Don't let your emotions dominate you.

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Un anno.

Erano passati esattamente 365 giorni dal giorno in cui Anna si trovava alla tomba di Matthew, pronta a iniziare la sua nuova avventura da insegnante di campagna. Incredibile quante cose possano cambiare in un solo anno, quanti amori possano nascere, quanti cuori possano essere spezzati, ma nonostante tutti gli ostacoli affrontati durante il suo percorso, Anna si ritrovava nuovamente a giugno, all'ultima ora dell'ultimo giorno di scuola.

Dal primo giorno in cui Anna era entrata nella piccola scuola di Avonlea, stavolta come insegnante, i bambini l'avevano amata. Ogni giorno c'era chi le portava doni, mele, dolci fatti dalle proprie mamme, nastri per capelli...

Si, la signorina Shirley era riuscita a conquistare il cuore di tutti quei bambini semplicemente essendo sé stessa. La fantasia e l'immaginazione non mancavano mai in classe, rendendo le ore di lezione leggere e meravigliose, tanto che a fine giornata gli studenti sarebbero voluti rimanere ancora.

"Va bene ragazzi, potete andare, abbiamo finito. Auguro a tutti voi una splendida estate e mi raccomando, state a contatto con la natura il più possibile e divertitevi!" disse Anna con un pizzico di tristezza

"L'anno prossimo avremo sempre lei, vero signorina Shirley?" chiese Paul Irving quasi con le lacrime agli occhi. Era senza dubbio lo studente preferito di Anna, un bambino sveglio, geniale e con una fervida immaginazione. Sembravano quasi madre e figlio.

"Vorrei dirvi di si, cari, ma non lo so davvero. Vi prometto ugualmente che se non dovessi esserci, avrete comunque un'insegnante strepitosa"

Quel giorno i ragazzi tornarono a casa tristi e arrabbiati, la signorina Shirley aveva fatto capire loro che forse non sarebbe più stata la loro insegnante e non poteva esserci nulla di più tragico.

L'estate era nuovamente alle porte e Anna sapeva bene che non sarebbe stata un'estate normale: aveva molte scelte da fare, soprattutto per l'anno che sarebbe presto arrivato.

"Quindi lei che mi consiglia? So che sono abbastanza grande da decidere da sola, ma è una situazione complicata, non riesco a pensare certe volte..." disse esasperata davanti alla sua tazza fumante di tè.

Si trovava a casa del signor Harrison, il nuovo vicino che ormai da mesi abitava ad Avonlea, a pochi chilometri da Green Gables. Le cose non erano andate bene tra i due all'inizio, a dirla tutta Anna lo detestava letteralmente... ma col tempo la ragazza si accorse che anche lui, nel complesso, era uno spirito affine.

Il signor Harrison era un uomo sulla sessantina, robusto e senza capelli. Se Anna avesse dovuto usare una sola parola per descriverlo avrebbe sicuramente scelto "Trasandato". L'uomo, infatti, aveva una casa e un aspetto quasi terrificanti. Non si curava di nulla, né di pulire né di rendersi presentabile. I piatti venivano lavati sotto la pioggia (quelle rare volte in cui in estate pioveva) e molte finestre erano persino rotte, facendo entrare spifferi fastidiosi.

Dopo essere diventati amici, Anna si offrì di aiutarlo con le faccende di tanto in tanto, la casa sembrava infatti più pulita e poteva essere finalmente definita tale.

"Anna Shirley..." sospirò "Sai che sono un uomo che dice in faccia ciò che pensa e, sinceramente, penso che tu sia un po' troppo impulsiva nelle scelte che fai. Ti fai dominare dalle emozioni, perdendo di vista la ragione per cui una scelta dovrebbe essere fatta al posto di un'altra. Dimmi: qual'è il motivo per cui tu dovresti andare in questa università? Hai già un lavoro qui, hai la tua famiglia...non vedo quale beneficio potresti trarne"

"Beh, vorrei elevarmi e avere una posizione in società, non so...magari diventare preside o direttrice, o insegnare all'università stessa! Potrei conoscere nuova gente e imparare cose nuove..."

Chiamatemi Anna [QUINTA STAGIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora