Capitolo1

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"Trova pace in te stesso" Questa mattina mi son svegliata con questa mood. I miei stati d'animo solitamente cambiano in base al mio umore. Penso non ci sia cosa migliore nel sentirsi liberi e sereni con l'io più nascosto, quello che in pochi cercano di vedere o far sfiorare da chi ci circonda. Posso dire quasi con certezza di conoscermi così bene, tanto da saper trovare la via d'uscita d'ogni situazione. In questo piccolo spazio parlerò delle mie avventure. Il mio nome è Canlı, ha origini Turche. Prende significato da "verità o rivelazione" e penso rispecchi molto un lato di me che mostro facilmente in compagnia. Dico sempre ciò che penso e amo essere schietta senza tenere peli sulla lingua. Anche se ciò comporta aver minor cerchia di amici. Vendo Arome varie nella strada n° 25, fatte dalla mia seconda anima, ovvero mia nonna. Dietro i nomi dei nostri quartieri si cela una storia antica, ne parlerò narrando man mano.




                                                                                                                                                                                              7:22

                                                                                               Mi lavo e faccio colazione, prima però, bevo un po d'acqua e limone per depurare l'organismo favorendo il transito intestinale. Vado in doccia, apro l'acqua, bagnoschiuma, shampoo e relax! sto in accappatoio e tovaglia a turbante sui capelli, mi dirigo in cucina; prendo la papaya, taglio a fette, ci aggiungo la mora con fragole ed un po d'uva bianca. La mia colazione preferita è pronta!! D'altronde siamo in estate ed in questo periodo penso sia il cibo più sano che possiamo trovare. Prendo i panni dal letto di camera mia, e torno in bagno per cambiarmi. Tolgo la tovaglia, accendo il phone e asciugo i capelli. Finito, tampono il corpo con l'accappatoio e dopo aver messo l'intimo, indosso pantaloncini in jeans morbido con colore a sfumatura, una canottiera color cantalupo "melone di pane" e scarpe nere con lacci bianchi. Ora essendo pronta posso uscire di casa. Prendo le chiavi, la borsa, chiudo la porta e vado verso il porto. Come ogni mattina e sera, passo di li anche solo per prendere aria fresca e schiarire le idee; cellulare in mano cuffie nelle orecchie e via con le musiche estive. Paloma come prima hit. Non è male, parla di sguardi appena intrecciati che sembrano già appartenersi, un po come la storia che vorrei vivere ma che in fine sembra non poter sentire sulla pelle o nelle palpebre. Faccio corsetta e poi siedo a bordo trampolino di grado, fissato sul mare in mezzo a delle barche. Passa la canzone "superclassico" Ernia, non ne vado matta, ma diciamo pure che mi è entrata in testa, succede così d'altronde, quando la musica funziona. Sono ancora quì... 7:30, pensieri che navigano. Mi viene in mente un amore mai posseduto ma tanto desiderato. A volte mi vien voglia di cantare un po le sofferenze che mi perseguitano (una lunga storia d'amore, risuona nei miei timpani, Gino Paoli) le melodie di un tempo mi toccano l'anima. E' un qualcosa che non posso spiegare a parole, son sensazioni che vanno vissute e rivissute per poterle capire. Come fa a finire una "lunga" storia d'amore?? come si fa a scordare qualcuno che ti è entrato nel cuore? i nostri organi non si son mai sfiorati, eppure provo tanto affetto e protezione nei suoi riguardi. Ho paura se cade, se fa qualcosa di banale, dei suoi errori, i suoi vizi. Non saprei definire tutto questo. Solitamente quì vicino ci sta un signore con uno yot privato. Magari è famoso, non lo so neanche!! Mi volto verso lui, sorride e saluta (spero non sia uno dei soliti ricconi pieni di potere) e con ciò si sa cosa intendo. Ricambio il saluto senza sorridere. Mi alzo, mi aggiusto un po i capelli e i vestiti, e ripercorro la strada. A destra, sempre presso lo stesso viale, ci sta una spa, sono del posto ma non ci son mai stata, non so minimamente come sia fatta. Dicono sia molto alla moda con qualche particolare lussuoso, e molte persone facoltose so che la frequentano. Mi chiedo... magari con qualche amica...

7:35

Canlı

"in corso"

Nina


"in arrivo"


«Ei! Nina»



«Tata, come mai mi chiami così presto»




«stavo pensando ad una coshina»


«tipo?»


«magari verso le 9:15 se ti va,

ci becchiamo da qualche parte

così te ne parlo»



«assolutamente!!

sai che per te farei questo ed altro!»



«stesso io per te! Quindi ci vediamo e ti dico.»


«ok! A dopo mio amor»

Che bello! (Nina 25 anni) è di tre anni più grande di me, mentre Isla due (24) Entrambe si conoscevano già dall'asilo, mentre io, avendo origini Francesi da parte di mia madre e Turche da parte del mio papi, son arrivata un po più tardi. Facevo la 3 elementare quando i miei decisero di trasferirsi da queste parti. Nella mia classe non andavo d'accordo quasi con nessuno essendo straniera. Ricordo che il primo incontro con le mie tate (patate) fu in un giorno primaverile, la scuola stava appena iniziando a fare le mini olimpiadi nei nostri quartieri, quando la maestra Mery, severissima, disse alle mie compagne di classe di farmi giocare con loro a tiro la fune. Succede che mentre la loro squadra crollava, lasciarono a me la corda, persi l'equilibrio e finì su una pozzanghera...Presa dallo sconforto mi recai in bagno tutta sporca e piangente..lì trovai seduta Nina.. Isla invece stava tornando dai wc pubblici. In quel momento rammaricata, mi guarda raggiungendomi.. chiese del perché stessi giù, e spiegai un pochino la situazione. Nina dopo aver origliato ci osserva e correndo dice "ora arrivo aspe" torna dopo tre secondi porgendomi una maglietta "ecco! Questa è mia per quando faremo le olimpiadi, per ora puoi togliere quella e mettere questa! Basta che poi me la torni" sorrise. Da quel giorno non ci siamo più separate. Ad Isla per quanto riguarda la spa ne parleremo non appena organizzate, sarà sicuramente indimenticabile. Il mio sguardo cade a terra, noto i miei lacci penzolanti. Mi fermo appoggiando la mano sulla ringhiera delle scale, mi sistemo mettendoli dentro la scarpa, e finito quel lato inizio con l'altro. Rivolgo lo sguardo verso il sole dietro le mie spalle, sento fare corsa, un tipo con le cuffie passando per sbaglio mi da na spallata, poi si volta...

«scusa!
non ti ho notato»



«Tranqui,

ma sta più attento almeno»

lui fa un sorriso.



... «Ma tu sei da queste parti?»

(Chiede)


«sisi! Son di qui!
Perdonami ...
non mi sembra di averti mai visto»



«Sono nuovo.

Cioè...volevo dire,
alloggio qui vicino»
(imbarazzo)



«Va bene!

Allora ci si vede qua»



«A me può solo far piacere.
A presto signorina»

𝓷⁹⁹⁵Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora