziò a ripetermi più volte di andare a scuola con la limousine o quanto meno di farmi portare in auto, ma io rifiutai, ovviamente non andai a piedi perché la scuola non è proprio in città dove abito io, i miei avrebbero voluto che frequentassi il liceo classico lì ma invece ho scelto un liceo fuori città. Infondo anche se non era affatto il mio ambiente non me ne pento affatto, lì ho conosciuto Anna quindi va più che bene. Presi il casco del mio motorino. Poi guardai il motorino e poi posai il casco in garage per terra, mi girai e vidi la bicicletta che usavo alle medie e pensai che fosse perfetta per non dare troppo nell'occhio. Quindi misi il casco e pedalai fino scuola. Appena arrivai la parcheggiai nel parcheggio apposito alle bici e mi avviai nel cortile scolastico, precisamente di fronte le prime panchine dove come ogni giorno si trovava Anna. Di solito la si può vedere tutta composta e tranquilla, parlare con altre persone di altre classi, ma oggi non era così. Oggi aveva in testa un ammasso di capelli scompigliati tra di loro, un codino penzolante, la maglietta fuori dai pantaloni, i calzini di colore diverso e potrei continuare all'infinito ad elencare tutti i difetti di quel vestiario. Poi notai cos'era quel libro che teneva in mano con tanto sgarbo e di cui girava con tanta velocità e panico le pagine, era proprio il libro di latino. Latino. Si latino. La lingua che servirà a tutti noi quando andremo a Roma e troveremo Giulio Cesare risorto solo per chiederci il Piucheperfetto e le 5 declinazioni. È la lingua che nessuno sa
decifrare. Così presi il mio libro e iniziai a ripetere come un matto, per poi entrare in classe e scoprire che il compito era stato rimandato poiché il prof di latino era assente. "

Strecico 2: forse mi piaciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora