Ti va una spremuta?

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Parliamo di donne.
Di una grande donna! Come mi piace definirla: una donna con le palle!

Nel mondo della Formula uno esistono diverse donne con gran carattere, è oggi voglio parlarvi di: Lady Virginia Williams o “Ginny” come era meglio conosciuta.

Pochi conoscono chi sia, ma lei era la moglie di Sir Frank Williams, costruttore della famosa casa automobilistica della Formula uno.

Purtroppo Ginny è morta nel 2013 dopo aver coraggiosamente combattuto contro il cancro per due anni e mezzo.

Questa meravigliosa donna verrà sempre considerata una parte integrante della storia e del successo del team.
Una donna che non si è mai arresa alle difficoltà. Lei gli ostacoli li affrontava a testa alta.

Ma partiamo dall'inizio.

Sir Frank Williams deciso a non frequentare l’università e perdutamente innamorato dei motori,  inizia a guadagnare un po’ di denaro con una rimessa di auto da corsa, in un vecchio garage di Slough. 

Ginny sta per convolare a nozze con un ragazzo la cui vettura è proprio nella scuderia del giovane Williams.
È il suo fidanzato a presentarli e come nei film d'amore è colpo di fulmine. 

Lei rimane ammaliata da quei penetranti occhi verdi, invece lui viene subito rapito dal suo portamento elegante e i suoi folti capelli biondi. Siamo in un’epoca in cui, tirarsi indietro da un matrimonio, non è un’impresa facile. E, infatti, Ginny si sposa, ma il suo interesse per Frank continua a tormentarle i pensieri.

Frank, oltre alle corse, adora la spremuta di arance. Da questo, Ginny coglie l’ispirazione per scrivergli una lettera, che conclude con “se ti va una spremuta, vieni a questo indirizzo”. 
Due giorni più tardi, sente il campanello suonare. Frank le appare alla porta. Per una spremuta, ovviamente.

Dopo due anni di convivenza e un figlio in arrivo, si sono sposati nell'agosto del 1974 con un rito civile, di appena 15 minuti.
Il tempo necessario per consentire a Frank di non fermarsi al banchetto nuziale per andare al lavoro. Era ossessionato e totalmente assorbito dalla Formula uno. Un drogato di meccanica e velocità. 

Una volta sposata, Ginny ha continuato a svolgere un ruolo vitale e tuttavia in gran parte non accreditato nei numerosi successi del team Williams di Formula uno.

È un po 'esagerato che senza il suo supporto per Sir Frank - sia emotivo che finanziario, fornendo la stabilità da cui il team Williams è stato in grado di crescere - non sarebbe in circolazione oggi.

E

ra la più grande sostenitrice di Sir Frank e anche la sua più stretta consigliera. 

Perché noi donne siamo così...

Attraverso parecchi documentari e leggendo il suo libro, mi è capitato di conoscerla molto bene.
Ed lei era una donna totalmente dedita al suo più grande amore.

Siamo nel 1986 è la Williams ha buone possibilità di vincere il suo terzo titolo piloti. La vettura è forte, come i suoi alfieri, Nigel Mansell e Nelson Piquet, due galli in un pollaio. 
Ed sempre affianco a Sir Frank c'è sempre Ginny.
Frank si appoggiava pesantemente a lei e lei gli diede tutto il supporto di cui aveva bisogno. 
Era grintosa, intelligente e aveva un'incredibile forza di carattere.

Ginny non ha mai perso la forza di tenersi per mano con suo marito, anche nei momenti drammatici che in un istante arrivano e cambiano la vita.

Nei test pre-stagionali del 1986, l’intera squadra si reca nel sud della Francia, al Paul Ricard. Le prestazioni sono buone, così Frank decide di voler ritornare a casa per prendere parte a una maratona nella sua contea, prevista per la domenica mattina seguente. Lui e Peter Windsor, l’allora responsabile marketing, salgono su una Ford Sierra a noleggio e si avviano verso l’aeroporto di Nizza. Al volante c’è Frank, che imbocca una stradina molto stretta e tutta curve dietro il circuito. Guida, facendo gimcane e frenate all’ultimo. E poi accelera. Dopo un rettilineo in discesa, raggiungono troppo velocemente una curva a gomito e impattano contro un muro. 

La macchina prende il volo in un terribile silenzio circostante. Poi un tonfo. E uno schianto. 

La notizia fa il giro del mondo, sconvolgendo la Formula 1 e i suoi appassionati.

Lui riporta conseguenze gravissime e la rottura della spina dorsale, che da allora gli paralizza le gambe costringendolo su una sedia a rotelle.

Forte e coraggiosa, Lady Virginia ha continuato la vita al fianco del marito senza mai abbandonarlo.

Dopo la terapia intensiva e molta riabilitazione Frank riappare nel paddock, quello stesso anno a Silverstone, sorridente come sempre, tra le urla e gli applausi di un pubblico infervorito.
Ma è a Brands Hatch che accade, forse, uno dei momenti più significativi ed emozionanti della storia della Formula uno.

La Williams domina con il proprio Leone inglese, Nigel Mansell e sul podio, a ritirare la coppa dei costruttori, insieme a Patrick Head c’è anche Ginny. Sul suo volto si legge la soddisfazione di un trionfo sui dolori della vita, un momento memorabile.

Spesso la storia dimostra che accanto a un grande uomo c’è sempre una grande donna; e dietro la figura di Frank Williams, esponente di spessore nella storia della F1, c’è sempre stata, con discrezione, la sua “Ginny”, la sua forza, il suo coraggio...

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Spesso la storia dimostra che accanto a un grande uomo c’è sempre una grande donna; e dietro la figura di Frank Williams, esponente di spessore nella storia della F1, c’è sempre stata, con discrezione, la sua “Ginny”, la sua forza, il suo coraggio e i suoi successi, fino alla fine della battaglia più grande, il cancro.

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