Diario di una mezzelfa

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Qual è il mio compito?

Per mantenere una promessa, seguo BrezzaDorata ovunque vada, cercando di aiutarla.

Cielo, è così scapestrata...

Qualche volta scriverò nel suo diario, tanto sono invisibile... magari si renderà conto di ciò che combina.

A presto e... dispetti a tutti!

Diario di una mezzelfa

di Silvio Molino

Cara pergamena dei segreti segretissimi, nonché personali,

questa è la prima pagina ed oggi è la prima volta che scrivo.

Beh, immagino te ne sarai accorta da sola: prima eri vuota ed ora ti stai riempiendo.

Immagino

tu non abbia occhi per vedere, se non attraverso ciò che scrivo... perciò comincerò parlandoti un po’ di me.

Sono alta circa un metro e sessanta, ho dei grandi occhi azzurri, atteggiati a perenne meraviglia e curiosità, .o almeno così mi dicono.

Ho il nasino cosparso di lentiggini che, secondo me, sono pure belline in fondo.

I miei capelli sono di un biondo dorato, lisci, lunghi fino alla vita. Sono loro ad aver scelto il mio nome.

Non chiedermi come abbiano fatto a parlare ai miei genitori: a me non dicono mai niente!

I miei colori preferiti sono il blu, il verde, sebbene io non disdegni quei begli abiti color panna... non troppo bianchi da farmi sembrare qualche tipo di vergine sacrificale, né troppo beige. Il beige è un colore da buffet... mi ricorda quelle salsine che si spalmano su tutti gli alimenti un po’ schifosi per renderli mangiabili.

Non indosso molti gioielli, sebbene l’argento mi faccia impazzire. Qualche braccialettino al polso o alla caviglia... qualche ciondolino.

Nulla di magico, dato che la magia non esiste. Però non porto mai nulla che non abbia un significato.

Dove vivo? Beh, diciamo “dove vivevo”. Si tratta di un bel villaggetto rustico e rurale di pastori e agricoltori e cacciatori… insomma ci sono tanti ori, tranne la varietà preziosa. Ti ho comprata, mia cara pergamena dei segreti segretissimi, nonché personali, perchè sto partendo.

Papà è mancato la settimana scorsa... la mamma non l’ho mai conosciuta e ormai non c’è nulla che mi trattenga in questo strano villaggio. O forse il villaggio è normale e la strana sono io... devo ancora capirlo.

Certo, il tempo per me sembra passare in modo molto diverso.

Ho visto amichetti d’infanzia crescere e farsi adulti mentre io cambiavo di pochissimo.

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⏰ Last updated: Nov 30, 2012 ⏰

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