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*A seguito, poesie (o presunte tali) che non ricordo di aver scritto*


Fischia nel vagone la tua coscia

stretta tra le mie costole, ignara,

del vento, il sale in poppa. Stridono

nei denti le tue guance ossute.

Lontano, sfreccia nel vetro, pianura, gialla,

piega i fiori in macchie oscure. Indistinta,

la tua coscia, si culla sul mio mento. Eterna

nausea di arrivare. Trema, tra le tende, effimera

parvenza

di non tornare. 



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⏰ Last updated: Jun 14, 2020 ⏰

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Pleonasmi e altre amenitàWhere stories live. Discover now